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Autore: Head in clouds    27/06/2020    2 recensioni
21 Ottobre 1692: il Consiglio dei Maghi decide di separare per sempre il mondo magico da quello babbano.
Come reagirà Brigitte, Babbana innamorata di un mago? Cosa resterà del loro amore, se i suoi ricordi saranno cancellati?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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L'amore lascia sempre una traccia 

21 Ottobre 1692

Brigitte entrò nella locanda sbattendo la porta. Per un momento, tutti si girarono a fissarla. Il suo viso sconvolto, gli abiti fradici e il respiro affannoso non la facevano certo passare inosservata. La donna, fregandosene degli sguardi sorpresi della gente, si avviò a grandi passi verso un tavolo a cui erano sedute alcune persone, che mormoravano preoccupate.
“Charles! Dimmi che non è vero!” esclamò rivolta ad un uomo alto, con profondi occhi azzurri ed enigmatici.
“Temo che lo sia, cara” rispose lui
“E allora li convincerò a cambiare idea! E’ inaccettabile!  Il consiglio non può separare per sempre il mondo dei maghi e quello dei Babbani, non può!”
“E’ per la sicurezza di tutti, lo sai” disse lui, portandola in disparte
“Beh, piuttosto che essere al sicuro, preferisco essere felice!”
“Ma sarai felice. Brigitte, tu sei una Babbana. La magia non è nella tua natura, e non ne sentirai la mancanza”
“Non è vero! Una parte di me sarà sempre incompleta. Ormai la magia fa parte di me, è entrata nella mia quotidianità! E poi,come potrei essere felice, se ti dimenticherò?”
“Non mi dimenticherai. Ricorderai tutte le esperienze che abbiamo fatto che non sono connesse con la magia”
“Cioè quasi nulla! Pensaci, Charles! Mi hai rivelato dopo pochissimo di essere un mago, e da quel momento abbiamo trascorso praticamente tutto il tempo insieme nel mondo magico. Di fatto, per me sarai solo un amico”
“Brigitte, non lascerò che tu mi dimentichi, te lo prometto. Ti cercherò, ti parlerò. Saprai tutto, di nuovo.”
“E se io non ti credessi? E se non ti amassi più? Charles, potresti perdermi per sempre! E lo stesso vale per me”
Con gli occhi pieni di lacrime, Brigitte gli afferrò le mani: “Ti prego, parla con loro. Convincili a risparmiare almeno i Babbani che sono legati a dei maghi. Per favore, Charles. Ti supplico”
“Ci proverò”
“Oh, grazie, grazie!”
Brigitte lo abbracciò, godendosi ogni attimo. Non voleva dimenticarlo. Non POTEVA dimenticarlo. Non dopo tutta la fatica che avevano fatto per riuscire a stare insieme, non dopo tutto ciò che avevano programmato per il loro futuro.
“Vado” sussurrò lui” Ci vediamo a casa stasera”
***
All’ultimo piano di un appartamento ad Hogsmeade, Brigitte stava preparando la cena. Con scarsi risultati, a dir la verità. Era talmente nervosa che ogni cosa le scivolava di mano: coltelli, bicchieri, pomodori, budino…
Era impossibile concentrarsi. Un giorno, e ogni cosa sarebbe cambiata per sempre!
 All’ improvviso suonò il campanello e la donna sobbalzò. Che fosse già tornato Charles? No, era la vicina di casa, Celestine, che le aveva portato una pasta al forno.
“Ho pensato che magari non te la sentivi di cucinare…”
Brigitte la ringraziò con un cenno di capo. Come avrebbe fatto a separarsi da tutte quelle persone? La magia le aveva sconvolto la vita. E non solo perché non doveva più pulire la casa con olio di gomito.
Prima di conoscere Charles, Brigitte era sola. Tedesca, immigrata in Inghilterra insieme a sua madre, dopo un anno si era ritrovata senza nessuno. Aveva cominciato a lavorare come cameriera. I soldi erano pochi e le spese tante. Un giorno era talmente stanca che aveva rovesciato una minestra addosso ad un cliente. Era stata licenziata all’istante.
Sola, sotto la neve, aveva vagato per Londra, sentendosi vuota. Il giorno dopo avrebbe dovuto pagare l’affitto, ma farlo voleva dire rinunciare a mangiare per una settimana.
Disperata, aveva pensato di recarsi ad un bordello della città. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per un po’ di scellini.
