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Autore: il dolce bacio di Harry    28/06/2020    0 recensioni
'Un odio chiamato amore'.
Caroline Smith e Harry Styles.
Lei odia lui, lui odia lei; ma alla fine siamo sicuri che sia realmente così?
Possono paure, debolezze e fragilità ostacolare quello che in realtà sembra essere un vero amore?
Tanti dubbi, troppe domande ma un'unica certezza: entrambi non riescono a fare a meno dell'altro...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ci siamo.

Oggi Niall e Gemma si sposano.

Ed io... ho l'ansia.
Ho l'ansia di sbagliare qualunque cosa.
Pure le cose più semplici.
Ho paura di non essere all'altezza.
Ho paura di inciampare coi tacchi.
Ho paura di non ricordare cosa devo fare e cosa devo dire.
Ma... ci riuscirò.
Sì che ce la farò.
Per forza.
In questi mesi sono cresciuta.
Mi sono rialzata, rafforzata.
Quindi sarà più facile del previsto.

No?

Esco dalla mia stanza.
Praticamente Gemma è quasi pronta ed io ancora sono praticamente struccata e svestita.
Percorro il corridoio e salgo le scale per poi arrivare in camera di Gemma dove entro col mio cappuccino in mano.
Il mio salvatore praticamente.
Ieri sera ho festeggiato con Liam, Louis e Niall e abbiamo alzato un po' il gomito.
Molto, a dire il vero.
Ma tutto si risolverà.
Grazie al mio fantastico cappuccino.
Perché si sa il caffè aiuta sempre.
In ogni caso.
< Hai delle occhiaie clamorose >.
Annuisco prima di entrare nel camerino e uscire con in mano la mia vestaglia.
< Care, la vestaglia > ridacchia Gemma indicandomi.
Ah giusto.
La vestaglia.
Non posso andare in giro mezza nuda solo con le mutande e il reggiseno.
Porto una mano sulla testa e ridendo infilo la vestaglia rosa per poi sedermi sulla sedia, in modo più che sgraziato.
< Stai bene? > mi chiede Gemma mentre io sorseggio un po' del mio cappuccino.
< In realtà sto una merda >.
< Posso sapere che avete combinato ieri sera tu e gli altri tre scellerati? >.
Rido.
< Ho visto Liam prima ed è messo peggio di te >.
Alla grande allora...
< Mica dovrò sostituire i miei testimoni? >.
Scuoto la testa < no, tranquilla stiamo bene... dobbiamo solo smaltire la sbronza di ieri sera > spiego per poi voltarmi non appena il fotografo mi chiede se posso girarmi per scattare delle foto.
Faccio come mi ha detto anche se non ne ho per niente voglia e poi mi volto verso Gemma facendo lamentare il parrucchiere che intanto ha iniziato ad acconciare i miei capelli.
< Niall è vivo almeno? >.
Rido pensando a come Niall si sarà svegliato.
Ci è andato giù pesante, molto a dire il vero.
Ma starà bene, starà alla grande.
< Starà bene dopo qualche caffè > sghignazzo iniziando a raccontare di come la serata da tranquilla si è trasformata in una serata stile 'notte da leoni'.
Io ho bevuto ma ho cercato di contenermi, cosa che gli altri tre non hanno fatto.
< Che vuol dire che starà bene dopo qualche tazza di caffè? >.
< Quello che ho detto Gemm > dico, poi senza avvertire il parrucchiere mi avvicino a lei con la sedia mentre il fotografo scatta foto su foto e la tranquillizzo < sul serio, stai tranquilla... ha solo bevuto qualche bicchiere di più >.
< Solo? > domanda ironica per poi sospirare < come devo fare con voi? >.
< Ci ami per questo e lo sai >.
Annuisce ed io le accarezzo una mano < pensa solo che tra poco sarai la signora Horan >.
< Ho una fottuta paura >.
Faccio un cenno con la mano per poi tornare al mio posto < non devi, fidati andrà tutto meravigliosamente bene >.
< Sei sicura? >.
< Bhe ovvio, cosa potrebbe andare storto? >.
Silenzio.
La guardo con la coda dell'occhio e capisco.
Capisco la sua paura.
Capisco cosa la turba.
Teme che possa essere lasciata sull'altare.

Com'è successo a me il 28 di giugno.

