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Autore: Troi_ontheHellmouth    24/06/2020    1 recensioni
Angel vuole sempre proteggere Buffy, nonostante non stia più a Sunnydale. Questa volta sarà lei ad aiutarlo, grazie anche a una dritta di Spike. Questa è stata la mia prima fanfiction.
Pairing: Buffy/Angel
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: Non possiedo i diritti delle serie Buffy The Vampire Slayer ed Angel, che appartengono ai rispettivi proprietari. I personaggi descritti, tranne il Rocagh, non sono di mia invenzione.
 
Note: Questa è stata la mia prima fanfiction, è ambientata a metà della quinta stagione di BTVS. All’epoca non avevo ancora visto molte puntate di Angel, ma mi sembra di aver corretto ciò che non quadrava.
 
Riassunto: Angel vuole sempre proteggere Buffy nonostante non stia più a Sunnydale. Questa volta sarà lei ad aiutarlo, grazie anche a una dritta di Spike.
 
  
:: Qualunque cosa per te ::
 
Si avvertiva già l’odore della sera al cimitero di Sunnydale, l’aria era fresca ma non fastidiosa.
Buffy era uscita in pattuglia come le altre volte anche se avrebbe preferito passare la serata al Bronze con i suoi amici; loro si offrivano sempre di darle una mano ma stasera lei aveva rifiutato, era lei la Prescelta, toccava a lei svolgere questo lavoro, ed anche se molte volte le erano davvero stati d’aiuto preferiva non metterli in pericolo se poteva evitarlo.
Ma d'altronde loro non sembravano preoccuparsi tanto del pericolo, Xander e Willow pattugliavano mangiando patatine!
Sorrise all’idea e continuò a camminare; sembrava una serata tranquilla, nessun non morto era ancora risorto, Buffy pensò che visto che non c’era nulla da fare era ancora in tempo per passare un’oretta al Bronze ma a contraddirla arrivò John Stewart (o quello che era adesso) che scelse quel momento per venire fuori dalla sua tomba mandando all’aria i piani della ragazza che evidentemente fu molto seccata.
Il vampiro era dietro di lei e subito cercò di afferrarla alle spalle ma lei ne aveva già avvertito la presenza e con uno scatto si girò calciandolo allo stomaco, lui barcollò e cadde a terra con un tonfo, lo aveva colto di sorpresa, ma subito sì rialzò.
 
 
“Bella serata per una passeggiata?! Fuori dalla tua tomba all’aria aperta, peccato che hai incontrato me!!”
 
 
Il vampiro fece una smorfia, che poco si notò sulla sua brutta faccia particolarmente brutta e si buttò in avanti per colpire Buffy, lei si spostò e roteando mise a segno un altro calcio alla nuca, adesso lui sembrava più arrabbiato, ringhiò girandosi e le diede un violento pugno sul naso, lei soppresse il dolore e rispose dandogli una serie di pugni al volto, di cui l’ultimo al mento lo stese, tirò fuori un paletto dalla manica e polverizzò il vampiro.
 
 
“Fuori uno!” Esclamò Buffy.
 
 
Continuò il giro, mentre con un fazzoletto si asciugava un po’ di sangue che le era colato dal naso dopo il pugno del vampiro. Non sanguinava già più, le sue capacità di recupero erano straordinarie, era la Cacciatrice, non le sarebbe rimasto neanche un livido.
 
 
Dopo circa mezz’ora non c’era stato alcun segno di altre creature della notte, così decise di avviarsi verso casa e una volta lì provare a dormire.  
Provare perché da quando Riley se ne era andato le era riuscito più difficile farlo, lo era anche prima, si ritrovava a pensare a vecchie cose e ad analizzare situazioni. Pensava spesso a lui, le aveva fatto del male, se l’erano fatto a vicenda, ma non erano fatti per stare insieme, aveva concluso. Lei gli voleva bene e le era dispiaciuto trascinarlo nell'oscurità, un mondo che lui conosceva poco in fondo e che forse non era tagliato per affrontare interamente. Infatti era stato debole, quella notte lo aveva trovato insieme a quei vampiri; si sentiva in colpa per questo, era convinta che se lei si fosse dedicata di più a Riley lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Ne aveva parlato con Willow, ma l’amica pensava che non fosse stata colpa sua, era stata una scelta del ragazzo. Il fatto che lui se ne fosse andato forse era stato un bene per tutti.