Lungo la strada aveva incontrato Charles. Era stato come una boccata d’aria fresca. Aveva capito subito di potersi fidare di lui, e lui aveva visto una luce speciale in lei. Si erano aiutati a vicenda, e Brigitte aveva scoperto la magia.
Così era diventata una donna amata e rispettata.  Aveva iniziato a lavorare da Mielandia, aveva conosciuto delle nuove persone, i maghi. E aveva stretto un rapporto sempre più stretto con Charles finché un giorno, anzi una notte, aveva capito di amarlo con tutta se stessa.
Ora tutto questo rischiava di finire. Si sarebbe ritrovata nuovamente sulla strada, sotto la pioggia, senza una casa e un lavoro.
La porta si aprì. Era Charles, stavolta.
Incrociò lo sguardo di Brigitte e scosse la testa, sconsolato. Non aveva convinto il Consiglio.
Quello spostamento impercettibile fece crollare il mondo di Brigitte. Si accasciò sul divano, e calde lacrime cominciarono a fuoriuscire dai suoi occhi scuri. Lei, sempre forte di fronte alle difficoltà della vita, ora singhiozzava sulla spalla di Charles. Perché il mondo doveva essere così ingiusto? Non aveva già sofferto abbastanza?
Fissò Charles. L’aria era carica di emozioni, eppure nessuno dei due disse una parola. Non ce ne era bisogno, si erano sempre capiti con lo sguardo.
Brigitte decise che quella notte sarebbe stata indimenticabile. Doveva esserlo, perché era la sua ultima occasione. Il giorno dopo, i suoi ricordi sarebbero stati cancellati.
Baciò Charles come non aveva mai fatto, risalendo dal collo fino alla bocca. Lui le strinse le mani attorno alla vita, avvicinandola a sé. Esistevano solo loro due, quella sera.
Si strinsero ancora e ancora, poi lui la prese in braccio e la portò in camera da letto.
Nessuno, quella notte, mangiò la pasta al forno della vicina.
***
Erano le tre. Fuori brillava la luna, e Brigitte osservava il petto di Charles muoversi con un ritmo lento e regolare. Dormiva profondamente.
In silenzio, i piedi nudi della donna toccarono il pavimento gelido.  Si diresse alla scrivania, ed estrasse una penna d’oca. Le era venuta un’idea.
“E se non mi fidassi di Charles?” si era chiesta. Poi, dopo lunghe riflessioni, era giunta ad una soluzione.  Avrebbe scritto una lettera a se stessa!
Ora era immobile, con la penna in mano e il foglio bianco già pronto sul tavolo.
“Mi fido di me stessa?” pensò. Poi mise da parte i dubbi, e cominciò a scrivere.
Cara Brigitte,
sono io. Cioè, sono te. Insomma, hai capito. Forse tutto questo non ha senso, ma ci devo provare, perché devo parlarti di una cosa fondamentale. Veniamo subito al dunque. L’uomo che ti ha dato questa lettera è…non so come spiegarlo. È la parte più importante della tua esistenza, anche se non lo ricordi. Lui ti ha donato una nuova vita e l’amore che pensavi non avresti mai trovato. Sì, tu lo ami. Glielo hai detto la prima volta in un posto chiamato Diagon Alley, di cui lui ti parlerà. Dovrai credergli, Brigitte, perché non puoi lasciartelo scappare. Hai fatto tanto, per lui, e lui ha fatto tanto per te. Eri sola e vuota quando l’hai incontrato. Piangevi tutte le sere, poi è arrivato lui a consolarti. Vi siete completati, e, benché tu ora abbia dimenticato tutto, sono certa che se scaverai a fondo nella tua anima troverai traccia di quell’amore. Perché l’amore vero è così, non se ne va mai del tutto. E’ lì, in un angolo del tuo cuore, e là sarà per sempre. Trovalo, Brigitte, e fatti aiutare da Charles. Non ti ingannerà, mai, e ti restituirà ciò che hai perso. Te lo ha promesso. Me lo ha promesso.
Buona fortuna,
Tua Brigitte
Era la cosa più assurda che avesse mai fatto, ma ne era soddisfatta. Forse avrebbe funzionato. Lo sperava con tutto il cuore.
In silenzio, si sdraiò nuovamente accanto a Charles.