Ok, è vero.
È un'esperienza che ha segnato tutti, me compresa.
Ma Gemma deve stare tranquilla.
Niall la ama.
E non farebbe mai una cosa del genere.

Perché... perché semplicemente non è il suo amico.

Sorrido < Gemm, Niall non ti lascerà sull'altare se è quello che pensi >.
< Non pensavo a questo >.
< Ah no? > domando ridendo.
< No... > tentenna.
< Fidati che non ti capiterà quello che è capitato a te >.
< E chi te lo dice? > si volta preoccupata < e se avesse cambiato idea? >.
Sto per ribattere ma lei mi ferma < potrebbe succedere chi lo sa >.
< Scusa > mi scuso col parrucchiere che sbuffa per poi girarmi e guardarla dritta negli occhi < Gemm Niall a differenza di Harry ti ama >.
< Dici? >.
< Dico, dico >.
< E comunque anche Harry ti amava >.
< Hai detto bene, mi amava > sospiro < verbo al passato >.
Per un attimo ho paura di crollare.
Per un solo attimo temo che il ricordo possa farmi soffrire.
Ma poi mi ricordo che oggi si celebra l'amore con la A maiuscola e che devo essere felice.
Felice come non mai.
E radiosa come sempre sono stata.
Così decido di mettere da parte il passato per concentrarmi su quello che so essere il presente.
< Gemm >.
Annuisce prima che io le chieda < possiamo non parlare di Harry, ti va? >.
Mi sorride < direi che è perfetto >.
Annuisco.
< Inoltre direi che ti conviene stare ferma altrimenti Gabriel ti staccherà la testa >.
Rido e ridiamo tutti, parrucchiere compreso.
Guardo davanti lo specchio e sorrido.

Oggi sarà una giornata da ricordare per sempre.
Una giornata di sana felicità.
Una giornata di risate, di pianti perché no e di abbracci.
Una giornata da portare nel cuore.
Oggi, domani e per sempre.

< Sappi solo che sono contenta di essere la tua testimone >.
< Ed io sono contenta di avertelo chiesto >.
< Care, puoi chiudere gli occhi così inizio a truccarti? >.
< Sì, anche perché siamo in ritardo > mi correggo < sono in ritardo >.
< Farò in un lampo > mi rassicura la truccatrice.
Chiudo gli occhi.
Siamo in ritardo.
Ma tutto andrà a meraviglia.

Vero?
Vero.

< Nude, giusto? >.
< Sì, nude > conferma Gemma < poco trucco >.
< È bella già così > aggiunge la truccatrice.
< Grazie ma fidati oggi hai un bell'affare da risolvere... le mie occhiaie e i mille postumi della sbronza >.
< Hai una pelle talmente bella, cosa fai per mantenerla sana? >.
< In realtà nulla > ammetto < non mi sono mai curata di estetica >.
< Bhe, complimenti > poi mi chiede di voltarmi leggermente.
Un ciuffo ribelle cade sul mio viso ed io lo sposto con la mano.
< Bello >.
Sono confusa < cosa? >.
< Il tatuaggio sulla mano >.
Ah.
< Grazie mille >.
< Ha un significato particolare? >.
Respiro lentamente.

Non potrebbe solo fare il suo dannato lavoro?
Perché impicciarsi?
Perché farmi una domanda del genere?

