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Autore: sallythecountess    19/06/2020    1 recensioni
Superata la soglia dei famosi quaranta, un gruppo di amici storici si ritrova e finisce col confessarsi le paure, gli sbagli e i desideri. C'è chi ha deciso di crescere e mettere la testa a posto, chi invece è tornato ragazzino, chi aspetta un figlio da un uomo sconosciuto e poi ci sono loro: lo chef Dubois e la sua storica amata, che dopo un doloroso divorzio continuano ad amarsi ai lati opposti del globo, senza avere il coraggio di provare a recuperare il loro rapporto, fino ad un'estate speciale...
Ricordo a tutti che questa storia è il capitolo conclusivo della serie "La ragazza di Tokyo" e potete leggerla da sola, oppure iniziare a leggere qui la serie https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3886156&i=1
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
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Capitolo: i cani della ragazza di Tokyo
“Sei sempre la cosa migliore della mia vita…”
Gli sussurrò Alice, stesa sul suo petto, baciandogli il collo e Lor rispose “e certo, se tu continui a fartela con gli asiatici, come vuoi avere metro di paragone!”
Lei scoppiò a ridere, allora, per lo stupido doppiosenso, ma poi diventando serissima sussurrò piano “io ti amo Lor…” e lui prendendole il viso con entrambe le mani sussurrò “Finchè morte non ci separi, stavolta?” e lei mordendosi le labbra annuì soltanto. Iniziarono di nuovo a stringersi, quando improvvisamente, i gemelli spalancarono la porta chiedendo a gran voce un po’ di attenzioni, facendo imprecare mentalmente Lor. Quella dannata porta non aveva la chiave e lui non aveva idea del perché, ma stava immaginando ogni possibile modo per chiuderla.
“Non dormono mai, eh?”
Chiese estremamente seccato ad Alice, ma lei sorridendo scosse solo la testa e prendendoli in braccio uno alla volta si mise a mostrargli quelle foto, lasciando lui senza fiato per qualche minuto. Alice non era mai così dolce con lui, ma con quei due bambini era di una tenerezza sconvolgente e lui rimase a guardarla senza parole.
“ma ci sono dei cani!”
Disse Fred entusiasta e Ai sorrise molto tristemente, mentre Lor rispondeva “Oh sono Dylan e Cassandra, i fantastici cani della ragazza di Tokyo”. Perderli era stato molto duro, e Alice aveva davvero sofferto terribilmente, soprattutto perché Dylan era stato davvero tanto male e Lor più di una volta l’aveva trovata sdraiata per terra ad abbracciarlo e accarezzarlo, malgrado fosse al sesto mese di gravidanza. Non aveva voluto lasciarli andare senza combattere, e aveva davvero fatto di tutto per provare a curarli, ma purtroppo non c’era stato modo. Cassandra se n’era andata per prima, poco dopo la nascita di Beatrice e quando Dylan aveva cominciato a dare i primi segni di malattia, avevano speso cifre folli per provare a salvarlo.
“E questo è il prequel della ragazza di Tokyo…” disse, mostrando ai bambini le foto di Ai da ragazzina per farla ridere e ci riuscì.
 Rimasero tutti insieme anche quella notte, e Lor inventò una straordinaria favola sui cani della ragazza di Tokyo per farli addormentare, ma la prima ad addormentarsi fu proprio lei, e lui fu costretto a tenere fermi quei due, che volevano per forza svegliarla.
Ovviamente fu anche il primo a svegliarsi il giorno dopo, ma appena uscito dalla stanza da letto scoprì che il mondo era già in piena attività, anche se sembrava tutto molto diverso da come lo aveva lasciato la sera prima.
Beatrice lo intercettò subito per chiedere della madre, e Lor le chiese solo che diavolo ci facesse sveglia alle sette del mattino, ma lei fece la misteriosa e lui pensò che le avesse scritto di nuovo quel cretino, ma lasciò perdere.
Entrò in cucina per preparare la colazione e trovò una scena abbastanza bizzarra, ma sorrise. Cristina era ai fornelli e Mat le baciava il collo e le faceva il solletico. Sembravano molto allegri e Lor si vergognò tantissimo di averli interrotti, anche perché suo fratello aveva assunto un’espressione particolarmente colpevole, perciò alzò le mani e disse solo “non ho visto niente, me ne vado” facendoli ridere, ma poi aggiunse “…però se avessi visto qualcosa, mi piacerebbe tanto. Certo sarebbe quasi incesto se i miei due fratelli si mettessero insieme, ma va bene…”.
