La mano callosa di Dazai raggiunse il suo fianco, lo cinse stretto con l’intero braccio. Il corpo dell’uomo aderì al suo e subito la bocca prese possesso della pelle delicata del collo per posarvi baci caldi, umidi. Atsushi si mosse con un po’ di disagio sopra il loro futon, ancora mezzo nudo.
-Di nuovo, Dazai-san? È la terza volt-
La mano di lui tra i capelli piegò il suo viso a una carezza più energica delle altre, così da costringerlo ad arrossire e a zittirsi quando si liberò nell’aria lo schiocco di un bacio passionale.
-È il mio compleanno. Non vuoi essere il mio regalo, Atsushi-kun?
Sorrideva, con occhi furbi e sottili: Atsushi glieli vide anche sotto i capelli scuri che lui stesso aveva reso così spettinati.