Serie TV > Buffy
Segui la storia  |       
Autore: Troi_ontheHellmouth    24/06/2020    2 recensioni
Angel vuole sempre proteggere Buffy, nonostante non stia più a Sunnydale. Questa volta sarà lei ad aiutarlo, grazie anche a una dritta di Spike. Questa è stata la mia prima fanfiction.
Pairing: Buffy/Angel
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spike e Buffy si diressero velocemente da Giles. Ci volle un po’ prima che Giles venisse ad aprire la porta, in vestaglia e con l’aria di chi è stato buttato giù dal letto, fu sorpreso e allarmato nel vedere i due. Una volta entrati, Buffy lo informò sulla situazione venendo spesso interrotta dagli immancabili commenti di Spike.
 
 
“Un bel problema. Vedrò di fare qualche ricerca su questo demone… per scoprire se c’è un modo particolare di ucciderlo, quali sono i suoi punti deboli…”
 
 
“Sempre che ne abbia.” Fece notare Spike.
 
 
Giles annuì e mentre si metteva gli occhiali aggiunse:
 
“Dobbiamo sperare che ne abbia. Spike tu non sai niente di lui?
 
 
“No, non è molto comune.”
 
 
“Allora meglio che mi metta al lavoro. Buffy dovresti informare il diretto interessato, non sappiamo quali siano le risorse di questo Rocagh, nel peggiore dei casi potrebbe già essere diretto a Los Angeles.”
 
 
“D’accordo, provo a chiamare.”
 
 
Giles fece un cenno d’assenso e andò a cercare fra i suoi libri, Spike era seduto sul divano in una posizione fin troppo comoda e guardava la ragazza che si avvicinava al telefono.
 
 
Buffy prese la cornetta ed esitò prima di comporre un numero che non aveva quasi mai chiamato ma che conosceva a memoria: quello della Angel Investigations.
 
 
“Che c’è? Ci hai ripensato?” Le chiese Spike di fronte alla sua esitazione.
 
 
“Sto cercando di ricordare il numero.” Mentì Buffy e subito pigiò i tasti.
 
Uno squillo, due… fino a che cadde la linea senza che nessuno rispondesse.
 
 
“Niente, eh?” Buffy annuì.
 
 
“Starà lavorando… - proseguì Spike - …o forse crepando.”  Il biondo aveva un sorrisetto stampato sul volto.
 
 
Buffy lo fulminò con lo sguardo e riprovò a chiamare senza alcun successo.
 
 
Il sorrisetto di Spike scomparve e il vampiro si alzò in piedi.
 
 
“Senti, non credo che possiamo fare molto per stanotte, lo chiamerai domattina, intanto Giles avrà scoperto qualcosa di utile da comunicargli.”
 
 
“Se il Rocagh sta già andando a Los Angeles domani potrebbe essere troppo tardi.”
 
 
Spike non replicò, limitandosi a guardarla con aria interrogativa.
 
 
“Hai ancora quella macchina? Andiamo a L.A.”
 
 
“Adesso? E poi scusa ma che intendi con andiamo? Io che c’entro?”
 
 
“Hai detto che volevi dare una mano, ecco l’occasione.”
 
 
“Premesso che ho già fatto la mia buona parte, io intendevo aiutarti a spaccare la faccia a qualcuno, non farti da autista!”
 
 
“A Los Angeles lo trovi sicuramente qualcuno da picchiare.”
 
 
Spike ci pensò due secondi ed acconsentì: “Ok.”
 
 
Giles approvò con riluttanza e ricordò a Buffy di chiamarlo per un aggiornamento e per le informazioni.
Spike e Buffy presero la DeSoto parcheggiata a pochi isolati nei pressi del cimitero e imboccarono la strada che portava fuori Sunnydale fino all’autostrada.
Ci sarebbero volute tre ore per arrivare a L.A.
L’auto di Spike aveva i vetri oscurati per ovvi motivi ed era veramente sporca, a parte il fatto che fosse più adatta ad un museo dell’antiquariato che alla strada; Buffy aprì il finestrino e lui fece lo stesso.
 
 
“Che squallore! Ma da quanto è ferma?!”
 
 
“Dovresti ringraziarmi invece di lamentarti Cacciatrice, non so neanch’io perché mi sono lasciato convincere… comunque hai ragione è proprio uno squallore, ma ha…”
Spike guardò Buffy, il vento entrava dal finestrino e le scompigliava i capelli.
“…un certo fascino.” Concluse Spike.
 
