Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Clotilde    13/08/2009    4 recensioni
A volte la verità è difficile da accettare, a volte ci si rifiuta di crederle, questo è il caso di Sasuke Uchiha, che sulla sua natura aveva scoperto una verità alquanto spiacevole, almeno per lui, ed aveva preferito convincersi che quel che provava non era reale.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
VERITA' VERITA'
Questa fan fiction è ambientata prima che Sasuke tradisse il villaggio, prima ancora che incontrasse Orochimaru, quando ancora faceva parte del team 7 e considerava Naruto un amico.
Grazie per aver avuto la pazienza di leggere ^^ Commentate, desidero conoscere i vostri pareri :)^^


A volte la verità è difficile da accettare, a volte ci si rifiuta di crederle, questo è il caso di Sasuke Uchiha, che sulla sua natura aveva scoperto una verità alquanto
spiacevole, almeno per lui, ed aveva preferito convincersi che quel che provava non era reale.

Sasuke e Naruto si stavano allenando in una radura erbosa, da soli, in attesa che Sakura li raggiungesse. Erano entrambi esausti ed affaticati. Naruto evitò il kunai che Sasuke gli aveva lanciato contro e si fermò.
"Sono stanco, Sas'ke, ho bisogno di una pausa" disse sorridendogli.
Nell'ultimo periodo gli sorrideva spesso e Sasuke, tutte le volte che accadeva, si sentiva strano, come se quel sorriso fosse capace di turbarlo. Eppure era sempre il solito sorriso da idiota che sfoggiava da quando aveva avuto la sfortuna di capitare in squadra con lui; nell'ultimo periodo, però, sortiva in lui un effetto diverso, un effetto di cui non riusciva a comprendere la ragione.
"Tsk. Sei uno scansafatiche!" in verità anche lui era esausto, ma non vedeva perchè dovesse ammetterlo in presenza di Naruto.
"E dai, teme, si vede che non ti reggi in piedi! Dillo che non vedevi l'ora di fare una pausa" scoppiò a ridere il biondo.
Una risata che risuonò nitida e chiara nella testa di Sasuke, risata che lo scosse e lo investì come un tornado. Che cosa gli stava succedendo? E perchè quelle strane sensazioni le sperimentava solo in presenza del compagno di squadra? Era irritato. Il fatto di non sapere qualcosa che lo rigurdava in prima persona lo infastidiva. Si girò verso Naruto per chiedergli, più o meno cortesemente, di placare l'ilarità, ma non ne fu in grado, qualcosa lo trattenne dal farlo. Lo vide ridere, una risata sguaiata ma, in qualche suo qual modo, contagiosa, certo Sasuke non scoppiò a ridere a sua volta, era un tipo serioso, non sorrise neppure, però quella risata così spontanea e genuina lo indusse a desiderare che quell'ilarità, prima così fastidiosa, non si interrompesse. Non si può dire che gli facesse piacere, ma di certo non gli dispiaceva come avrebbe voluto.
"Provare piacere nel vedere Naruto ridere? Sentire un vuoto allo stomaco nel vedere che mi sorride? La stanchezza mi sta facendo vedere cose che non ci sono, mi sono ammattito" si ripetè più volte Sasuke, non capendo neppure perchè se lo stesse ripetendo, era come se volesse far risuonare il tutto più vero.
"Sì, sì ... come vuoi, dobe. Credi a quel che vuoi" rispose scontroso. Non avrebbe mai ammesso di essere troppo stanco anche per fare un passo.
Si sdraiò sul prato e chiuse gli occhi, lasciandosi baciare dal sole e cullare dal vento. Il silenzio era la cosa che più apprezzava della vita.
