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Autore: annika0775    21/06/2020    0 recensioni
[La Fiamma del Vento]
Sequel, ambientato dopo il termine del romanzo.
Sheroly è Comandante della Guardia di Volpilandia, ma alcuni tra gli anziani non vedono di buon occhio che una femmina occupi una posizione così importante e quindi le impongono restrizioni molto dolorose: non può sposare Helsa né avere una famiglia. Inoltre non può nemmeno entrare all'osteria del porto, perché risulterebbe disdicevole. Tra chiacchiere di paese e abitudini medievali, la Sheroly abituata a vivere a Canlandia si trova decisamente ai ferri corti!
La festa di Mezzestate però si avvicina e Carty, che nel frattempo è diventato commissario, decide di passare qualche giorno di vacanza proprio a Volpilandia.
Con così tanti poliziotti in giro, la vicenda non può che tingersi di giallo e Sheroly sarà costretta a dare prova delle sue capacità di detective, per salvare Helsa da un'accusa di omicidio.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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8.


 

È ormai buio, quando corro dal Podestà e mi trascino dietro anche il dottor Brimstock e il dottor Qynn. Io sono un po’ trafelata e lascio che siano loro a spiegare cosa hanno trovato. Brimstock usa una terminologia un po’ troppo specifica, ma Qynn traduce immediatamente perché sia ben comprensibile ciò che hanno da dire:

-L’assassino ha colpito al torace Bredson per due volte. Estraendo il coltello ha provocato la fuoriuscita di sangue, che sicuramente lo avrà investito. Sugli abiti di Cryson ce n’è solo qualche traccia, principalmente nell’orlo delle maniche e nella suola degli stivali e ciò collima con la sua versione dei fatti. Inoltre sotto le unghie della vittima abbiamo trovato frammenti di pelo e pelle, che dovevano corrispondere a graffi sul corpo dell’assassino. Graffi che Cryson non ha. Ha invece una contusione alla base del collo, probabilmente provocata dall’elsa di una spada, giacché quella di un pugnale sarebbe stata troppo leggera, colpo che, inferto alle spalle, avrebbe verosimilmente tramortito Cryson, consentendo al vero assassino di sottrargli il pugnale e commettere il delitto.

Il Podestà si frega e mani soddisfatto:

-Questo per me è sufficiente per annullare l’esecuzione. A mano a mano che le indagini proseguiranno, riuscirete senz’altro a trovare il vero assassino.

Scendo le scale per dare la buona notizia a Helsa, quando incontro di nuovo l’odiosa Rosy che circuisce Tresfeir. È chiaro che vuole scucirgli altre informazioni e lui è troppo debole per resisterle. Mi avvento sui due. Sono esausta e ormai è solo l’adrenalina a tenermi in piedi:

-Non dovreste essere al lavoro, a quest’ora?

-Proprio voi cercavo, comandante.- mi risponde viscida –Dovrei fare una dichiarazione.

-Ma brava. Seguitemi.- Maky Jo non ha ancora afferrato il ‘voi’ che si usa a Volpilandia e fa l’atto di accompagnarci, così lo fulmino con lo sguardo. Non aspetto di raggiungere il mio ufficio, ma faccio accomodare la cameriera nella prima stanzetta libera, farà prima a uscire quando avrà terminato:

-Hevelry è innocente.- ma che bella scoperta! –Non è stato lui a uccidere Bredson: in quel momento era con me.- cerco nel muro un gancio qualsiasi cui appenderla, ma sono tutti occupati dalle torce. Lei non perde tempo e incalza –Sono pronta a giurarlo di fronte al Podestà, non potete fermarmi.

-Oh, ma certo che posso. Qui e ora!- afferro il pomo della spada, non so neanch’io perché

-Io non voglio che Hevelry venga giustiziato! Sono pronta a tutto.

-Accidenti! Non verrà giustiziato, sempre che tu non combini qualche fesseria.

-Non mi fido di voi, Sheroly: siete troppo occupata a salvare la faccia. Siete disposta perfino a sacrificare Hevelry, pur di evitare che si sappia che siete cornuta?- le mollo un manrovescio che la scaraventa dall’altro lato della stanza. La voce che mi esce non pare neanche la mia:

-Stupida! A Helsa non serve una menzogna a coprire un’altra menzogna. È la verità che sto cercando e sono a un passo così. Provati a dire qualcosa, qualsiasi cosa, che possa nuocere a Helsa e ti giuro che sul patibolo ci finirai tu, finanche dovessi essere io a calare l’ascia.- Proprio in quel momento, la campana del Palazzo suona di nuovo.

È Millson a inchinarsi al Podestà, dopo appena qualche istante, per esporre l’accaduto:

-Eccelso.- prima di parlare mi lancia un’occhiata bieca –Il prigioniero è riuscito a eludere la sorveglianza disposta dal Comandante Mecson ed è fuggito.- la sua frase è allusiva. Io sono certa che Rosy sia coinvolta. Espongo a Kate i miei sospetti e le chiedo di starle appresso.

