L'ultimo Addio.
In questa one shot ho scritto ciò che secondo me frullava nella testa di Petunia quando ha dovuto dire addio al nipote. Sono sempre stata convinta che i suoi sentimenti nei confronti della sorella non fossero proprio come lei diceva e che ci fosse una spiegazione al suo comportamento nei confronti di Harry, non che siano giustificati! Spero vi piaccia!!
La portiera della macchina si chiuse con un tonfo sordo che arrivò fino
alle sue orecchie, sebbene fosse ancora nel corridoio di casa.
“Buffo” pensò stizzita “ormai
questa non è più casa mia. Tutta colpa sua.” I suoi
pallidi occhi grigi si posarono sulla causa della fastidiosa
sensazione di agitazione che sentiva nello stomaco, il
ragazzo. Lui alzò lo sguardo su di lei, aspettandsi
qualche parola di commiato. Dopotutto non si sarebbero più
visti. Stava per formulare una frase neutra quando si perse
in quegli occhi di un verde stupefacente. Grosso, enorme,
imperdonabile errore. Subito i suoi pensieri tornarono prepotentemente
all’ultima volta in cui in quegli occhi, anche se allora
appartenevano ad un’altra persona, aveva visto quella
stessa espressione, provocandole una dolorosa fitta al
petto, proprio all'altezza del cuore.
– Tunia, sono in pericolo e devo nascondermi. Temo che
questa sia l’ultima volta che ci possiamo vedere.
– Cosa vuol dire che sei in pericolo?
– Ti ricordi di quel mago oscuro di cui ti ho raccontato? Da
la caccia a me e a James. E a lui.
Lily si sfiorò con la mano il ventre,in cui si poteva
già scorgere un lieve rigonfiamento.
– Cosa potrebbe volere da voi, insomma non mi sembra che
siate così importanti…
Lily fece una smorfia divertita, come al solito quando la
sorella offendeva lei e il marito.
– Silente dice che è interessato a nostro figlio. Petunia
per l’amor del cielo controllati!- aggiunse quando questa
emise un gemito di disgusto – Non vorrai che tuo marito ci
scopra solo perché non sopporti che sia pronunciato il
nome di quel mago! Comunque ci ha spiegato che Voldemort è convinto che
questo bambino lo sconfiggerà e vuole ucciderlo, per cui
io e James siamo costretti a nasconderci.
– E come avete intenzione di farlo? Insomma da quel che mi
hai detto questo m-mago è molto potente.
– Useremo un incantesimo protettivo, non posso dirti altro,
non perchè non mi fido ma perché fa parte della magia mantentere
il segreto.
– Quindi questo è un addio?-
– Oh sorellona, non vorrai dirmi che adesso ti dispiace non
dover più venir a far visita a quella svitata di tua
sorella e a quello strambo di tuo cognato?!- scherzò Lily
mentre gli occhi assumevano un colore nebuloso
per via delle lacrime – Vedrai che ci terremo in contatto. Promettimi
solo una cosa.– aggiunse mentre si alzava dal sottoscala in cui
avvenivano i loro incontri clandestini – Promettimi che se
ci succedesse qualcosa tu ci sarai sempre per mio figlio.
Anche se mi odi. Anche se dovessi discutere con Vernon o
attirare gli sguardi dei vicini. Anche se venisse fuori
più strano dei suoi genitori. Me lo prometti, Tunia?
– Te lo prometto Lily.
Si riscosse bruscamente. Harry aspettava ancora una
parola, qualcosa che lo rincuorasse. “Magari vuole che gli
dica qualcosa su di lei.” Lily. Quanto aveva odiato sua
sorella, la più bella della famiglia, la più sagace la
più divertente. Chi aveva mai degnato di uno sguardo
Petunia quando accanto c’era lei?
Ricordava ancora con fastidio quando era arrivata quella
lettera scarlatta a scompigliare la sua ordinata vita.
“Cara sig.a Evans siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a
frequentare la Scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarst”.
Solo Lily, sempre Lily. Ancora adesso l’umiliazione di
veder respinta la sua richiesta di far parte di quella
scuola. “Petunia mi dispiace ma non riscontriamo il gene
magico in te” E la scelta di sposare un uomo arido che
odiava quel mondo che le aveva sbattuto la porta in faccia.
Ma allora perché era come se il cuore le esplodesse quando
pensava a lei? Perché ogni volta che osservava gli occhi
di suo nipote sentiva le lacrime inondare i suoi?
Perché le voleva bene. Perché
per quanto avesse sofferto durante la sua infanzia,
adorava quella bambina dai capelli
rossi, che dondolava allegramente sull’altalena facendole
prendere un colpo quando saltava giù, che portava sempre a
casa uova di ranocchia per non farle diventare ingredienti
di pozioni, che le scriveva una lettera alla settimana per
renderla partecipe di quello che le succedeva in quel mondo
sconosciuto e lontano dai suoi cari “Tunia, lo sai che qui
i gufi ti portano le lettere e i cibi compaiono sui piatti
da soli?” “Oggi ho volato su un manico di scopa è
stato fantastico” “Non riesco a parlare con nessuno, per
fortuna che ci sei tu…”
Quando lei era morta aveva odiato suo figlio
Era stata colpa sua se Lily aveva perso la vita, se lei aveva perso Lily.
Solo colpa sua.
Ma, anche se ci aveva messo tutto quel tempo, alla fine aveva capito
che vendicarsi trattandolo da cane la faceva stare solo peggio. Perché il
dolore di Harry era quello di Lily. E lei non poteva, non
voleva farle del male.
E quegli occhi pieni di paura e aspettativa la spaventavano.
Si schiarì la voce.
– Beh... buona fortuna.
Si girò di scatto, percependo la delusione di suo nipote,
ma non le importava, il rancore non si era attutito.
Ma mentre Vernon metteva in moto la macchina e Dudley si
lagnava perché l’aria condizionata non partiva, non
poté fare a meno di chiedersi perché il suo volto si
stesse rigando di lacrime.
Ringrazio infinitamente chi ha recensito la mia OS, mi avete riempita di gioia, grazie!!