 
Buffy non si accorse del suo sguardo che subito ritornò alla strada. Spike si era preso una cotta per lei e l’idea non gli piaceva.
“Al diavolo!”  Pensò, continuando a guidare.
Si chiese perché stesse facendo questo per lei. Quello che le aveva detto era vero, anche se glielo aveva detto con altre parole, non voleva vederla soffrire.
Adesso la stava persino portando da Angel: “Che razza di mondo!!”
 
 
Dopo più di un’ora di viaggio Buffy sbadigliò e guardò il cielo.
 
“Fra poco sarà l’alba, sarà meglio se chiudiamo.”
 
 
“Già.” Concordò Spike e chiusero i finestrini.
 
 
“Senti, se sei stanca puoi dormire un po’. Ti sveglio quando arriviamo.”
 
 
“Credo che chiuderò un po’ gli occhi. Non ho quasi dormito stanotte.” Buffy non aveva motivo di preoccuparsi, Spike era ormai innocuo per gli umani grazie al chip.
 
 
“Bene.”
 
 
“Basta che non vai a sbattere.” Aggiunse Buffy in tono sarcastico.
 
 
Spike fece una smorfia, la ragazza chiuse gli occhi e si appoggiò allo sportello.
 
 
“Spike?”
 
 
“Che c’è?”
 
 
“Grazie. Di tutto.”
 
 
Spike si limitò a sorridere. Forse non dovevano necessariamente sbranarsi, pensò.
 
 
***
 
 
 
Erano già quasi le sette quando arrivarono a Los Angeles. Buffy si era addormentata, un sonno leggero, sembrava, da circa un’ora.
 
Nonostante non fosse intenzionata a dormire, non era riuscita a restare sveglia.
Durante il viaggio era preoccupata, si era chiesta se sarebbero riusciti ad arrivare in tempo. Era grata che Spike l’avesse avvisata, se non fosse stato per lui probabilmente non avrebbe saputo niente o forse l’avrebbe saputo troppo tardi.
Certo Angel sapeva cavarsela, ma non conoscendo le capacità del Rocagh avrebbe potuto non essere in grado di batterlo, senza contare il fattore sorpresa.
Buffy aveva continuato a seguire i suoi pensieri.
Provava ancora qualcosa per Angel, non aveva mai smesso; quando lui era morto, quando era stata costretta ad ucciderlo, si era sentita morire dentro anche lei, non voleva che accadesse di nuovo. Anche se non stavano più insieme voleva avere la certezza che stesse bene. Sperò di arrivare in tempo e di poter fare qualcosa per aiutare Angel.
Poi la ragazza aveva chiuso gli occhi e dopo poco era scivolata nell’oblio a causa della stanchezza.
 
 
 
Spike guidò fino all’hotel abbandonato dove adesso stava Angel e fermò l’auto lì davanti.
Si appoggiò al volante, Buffy dormiva, respirava piano, lui la guardò per un minuto.
 
 
Si riappoggiò allo schienale, sporse una mano in avanti e le accarezzò i capelli, portò la mano sul braccio di lei e la scosse leggermente, anche se gli dispiaceva doverla svegliare.
 
 
“Sveglia… siamo arrivati.” Lei iniziò a muoversi e lui ritrasse la mano.
 
 
Buffy aprì gli occhi stiracchiandosi.
“Che c’è?”
 
 
“Siamo arrivati.”
 
 
“Oh. Bene. Andiamo.”
 
 
Spike prese una coperta dal sedile posteriore e la mise addosso per ripararsi dal sole.
Scesero dalla macchina ed entrarono nel palazzo, vedendo la luce accesa nell’ufficio dietro la hall si diressero lì, si scambiarono uno sguardo e Buffy bussò.
 
 
Angel era rientrato prima dell’alba e non era andato a dormire, stava invece rivedendo dei fascicoli. Fu sorpreso di sentir bussare, pensò che non potesse essere Cordelia, non arrivava prima delle nove, quando solitamente lui già dormiva.
 
Si avvicinò alla porta.
 
 
“Chi è?”
 
 
“Sono io… Buffy.”
 
 
Riconobbe all’istante quella voce e gli venne un groppo alla gola, iniziò a chiedersi molte cose mentre di scatto apriva la porta.
 
 
“Buffy…” il suo tono era esitante.
La guardò per un attimo e quando spostò lo sguardo vide qualcun altro.
 
 
“Spike?”
 
 
“Salve! Come te la passi?”
 