Immediatamente veniamo convocati dal Consiglio. Ciascuno deve spiegare le sue ragioni. Lynn è furioso e attacca a urlare ancora prima di ascoltare il referto del dottor Brimstock. Asserisce che sono tutte delle macchinazioni per mandare un po’ di fumo negli occhi di onesti cittadini, che hanno già capito quanto il comandante Mecson sia incapace di fronte al dilagare degli eventi. Non osa inveire apertamente contro il Podestà, ma allude alle ‘protezioni’ di cui godrei io, per agire indisturbata alla stregua di un cane:

-E questa invasione di cani blasonati, che ribaltano la realtà con i loro lumi senza fuoco e qualche pozione magica, non è che l’avverarsi delle mie più nefaste previsioni. Mentre supposti onniscienti tentano di convincerci che Cryson è innocente, questi viene lasciato a se stesso perché possa fuggire, nella malaugurata ipotesi che vi sia ancora qualcuno con un sano senso di diffidenza, che voti a favore dell’esecuzione dell’assassino. Consiglio! A voi mi rivolgo. Chi, chi avrebbe interesse a uccidere un cittadino volpilandese, per far ricadere la colpa su un pescatore analfabeta?- chissà perché io un’idea ce l’avrei –Quale macchinazione, quale arzigogolo! Un piano degno della mente dei cani! E, Consiglio, chi ha vissuto per ben otto anni in terra canilandese? Chi ha studiato in scuole canilandesi? Chi ha imparato a pensare come un cane e, giorno dopo giorno, cerca di imporci il modo di vivere dei cani?- la platea è tutta un mormorio. Sto per alzarmi e affrontare il senatore, quando mi pare di sentire la voce di Carty infondo al mio cervello che mi invita a trattenermi. Infatti è il Podestà a parlare, con molta più autorevolezza di quanto non avrei potuto fare io:

-Senatore Lynn. Consiglio. Vi prego di considerare che il Comandante Mecson ha finora svolto il compito affidatole con grande serietà e onestà. Così come un solo nome può essere associato alla vita a Canlandia, ma questo non per tradimento, bensì per spirito di grande sacrificio a favore della propria gente - fu infatti a seguito di una missione affidatale dalla vecchia Ana, missione peraltro brillantemente compiuta - altresì sono tanti, in questa sala, i nomi di coloro che quotidianamente si impegnano a denigrarla e ostacolarne l’operato. Cotesto comportamento, così come le parole intrise di xenofobia pronunciate poc’anzi in questa sala, è forse indice di civiltà? È forse indice di intelligenza e lungimiranza? Come può un popolo misurarsi con un altro a suon di superiorità intellettiva, se non accetta neppure di conoscerne la cultura? Ciechi coloro che si limiteranno a guardare coi propri occhi, senza tentare di vedere anche con occhi altrui!

La seduta termina oltre la mezzanotte. Richard mi informa che Millson ha fatto cercare Helsa ovunque e l’unica cosa che hanno scoperto è che la Caterina non è in porto. Carty ha assicurato che all’alba lo andranno a cercare con l’elicottero. Effettivamente non c’è molto vento e non può aver fatto tanta strada. Inoltre, io so che è diretto sicuramente all’isola degli unicorni, il guaio è che non so come raggiungerla né ho molte indicazioni da dare in merito.

Senza mangiare da oltre ventiquattro ore, mi dirigo verso casa e trovo Samuel in mezzo alla piazza, che parla con Aurora e col signor Dynn. Avrei voglia di tirare dritto, ma mi fermo e m’impiccio solo perché non vedo la macchina rossa:

-…e il guaio è che… ci ho messo veramente molto tempo, oltre che utilizzare una grande quantità di materiale. Sapete, i dischetti di cuoio attaccati gli uni sugli altri per dare la forma a quei tacchi di… sedici centimetri!

Quello che riesco a evincere dalla discussione è che la bella Lyla, ormai appagata dal suo shopping, ma stufa di non essere più al centro dell’attenzione, si è involata con la macchina di Carty e la mercanzia che non ha pagato. Con tutta l’arroganza di cui sono capace, entro nel discorso:

-Signor Dynn. È sufficiente, a mo’ di pagamento, la fornitura di un sacco di cavoli, tre galline e quattro salsicce?- mi fa capire che piuttosto che le galline, preferirebbe un maiale intero. Accetto, pur sapendo che mia madre andrà in bestia –Aur, noi ci mettiamo d’accordo non appena questa storia sarà finita.- siamo amiche e con me non ci ha mai rimesso, quindi annuisce e si stringe nelle spalle. Incrocio Samuel senza guardarlo, ma sento un’insopprimibile volontà di rivincita –Eh già. Cos’è il mio compagno? Un adolescente dal coltello facile? Complimenti a te, invece, per la… sanguisuga! Quanti epiteti che mi vengono in mente! Ma eviterò: ci sono dei cuccioli…

Per niente entusiasta della mia cattiveria, mi ritiro a piangere sulla spalla di Frushard.


 

  
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