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Autore: sihu    19/06/2020    0 recensioni
1 novembre 1981 - dopo la terribile notte di Halloween casa Potter piange i suoi morti: James è morto, Lily è ancora viva e aspetta un altro bambino. Steve, il gemello di James non riesce a credere a quanto accade e insieme ai malandrini con la memoria torna all'inizio della storia. Ai tempi di Hogwards, quanto tutto è iniziato. La storia dei malandrini rivive tra passato e presente, guardando al futuro.
cap.5 - "Tornare alla realtà fu un duro colpo per Sirius. Perso nei ricordi, tutto sembrava perfetto. James era ancora vivo e loro erano soli dei mocciosi che ancora non sapevano nulla della vita, ne avevano idea dei guai e dei tormenti che li avrebbero aspettati negli anni a venire”
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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CAPITOLO 10

TORNANDO A SCUOLA

1 Settembre 1973, terzo anno.

 

Peter, Remus e Sirius passarono l’intera settimana a chiedersi se avessero o meno fatto bene a lasciare James solo con Steve. Certo, i due avevano l’estremo bisogno di chiarirsi ma c’era anche la seria possibilità che passassero tutto il loro tempo a litigare senza concludere nulla. Da quello che avevano visto, James era poco incline a conversare con il gemello. 

Il primo settembre fu una liberazione per il trio: finalmente avrebbero scoperto, nel bene oppure nel male, se i gemelli si erano chiariti o se li avrebbe aspettati un lunghissimo anno scolastico. Remus confidava con tutto se stesso nella prima ipotesi ma era perfettamente a conoscenza dell’imprevedibilità dei due fratelli. Anche in quello, proprio come l’aspetto, erano identici.

- Mamma, c’è Remus. Vado con lui, ciao! - 

Esclamò Peter, illuminandosi alla vista dell’amico. La madre lo aveva costretto ad arrivare alla stazione con più di due ore di anticipo ed il ragazzo fremeva all’idea di raggiungere gli amici e liberarsi delle attenzioni della donna.

- Fa il bravo.. E scrivi appena arrivi.. - 

Iniziò a raccomandarsi la donna, decisa a non andarsene tanto presto. Dopo tutto Peter era il suo umico bambino e lei aveva deciso di consacrare la sua vita a vegliare su di lui. Come aveva detto l’ex marito, prima di prendere la porta e sbattersela alle spalle: il figlio era il suo unico hobby.

- Mamma sto andando ad Hogwarts, mica in guerra.. - 

Sospirò Peter, insofferente. Remus sentì l’amico avvicinarsi e sorrise appena pensando a come dovesse essere infernale la vita con quella donna.

- Ciao Peter, ti presento mio padre. - 

Disse Remus, tranquillo, indicando l’uomo alto e distinto alle sue spalle. Peter sorrise, sua madre iniziò a squittire. 

- John Lupin, accidenti. È un onore. - 

Esclamò la signora Minus, visibilmente emozionata.

- Mamma, mi stai mettendo in imbarazzo. - 

Mormorò Peter tra i denti, desiderando ardentemente che il pavimento si aprisse per inghiottirlo.

- Guarda, laggiù c’è Sirius. - 

Disse Remus, cercando di cambiare argomento per andare in aiuto all’amico imbarazzato.

- Ehi, siamo qui! - 

Urlò Peter, cercando di attirare l’attenzione del ragazzo. Sirius si voltò appena, vide il gruppo e si affrettò a raggiungerlo. Tutto pur di fuggire dalla sua famiglia al completo.

- Giorno ragazzi, odio i miei genitori. - 

Sbuffò Sirius, accasciandosi sopra il suo baule. Remus sorrise, l’entrata in scena di Sirius era più o meno come se l’era aspettata. 

- Fammi indovinare, non sono stati contenti di averti una settimana in più con loro.. - 

Iniziò Remus, scherzando. Sirius sbuffò, roteando gli occhi. 

- Per niente. Hanno cercato di mandarmi da mio zio, ma mi è andata male perché era fuori Londra. Una settimana con mia madre che non faceva che elencarmi i duecento motivi per cui mio fratello è migliore di me. - 

Spiegò Sirius, depresso.

- Accidenti, che tortura. - 

Concordò Peter. Nessuno meglio di lui sapeva quanto poteva essere terribile passare del tempo in famiglia.

- Non me ne parlare. Voi invece? - 

Chiese il ragazzo, guardandosi intorno.