 
Spike gli diede una pacca sulla spalla ed entrò senza invito, non ci voleva per entrare nella hall e nell’ufficio ma la cosa risultò molto scortese.
 
 
Angel guardò con aria interrogativa Buffy, poi le fece cenno di entrare.
 
 
“Grazie.”
 
 
Erano tutti e tre in piedi ed Angel fu il primo a parlare: “Come mai siete qui? E’ successo qualcosa?”
 
 
“In effetti siamo qui per te, stai bene?”
 
 
“Si, perché?”
 
 
“Ho provato a chiamarti ma non rispondevi.”
 
 
“Non c’ero. Qual è il problema? ”
 
 
“A Sunnydale c’è un demone che ti cerca per ucciderti…”
 
 
“Un Rocagh. Inviato da Acathla.” Concluse Spike.
 
 
“Ha trovato il modo di inviarlo per vendicarsi.” Disse Buffy
 
 
“Del fatto che non l’ho risvegliato?”
 
 
Buffy annuì.
 
 
Spike continuò: “Probabilmente ti troverà, presto o tardi.”
 
 
“Sapete come ucciderlo?”
 
 
“Giles ci sta lavorando, anzi dovrei chiamarlo.”
 
 
“Lì c’è il telefono.”
 
 
 
Buffy chiamò Giles. Angel adesso aveva alcune delle risposte alle domande che si era posto prima, per esempio perché Buffy fosse venuta. Di certo avrebbe potuto rintracciarlo per telefono, ma invece era lì, nulla di strano, lui avrebbe fatto lo stesso.
 
 
“Pronto?”
 
 
“Buffy, è tutto a posto?” Chiese Giles.
 
 
“Siamo da Angel. Ha trovato niente?”
 
 
“Penso di avere per le mani qualcosa d’interessante, è un testo, lo sto traducendo ma mi ci vorranno un paio d’ore.”
 
 
“Pensa possa esserci la soluzione?”
 
 
“E’ probabile. Ho anche chiamato gli altri, stanno arrivando per darmi una mano.”
 
 
“Bene. Noi torniamo, sarà meglio stare uniti.”
 
 
“Vi aspetto.”
 
 
La ragazza ripose il telefono e si rivolse agli altri.
 
 
“Giles sta traducendo un testo che dovrebbe essere utile. Credo sia meglio tornare a Sunnydale e organizzarci ad affrontare il Rocagh.”
 
 
Angel la pensava allo stesso modo: “D’accordo, andiamo.”
 
 
“Altre tre ore di viaggio! Mi sento una fionda.”
I due ignorarono il commento di Spike.
 
 
Prima di uscire Angel lasciò un appunto a Cordelia:

“Sono andato a Sunnydale con Buffy e Spike. C’è un emergenza, ma niente di così grave. Se puoi sistema quell’affare con Stevenson. Ciao, Angel.”  

Appena arrivati in macchina Spike si rimise alla guida, gli altri si erano offerti di farlo ma lui aveva rifiutato dicendo di non essere stanco, era un vampiro.
Angel era seduto al posto precedentemente occupato da Buffy e lei stava dietro; non pensava di addormentarsi di nuovo, non aveva bisogno di dormire molto e poi la sola presenza di Angel in macchina la teneva più sveglia che mai. In senso positivo, non perché lo temesse, se fosse stato Angelus sarebbe stato più che comprensibile, ma era Angel e lei era elettrizzata, le ultime volte si erano visti solo per poco tempo, nelle prossime tre ore e più, lo avrebbe sentito parlare, lo avrebbe osservato muoversi e forse avrebbe incrociato il suo sguardo, era da tempo che non ne aveva l’occasione; si chiese se anche lui si sentisse allo stesso modo, probabilmente no, si rispose, invece era tutto il contrario.
 
 
Spike era l’unico che si era accorto di tutto ed era curioso di vedere come si sarebbero comportati quindi non scoprì le carte, per il momento, forse lo avrebbe fatto in seguito.
 
 
“Fra poco restiamo a secco, c’è un distributore qui intorno?” chiese Spike.
 
 
“Si, fra un paio di chilometri su questa strada.”
 
 
“Oh, non penserete che la paghi io la benzina? A parte il fatto che non ho un dollaro!”
 
 
Angel ribattè: “Il chip contro le lamentele non l’hanno ancora inventato?”
 
 
“Sarebbe fantastico!” Aggiunse Buffy.
 
 
“Smettetela altrimenti vi lascio a piedi - rivolgendosi ad Angel - e non credo che per te sarebbe un bell’affare rifarti l’abbronzatura! Tira fuori la grana.”
 