Non erano trascorsi neppure pochi minuti, che, anche se aveva gli occhi chiusi, percepì qualcuno molto vicino a lui, che gli faceva ombra e che gli copriva il sole. Riaprì gli occhi e si ritrovò un Naruto che molto da vicino lo guardava. Non se lo scostò di dosso subito come avrebbe dovuto o fatto in passato, lo fissò prima negli occhi. Occhi profondi, curiosi, occhi di bambino, occhi che lo avevano inspiegabilmente catturato e quasi affascinato. Non distolse lo sguardo, era come se qualcosa glielo stesse impedendo, quello che non sapeva era che quel qualcosa era la sua stessa natura, della quale non era ancora consapevole e che pian piano si stava risvegliando. 
"Cosa stai guardando, dobe?" chiese Naruto curioso.
"Niente, dobe! Stavo solo pensando, sai le persone con un po' di cervello lo fanno di tanto in tanto, dovresti provare" rispose secco, scostando malamente l'amico, che si sedette accanto a lui, che aveva abbandonato la posizione sdraiata per una po' più composta e, non sapeva in che modo, più sicura.
"E a cosa pensavi?" Naruto non era sorpreso dai modi bruschi dell'amico.
Buona domanda! A cosa stava pensando? A Naruto, ai suoi ... occhi? Ma che diavolo stava succedendo a Sasuke? Si era davvero ammattito come credeva?
"Fatti miei" fu la secca risposta.
"Come vuoi!" sorrise Naruto. Ancora quel sorriso ed ancora quelle sensazioni.
Il biondino si sdraiò sull'erba fresca e chiuse gli occhi, come aveva fatto l'amico poco fa. Alzò poi una mano e la mise sulla fronte, detergendosi il sudore, causato dai duri allenamenti di poco prima. Sasuke lo osservava rapito. A quegli occhi indagatori non sfuggì neppure un movimento della mano del biondo che, con normalità, si asciugava le goccioline d'acqua che gli scendevano sulle guance e poi giù sul collo. Di certo Sasuke avrebbe potuto dire con certezza quante fossero le gocce, tanto aveva fissato quella mano e tanto aveva studiato ogni minimo movimento della stessa. Provava una strana sensazione, dentro di sè, nello stomaco, quando guardava Naruto compiere quel semplice gesto, che così tante volte gli aveva visto fare. Le goccioline di sudore, il volto stesso dal sudore ricoperto, ora baciato dal sole ora rinfrescato dal vento, esercitavano in Sasuke un'attrazione mai sperimentata. Si sorprese a voler catturare con un dito una di quelle goccioline, tanto ne era affascinato. Ma perchè? Perchè provava quelle strane emozioni nel vedere il sudore colare lungo le guance, lungo il collo e ancora più giù? Perchè si ritrovava a chiedersi dove andassero a finire? Perchè era così attratto dal gesto di Naruto di sciugarsi la fronte? Non se lo sapeva spiegare, non era la stanchezza, questo era l'unica cosa della quale fosse certo.
"Come si sta bene" esclamò Naruto.
"Mpf" fu la sola risposta del moro.
"E' così fresco" Il vento soffiava costante, ed una leggera brezza li coccolava, ma Sasuke questo fantomatico fresco non era in grado di percepirlo.
"Ma se si muore di caldo" brontolò Sasuke, che si sentiva andare in fiamme. Bruciava, dentro. Pensò di essere malato, non c'era altra soluzione che spiegasse quegli strani pensieri. Sì, era malato, o forse era il caldo. Lo escluse presto, però, dopo essersi accorto di provarlo solo lui. Sentiva lo stomaco in subbuglio, decise quindi di sdraiarsi, sentendosi a disagio nello sentire quanto vicino fosse Naruto.
Era diventato psicotico. Sì, la pazzia era la malattia della quale era affetto.
Trascorsero altri minuti, in cui il silenzio non venne mai interrotto. Ad un certo punto si sentirono dei passi in lontananza ed una voce femminile che urlava:
"Ciao ragazzi". Era Sakura. Era sfortunatamente arrivata. Perchè dico sfortunatamente?si chiese subito Sasuke, stupendosi del suo pensiero. Lui non sopportava Sakura, era noiosa, petulante, ma sentiva che non era per questo che la sua presenza lo infastidiva, erano altre le ragioni. Che volesse stare da solo con Naruto? Baggianate! Lui amava stare da solo, la solitudine era ciò che più lo rilassava.