- Tutto bene, una settimana tranquilla in famiglia. - 

Disse Remus, sereno. Il padre aveva preso qualche giorno da passare con lui ed avevano fatto molte cose insieme. Erano andati a pescare, avevano fatto il bagno al lago e tutte le altre cose che fanno le famiglie normali. 

- Anche troppo.. - 

Mormorò Peter, alzando gli occhi al cielo.

- Topino, ma che dici? -  

Chiese la madre del ragazzo, apprensiva.

- Mamma, ti prego smettila. - 

Supplicò Peter, rosso per la vergogna.

- Questo è mio padre. - 

Disse Remus, indicando a Sirius l’uomo alle sue spalle. Sirius si voltò verso il padre dell’amico, curioso. Aveva solo sentito parlare di Remus, ma ora riusciva a capire perfettamente il tono orgoglioso dell’amico quando parlava di lui.

- Piacere, signor Lupin. - 

Salutò l’uomo. Era discreto ed educato esattamente come il figlio.

- Piacere mio. Sirius, giusto? - 

Chiese il signor Lupin, curioso. Anche lui aveva sentito parlare molto spesso degli amici del figlio e si era sempre chiesto come fosse quel Sirius, tanto coraggioso da andare contro alle folli tradizioni di una famiglia come quella dei Black.

- Si, sono io. - 

Annuì Sirius.

- Lei è la madre di Peter invece? Mio figlio mi parla continuamente dei suoi amici, anche se purtroppo per via del mio lavoro ci vediamo poco. - 

Continuò l’uomo, mentre la madre di Peter pendeva letteralmente dalle sue labbra. 

- Sono così felice che Peter non sia solo. È molto timido ed insicuro.. - 

Iniziò la signora Minus.

- Lei è un auror, vero? - 

Chiese Sirius, studiando a fondo il viso del padre del suo amico. Il distintivo che spiccava sul petto dell’uomo aveva attirato la sua attenzione dal primo momento che lo aveva visto.

- Oh, si. Leggo continuamente di lei sulla Gazzetta del Profeta.  - 

Squittì la madre di Peter, ammirata.

- È troppo buona, così mi mette in imbarazzo. - 

Scherzò il signor Lupin.

- Avrai un nuovo superiore da oggi? - 

Chiese Remus, ricordando improvvisamente le parole del padre.

- Non proprio, diciamo che torna quello vecchio. - 

Rispose l’auror, sorridendo.

- Perché? Voglio dire, prima lo licenziano e poi lo richiamano? - 

Chiese ancora Remus, stupito.

- Certo che no, Remus. Il mio vecchio capo si è preso una licenza per motivi familiari. - 

Spiegò pazientemente John Lupin.

- Parla di Charlus Potter, vero? Il grande auror.. - 

Chiese la signora Minus, ammirata.

- Il padre di James? Non mi hai mai detto che lo conoscevi. - 

Esclamò Remus, sorpreso da quella nuova rivelazione.

- Beh, nemmeno tu mi hai mai detto il cognome del tuo amico. Come potevo immaginare che fosse il figlio di Charlus? - 

Ribatté il signor Lupin.

- Aspetti, ma se il padre di James era un auror così famoso perché si è preso una pausa dal lavoro? - 

Chiese Sirius, confuso.

- È una lunga storia, molto delicata. - 

Rispose l’uomo, abbassando la testa e cercando di trovare un modo di uscire da quella conversazione. La madre di Peter non sembrava un proprio un tipo discreto e Charlus non aveva certo bisogno di finire un’altra volta sulla copertina della Gazzetta del Profeta.

- Per il figlio, giusto? Il giornale ne ha parlato per secoli. - 

Si intromise la signora Minus, curiosa si saperne di più.

- Figlio? - 

Chiesero Sirius, Peter e Remus in coro, increduli. 

- Si, diciamo di si. Scusate, Remus, perdonami ma non posso fare tardi proprio oggi. - 

Disse John Lupin, cercando di togliersi da quell’impiccio senza divulgare informazioni riservate.

- Tranquillo, cerca di non perdere il lavoro. - 

Rispose Remus, comprensivo. Era evidente che l’uomo sapesse di più ma non avesse voglia di parlarne con loro. 

- Non essere sciocco John, saluta tuo figlio con calma. Puoi andare al lavoro con Charlus. -

Si intromise una donna, comparendo alle spalle dell’auror e abbracciandolo con affetto. John Lupin si voltò, sorpreso, e si ritrovò di fronte il suo vecchio amico.

