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Autore: Scream_Out_Loud    21/06/2020    0 recensioni
Molte cose cambiano nella vita degli adolescenti che crescono e diventano adulti.
Seguito di Believe In Me;
Payphone: Una relazione a distanza, tanti problemi, tante gioie, tanti viaggi, amici che vanno, amici che vengono, fantasmi del passato che ritornano. Un sogno, una scuola, una carriera. E cinque ragazzi che affrontano quello che la vita gli mette davanti.
Genere: Commedia, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Believe In Me'
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Payphone: Capitolo 9.
Let it Go.

 

Improvvisamente mentre Katy stava raggiungendo la classe, oramai andata avanti, senti una voce chiamarla per nome, quando si voltò un cappello vintage alla cloche teneva in ombra gli occhi della persona che l’aveva chiamata, ma lasciava notare i boccoli castani leggeri cadenti lungo il collo. Quando l’estranea alzò lo sguardo, facendosi spazio tra i turisti, Katy ne riconobbe immediatamente il volto e quando due vispi occhi castani fecero capolino da sotto la visiera il cuore saltò un battito. Non sapeva se era gioia, sgomento o rabbia. Sentiva un sentimento forte montare dentro di lei ma non riusciva a definirlo, e in attesa di poterlo decifrare stette lì, immobile.

“Ciao Katy” Ripetè la ragazza, abbigliata di tutto punto come se fosse una modella uscita da qualche film anni 50. “Come stai?” Proseguì “Sei qui perchè hai ricevuto la mia lettera?” soffocò un mezzo sorriso. 

L’unico suono che provenne dalla bocca di Katy fu “Milly” pronunciato flebilmente come se fosse troppo doloroso dirlo ad alta voce.

“Sono contenta di vederti” proseguì imperterrita Milly.

“Cosa ci fai qui?” Chiese Katy ignorando ogni precedente domanda

“Ti ho scritto la lettera, ti ho dato il mio indirizzo, o… non l’hai letto?”

“No, la lettera l’ho bruciata” rispose Katy pacata, senza tralasciare alcuna emozione, lo sguardo che si faceva sempre più duro.

“Oh, e così deduco che non mi hai ancora perdonato..”

“Certo che ti ho perdonato, non abbiamo più 17 anni, non perdo tempo a pensare a quel periodo sai.. dovrei ringraziarti invece perchè è così che sono arrivata dove sono adesso. Quindi, Grazie. Ora devo andare” il tono non dava segno di alcuna emozione. Stoica Kat si girò, tornando dai compagni. Ma Milly non voleva demordere, era passato tanto tempo, non pensava che potete tornare tutto come prima ma voleva togliersi un peso.

“Kat! - chiamò di nuovo - io invece ci penso, ci tenevo a dirti ancora che mi dispiace… e che per quello che vale ti voglio ancora bene”

Kat si bloccò e si voltò indietro, le emozioni erano contrastanti ma per lo più aveva un gran senso di pace che la pervadeva, come se tutto quello che era successo a scuola più di sei anni fa, non avesse più importanza. Ecco come la pensava, deciso di lasciare andare il risentimento, decise di fare pace con Milly e se stessa, non voleva ripensare al passato con rancore, perchè era veramente come aveva detto poco prima, senza quello che successe all’epoca non avrebbe conosciuto bene Zayn, non avrebbe avuto bisogno di nuovi amici come Amber e Louis e sarebbe probabilmente rimasta la ragazza invisibile e introversa che era quando era con Milly. Si, il rancore era definitivamente spazzato via.

“E’ tutto a posto Milly, davvero. Grazie della lettera. Ti auguro una bella vita. Ci si vede” le sorrise e proseguì sulla sua strada. Da sotto la visiera del cappello anche Milly sorrise e sussurrò “la auguro anche a te Katy”.

Mentre arrivava al chiosco Katy aveva il volto raggiante, era serena come non lo era da tanto tempo. Tanto che Niall ed Emily la guardarono con espressione interrogativa.

“tutto bene?” Chiesero.

“certo perchè?” Ribattè Kat.

“…sei…strana…” ammise Niall.

“Cosa c’è non posso immaginarmi essere qui con Zayn e avere quell’espressione da sognatrice ad occhi aperti?”

Emily rise e Niall acconsentì a lasciare le discussioni per un altro momento, non voleva rovinarle il buon umore, ripresero a camminare e a seguire la classe al prossimo punto di interesse programmato per quel giorno.

Verso le 18 tornarono tutti in hotel e avrebbero avuto libero fino alla mattina dopo alle 8 quando sarebbero partiti alla volta di Firenze.