Mentre pensava a questo arrivò davanti casa: il 1630 di Rivelo.
Entrò dentro, si tolse la giacca e si diresse di sopra, le luci erano spente, probabilmente Dawn e sua madre dormivano già.
Joyce era stata spesso sveglia ad aspettare la figlia quando aveva saputo che era la Cacciatrice e che la sera non rientrava tardi perché aveva fatto baldoria con gli amici, bensì perché svolgeva il suo pericoloso dovere; adesso però cominciava ad abituarsi, Buffy sapeva badare a se stessa e ad ogni modo lei doveva pur dormire ogni tanto.
 
 
Buffy arrivò di sopra e si diresse al bagno dove si sciacquò le mani e il viso, controllò il naso allo specchio, nessun segno.
“Bene, almeno domani a scuola non sembrerò un vecchio pugile.”
E così dicendo entrò in camera sua, si cambiò e indossò una vecchia T-shirt blu che le arrivava sopra il ginocchio, una volta era di suo padre adesso la usava ogni tanto per dormire. Si mise a letto e stranamente riuscì a addormentarsi quasi subito.
 
 
Poco tempo dopo un rumore alla finestra la svegliò, guardò la sveglia sul comodino: 03:06.
“Chi può essere a quest’ora, lavoro a domicilio?” Si chiese.
Pensò che potesse trattarsi di qualcuno che la voleva attaccare nel sonno, di sorpresa, magari un demone che non aveva bisogno dell’invito, balzò in piedi e si avvicinò alla finestra, si sentirono degli altri rumori e poi qualcuno bussò sui vetri, lei tirò da parte le tende e vide…
 
 
“Spike?!!”
 
 
Il vampiro la guardava da dietro i vetri e sembrava in precario equilibrio, ma aveva la tranquilla espressione di chi aveva tutto il diritto di stare lì alle tre del mattino a bussare animatamente, Buffy era sbalordita ed aprì la finestra per chiedergli:
 
 
“Cosa diavolo ci fai qui? A quest’ora poi?” Con un tono a metà fra la rabbia e l’incredulità.
 
 
“La prossima volta passo a mezzogiorno! Non sono masochista fino a quel punto! Fammi almeno entrare, sto per cadere!” Il vampiro sembrava offeso.
 
 
“Neanche per sogno!!”
 
 
“Guarda che se cado e accidentalmente finisco su un paletto mi avrai sulla coscienza! Piangerai dicendo: Oh povero Spike! Se solo l’avessi fatto entrare!”
 
 
“Figurati! Taglia corto, cosa vuoi?”
 
 
“Se vuoi proprio saperlo avevo di meglio da fare altrove, ma penso proprio di avere delle informazioni che ti interesseranno.” Sembrava molto convinto delle sue parole.
 
 
“Stai bluffando.”
 
 
“No, ma se proprio ci tieni me ne vado… sempre che riesca a scendere illeso.”
 
 
“D’accordo. Puoi entrare Spike.”
 
 
Spike si sedette sul bordo della finestra ed entrò, pensò fosse strano essere in camera della Cacciatrice, un tempo sarebbe stata una buona occasione per tentare di farla fuori.
“Un tempo” Mormorò. Adesso non avrebbe più potuto ucciderla e a dire il vero non lo desiderava neanche più. Buffy aveva acceso la lampada sulla scrivania e Spike stava al centro della stanza squadrandola:
 
 
“Ooh che abbiamo qua? Sexy, per caso sapevi del mio arrivo?”
 
 
Spike usava il suo solito tono irritante e canzonatorio.
La ragazza si ricordò di avere addosso solo la maglietta, prese dei pantaloni neri e li mise. Nel frattempo continuava la ‘conversazione’:
 
 
“Ehi, ma ce li hai gli slip?”
 
 
“Sei il solito porco.” Replicò Buffy con tono tranquillo.
 
 
“Non mi smentisco mai! O quasi…”
 
 
“Allora, queste informazioni? E spero per te che tu non mi stia prendendo in giro per chissà quale scopo!”
 
 
“Non iniziare a darmi del bugiardo! Ho davvero delle informazioni ed è anche roba seria se vuoi saperlo.”
 
 
“Di che si tratta?”
 
 
Il vampiro fece come fosse a casa, cioè cripta, sua e si mise a sedere sul letto, Buffy gli lanciò un'occhiataccia, ma non disse nulla, limitandosi a restare in piedi con le braccia incrociate.
 
