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Autore: kamy    21/06/2020    0 recensioni
Xanxus è da sempre un piccolo adulto ed è disposto a pagare un prezzo carissimo per la sua fedeltà al Nono, colui che crede suo padre.
Genere: Angst, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Xanxus
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Chapter Text

Scritto per il #WeeklyPrompt di Febbraio! Il prompt di oggi è un dialogo:
A: “Tu non hai il diritto di parlare!”
B: “E come faccio a risponderti?”

Scienziato irriverente

 

Eric si passò la mano nel ciuffo verde e socchiuse gli occhi, sorridendo.

“Non credi di essere piagnucolona all’Estremo?” domandò. Il suo petto muscoloso premeva contro la maglietta rosa che indossava ed i suoi pantaloni attillati risplendevano a causa della luce elettrica delle lampade che si rifletteva nella ginocchiera d’argento che indossava.

Iris piegò di lato il capo facendo ondeggiare i riccioli mori.

“No, ho assolutamente ragione a lamentarmi” disse. Sporse le labbra piene e rosee, facendo intravedere i canini aguzzi. “Non è possibile che gli scienziati che ci mandano siano degli amanti così scadenti e si facciano ammazzare così facilmente”.

“Magari se tu non li seducessi solo per farli uccidere da quegli strani esseri che crei… Che poi i muscoli mi piacciono, sono da veri uomini, ma quegli abomini sono sproporzionati” borbottò Eric.

La luce azzurrina dei monitor si rifletté nelle lenti dei suoi occhiali da vista, facendoli brillare, mentre lui se li premeva contro il viso con indice e medio, in un movimento lento e studiato.

“I miei ‘ragazzoni’ fanno parte della sperimentazione. Se non riescono a sopravvivere contro di loro vuol dire che non sono adatti a questo lavoro” borbottò lei. Si piegò in avanti e fece ondeggiare i seni prosperosi, lasciati intravedere camice bianco che indossava, mentre teneva una mano sul fianco; lì dove aveva appeso un frustino a una cintura di pelle. “Tu ad esempio sei bravissimo e padrone in quello che fai, non riescono neanche a ferirti. Li metti a tappeto con un solo calcio” disse con voce cinguettante.

Eric scrollò le spalle e rispose: “Peccato che io preferisca la perfezione delle doll di cui mi occupo a quei bruti. Ti ricordo che mi affidano la migliore produzione mai esistita, quasi divina”.

 

Eric osservò Verde ticchettare su una serie di tasti del proprio portatile, sullo schermo era raffigurata una figura umana formata da linee azzurre. L’Arcobaleno stava in piedi su uno sgabello, indossava degli spessi occhiali ed un camice bianco.

Eric si passò la mano nella sua folta ciocca verde. Avanzò nel laboratorio e guardò la tenda candida davanti a lui; l’afferrò con una mano, dalle dita affusolate, ma callose, e la tirò, scoprendo il cilindro di vetro: contenente un liquido azzurro luminescente.

“Attento con la nuova bambola. Il soggetto è ancora delicato” gli disse Verde.

Eric arrossì guardando il giovane ignudo immerso nella vasca. La pelle del corpo era pallida, lattea, i corti capelli argentei.

“Si chiama Squalo” spiegò Verde.

“Sembra così superbo… così lontano da noi comuni mortali” sussurrò Lussuria.

 È una doll sin da neonato ed è senza la gemella da poco, pensano non possa sopravvivere fuori dal suo nucleo di contenimento. Ce la mandano direttamente da Atlantide, dove Iemitsu la manda per dei controlli, essendo la sua prediletta” spiegò Verde, raddrizzandosi gli occhiali.

 

Hepburn giocherellò con uno dei suoi grandi orecchini, facendolo tintinnare.

< Lo sa benissimo che il mio Deadly Stem Force in realtà non è fatto in laboratorio, ma sono sperimentazioni che ho fatto su quegli scienziati. Non sono morti, sono soltanto diventati oggetti per il mio piacere.

Fa finta di niente perché su di lui non funziona. La mia nuvola, per quanto modificata, non intacca la sua fiamma del sole, sicuramente ne nasconde un’altra più potente.

Io lo voglio, lo desidero, ma per lui contano solo quelle bambole. Così perfette, così intoccabili ai suoi occhi!

Oh, ma me la pagherà. Sarà divertente quando la mia vendetta sarà attuata. Se gli piacciono così tanto delle doll fatte con dei morti, che abbracci la necrofilia > pensò ed i suoi occhi viola brillarono.

“Cosa ci trovi in quei ‘giocattoli?” sibilò Iris.

Eric fece un ghignò e gettò indietro la testa, sparendo nella penombra della stanza.

“Sono più veri e puri di una lupa mannara con i capelli rasta” la derise.

“Tu non hai il diritto di parlare!” sbraitò lei, arrossendo e pestando il piede per terra, facendo risuonare il colpo del suo tacco.

“E come faccio a risponderti?” la derise lo scienziato, la vide sbuffare ed andarsene con ritmo sostenuto, ancheggiando.

  
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