'Rispondi e pensa ad altro per favore' mi ripeto diverse volte prima di rispondere.
< È un tatuaggio che ho fatto per il mio ragazzo > mi schiarisco la voce < in effetti ex ragazzo >.
< Oddio, scusami non lo sapevo >.
< Tranquilla > la rassicuro prima di chiudermi in un silenzio di tomba fino a che non ha finito di truccarmi.
Dopo dieci minuti abbondanti.
Ma ci sta.
Aveva molto lavoro da fare.
Molto.
Apro gli occhi.
E rimango di sasso.
Mi miro meglio allo specchio.
Wow.
Sono... bellissima.
Accidenti.
Non, non posso crederci.
Perché non pensavo di potermi vedere così bella.
Non dopo questo periodo del cavolo.
Mi volto verso la truccatrice.
Ok, sarà stata poco fine nel chiedermi cose riguardanti la mia vita.
Ma è anche vero che non lo sapeva.
Quindi non posso prendermela con lei ma solo con me stessa.
Per essermi fatta rabbuiare ancora una volta, in un giorno così speciale.
E importante.
< Grazie mille, hai fatto un lavoro impeccabile > ringrazio la truccatrice che inizia a mettere apposto tutto ciò che ha usato.
< Avevi già un'ottima partenza >.
< Ossia? > domando non capendo.
< Te, sei bellissima > mi sorride.
Annuisco per poi essere trascinata da Gemma nel camerino.
Letteralmente.
< Vieni, ti aiuto a mettere prima il tuo vestito >.
Faccio come mi ha ordinato e togliendo la vestaglia lascio che mi aiuti ad allacciare il vestito dietro.
< Ti sta un incanto >.
< Oh, lo so > ridacchio sorniona.
Meglio stemperare l'aria.
No?
< Infila il tuo adesso > indico il vestito per poi avvicinarmi.
Purtroppo senza rendermene conto una lacrima scende a bagnarmi la guancia.
Purtroppo vedere l'abito da sposa ha ricordato il mio.
Ha ricordato le emozioni provate.
Le lacrime di gioia versate e quelle di rabbia.
Mi ha ricordato del momento più bello della mia vita.
Ma anche il momento più brutto.

Ah Harry.

Harry, accidenti a te.

A quest'ora sarei dovuta essere felice.
Forse emozionata ma pur sempre felice.
Felice perché al mio fianco ci saresti stato tu.

È tutta colpa tua.

Ancora una volta.
Come sempre. 

 
Vedere l'abito...

Ha riaperto una ferita purtroppo ancora non rimarginata.
Una ferita fresca.
Che io lo voglia o meno.
Ma e ovviamente c'è un ma.
Devo stare calma e respirare.
E tutto andrà bene.
Come sempre.

< Ehi, tutto bene? > mi chiede lei girandosi.

Dannazione.
Dannazione, non posso piangere.
Non qui, con Gemma davanti.
No.
Dovrò aspettare.

Le mie lacrime dovranno aspettare.

Annuisco.
< Sicura? >.
Annuisco di nuovo.
< Scusami è che mi sono emozionata >.
Le sorrido < stai per sposarti Gemma Styles >.
Annuisce.
< Scusami, sto bene è che sono emozionata per voi > la conforto.
Ma lei mi conosce troppo bene...
Troppo.
Infatti mi chiede semplicemente < sicura non si tratti di Harry? >.

Harry.
Harry, Harry.

Sempre di te si deve parlare.

Basta così.
Sono stufa.
Oggi è la giornata di Gemma e Niall.
Ed io devo farmi passare quello che provo.
Conto fino a dieci.
< No, no... >.
Speriamo se la beva.
< Se vuoi parlare sono qui >.
Mi tocca una mano < so che non dev'essere facile per te vivere questo giorno >.
No, in effetti no.
Non è facile per niente.
Ma andiamo... stiamo parlando di Gemma e Niall, non di me.
Quindi cerchiamo di pensare a loro e basta.
Io devo cercare di pensare a loro e basta.
< No, non è facile... ma non riguarda me oggi >.
< Sì ok, ma sul serio se vuoi sono qui >.
La ringrazio < pensiamo a te e al fatto che dovremmo smuoverci visto che siamo in ritardo >.
< Hai ragione ma non ti lascio andare se so che stai male >.
Ecco, lo sapevo.
Lo sapevo che se mi fossi fatta vedere un po' triste lei avrebbe cominciato a preoccuparsi.
Ma oggi, sul serio, non si tratta di me.
Tutta l'attenzione dev'essere su di loro.
E sul loro momento magico, speciale.
Non sono mica io la protagonista, ma lei.
E così deve essere.
< Gemm, fidati sto bene >.
Porto una mano sul mio cuore per far reggere la mia teoria.

Perché pur sempre di teoria sia tratta...

