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Autore: Spensieratezza    23/06/2020    2 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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Prima di tornare a casa per il Capodanno, Al vide la professoressa Mc Granitt.
Si ricordò che quel giorno aveva notato lei litigare con il professor Philip, cosa che gli venne poi confermata indirettamente da lui stesso, quando disse loro del litigio.
Al si rese conto che aveva vagato per la scuola, sperando infine di trovarla proprio lì.

Era seduta ad un tavolo della biblioteca, e aveva un’aria affranta, come se avesse pianto.
“Minerva..” disse Al mettendogli la mano sulla spalla.
Minerva sussultò come se l’avessero aggredita. Forse riconoscendo in quella pronuncia, il tono esatto di chi una volta la pronunciava.
Potter..Potter..” ripetè, alzandosi, come se cercasse di metterselo bene a mente e mettendosi una mano sul petto, cercando di ricomporsi. “Cosa ci fai qui? tu..tu non dovresti essere qui…dovresti prepararti, per andare a casa con tuo fratello. Per festeggiare in famiglia il capodanno. E…come mi hai chiamata?
Minerva..già..scusami se mi sono permesso di prendermi questa confidenza che in questa vita non ho, le vecchie abitudini presumo.”
La Mc Granitt rimase allibita.

“Se questo è..u-uno scherzo non è..oh ma certo che lo è. Mi stai solo prendendo in giro. Sai che toglierò venti punti alla tua casa per questo, vero?”
“Puoi farlo..se vuoi..io ne ho dati molti di più alla MIA. La mia casa preferita già. Che bei tempi. Credo di essere stato anche preso molto in giro per questo, eh già…”
La Mc Granitt sgranò gli occhi che si velarono di lacrime.
“Tu..sei davvero..”

Albus annuì.
“Non mi stai prendendo in giro, vero?”
Albus gli prese la mano, inchinandosi come un cavaliere e gliela baciò.
“Mia cara Minerva. Prendere in giro te..sarebbe come ferire anche me.  Non l’ho mai fatto.  Non te l’ho mai detto ma sei sempre stata una cara amica per me.”
Gli occhi della Mc Granitt si inumidirono e si riempirono di lacrime, scosse la testa più volte cercando di ricacciarle.

“Io devo dirti grazie.
“Tu..non devi..”
“IO DEVO. Posso e voglio.” Disse con sguardo fiero. “Non ricordo ancora tutti gli anni della mia vita..in questo momento è come se avessi due vite, devo fare in modo che nessuna delle due annulli l’altra..e spesso è difficile..eccome se lo è. Ma una cosa la riconosco. Il mio me stesso di questa vita è stato documentato, il suo cervello nutrito da tutto quello che tu hai fatto dopo la mia..” sospirò “Morte.”
Minerva rabbrividì.

“Le cose che tu hai fatto quando io non c’ero più..” disse Albus orgoglioso. “Le ho lette, mi sono state raccontate…sei stata una fedele amica, Minerva. Sei stata vicino agli studenti come mi aspettavo che tu facessi, hai protetto la scuola, hai onorato la mia memoria..sei stata vicino ad Hagrid.. e hai..hai onorato anche la memoria di PITON” disse con gli occhi umidi “ tu ed Harry vi siete impegnati per far in modo che si seppe quello che ha fatto. Per la scuola. Tutto questo vale moltissimo per me. Mi hai reso molto orgoglioso.

“Io..io non..è stato molto difficile quando lei se n'è andato.”
Minerva proruppe in singhiozzi e cadde tra le braccia di Al.
Da fuori la cosa sarebbe potuta sembrare comica  e anche tenerissima. Una donna come la mc Granitt che abbracciava quello che in fin dei conti era un ragazzino, sembrando lei stessa, malgrado la stazza, come una bambina.

Eppure, quando Albus ricambiò con dolcezza l’abbraccio, non c’era traccia di fanciullezza in lui. O meglio, gli occhi erano quelli di un viso giovane , ma lo sguardo era quello del preside che lei tanto amava.

“Me ne sarò andato solamente quando nessuno crederà più in me, questo dissi ad Harry. E tu non hai mai smesso di credere in me e quindi io non sono mai andato davvero via, Minerva. E ora sono tornato. “ disse lui dandole un bacio sulla fronte.
Minerva sembrava ringiovanita di 30 anni, si scosse, ricomponendosi.
“Cosa sto facendo, mi scusi..io..”

“Non chiedermi scusa, Minerva e ti prego, ritorna a darmi del tu. Così mi fai sentire vecchio, ora che son tornato finalmente giovane.”
Minerva sorrise e entrambi poi si lasciarono andare a una risata davvero liberatoria.
 
 


*

Dopo che parlarono un po' della scuola, di quello che Albus ricordava o ancora non ricordava, seduti sui gradini dell'entrata della scuola dall'esterno...
“Non ricordo alcune cose, penso che mi verranno in mente..mi sembra come di affrontare una crisi di demenza ma al contrario.”
“Ohh..vedo che non hai perso la voglia di scherzare..”