Non si mosse, non la salutò, non le andò incontro, la ignorò, deliberatamente. All'improvviso si sentì toccare una spalla. Aprì gli occhi, Naruto lo guardava raggiante.
"E' arrivata Sakura-chan!" esclamò.
"Lo vedo"
"Vieni, andiamo" e si alzò per correrle incontro, gridando: "SAKURAAAAAAAA"
Bruciava. La parte toccata da Naruto bruciava, e non solo quella. Tutto il suo corpo era come se stesse andando a fuoco. Febbre, fu il primo sospetto di Sasuke. No, non era febbre. La febbre rende stanchi, affaticati, ti fa venire nausea e capogiro, lui sentiva invece uno strano benessere e aveva paura di chiedersi a chi dovesse attribuirlo.
Si alzò anche lui, aveva bisogno di distrarsi. Sakura e Naruto stavano parlando, lui corteggiandola spudoratamente, lei ignorandolo, sprezzante." Ma perchè fa tanto la preziosa? Cosa non va in Naruto da destarle tanto disappunto? Quella femmina deve essere tutta scema. Tra lei e Naruto sceglierei centomila volte lui. "pensò, quasi adirato Sasuke. Questo andava ben oltre la semplice amicizia, e finalmente anche Sasuke se ne accorse. "Ma che cosa sta succedendo? Che cosa sto dicendo?" scuoteva il capo. Li guardò ancora una volta e sentì crescere il fastidio nel vedere Naruto fare il cascamorto con quella scema. Non sapeva dare un nome all'emozione che stava provando, poichè Sasuke Uchiha non era mai stato geloso nella sua vita.
Si avvicinò ai compagni di squadra ed una scena familiare gli si presentò davanti. A cauda del caldo Sakura aveva iniziato a sudare e con una mano cominciò a ripulirsi la fronte madida. Naruto la fissò rapito, come aveva fatto inconsapevolmente Sasuke con lui. Nel vedere Naruto guardare con attenzione ogni singola gocciolina scendere lungo le guance ed il collo della ragazza, nel guardare la sua espressione di piacere mentre Sakura si passava la mano sulla fronte si riconobbe in in quei gesti, e tutto gli fu chiaro.
A Naruto piaceva Sakura, per questo la guardava così. Questo significava che a lui, Sasuke Uchiha, piaceva .... Naruto? Che provava qualcosa per lui? Era attrazione ciò che provava? Era ... piacere?
Impossibile. Sasuke rimase di sasso, incredulo. Amare Naruto, amare un altro uomo era qualcosa che non poteva concepire.
No, si disse, sono semplici allucinazioni. Sono malato, fa caldo e sono stanco. Se lo dovette ripetere più e più volte perchè cominciasse a crederci, o a fingere di farlo.
Assurdo. Inacettabile. Vergognoso. Ecco, vergognoso più di tutto.
Sasuke se ne andò senza dire nulla ai compagni, doveva stare solo per rinsavire da questa momentanea folllia.
Trascorse un giorno e si convinse di essere tornato alla normalità. Non provò nulla nel vedere Naruto, nel vederlo sorridere, nel toccarlo, lo sdegno nei confronti di se stesso era talmento grande da indurlo ad insabbiare i sentimenti che provava. Si convinse che le sensazioni provate fossero solo illusioni, che non appartenessero alla realtà. Riuscì a nascondere la verità, la natura che lui stesso rinnegava e alla quale non voleva credere, troppo l'orgoglio, troppo il disprezzo. Ogni giorno si ripeteva che nulla era vero, e alla fine finì per crederci lui stesso. Fingeva benissimo, con gli altri, ma soprattutti con se stesso. In fondo Sasuke Uchiha era sempre stato un grande attore!




  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Clotilde