- Dorea, sei sempre bellissima. -

Disse l’uomo, guardandola con attenzione e affetto. Era diverso tempo che non la vedeva ma Dorea Potter non era cambiata di una virgola. 

- Sei galante, ma non ti credo. Sono una balena, non vedo l’ora che arrivi dicembre. - 

Sbuffò la donna, poggiando una mano sul ventre con fare materno. Sirius e Remus si scambiarono un’occhiata d’intesa, ripromettendosi di chiedere a James perché non avesse detto loro nulla sul nuovo fratellino in arrivo. 

- Mia moglie è sempre tragica, non fateci caso. –

Mormorò divertito il padre di James e Steve, sorprendendo il gruppo con il suo arrivo. 

- Charlus, devo riprendere a chiamarti capo? - 

Chiese l’auror, divertito. I due non avevano l’idea di essere un auror ed il suo capo, ma solamente due vecchi amici che riprendono a lavorare insieme dopo tanto tempo. 

- Charlus va benissimo. - 

Rispose il padre di James e Steve, sorridendo. Lo stesso modo di fare gentile e positivo di James. 

- Hai accompagnato i tuoi gemellini al treno? - 

Chiese il padre di Remus, divertito. Tutti i presenti sembrarono stupiti da quella confidenza e allo stesso tempo increduli. Remus invece non riusciva a capacitarsi che il padre sapesse che il suo amico James aveva un gemello.

- Non sono più così piccoli come li ricordi tu. - 

Mormorò Dorea, sorridendo.

- Ma sono sempre due pesti. - 

Aggiunse Charlus, divertito.

- L’importante è che stiano bene, tutti e due. - 

Precisò John Lupin. Charlus e Dorea annuirono, cercando di scacciare i brutti ricordi che erano tornati loro in mente. Non si dimentica facilmente di avere quasi visto morire i propri figli, anche dopo anni.

- Non potrei essere più d’accordo. Remus, Sirius e Peter, il gruppo è al completo, vedo. John, so che tuo figlio conosce bene il mio James e ha incontrato anche Steve. - 

Disse il signor Potter, studiando a fondo tutti i presenti e soffermandosi a studiare la madre di Peter. La donna infatti sembrava sul punto di chiedere un autografo a Charlus. Era incredibile per lei conoscere finalmente il mago che era stato sulla prima pagina della Gazzetta del Profeta per mesi.

- Eh si, pensa che l’ho appena scoperto. -  

Mormorò il padre di Remus, divertito. Charlus si volto verso l’amico, sorpreso, ma questi gli fece segno che gli avrebbe spiegato tutto più tardi. Dorea guardava il marito, finalmente sereno, scherzare con il collega e non poté fare a meno di tirare un sospiro di sollievo. Finalmente tutto stava tornando a posto.

- Ragazzi, per voi penso sia ora di andare. - 

Si intromise la signora Minus, fissando preoccupata l’orologio. 

- Certo, ma James e Steve? - 

Chiese Remus, guardandosi intorno alla ricerca dei due amici.

- Sono già sul treno che vi aspettano. Dovrete portare molta pazienza con quei due. - 

Rispose Charlus Potter, sospirando. Sirius e Remus si scambiarono un’occhiata perplessa, ma decisero di non fare domande. Certamente avrebbero capito ogni cosa una volta saliti sull’espresso.

- Ciao mamma, ti scrivo.. - 

Iniziò a dire Peter, subito interrotto da un abbraccio materno. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e cercò con tutte le sue forze di liberarsi dalla stretta della donna.

- Fa attenzione. - 

Si raccomandò la donna, spaventata.

- Che palle. - 

Imprecò Peter a bassa voce, sperando che la madre non lo sentisse. Certamente avrebbe iniziato a fargli una terribile ramanzina sull’importanza dell’essere sempre educati per non fare brutte figure di fronte a persone importanti.

- Signora Minus, Signor Lupin, Signori Potter, vi auguro una buona giornata. - 

Salutò Sirius, cercando di nascondere la delusione per il fatto che la sua famiglia non era lì insieme a lui come quelle degli amici.

I signori Black era corsi via subito, decisi a risparmiarsi l’onta di restare vicini ad un figlio buono a nulla. L’unica cosa di cui si era preoccupati era stato affidare il piccolo di casa, Regulus, alle cure delle cugine.