Cristina non era tanto brava in inglese da capire quella frase, ma Matias gliela spiegò e lei rise dicendo “dì la verità: sei solo seccato perché io ho cucinato una colazione migliore di quelle schifezze che fai tu…”
“Oh non osare davvero…” le ringhiò divertito in francese, ma lei gli disse chiaro e tondo che ormai lui non era più uno chef, quindi non aveva diritto di criticare la sua cucina e Lor per la prima volta sorrise in modo dolcissimo.
“Per prima cosa, prova a cercare il mio nome su internet, e vedi cosa viene fuori. Te lo dico io: chef con cinque stelle e imprenditore, ma la prima voce è chef, ovviamente. E poi… Ai non lo sa, ma una volta venduto tutto, tornerò in cucina, ovunque lei voglia stare. Quindi Arrietti: goditela adesso, perché quando tornerò io in cucina, col cavolo che sarai così spocchiosa…”
“Quindi tu torni in cucina quando io vado in maternità, davvero?”gli disse, troppo felice per essere realmente seccata, ma lui rispose “ce lo terremo in cucina, ne faremo un altro piccolo chef…”facendo sorridere sia lei che Mat molto dolcemente. Lor dava per scontato che lei gli avrebbe fatto da spalla, era l’unico chef a cui lo avrebbe permesso, e lei sorrise perché lo aveva capito. In quel momento, però, entrò Dug, che aveva davvero una cera assurda. Ci mise due secondi a notare le mani di Mat attorno a Cristina e ridacchiando commentò “ah qualcuno ha avuto fortuna, stanotte” facendo morire d’imbarazzo entrambi.
“Sì, molta. Vuoi i dettagli, Duggy? Lo sai che la tua sorellina…”
Lor aveva deciso di proteggere quei due poveri ragazzi timidi e Dug lo schernì schifato per quella frase, ma il suo migliore amico fissandolo serio aggiunse “…piuttosto: hai dormito Mac Neil?” Facendolo solo sorridere e scappar via.
“Come sei bella così pensierosa, mia adorata…” sussurrò in francese, cogliendo di spalle Beatrice intenta a fissare l’acqua con aria molto seria e lei gli fece soltanto un sorriso molto dolce e si fece abbracciare. Rimasero così abbracciati, con le gambe all’esterno della barca a chiacchierare e Alice li trovò così e pensò soltanto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, che ora accarezzava piano i capelli di quella loro ragazza così bella.
“Ali serve aiuto?”
Le sussurrò George, perché lei stava morendo sotto al peso di quei terribili gemelli che la stringevano e lei colse la palla al balzo e glieli depositò tra le braccia, lasciando tutti e tre molto perplessi. Corse da Lor e Beatrice, e voleva davvero salutarlo con un bacio, ma Beatrice saltando in piedi le disse “Oh mamy…” e lei capì che neanche in quel momento avrebbero avuto tempo per loro, ma ascoltò quello che la sua ragazza aveva da dirle.
“Insomma mamy è bello da togliere il fiato. E suona la chitarra, legge i manga, oh signore come faccio a resistere?”
“Eh quella è sempre una componente importante…” commentò Alice ridacchiando, ma poi chiese “…ma è Tom, Paul o Steve? Perché ho le idee un attimo confuse sui loro nomi.”
“Oh mamy ma è semplice” rispose Beatrice con fare molto divertito “…Tom è l’amico di Bella e Lor, quello di Inverness, carino con i capelli castani e gli occhi verdi, ma è quello nerd. Paul è l’altro amico di Bella (forse sono anche troppo amici, se posso dirlo) quello sportivo con gli addominali scolpiti e poi c’è Steven, il figlio dello skipper. Quello con gli occhi color ghiaccio, i capelli biondi e l’espressione tanto bella da farti venire voglia di urlare…”
“Quello lì…capito…” rispose Alice, facendo un cenno con la testa a Beatrice e lei si sciolse letteralmente e annuì.
“A me piaceva più quello con il fisicaccio illegale, e penso che avrei fatto amicizia con nerd, ma va bene…”
“Non ho capito…” disse Lor, che si era avvicinato per portare alle sue donne la colazione, e Beatrice e Alice fecero esattamente la stessa faccia stravolta.
“Stavi parlando di me, ovviamente, signora Dubois, altrimenti potrei risentirmi…” le sussurrò all’orecchio ridacchiando, ma Alice rise soltanto e lui la baciò molto intensamente, lasciando Beatrice a sorridere molto felice, mentre George da lontano chiedeva aiuto perché i due nani non facevano che tormentarlo.

Nota:
Ciao a tutti, allora vi è dispiaciuto leggere dei cani di Ai e Lor? E che ne pensate di Ai e Beatrice e delle loro chiacchiere sui ragazzi? Siete curiose di conoscerli? Fatemi sapere
   
 
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