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Autore: lmpaoli94    25/06/2020    0 recensioni
Che cosa succederebbe se ogni membro delle sacre ventotto si riunissero ad Hogwarts dove sono state scoperte una moltitudine di scritte fatte con il sangue?
Come faranno a scoprire il vero colpevole di questa faccenda?
Sarà forse il motivo culminante per lo scoppio di una nuova guerra segreta tra famiglie?
Una situazione alquanto inusuale che si svolge in piena estate durante il quale Hogwarts rimane chiuso agli studenti e i sotterfugi più incredibili verranno alla luce causando situazioni collegati tra di loro.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il fervore nell’avvicinarsi alla battaglia finale era ormai nell’aria.
Minerva McGranitt, non potendo dare un contribuito come vorrebbe non essendo una purosangue, era la strega più nervosa tra tutti.
< Meglio se mi ritiro nella mia stanza. >
< Perché te ne vai così presto, Minerva? >
< Oh, ho un sacco di cosa da fare Kingsley. Non vorrei perdere troppo tempo rimanendo tra di voi non essendo di alcuno aiuto. >
< Non devi pensare questo, Minerva. Noi abbiamo molto bisogno di te. >
< Mi piacerebbe che tu sia davvero sincero, Kingsley… Ma non te ne faccio una colpa. Il mio destino è lontano da voi. >
Kinglsey avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutare Minerva, ma sapeva anche bene che non poteva essere indispensabile proprio come lui voleva.
< Minerva, se hai bisogno di qualcosa… >
< Lascia stare, Kinglsey. Ci vediamo domani mattina. >
< D’accordo. Buonanotte, Minerva. >
Cercando di trattenere tutta la sua rabbia e il suo nervosismo che albergava nel suo corpo, Minerva cercò di distrarsi in tutti i modo immergendosi nel pensatoio.
“Ormai ci siamo quasi… Ancora non ho pensato dove posso essere durante il fatidico momento…”
Ma nel mentre Minerva si stava concentrando sui suoi vecchi ricordi, un rumore molesto attirò l’attenzione della strega.
Non vedendo nessuno nei paraggi, pensò subito che si potesse trattare del Sanguinario.
Ma quando vide che una poltrona che non aveva mai visto si stava muovendo da sola, capì subito di chi si trattava.
< Horace, pensavi davvero di farla franca spiandomi? >
Sentendo il suo nome, Horace tornò alle sue sembianze originali.
< Buonasera, Minerva > fece con tono sincero < Non volevo spiarti come dici tu, ma mi sentivo solo rimanendo nella mia vecchia stanza. >
< Horace, non fraintendermi e parla chiaro: che cosa vuoi? >
< Volevo sapere come stavi. Tutto qui. >
< Abbastanza bene e in pace con me stesso. Contento? >
< Minerva, ti prego di non fraintendermi… >
< Sei tu che non devi fraintendermi: che cosa vuoi? Parla chiaro una volta per tutte. >
< Non avrei mai creduto di ritrovarmi qui dopo tutto quello che è successo… Il modo come in passato ho aiutato “Colui che non deve essere nominato”, non mi fa dormire la notte. >
< Il tuo aiuto nell’ultima battaglia non è stato molto proficuo come io e altri insegnanti o maghi avremmo pensato… Vuoi rifarti con questa battaglia? >
< Assolutamente sì. Come potrei farmi sfuggire un’occasione simile? >
< Horace, voglio ricordarti che ci sono molti maghi forti e magari non esperti come te che vogliono dare una mano in questa situazione. >
< Lo faremo tutti insieme. Così ognuno di noi avrà la sua parte… A meno che io non abbia a che fare con degli individualisti. >
< Più che individualisti, avrai a che fare con alcuni mangiamorte. >
< Che cosa?! >
< Non possiam0o scordarci Avery e il suo passato… Mi dispiace Horace, ma dovrai collaborare con maghi molto diversi tra di loro. >
Sentendo quelle parole, Horace tacque all’istante.
< C’è forse qualcosa che ti preoccupa, Horace? >
< No… Niente di tutto ciò, Minerva. >
< Allora parlami: se hai bisogno d’aiuto, sai che posso consigliarti in tutti i modi. >
< Ma tu che ruolo hai in tutto questo, Minerva? >
< Non ho nessun ruolo, Horace. Non sono una maga purosangue co0me lo sei tu. >
< Questo secondo me è una grande fortuna > fece l’uomo sussurrando.