< Lo sai che ti voglio bene vero? >.
Annuisce < anch'io, per me sei come una sorella >.
Lascio scorrere delle lacrime che sto trattenendo da tempo.
< Allora per una volta pensiamo a te e a Niall, ti prego >.
< Sì ma... >.
Scuoto la testa.
Non ci sono ma che tengano.
< Non ci sono ma che tengano, basta >.
Annuisce poco convinta ma il fatto che annuisca è già una vittoria.
Seppur piccola.
< Caroline sei speciale, sul serio >.
Ridacchio asciugando le lacrime < basta, altrimenti il lavoro della truccatrice sarà sprecato >.
< Non credi? > asciugo anche le sue lacrime prima di sobbalzare non appena Anne urla che siamo in mega ritardo.
Ecco, appunto.
Siamo in ritardo e stiamo perdendo tempo a frignare.
Respiro.
Sì, basta così.
È ora di andare.
< Dai, usciamo di qui prima che tua madre dia di matto >.
< Sì... hai ragione >.
Ridiamo per poi uscire e salutare tutti andando verso l'ingresso dove saluto Tim e i domestici.
< Caroline, stai divinamente >.
< Grazie Tim >.
< Stai benissimo >.
Sorrido.
< Diciamo di sì >.
< E tu Gemma sei una sposa coi fiocchi, i nostri migliori auguri >.
Sbatto le palpebre.
Mi sembra di rivivere la scena del mio matrimonio.
Ma è solamente un déjà-vu.
Sorrido a tutti per poi uscire ed abbracciare Desmond ed Anne che vedendo la figlia piange.
< Siete splendide >.
< Grazie Desmond, ma oggi l'attenzione è su Gemm >.
Mi volto non appena il fotografo mi chiama.
Un'altra foto sia... d'altronde ha scattato foto su foto da stamattina.
Che oddio.
Già sono stufa, a dire il vero.
Ma sorrido.
Perché oggi si celebra l'amore.
Ed io amo l'amore.
L'ho sempre amato.
E continuerò a farlo.
< Andiamo >.
Mi infilo nella limousine.
< Stai calma, andrà tutto benissimo >.
Sorrido a Gemma.
Ma in realtà dentro di me, sto morendo lentamente.
Il pensiero di entrare in quella chiesa... mi mette una strana agitazione addosso.
Ma credo sia normale.

No?
Sbaglio?

< Lo sai vero che senza di te sarei semplicemente impazzita? >.
Rido.
Certo, come no...
Io sarei impazzita senza di lei.
E non il contrario.
Guardo fuori e deglutisco.
Sto per entrare nella... nella mia chiesa.
E non so come potrò reagire.

Ma spero bene.

< Tutto ok? >.
Mi volto verso Gemma < sì, sono solo agitata >.
< Anch'io, visto che siamo arrivati >.
Scendo dalla macchina e guardo la chiesa davanti a me.

Mi sembra surreale.
Trovarmi qui, all'inizio delle scale.
Come esattamente tre mesi fa.
Solo che a differenza di tre mesi fa non avrò Harry ad aspettarmi sull'altare.
E sempre Harry a lasciarmi lì, come una fessa facendomi vivere un incubo più che il sogno della mia vita.

Respiro lentamente.
Devo farlo, se non voglio mandare tutto all'aria.
E ovviamente non voglio.
Ho lavorato tanto per rimettere insieme i miei pezzi, per rialzarmi che posso solo mostrare fiera a tutti il mio lavoro.
< Venite qui > ci fa un cenno con la mano Desmond.
Mi avvicino e per poco non mi sciolgo quando inizia a parlare < sono veramente emozionato tant'è che non riesco a parlare ma voglio solo dirvi che vi voglio bene >.
< Sei forte Care > mi sussurra Gemm facendomi sciogliere.
Mi lascio baciare su una guancia prima di iniziare a salire le scale.
Se cado ora, sono morta.
'Shh, rilassati'.
Mi do forza e poi tutto... inizia.
Salgo gli scalini mentre la musica 'perfect' di Ed Sheeran parte.
La musica di entrata di Gemm.


'I found a love for me...
Darling just dive right in
And follow my lead'.



Salgo l'ultimo scalino e guardo Niall sorridermi.
È semplicemente splendido nel suo smoking nero.
È mozzafiato.
Come sempre.
Senza parlare porto una mano sul cuore e gli mimo un ti voglio bene che so capirà.
Mi volto non appena la bambina che mi accompagna si avvicina felice.
È la cuginetta di Niall.
Ed è adorabile.
Sul serio.
Le afferro la mano prima di camminare, voltandomi ogni tanto per salutare i parenti Styles, o i parenti Horan e via dicendo.


'Well I found a girl beautiful and sweet
I never knew you were the someone waiting for me'.



