La storia segue le vicende della primissima linea temporale di Mortal Kombat.
Ambientata secoli prima delle vicende conosciute nel primo torneo, la Regina Sindel è costretta a sposare Shao Kahn, dopo la sconfitta di Edenia per mano dell'armata dell'Outworld. Sola, disperata, ma restia ad abbandonare la speranza, Sindel ordisce un piano per tentare di dare a sua figlia un futuro lontano dal Regno Esterno. Per farlo, però, è costretta a stringere un patto con uno straniero, uno stregone venuto da un regno sconosciuto, dalla moralità ambigua e dalle ambizioni sconosciute. Shang Tsung.

[Partecipante alla challenge "500themes_ita" col prompt 186, ossia Ricordi che si srotolano nella mente.]
[Mortal Kombat 11/Rain's ending]
Zepheero è il nome vero di Rain in MK1 New Era.
− Mi volevi bene, madre… E io non l'ho capito… − mormora il combattente. Lei, a causa di un inganno, si è consumata nel dolore.
Ha creduto di raggiungerlo annegandosi in un fiume.
Con un gesto deciso, il semidio allontana le lacrime. Il tempo del pianto si è concluso.
Ora sa che cosa deve fare.
Presto, estirperà la stirpe corrotta di Argus.

[Partecipante alla challenge "500themes_ita" col prompt 220, "Un destino peggiore della morte". Basato sulla ending di Rain/Zeefero in New Mortal Kombat 1.]
L’idromante, a fatica, si rialza e corre, lo sguardo stralunato. Per ambizione, ha macchiato il suo onore.
Niente lo libererà dalla sua colpa.

[Scritto per la 500 themes_ita. Il prompt scelto è 484, ossia "Le sabbie del tempo"]
‒ Raiden… Amici… Presto, vi rivedrò. ‒ sospira, l’animo fremente di gioia. Presto, il silenzio dell’Alba dei Tempi si riempirà di voci e suoni policromi.
Le persone da lui amate rinasceranno e riempiranno il vuoto del suo cuore.
Per loro, creerà una storia diversa.

[Partecipante alla challenge "Un prompt al giorno". Il prompt scelto è "Fulmine". Post Mortal Kombat 11.]
Le lacrime, inesorabili, caddero sulle guance di Liu Kang. Il suo status divino, in quel momento, era ininfluente.
Il dolore di quella morte ardeva nella sua anima.
Si alzò, si chinò e posò le labbra sulla fronte, ormai gelida, dell'altro.
− Rinascerai, Raiden. Avrai un'altra possibilità. La tua vita non finirà così, amico mio. −

− Avrei un ultimo favore da chiederti… − chiede.
− Di che si tratta? − domanda a sua volta l’altro.
Per pochi, eterni istanti Aquila Rossa esita.
− Stenditi qui… Abbracciami… Vorrei qualcuno a cui appoggiarmi… − mormora.
Erron sbarra gli occhi, lucidi di gioia. Quella richiesta inonda il suo cuore di gioia.
Il suo corpo brama un contatto simile e, con il consenso dell’altro, può assecondarlo

− Johnny Cage, se ha meritato il tuo rispetto, non era stupido. E aveva capito il rispetto che hai imparato a nutrire verso di lui. Simili sensi di colpa non fanno onore a nessuno. − affermò il dio del vento, serio.
Raiden, per alcuni istanti, tacque. Le parole della divinità del vento non erano insensate, ma non poteva non negare la realtà.
Tutti soffrivano per la tragica scomparsa di Johnny Cage.
E come si poteva combattere un simile, dilaniante senso di colpa?
Si girò e il suo sguardo, lucido di gratitudine, si posò su Fujin.
La divinità più giovane sbarrò gli occhi e aggrottò le sopracciglia. Era insolito un simile atteggiamento affettuoso in lui…
− Farò del mio meglio per onorare la sua memoria. E… Grazie di tutto, Fujin. − dichiarò Raiden, mentre nell’aria si levava il richiamo lugubre di un gufo.
[Post Mortal Kombat Trilogy. Prima Timeline]

Scavando nel mio hard disk esterno, ho trovato una breve flash fic ispirata a Mortal Kombat, basata sul secondo finale del capitolo undici. (quello con Liu Kang e Kitana)
Sono i pensieri di Raiden, quando vede Liu Kang svanire verso l'inizio dei tempi.
Sono presenti riferimenti a Mortal Kombat II: Distruzione totale.

Giunsero davanti ad un ampio portale bronzeo.
L'Osh Tek colpì il battente con una forte manata e l'uscio, con un forte cigolio metallico, si spalancò.
Si scostò un poco e, con un gesto teatrale, sollevò il braccio destro e invitò il cowboy a entrare.
– Dopo di te. – affermò, con tono esageratamente solenne.
Erron ridacchiò e, con passo risoluto, attraversò la soglia, poi seguito dal guerriero Osh Tek.
La stanza, di forma quadrata, era assai ampia e, al soffitto, era appeso un lampadario di giada verde a sette bracci, che irradiava la stanza di una luce dorata.
A destra, si stagliava un letto di forma rettangolare, con coperte a vivaci colori, circondato da un baldacchino verde e dorato.
Sul pavimento marmoreo, splendevano mosaici policromi e a destra si apriva una piscina d'acqua di forma rettangolare e, a qualche metro di distanza, c’era un mobile ligneo, su cui erano sistemati dei vasi di cristallo colmi d’unguento.
– Sono lusingato. Tanta attenzione per me, Kotal? – saettò Erron, divertito.
Il gigante non rispose e, con gesti calmi, si tolse l'elmo piumato e lo posò sul pavimento.
[Scritta per il Porn Fest di Lande di Fandom. ]

L'invidia punge il tuo cuore, come una pioggia di aghi arroventati.
Pensi alla tua numerosa famiglia, dominata dalle crudeli figure dei tuoi genitori.
Irato, allontani quei ricordi dalla tua mente.
Il tuo corpo è scosso da tremiti, simili a quelli di un malato di malaria. Quello è un passato lontano.
Non ti riguarda più.
Ora, sei padrone del tuo destino e puoi godere dei piaceri della vita.
Eppure, perché il vuoto domina la tua anima?

[Kitana's ending/Mortal Kombat 11]
Nel suo finale, Kitana riporta alla luce la sua terra, Edenia.
Ma si accorge di essere estranea alla sua stessa patria.
Quali pensieri hanno portato la principessa a decidere di costuire un futuro diverso?

“My love is just waiting to turn your tears to roses”
Sei la sua stella, illumini la sua vita.
Come può avere paura del futuro quando tu sei nella sua vita?
【Kabal/Reader】

Erron Black torna da una missione. E' stanco.
Ma troverà qualcuno disposto a festeggiare con lui... a modo suo.
(Erron Black x Kotal Kahn)

[Raiden's ending/Mortal Kombat 11] Raiden x...
L’amore, in qualsiasi sua forma, era la fiamma degli esseri umani e consentiva loro di andare oltre qualsiasi ostacolo.
Con una deliberazione, potevano scegliere di elevare se stessi verso la virtù o di precipitare nel fosco abisso del vizio.
Aveva veduto tanti eroi spendere le loro vite per il prossimo, arsi da un gagliardo sentimento di giustizia.

Storia legata alla fic "Ricordo remoto".
Sorride e abbraccia Aquila Rossa, che poggia la testa sul suo petto, coprendolo coi suoi lunghi e lucidi capelli neri. Perché tormentarsi la mente di domande inutili e stupide?
Non ha nessun senso.
E' meglio godersi le cose belle finché durano.