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Autore: Ree    15/06/2020    0 recensioni
Seguito della trama di MK11 e della mia raccolta i quattro ninja.
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata di vacanza per Luke. E come al solito era andato a meditare dentro una foresta. A parte Cassie e i ragazzi non aveva amici alle Forze Speciali. Sonya e Jax non si fidavano e spesso non gli affidavano neanche le missioni. Il suo meditare venne interotto da dei passi: Jacqui e Takeda. "Vieni con noi Luke" disse la ragazza "Cosa c'è?" chiese Luke seccato aprendo gli occhi. Erano armati. Non sono qui per salutare. "Cassie è scomparsa. C'è stata una scossa prima. Sei il sospettato principale" gli rispose Takeda preparandosi allo scontro. "Non sono stato io" rispose il ninja "Non sta a te dirlo. Abbiamo ordini precisi" disse Jacqui poi si scatenò il putiferio: Luke si alzò e con un movimento della mano rivestì le braccia con la roccia "Fatemi parlare con Sonya" chiese il ragazzo ma i due scossero la testa e si prepararono allo scontro. Luke non era un bersaglio possibile per loro: con un movimento della mano fece precipitare il terreno su cui erano portandolo sotto il terreno di 20 metri. Poi arrivò la cavalleria. "Sapevo che di te non ci si poteva fidare" disse Jax buttando il suo sigaro "Io e te ci siamo scontrati molte volte." disse Luke evocando un masso sulla mano destra. Jax si lanciò contro il nemico e distrusse il masso con una sberla per poi prendere per il colletto il giovane. Tremor rise e toccando il terreno con il piede evocò una spada di diamante grezzo e se la passò in mano. La lama colpì il braccio del nemico tagliandoglielo. "NON SONO STATO IO" urlò. Ma era tardi: Liu Kang, Kung Lao, Kotal, Jade, Sonya e Kitana erano venuti per lui. Non avrebbero lasciato sopravvissuti e allora lui tentò l'impossibile: di solito rivestiva il suo corpo di roccia ora lo avrebbe trasformato. Non si sarebbe potuto muovere ma la roccia che stava per usare era così resistente da resistere a tutto. E così Tremor divenne pietra. Rain si aggirava in giro per New York. Il suo Gran Maestro gli aveva dato un solo obiettivo: trovare Sektor e portarglielo. I vicoli erano infernali e l'acqua lì era così infima che non sarebbe mai stata una buona arma. Rain estrasse la spada e si diresse nella fabbrica dove era stato creato Sektor. Era desolata e spoglia senza alcuna forma di vita. Rain evocò delle gocce d'acqua e le spedì nell'aria. Sarebbero state i suoi occhi e suoi orecchi. Poi un'onda di gelo lo colpì alle spalle. Maledetta. Sub lo aveva avvertito, Frost. Non l'avrebbe fatta vincere. Evitò la seconda onda di gelo "Non si saluta" chiesi ironico guardando il cyborg "No. Vai via piccola rosa" lo prese in giro la ragazza "Mi chiamo Rain" e detto questo trasformò il ghiaccio in acqua. Lo scontro era appena iniziato.
   
 
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