“Minerva, non devi avercela con il professor Philip, lui fa tutto solo per bene..è grazie a lui se io e..JAMES ricordiamo chi siamo, adesso.”
“Piton..già deve essere sconvolgente averlo come fratello..non riesco a immaginarmi come possa essere.”
“Beh, io benissimo.” Disse Albus e rise tra sé come se solo lui capisse il senso di una strana barzelletta, mentre la Mc Granitt lo guardava con curiosità.
“Tutto questo grazie al professor Philip..è un grande..”

Philip..” disse lei con sdegno. “Non è il sant’uomo che vuole far credere..ha dei segreti,..non è proprio..LIMPIDO..oh, Albus, io devo raccontartelo, non posso più stare zitta…lui..”
“Ti ha espressamente chiesto per favore di non divulgare i suoi segreti?” la fermò lui.
“Mmm? Sì, ma..”
“Per caso ha fatto qualcosa di male a donne e bambini?”
“No! Di certo no, altrimenti non gli avrei permesso di continuare a stare qui!" disse lei guardandolo indignata." No, però..”

“Allora non farlo. Ti prego, Minerva. Fa conto che io sono sempre lo studente che conoscevi. E neanche se fossi ancora SILENTE, tu saresti comunque tenuta a raccontarmi i segreti di qualcun altro. Non sono migliore degli altri e io in ogni modo non mi sono ma fatto scrupolo di tenermi stretti i miei, Anche se poi altri ne hanno fatto le spese. E di questo mi dispiaccio.”
Minerva gli coprì la mano con la sua.
“Ti riferisci ad Harry?

“Ad Harry..ma non solo. La mia vita è piena di rimpianti.” Disse con gli occhi lucidi. “Qualcosa ricordo..che Harry era un horcrux, per esempio.  Lo sospettavo da ANNI, da quando vidi quella cicatrice nella sua fronte. Non ne avevo la certezza. Non ho tuttavia detto a nessuno di questo fatto molto importante. Forse neanche a Piton. I miei ricordi non sono ancora andati oltre il quarto anno di Harry. Ma suppongo che a quanto mi è stato raccontato da mio padre stesso… ho addirittura lasciato che Harry credesse che fosse stato tradito da tutti, anche da me, nascondendogli tutto fino all’ultimo, senza avere il coraggio di prepararlo prima.”
Minerva annuì senza avere il coraggio di dire nulla.

“Come ho potuto..Harry si fidava di me, mi vedeva come un mentore. Come figlio suo, me l’ha raccontato più volte..e io l’ho deluso. Con ignoranza. Perchè non mi rendevo neanche conto di farlo. So che non avevo il coraggio di dirglielo, di dirgli tutto ma pensavo che quando sarebbe stato più grande gliel’avrei detto, invece non ne ho avuto mai il coraggio fino alla fine. Avrei dovuto essere meno vigliacco. Almeno Severus..avrebbe dovuto saperlo. A lui avrei dovuto dire tutto.”

“Non recriminare più Albus, Severus ha sempre saputo che eri un grande mago e lo sapeva anche Harry. Lu ti ha perdonato. Ha perdonato entrambi. Infatti porti quello che era il tuo nome e il suo.”
Albus sorrise.
"Non ho mai pensato a una vita senza Severus. Harry senza saperlo non poteva farmi regalo più grande. Accomunarmi a lui per la vita.”
Se questo fece drizzare le antenne a Minerva, non lo diede  a vedere.

“Devo salutarti adesso Minerva. È stato davvero un piacere.” Disse baciandogli la mano.
 
“Signore. Ehm..Albus..”
Albus si girò interrogativo e Minerva si schermì con un tono ironico dicendo:
“Alla fine sei riuscito a riavere il mantello. “
“Il..mantello?”

“Il mantello dell’invisibilità! Eri riuscito a fregarlo ai Potter, poi ti è stato portato via da suo figlio ma ora è ritornato comunque a te. Alla fine questo mantello ti è affezionato. Torna sempre da te. “
“Già..è proprio vero.” Rise Albus. “Come io, torno sempre alla scuola.”






















Note dell'autrice: ciao ragazzuoli! Spero che questo capitolo sia stata una piacevolissima sorpresa per voi! Volevo chiedere scusa a tutti, non mi sono accorta di aver sbagliato a scrivere "Harry" nei vecchi dialoghi tra Silente e Piton. Che disastro vero? Ma ora ho corretto xd 
amo sempre di più questa storia e il prossimo capitolo sarà ancora più sorprendente! Non era mia intenzione sorprendervi a ogni capitolo ma sono contenta che la storia ha preso questa scaletta. Sappiate che non potrete mai essere sicuri di niente in questa storia, quindi..anche se siete convinti di aver capito e saputo già tutto, nel prossimo capitolo direte "ma come? ma davvero?" 
non dico altro! A presto con il prossimo capitolo che spero vi piacerà ancora di più!


Credo di essere stato anche preso molto in giro per questo, eh già…”
avete capito perchè ho scritto questa frase? Stavolta non è una citazione, ma ho fatto l'occhiolino ai meme su facebook, che prendono in giro Silente per i punti che dava sempre con ogni scusa alla casa di Grifondoro ahha

Ps: cerco sempre di correggere più che posso, ma mi sfugge sempre qualche errore, ora ho corretto velocemente e sicuramente ne avrò lasciati indietro altri, ma prima o poi sistemo sempre tutto (o quasi)
   
 
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