< Sei uno schianto > sussurra mio fratello mentre madre semplicemente... piange.
Strano eh?
< Vai Care > fa il tifo mio padre portando un pugno in alto facendomi ridere.
Forse, non sarà troppo difficile no?
Ho tutti i miei amici e parenti a ricordarmi che sono forte.
Eh sì, Dio solo sa se lo sono.
Ho superato un momento difficile rialzandomi e sorridendo, come ho sempre fatto.
Guardo avanti e sorrido a Liam.
Sì, sono pronta.
Sono pronta.
Sul serio.
Ora lo so.
Diamine se lo so...
Ho Liam al mio fianco.
E come ho già detto non potrebbe andarmi meglio.
È bellissimo.
Saremo bellissimi.
Io col mio abito rosa mozzafiato e lui col suo smoking blu notte.
Divino.
I capelli pettinati indietro.
E le labbra stese in un sorriso.
Gli sorrido di nuovo.
Visto?
È più facile del previsto ed io che pensavo avrei rovinato tutto...
Invece... no.
Perché tutto sta andando al meglio.
Continuo a camminare sorridendo ogni tanto alla bambina al mio fianco.


'Cause we were just kids when we fell in love
Not knowing what it was
I will not give you up this time
But darling, just kiss me slow, your heart is all I own
And in your eyes you're holding mine'.



Cammino avanzando fiera.
Non inciampando nemmeno.
Che soddisfazione.
Sono quasi arrivata.
Ce l'ho quasi fatta.
Sono una grande!
Sì, sì, sì.
Dopo mi complimenterò con me stessa.
Sì che lo farò.
Sorrido a destra felice come una Pasqua.
Mi volto verso sinistra e sorrido a Anne che invece mi guarda... veramente preoccupata.

Che succede?

Che... succede?

Respiro imponendo di calmarmi.
Trecento volte.
Continuo a camminare.
Ma inizio seriamente a preoccuparmi.

Perché dovrebbe essere preoccupata?

Perché?

Ok, la figlia si sposa e lei è agitata.
Ci sta.
Ma adesso mi sembra esagerato.

No?

Guardo in direzione di Liam per calmarmi.
Perché ne ho bisogno.
Ma finisco solo con l'agitarmi di più.
'Stai tranquilla dannazione'.
Respiro.

Liam non c'è.

Dov'è?
Dove si è cacciato?
Ah, quanto vorrei urlare!
Dov'è finito il mio partner?

'Magari è in bagno'.
Sì, sarà andato in bagno.
Liam è peggio di me e va trecento volte al bagno.
Soprattutto quando è agitato. 

 
Liam.

Liam?

Continuo a non capire, ma continuo a camminare.
D'altronde è il mio ruolo di damigella oltre che di testimone.
Mi volto verso sinistra per vedere Anne se si è calmata e mi sento male.
Liam è lì, vicino ad Anne.

Liam è lì, vicino a lei... ci rendiamo conto?

Che diavolo ci fa lì?

< Scusami Care > mima col labiale.
Non capisco.
Sono veramente confusa.

Se Liam è seduto... chi c'è a fianco di Niall?


'Baby, I'm dancing in the dark with you between my arms
Barefoot on the grass, listening to our favorite song
When you said you looked a mess, I whispered underneath my breath
But you heard it, darling, you look perfect tonight'.



Percorro l'ultimo tratto della navata.
Magari Liam doveva ancora sistemarsi e si è un attimo seduto lì.

Perché no?
Perché... non potrebbe essere?

'È una stupidata la tua idea'.
Sì che lo è.
Ma cerco di non pensarci e do adito alla mia teoria.
Annuisco auto convincendomi.
Inizio a tentennare coi tacchi.

Che diavolo succede?

Guardo di nuovo Anne che ha uno sguardo vitreo.
Come se...

Oh, no.
Come se avesse visto un fantasma.

Faccio un ultimo passo prima di trovarmi di fronte Niall.
Vicino a lui c'è una persona leggermente girata.
Non riesco a vederla.

Oddio.

Non è che Liam si è fatto prendere dal panico e ha fatto cambio con qualcuno?
Potrebbe... essere?
Vedo Niall guardarmi strano e non capisco.
Ma non appena la persona al suo fianco si gira... ho un mancamento.


Harry.

Che ci fa qui?

Harry.

Che diavolo... ci fa qui Harry?