 
“Allora, partiamo dal principio: stasera che mi sentivo particolarmente in vena… cioè avevo voglia di una rissa… ma non scendiamo nei particolari, sono passato al bar di Willy e mentre mi facevo uno scotch a credito e cercavo un demone da picchiare ho sentito parlare alcuni dei miei vecchi ‘amici’ riguardo ad un nuovo demone che si aggirerebbe in città, durante la conversazione uno di loro ha fatto riferimento ad Angel, allora mi sono incuriosito e li ho convinti a dirmi di più… in realtà ho aspettato uno di loro fuori dal bar e l’ho bastonato, il tizio mi ha detto delle cose davvero interessanti e stai sicura che non le ha inventate.”
 
 
“E cioè?” Buffy adesso non aveva più le braccia incrociate e si era avvicinata a Spike interessandosi all’argomento.
 
 
“Il demone dovrebbe essere un Rocagh, un tipo vecchio che si vede ogni mille anni.”
 
 
“E che cosa ha a che fare con Angel?”
 
 
“Ma sei impaziente! Lasciami continuare… allora, il Rocagh è un demone particolare, può essere evocato solo dalla Dimensione Demoniaca, dicono che questo lo abbia invocato Acathla in persona.”
 
 
“Un demone che ne evoca un altro, è possibile?”
 
 
“Temo di si, perché Acathla è intrappolato e quindi ha mandato qui uno scagnozzo per compiere la sua missione.”
 
 
“Che missione?” Buffy iniziava a preoccuparsi.
 
 
“Uccidere Angelus.”
 
 
“Cosa?” La ragazza era incredula.
 
 
“Secondo quanto si dice in giro, Acathla vorrebbe vendicarsi del fatto che Angelus non è riuscito a portare a termine il suo intento di risvegliarlo, sai, i demoni… vendicativi.”
 
 
“Ma dopo tutto questo tempo vuole ancora vendicarsi?”
 
 
“Avrà passato gli ultimi tre anni a cercare un modo per farlo. Sicuramente non è un tipo che demorde considerando che nella Dimensione Demoniaca saranno passati secoli.”
 
 
“E adesso questo Rocagh ha cominciato la ricerca di Angel da qui, perché è qui a Sunnydale che è successo tutto.”
 
 
“Esatto. Non credi che dovremmo avvisarlo? Prima o poi lo troverà… e lo ammazzerà.”
 
 
“Certo che dobbiamo… ma come mai tutto questo interesse da parte tua?!”
 
 
“Non sono mica un mostro! Almeno non sempre, di recente. Voglio darvi una mano.”
 
 
“Non me la dai a bere, lo fai per soldi?”
 
 
“La verità è che ti ho vista un po’ giù di corda ultimamente, non ti sei ancora ripresa dalla partenza del bel soldatino! Credo che se questo demone riuscisse nella sua missione lo saresti ancora di più. Non mi piacciono le Cacciatrici depresse! E poi lo faccio per Angelus in onore dei vecchi tempi.”
 
 
Buffy lo guardava interdetta, ma accettò la risposta senza replicare.
 
 
“Allora non c’è tempo da perdere, andiamo da Giles.”
 
 
“Sarà felicissimo di vederci a quest’ora!”
 
 
Buffy chiese a Spike di uscire in modo da cambiarsi la maglietta, lui uscì, suo malgrado, dalla stanza.
 
 
Joyce aveva sentito dei rumori e si era alzata per controllare quando incrociò il vampiro nel corridoio.
 
 
“Ah Spike, eri tu a fare quel chiasso?”
 
 
“Salve Joyce! Sì ero io, mi scusi ma è una situazione critica.”
 
 
Nel frattempo uscì anche Buffy indossando una maglia bianca.
 
 
“Spero che non sia troppo grave.”
 
 
“Dobbiamo andare da Giles, notte.” Disse Buffy.
 
 
“Spike, se vuoi in cucina ci sono quei dolcetti che ti piacciono tanto.”
 
 
“Mi dispiace ma andiamo di fretta, magari se me li mette da parte…”
 
 
Buffy interruppe Spike afferrandolo per la manica e tirandolo via.
 
 
“Andiamo!!”
 
 
“Fate attenzione!” Joyce li guardò andare via.
 

(Prosegui al capitolo 2)
   
 
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