22 Ottobre 1692
E’ pomeriggio, Brigitte sta cercando un lavoro. Dannazione, non hanno bisogno di personale in nessun posto! Entra nell’ultima taverna, pregando che sia la volta buona.
Un tipo dagli occhi verdi le si avvicina.
“Senti, se non hai un lavoro da offrirmi, è meglio che tu ti tolga ai piedi. Ho già abbastanza da fare, oggi”
L’uomo sorride, divertito, e lei lo osserva bene: “Charles! Oh, scusami, a prima vista non ti avevo riconosciuto”
“Nessun problema, Brigitte. Cosa dicevi?”
“Che cerco un lavoro…”
Sorrise ancora di più. “E se io avessi molto più di un lavoro, da offrirti?”
Lo guardò sorpresa: “Spara”
“Una vita. E dei ricordi” le tese una lettera. Cominciava con cara Brigitte…
***
1 Settembre 1710
“Ci mancherai, Jane” sussurrò Brigitte alla figlia davanti al muro per accedere al binario 9 e tre quarti.
“Sì, davvero tanto!” esclamò Charles “Comportati bene ad Hogwarts. Cerca di non farti mettere in punizione più di venti volte e saremo contenti!”
“Charles!”
“Stavo scherzando, cara. So benissimo che la nostra Jane sarà la migliore” disse, strizzandole un occhio.
Jane sorrise. Il suo piccolo viso era pieno di emozioni: non vedeva l’ora di partire. Abbracciò un’ultima volta la mamma, poi passò la barriera seguita da suo padre.
Brigitte li guardò scomparire con un po’di invidia. Cosa avrebbe dato per accompagnare la figlia! Dopotutto, però, il suo posto era quello. Nel mondo dei Babbani. Ma sempre insieme a Charles.
Erano passati 18 anni da quando le erano stati cancellati tutti i ricordi sulla magia. Non li aveva mai recuperati, però ne aveva formati di nuovi. Charles non l’aveva lasciata un attimo, e le aveva fatto riscoprire tutte quelle cose che già le sembravano familiari. L’unico posto in cui non era potuta tornare era Hogsmeade, che ora era riservato ai maghi. Ma suo marito ancora una volta era riuscito a sorprenderla, portandole una foto del paese che si muoveva da sola.
Con il tempo, aveva imparato ad amare Charles. Il modo in cui la trattava, la incoraggiava e la proteggeva senza essere possessivo l’avevano completamente stregata. Alla fine aveva ritrovato la traccia di quell’amore di cui parlava la lettera.
E quando, per la “prima” volta, aveva detto a Charles “Ti amo”, gli occhi di lui erano diventati lucidi. Si era messo in ginocchio ed aveva estratto una scatolina che portava con sé e che non le aveva mai lasciato aprire. Conteneva un anello, splendido ma semplice.
“Vuoi sposarmi?” aveva sussurrato, quasi avesse paura di ricevere un rifiuto.
Lei aveva guardato gli occhi limpidi dell’uomo che era sempre rimasto al suo fianco, nonostante tutto, e aveva risposto sorridendo: “Sì”
L’aveva presa in braccio e baciata, ridendo. Poi, con un’espressione maliziosa, le aveva detto: “Vuoi sapere un segreto?”
“Certo”
“Ti avevo già chiesto di sposarmi, un’ora prima che ti cancellassero la memoria, con questo anello.”
“Non me l’hai mai detto”
“Non volevo influenzarti”
“Perché, cosa avevo risposto?”
“Sì, ovviamente!”


ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti!
Che ve ne pare? Mi è venuta quest'idea mentre leggervo un libro molto interessante, "la filosofia di Harry Potter".
Vi sono piaciuti Brigitte e Charles? Ho cercato di immaginare cosa volesse dire per lei dover abbandonare la sua nuova vita e l'intero mondo della magia.
Una piccola curiosità: il nome "Brigitte" significa forte, potente, ed è uno dei miei nomi femminili preferiti, anche se non è molto comune. In questo caso sottolinea la forza della protagonista che, pur non disponendo di poteri magici, affronta con coraggio le difficoltà della vita. Se avete commenti o consigli, vi aspetto nelle recensioni! Sarei molto contenta di sapere cosa ne pensate :)
Un grande abbraccio,
Marilyn 
P.S Se avete voglia di leggere qualcos'altro di mio, nel mio profilo trovate anche una fanfiction su Piton :)
   
 
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