 

Quando il giorno dopo arrivarono a Firenze non fu molto in programma per il primo giorno, soltanto la visita guidata nel Giardino di Boboli, una passeggiata sul ponte vecchio e dopo a pausa in Piazza del Popolo avevano inizio le loro ore d’aria. Come diceva la prof. “in questa città l’arte la potete respirare, non lasciatevene sfuggire neanche un soffio”.

Kat, Emily e Niall si godevano la pausa in un Bar/Ristorante in piazza del popolo. Il cameriere che portò i gelati fece i complimenti alle ragazze in modo molto elegante, come solo gli italiani sanno fare, aggiunse Emily. Quando Kat si alzò per andare al bagno lo stesso ragazzo le si avvicinò, di nuovo facendole la corte, anche se lusingata da quelle attenzioni cercò di mettere subito le cose in chiaro dicendo “Grazie ma.. sono fidanzata” disse sorridendo le rifiutando le avance del ragazzo, quello di tutta risposta le fece notare “Non vedo nessun anello alle tue dita..”

A quell’osservazione Kat si senti quasi attaccata, portò d’istinto le mani al ciondolo a forma di cuore che indossava, il ciondolo che Zayn le aveva regalato anni fa, con le loro foto, quasi a cercare riparo dall’affermazione pungente del ragazzo. Poi pensò tra sè che d’altronde era stata una cosa improvvisa. Tempo fa quando Zayn aveva fatto la proposta aveva un anello, era stata lei a rifiutarlo, era sicura che glielo avrebbe dato una volta tornata. Un anello non significa niente, pensò poi.

Tornata a sedersi sorrise compiaciuta nel vedere Niall sbaffarsi una delle tipiche specialità del posto e Emily accanto quasi schifata dalla voracità del ragazzo.

Mentre si godeva il gelato e la vista sulla piazza osservava le persone, ognuno di loro aveva una storia, qualcosa da raccontare. E si chiedeva quale fosse, quale fosse per esempio la storia di quei due vecchietti che passeggiavano mano nella mano in direzione Galleria degli Uffizi, o quale fosse la storia che aveva portato quella famigliola con due teneri gemelli a venire in vacanza a Firenze, chissà da dove venivano e cosa avevano vissuto. Mentre era sommersa da queste fantasie le arrivò un messaggio che la riportò alla realtà. Sbirciò lo schermo

[Dove sei di bello ora? Mi manchi. xx Zayn] 

Anziché rispondere al messaggio Kat decise di chiamare, aveva voglia di sentire la voce di Zayn, già le mancava, continuava a pensare cosa sarebbe successo una volta tornata e ora era tutto accompagnato da un eco delle parole del cameriere. Neanche si ricordava l’aspetto dell’anello che Zayn le aveva presentato. Si sentì nuovamente male per come si era comportata. Dopo uno squillo Zayn rispose, la voce allegra. 

“Hey tesoro, allora? Come sta andando?”

“Tutto bene fin’ora, sai il duomo di Pisa è magnifico, dovremo pensare di andarci insieme qualche giorno.. e Firenze è pure spettacolare. Sarebbe bellissimo se tu fossi qui, mi manchi.

“Anche tu mi manchi.. ma prova a guardare bene quella statua del Michelangelo davanti a Palazzo Pitti”

“Cosa intendi? E tu come fai a sapere Palazzo Pitti ha un Michelangelo di fronte? E come fai a sapere che vedo Palazzo Pitti? Non ti ho detto dove sono…” mentre balbettava e ragionava controllò davvero la statua del Michelangelo che stava di fronte al palazzo. 

“Ma si tutti lo sanno” rispose Zayn.

Sotto la statua, anche lui in posa c’era un ragazzo al telefono, con una giacca di jeans e un inconfondibile ciuffo di capelli.

Kat strizzò gli occhi come per essere sicura che non era un illusione. Poi si alzò dalla sedia con espressione incredula e gli andò incontro sempre parlando al telefono 

“Ah si? E dimmi com’è il tempo lì a Londra?” Sul viso si formò una smorfia sorridente. 

Il ragazzo sotto la statua scrutava la piazza da sotto gli occhiali da sole sempre parlando al cellulare.

“Beh, solito, parzialmente nuvoloso con piogge sparse”

“Wow non sapevo fossi un meteorologo, sai che tempo fa qua?”

“Posso immaginare che ci sia il sole e faccia piuttosto caldo”

Kat agganciò lo sguardo con il ragazzo in occhiali da sole e giacca di jeans, lui alzò gli occhiali e sorrise guardando nella sua direzione.

“Non faceva così caldo fino a poco fa, ma la temperatura si sta alzando molto velocemente”

Da piccoli passi veloci quelli di Kat diventarono grandi falcate, e arrivo di fronte al moro ancora con il telefono all’orecchio, quasi ansimante dalla mezza corsa attraverso la piazza.