- Fa buon viaggio Sirius, e non pensare troppo alla tua famiglia. Nessuno più di me conosce il lato peggiore dei Black. - 

Mormorò Dorea Potter a bassa voce, facendo in modo che solo lui sentisse. Sirius sorrise alla donna, complice. Anche lei doveva sapere quanto poteva essere terribile essere parte di quella famiglia.  

- Grazie Signora Potter. - 

Mormorò Sirius in risposta, allontanandosi più sereno. Parlare con la madre di James e Steve lo aveva fatto sentire meno solo.

Dopo che tutti salirono sul treno, Remus si trovò per qualche istante solo con il padre.

Il ragazzo studiò a lungo il genitore, severo.

- Papà.. Tu sapevi che James aveva un gemello? - 

Chiese Remus, sperando che il padre non evitasse la domanda come aveva fatto poco prima. L’uomo sembrò pensarci un po’ su, poi sospirò e si chinò verso il figlio.

- Si, ma.. te l’ho detto, non sapevo che il tuo amico fosse il figlio di Charlus Potter. - 

Rispose John Lupin, guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno stesse sentendo.

- Ma cosa.. - 

Iniziò a chiedere Remus, bruscamente interrotto da un gesto del padre.

- Ascolta Remus, è una storia delicata. Non dire nulla, devono essere loro a parlarne. Più di due anni fa i figli di Charlus hanno avuto un brutto incidente. Per molto la stampa diceva che uno di loro era morto, all’inizio dicevano che si trattava di James, poi di Steve, alla fine non hanno più detto nulla fino a che a settembre James non ha cominciato il primo anno senza Steve. -

Raccontò John Lupin, attento che il suo amico Charlus non origliasse la conversazione. 

- Per questo il Signor Potter si è dimesso? - 

Chiese Remus, curioso. Il padre annuì, senza dare troppo nell’occhio.

- Ha detto di voler stare vicino alla famiglia. Ero molto legato ai Potter ed ero stato molte volte a casa loro quando i figli erano più piccoli ma non so nemmeno io cosa sia successo. So solo che per due anni Steve è scomparso, dato per morto, fino a che qualche mese fa ha cominciato a farsi vedere in giro e Charlus ha annunciato di voler tornare a dirigere il dipartimento. Molti hanno fatto domande, ma lui non ha risposto. Vorrei poterti aiutare, ma non so nulla. -  

Concluse il signor Lupin, fissando il figlio negli occhi. 

- Non importa, va bene lo stesso. Grazie per quello che mi hai detto. -

Mormorò Remus, voltandosi verso il treno. Sirius e Peter lo stavano aspettando di fronte allo sportello aperto, mentre i due gemelli dovevano essere già seduti da qualche parte in uno scompartimento tutto per loro. 

- Fa attenzione e divertiti.. - 

Si raccomandò il padre. Improvvisamente Remus realizzò che stava iniziando un nuovo anno; era di nuovo a casa ed i pensieri tristi potevano anche aspettare.

- Prometto che ti scrivo. - 

Promise Remus, sorridendo al padre. John Lupin ci teneva molto ad figlio e diceva spesso di voler essere informato circa tutti i tentativi di sabotare lezioni, custodi e fantasmi. Anche lui, proprio come Charlus Potter, quando frequentava Hogwarts era tutto fuori che un tipo tranquillo.

- Bravo ragazzo. -

Mormorò John, scompigliando i capelli al figlio.

Remus corse verso gli amici, che subito lo bloccarono con una fila di domande.

- Allora? - 

Chiese Peter, cercando di essere il più discreto possibile.

- Tuo padre sapeva che James aveva un gemello? -

Chiese Sirius, andando subito al sodo. 

Remus sospirò ed iniziò a raccontare. 

- Sapeva che i Potter avevano due figli gemelli, ma non sapeva che James fosse il figlio del Signor Potter. - 

Spiegò pazientemente il giovane licantropo.

- Non hai mai detto a tuo padre il cognome di James? - 

Chiese Sirius, allibito. 

- Credo di No. - 

Rispose Remus, imbarazzato, dopo averci pensato su.

- Assurdo, potevamo scoprire tutto prima, e invece.. -

Esclamò Peter, scuotendo la testa.

- Smettila, James e Steve sono là. -

Ringhiò Sirius, indicando uno scompartimento poco lontano. Dalla porta aperta si intravedevano i capelli scompigliati dei due ragazzi. 

Uno dei due sembrava decisamente imbronciato e teso, l’altro si guardava intorno frenetico quasi stesse aspettando qualcuno.

 
  
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