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Autore: inu_ka    17/06/2020    5 recensioni
[Kakuriyo no yadomeshi]
[Kakuriyo no yadomeshi]Il dio Inari scompare misteriosamente. La sua scomparsa avviene nell'imminente evento del festival, i suoi templi principali rimangono scoperti, l'affluenza di fedeli e visitatori è particolarmente consistente e le kitsune del dio non sono all'altezza della situazione. In sostituzione del dio, vengono convocate tre potenti kitsune che verranno inviate nei tre templi principali del dio Inari, inoltre si verrà a conoscenza dell'esistenza di un altro Reame, il "Reame Nascosto", a loro del tutto sconosciuto. Le tre kitsune saranno all'altezza del compito? Riusciranno a trovare il dio Inari? E cosa sarà questo misterioso Reame Nascosto?
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Improvvisamente si fece avanti Akatsuki, guadagnandosi un’occhiata torva da tutti.
- Io ho poteri telepatici. - Confessò, sotto lo stupore di tutti.
Tomoe lo guardava interdetto; i loro allenamenti non includevano questo tipo di esercizio.
- Tomoe, ho acquisito poteri telepatici esercitandomi con un prigioniero. - Disse, notando lo stupore del fratello che, adesso, era ancora più confuso.
- Prigioniero!? - Esclamò il gemello.
- Volevo vendicarmi di te. - Disse indicando il fratello. - Un giorno, ho incontrato Inari, mi ha offerto la possibilità di ottenere la mia vendetta ma, in cambio, dovevo fornire la mia energia spirituale per alimentare il suo potere. Non ero l’unico; molti sono morti nel processo. - Chiarì, ricordando i numerosi compagni perduti.
- Inari è già abbastanza potente, quale potere doveva alimentare? - Domandò interdetto Ginji.
- Un potere che nessuno poteva domare. Una forza oscura si annidava alle pendici del monte Fuji. Inari voleva ottenerlo, per potersi vendicare di tutti gli Dei, voleva dominare ogni essere vivente. - Narrò, facendo una pausa. - Era venuto a conoscenza della profezia della Luna dalle nove code, e aveva deciso di sfruttare questa occasione. Ha sacrificato innumerevoli kitsune per potenziare il suo potere, ma sembrava non fosse abbastanza, e il tempo stringeva. Ha scagliato varie maledizioni, per trovare una kitsune che fosse in grado di veicolare quel potere oscuro, ma tutte sono morte nell’esperimento. L’unico che sembrava aver resistito, era stato Ginji, ma Inari non ha tenuto conto dei poteri di quella ragazzina dell’Oryo- ya, che è riuscita a annullarla. -
- Questo cosa c’entra con i tuoi poteri psichici? -Domandò confuso Tomoe.
- Pensi che sia stato Inari a raccontarmi quello che vi ho detto? - Annunciò. Poi riprese. - Una kitsune, o meglio un Kuybi, mi ha trasmesso il suo potere affinché potessi resistere alle manipolazioni di Inari. Lui era troppo anziano, e la sua forza era quasi esaurita. Diceva che la mia energia era abbastanza potente per contrastarlo. Però, non ho mai usato quel potere. -
- Akatsuki, potresti essere l’unica salvezza per il regno umano e quello degli spiriti. - Pronunciò Tomoe, posando la sua mano sulla spalla del fratello.
Tomoe sentiva che il fratello non stava mentendo o, almeno, non avrebbe potuto farlo in un momento del genere.
Akatsuki annuì e si avvicinò a Inari che non si aspettava alcuna reazione da parte della kitsune.
 
Akatsuki aveva iniziato a pronunciare una strana formula, in una lingua che nessuno comprendeva. Improvvisamente il corpo di Inari si era illuminato, facendo urlare la divinità, per un dolore a lui incomprensibile.
I raggi si estesero illuminando l’intera area.
Gli youkai lo avevano attribuito al risveglio di Nanami.
Nanami era riuscita a risvegliarsi quel tanto che le serviva per poter uscire, insieme ad Aoi, dal corpo della divinità.
Anche i due Oni si erano bloccati, come se fossero stati pervasi da una pace interiore; osservavano cosa stava accadendo, finchè la luce non li avvolse, riportandoli alla lucidità.
Nanami era stremata, quel potere la prosciugava più di quanto pensasse.
- Brava Nanami, hai fatto quel che potevi. - Si congratulò Tomoe, tenendo stretta la ragazza.
 
- MALEDETTI, COSA MI AVETE FATTO? . Imprecò la divinità, in preda agli spasmi.
- Abbiamo fatto quel che ti meriti, schifoso traditore. - Ribatté Tomoe.
 
Intanto anche Miketsukami era riuscito a guarire quel tanto che gli serviva per reggersi in piedi.
 
- Cosa mi è successo? Perché ho i vestiti ridotti in questo modo? - Si domandò Ririchiyo, osservando il suo riflesso in una vetrina.
- Nemmeno io ricordo niente. - Affermò Odannā, reggendosi la testa.
Odannā si guardò intorno e vide la distruzione che era stata seminata.
- Sono stato io. - Riuscì a dire con una nota di amarezza.
- E’ tutto finito. - Lo rassicurò Aoi, che nel frattempo si era ripresa.
- Maledizione, un simile potere non dovrebbe esistere. - S’incolpò l’Oni.
- Odannā, non dire così. Tu non sei solo questo.- Disse, indicando lo scenario intorno a loro. - Tu hai anche una bontà enorme. Tutti abbiamo i nostri lati oscuri, nessuno ne è esente. - Lo rincuorò Aoi.
Odannā non poteva che essere lusingato da quelle parole. Quella ragazza lo stupiva ogni giorno sempre di più.
L’Oni strinse la ragazza, e da ella scaturì una luce che rigenerò il suo corpo stremato; ora, poteva fare appello a tutti i suoi poteri, per sconfiggere l’ignobile creatura che stava causando quella distruzione.
I poteri di Aoi si erano estesi anche agli altri compagni; anche Akatsuki si era unito alla battaglia; ora erano tutti pronti a mettere la parola fine.
 
Lo scontro era cruento.
Da ogni lato venivano scagliati colpi contro la divinità.
Akatsuki, dalla tasca, aveva estratto una strana boccetta grigia, e l’aveva scagliata contro la divinità.
- STATE INDIETRO. - Urlò Akatsuki, mentre la boccetta impattava contro Inari.
Intorno alla divinità, si era elevata una nube grigia che lo stava velocemente paralizzando.
- Estratto di strozza lupo. - Pronunciò lo youkai, sotto lo sgomento della divinità.
- Come hai fatto a ottenerla? - Chiese Inari, con la poca forza che aveva.
Akatsuki non rispose, si limitò a lasciare posto agli altri youkai.
 
Per prime si scagliarono le kitsune e il komainu, che lo colpirono con le loro spade e i fuochi fatui; dopo fu la volta degli Oni che, con gli artigli, infierirono sulle ferite già aperte dalle lame e, infine, fu la volta di Nanami che, facendo appello a tutta la sua forza spirituale, unita a quella di Aoi, purificò la divinità, facendola svanire per sempre.
Era tutto finito.
La battaglia era durata per un’intera notte.
Erano tutti stremati, finchè Aoi, non li aveva rinvigoriti con i suoi poteri.
Si riposarono quel poco che serviva per recuperare, poi, iniziarono a occuparsi degli abitanti del Reame Nascosto.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Ok, siamo giunti alla conclusione della battaglia finale. Spero che i colpi di scena siano ben riusciti. A voi l'ardua sentenza
Il prossimo sarà l'ultimo capitolo.
  
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