“Oh si, sta bruciando” rispose sornione chiudendo la cornetta.

Kat gli saltò al collo abbracciandolo e lui le fece fare un giro su se stesso, quando la rimise con i piedi a terra non potè trattenersi e la baciò teneramente, poi accarezzandole i capelli e scrutando i suoi occhi blu le disse “Mi sei mancata tantissimo, non potevo stare ancora a casa senza te”

“Sono contenta che tu sia qua,- e poi diede il via la bombardamento di domande che le passavano per la testa - ma quand-come hai fatto? Quando hai deciso di venire? Come hai fatto a trovarmi? E da quanto sei qua a firenze? Quanto rimani?”

Zayn rise e accarezzandole la guancia disse “be sai il folletto irlandese laggiù sa essere un buon amico, ogni tanto”

Kat si voltò e vide Emily e Niall salutare con la mano e sorridere.

“E’ stata una bellissima sorpresa - ammise Kat con ancora le braccia al collo del ragazzo - vieni dobbiamo passeggiare per le stravedi Firenze, hai già visto qualcosa?”

“No aspettavo la mia guida privata” ammiccò Zayn lasciandosi trascinare verso ponte vecchio.

“Questa città è così antica ha così tanta storia e arte, è incredibile, abbiamo visto il giardino di Boboli, potremmo tornarci ora insieme se vuoi, oppure prenderci un gelato a quella gelateria là vicino al ponte, ho letto le recensioni su Tripadvisor e deve essere ottima!” 

Zayn la tirò a se tenendola per mano “tutto quello che vuoi” poi le diede un altro bacio e le avvolse il braccio intorno alla vita. Era felice di vederla sorridere, sembrava una vita che non facevano più qualcosa di normale come una coppia normale di fidanzatini quali erano. La routine li aveva inghiottiti ed ora erano entrambi contenti di poter assaporare di nuovo quella freschezza di sentimenti e emozioni che le diverse ansie gli avevano fatto dimenticare.

Così agganciati l’uno all’altro si avviarono giù per le stradine lastricate di Firenze, passarono la casa di Dante, il giardino di Boboli, andarono fino alla Basilica di Santa Maria del fiore e tornarono indietro fino al meraviglioso duomo di Firenze, e Kat amante dell’arte qualora si emozionava davanti a quell’espressione di maestosità e imponenza. Un meraviglioso mosaico di pietra. Sarebbe molto volentieri entrata a vedere il battistero ma era solo possibile a pagamento e solamente aperto in certi orari. Si accontentò di poter passeggiarvi davanti con Zayn. Ritornarono verso palazzo pitti come da punto di ritrovo stabilito per messaggio con Niall e Emily, ma prima di arrivarvi passarono di nuovo sul Ponte Vecchio. Era quasi il tramonto e il cielo era pitturato da mille sfumature di rosso e rosa, poche nuvole all’orizzonte, quando Zayn si fermò e le fece notare la bellezza del panorama, poi si voltò verso di lei e le sussurrò all’orecchio “stavolta non farmi fare la figura del pesce”. Le tenne sempre stretta la mano quando si inginocchiò, tirò fuori il cofanetto e aprì mostrando un anello in oro bianco, un trilitero con due piccoli diamanti ai lati e uno più grande al centro. Semplice ma stupendo.

“Courtney Lara Saunders, vuoi essere mia moglie?”

Tra le lacrime e gli applausi dei passanti Kat annuì, lo aiutò a tirarsi tu e lo baciò. Dopodiché lui l’aiutò a infilare l’anello e con fare teatrale alzò il pugno al cielo guardando i passanti, che sorridenti e inteneriti dalla scena continuarono ad applaudire, alcuni fischiarono pure. In imbarazzo Kat nascose il viso nell’incavo del collo di Zayn e lo abbracciò stretto. Godendosi quel momento. Zayn le accarezzò i capelli e le stampò un bacio sulla fronte, poi indicò più avanti sul ponte due figure con in mano una fotocamera.

“Voi lo sapevate!” Accusò Kat i suoi due amici ridendo, ancora con gli occhi lucidi.

“Certamente, compare!” Rise Niall dando il cinque a Zayn. Kat era perplessa, si doveva essere persa qualcosa perchè l’ultima volta che aveva visto quei due insieme si stavano quasi azzannando, com’è e che si era arrivati a organizzare una proposta, darsi il cinque e a chiamarsi ‘compare’? In ogni caso, nonostante l’espressione stralunata decise di non fare domande, sollevata che anche quella tensione si fosse sistemata.


continua...

   
 
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