 
Angel lo guardò sdegnato e prese dei soldi da una tasca.
 
 
“Cinquanta dollari bastano?”
 
 
“Spilorcio! Lo sei sempre stato!”
 
 
“Solo in tua presenza.”
 
 
“Smettetela! I cinquanta basteranno e poi neanch’io ho portato un soldo!”
 
 
“Bene possiamo fondare la Moneyless Gang!”
 
 
Erano quasi le otto quando fecero benzina al distributore, ovviamente scese Buffy dall’auto per pagare e subito ripartirono.
 
 
Dopo circa due ore di viaggio Buffy fingeva di dormire, se ne vergognava però era curiosa di sapere cosa avrebbe detto Angel credendo che lei non ascoltasse, non aveva avuto molto successo, i due vampiri si erano scambiati solo insulti e non avevano toccato l’argomento Buffy fino ad ora.
 
 
“Spike, adesso che hai quel chip stai dalla nostra parte?”
 
“Sto dalla parte che mi permette di malmenare qualcuno e per ora è questa. Posso combattere i demoni, è l’unico modo che ho di sfogarmi… devo ammettere però che adesso un po’ comincio a capirvi, voglio dire… il perché fate questo…”
 
Spike non concluse, Angel era rimasto positivamente colpito dalle sue parole.
 
 
“Allora adesso passi molto tempo con loro.” Indicò Buffy.
 
 
“Si capita, anche se loro non mi vogliono intorno.” Disse Spike con un mezzo sorriso.
 
 
“E Buffy come sta? Intendo… in questo periodo.”
 
 
“Oh tu non sei aggiornato. Quel tizio che stava con lei, il militare, se ne andato.”
 
 
Angel era stupito, ma in fondo la notizia non gli dispiaceva: “Finn? Perché?”
 
 
“Io non conosco tutti i dettagli, ma sono stato io ad aprirle gli occhi, non era un tipo a posto quello.” Spike non raccontò tutto l’accaduto né il ruolo che lui aveva avuto.
 
 
“Neanche a me piaceva molto. Ha deciso lui di andarsene?
 
 
“Già.”
 
 
“E lei come l’ha presa?”
 
 
“Non troppo bene mi è sembrato, ma la sta superando.”
 
Buffy stava ascoltando tutto.
 
“Di un po’, l’ami ancora?” chiese Spike con aria innocente.
 
 
“Ma te li farai mai i cazzi tuoi?” Angel non era irritato a causa dalla domanda ma della risposta che conosceva fin troppo bene.
 
 
“E tu che mi fai il terzo grado?!”
 
 
“Quelle sono cose che mi riguardano.” Rispose Angel.
 
 
“Allora perché non le chiedi direttamente alla tua Cacciatrice?”
Chiese Spike sarcasticamente. Angel sospirò, senza respirare naturalmente.
 
 
Buffy era sorpresa della reazione di Angel. Si chiese se lui l’amasse ancora, in fondo era andato via per il suo bene non perché non provasse più nulla per lei. Da quel giorno lei aveva cercato di dimenticarlo fallendo miseramente, lei si che lo amava ancora, realizzò.
Ma non glielo avrebbe detto, forse per orgoglio e perché sapeva che lui, anche se provava gli stessi sentimenti, voleva assicurarle ‘una vita normale con un ragazzo normale’.
“il solito ritornello. Non capisce che io non potrò mai averle queste cose? E che tutta questa storia mi fa solo soffrire?”
 
 
Poco prima di arrivare Buffy fece finta di svegliarsi e chiese se fossero arrivati.
 
 
“Quasi, tutto bene?”
 
 
“Si, grazie.”
 
 
Spike sbottò: “Ma sei fissato! Cosa poteva succederle? E’ stata tutto il tempo qui!”
 
 
“Grazie per la tua gentilezza e il tuo interessamento.” Disse la Cacciatrice, sarcastica.
 
 
“Se è per questo mi sto già interessando fin troppo di questa situazione.”
 
 
“E’ quando smetterai di rinfacciarlo?” Chiese lei.
 
 
“Intanto mi dovete un favore, tutti e due.”
 
 
Angel ribattè: “Vorrà dire che la prossima volta che potremo ucciderti non lo faremo, tanto non mancheranno altre occasioni.” Disse Angel con un sorriso beffardo.
 
(Prosegui al capitolo 3)
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Buffy / Vai alla pagina dell'autore: Troi_ontheHellmouth