< Perché? Hai forse paura di morire? >
< Sono troppo vecchio per fare un fine ingloriosa! >
< Ma non sei abbastanza vecchio per gli insegnamenti che puoi benissimo illustrare a quei maghi… Sono convinta che tu e soprattutto Kingsley farete un bel lavoro assieme. >
< Kinglsey Shacklebol? Il Ministro della magia? >
< In persona… Ormai il vostro gruppetto è quasi al completo e manca molto poco per la battaglia finale. >
< Ma io non voglio combattere… Non in prima linea, almeno. >
< E’ da molti giorni che nella scuola non si fa che parlare d’altro… Forse per te sarà una punizione essere un purosangue, ma non devi fartene una colpa. >
< Minerva, cosa posso fare? >
< Tutto tranne che essere codardo… E adesso è meglio che tu mi lasci sola. Ho un sacco di cosa da fare. >
< Sono convinto che Albus Silente mi avrebbe consigliato a dovere. >
< Albus Silente ti avrebbe convinto con le sue parole rigirandole come solo lui poteva fare… Ma al contrario suo, io so essere molto diretta. >
< Forse anche troppo, Minerva. >
< Invece di perdere tempo con me, perché non ti aggreghi al gruppo che ti spetta? >
< Perché? Ci sono due gruppi distinti che combatteranno il Sanguinario di Hogwarts? >
< No, Horace… L’altro gruppo di cui io non voglio parlare, sono dei mangiamorte che hanno promesso piena fiducia al nostro nemico comune. Mi hai capito, adesso? >
< Credo di sì.... Quindi io devo aggregarmi al gruppo di Shacklebolt? >
< Esattamente. >
< Va bene. Non avendo nessun’altra scelta, farò come dici tu. >
< A meno che il tuo rimorso sia così grande da commettere ancora gli stessi errori… Sarebbe un grande peccato, Horace. E io lo verrei a sapere in un batter d’occhio. >
Spaventato dalle parole della Preside, Horace decise di togliere il disturbo e raggiungere la Sala Grande.
“Minerva McGranitt non mi è mai piaciuta… E credo che la cosa sia pure reciproca.”
Ma nel mentre Horace stava vagando nei corridoi della scuola nel bel mezzo della notte, fu fermato da uno spirito irrequieto.
< Accidenti! >
Credendo si trattasse di un fantasma che gli voleva fare del male, Horace cercò di scappare a gambe levate.
< Torna subito qui! >
< No! Sono troppo vecchio per morire! >
< Ho bisogno di parlarle urgentemente. >
< Per quale motivo? Chi è lei? >
< Sono Merope Gaunt, la madre di Tom Orvolosone Riddle. >
Sentendo quel nome, Horace si bloccò di colpo.
< Non ci posso credere… Qui davanti a me ho lo spirito della madre di quel ragazzo… >
< Volevo conoscere colui che gli ha messo in testa strane cose sulla divisione dell’anima. >
< Gli horcrux? >
< Sì… quelli… >
< Signora, so di avere sbagliato in passato e me ne rammarico molto… Ma suo figlio aveva già in testa ideali molto oscuri e crudeli. >
< Forse è vero. E magari è anche colpa mia er non essergli stata vicino, ma lei doveva proteggerlo, professore. Invece l’ha aiutato solo per i suoi scopi. >
< Sono caduto nella sua trappola troppe volte… Ma ormai non le sembra troppo tardi rivangare il passato? Combatteremo assieme nella battaglia contro il Sanguinario, no? >
< Certo… Solo se siamo dalla stessa parte. >
< Essendo lei la madre di Tom, da che parte sta? >
< Dalla parte dei buoni… E lei? >
< Io in verità… >
Horace avrebbe volentieri risposto che sarebbe rimasta dalla parte dei purosangue, ma c’era qualcosa che lo affascinava troppo: voleva incontrare a tutti i costi il Sanguinario di Hogwarts.
< Allora? Non mi risponde? >
< Devo andare, Signora Gaunt… Ci rivediamo domani mattina in Sala Grande? >
< Sempre se ci incontreremo. >
< Lo spero tanto… Buonanotte. >
Scappando lontano dallo spirito di quella donna, Horace non dovette aspettare molto per incontrare Alecto Carrow e tutto il gruppo dei purosangue che veneravano il Sanguinario di Hogwarts.
< Sì, vi stavo cercando > fece Horace fissando gli occhi crudeli e pieni di rabbia dei mangiamorete < Dove posso trovare il Sanguinario? >
< Nessuno sa dove si trova, professore > fece Bartemius Jr rispondendo per tutti < Si nasconde all’interno di questa scuola comparendo quando meno ce l’aspettiamo… Ma sono convinto che non dovremmo attendere molto. >
< Infatti… Ormai la battaglia è alle porte. >
< Professor Slugorn, lei da che parte sta? > gli domandò Alecto.
< Io sto… dalla parte della ragione. E cioè dalla vostra. >
< Molto bene. Allora farà meglio a venire con noi. >
Ma prima che potesse seguire i mezzosangue, Horace Lumacorno vide alcune parole scritte sui muri che lo riguardavano.
Il tradimento non sarà accetto.
Colui che vorrà conoscermi sarà quello che si merita presto o tardi.
Dovrà solo attendere il mio giudizio.

< Ma io… non voglio tradire nessuno > fece Horace con tono tremante. >
< Stia tranquillo, professore. Lei capisce che non ci possiamo fidare, vero? >
< Ma in verità… >
< E comunque metteremo alla prova la sua lealtà al momento opportuno. Non si deve preoccupare. >
< Certo. Lo immagino. >
   
 
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