Lo guardo per un breve istante e le mie tremila paura si fanno vive.
I nostri sguardi si incrociano ed io rischio veramente un collasso seduta stante.
Ho già detto che le mie paure si fanno vive ed è vero.
Così come i pensieri, i dubbi e i tre mesi infernali... e così prendo l'unica decisione che mi sembra la più giusta.
Anche se so essere la più sbagliata.
Lascio la mano della bambina, così come il bouquet e inizio a correre.

Correre lontana dai miei problemi.

Lontana dalla mia vita passata.
Lontana da... lui.

Sento chiamarmi ma a me non importa.
Corro fuori dalla chiesa rischiando di cadere e farmi male.
E mi appoggio al muro portando una mano al cuore, che in questo momento rischia di saltare fuori.

Non è possibile che Harry fottuto Styles sia tornato, proprio oggi.

Sarà uno scherzo.
Vero?
Rivedo i suoi occhi e capisco che non si tratta di uno scherzo ma semplicemente della verità.

Harry Styles è qui.

Ed io non so come gestire la cosa.
'Devi calmarti' mi ripete la solita vocina che in questo momento non mi è di grande aiuto.

Lo so anch'io che devo calmarmi ma come faccio?
Qualcuno riesce a spiegarmelo?
Come faccio a calmarmi quando in chiesa c'è lui... lui che non doveva esserci nemmeno.

Mannaggia a lui.

Tutto sarebbe andato per il meglio, io e Liam a sostenere Gemma e Niall.

Io e Liam.

Non io ed... Harry.

Se solo ci penso mi sento male.
Mi sento mancare.
E non scherzo.

Come farò ad affrontare la celebrazione?
Come farò a non urlargli contro?
Come farò a guardarlo negli occhi?

Dopo tutto questo tempo... non ci voleva.

No, no e ancora no diamine.

Sarebbe tutto filato liscio e invece eccolo qua a rovinare tutto.
A rovinare una giornata che sarebbe dovuta essere bellissima.
'Devo calmarmi' mi ripeto prima che qualcuno urli il mio nome.
So già di chi si tratta.
Gemma e Desmond.
Giustamente vengono a vedere come sto.
Immagino in chiesa i numerosi commentini.
Immagino proprio...
< Care > si avvicinano.
Li guardo incapace di proferire parola.
< Stai bene? >.
No, non sto bene per niente ma sorvoliamo.
< In effetti no > affermo infine.
< Ci sono rimasta male quanto te > mi consola Gemma grattandosi la testa < purtroppo è il bello e il brutto di Harry >.
< Essere un coglione? >.
< Presentarsi all'improvviso > afferma.
Annuisco.
Ha ragione.
Ha ragione cavoli.
Lo dovevo immaginare che si sarebbe presentato.
Dai... era prevedibile.
Ed io sono proprio una stupida.
Poteva mai essere che non si presentava al matrimonio della sorella?
Scuoto la testa.
Sono stata proprio una scema a non pensarci prima.
Almeno mi sarei preparata.
Avrei studiato come comportarmi.

Invece così... mi trovo semplicemente allo sbaraglio.

< Tu lo sapevi Des? > gli domando ma vedendo la sua faccia la risposta è abbastanza chiara.
Nessuno sapeva di questa sua comparsa.
Logico.
Tipico di Harry.
Non avvisare e combinare casini a tutto spiano.
< No Care, non sapevamo nulla... ce lo siam trovati lì senza nemmeno saperlo >.
< Ok, ascoltami bene > Gemma si avvicina < se vuoi possiamo rimandare il matrimonio perché capisco che non dev'essere facile per te >.

Eh?
No, non esiste.
Nessuno rimanda niente.

È oggi il giorno del loro matrimonio.

E così sarà.

< Sul serio Care, a me non importa rimandare >.
Scuoto la testa.

No.
No e ancora no.

La guardo.
C'è sempre stata per me.
Sempre.
Mi ha rialzata e protetta ogni santo giorno.
Si è presa cura di me.
Ha pensato prima a me che a lei.
Ed io devo farcela.

Per lei.
Per Niall e per me.

Sì, devo farcela.
Sono forte.

< Gemm > le prendo una mano < no, non dobbiamo rimandare nulla >.
< Ma... > la blocco.
Nessun ma.
< Nessun ma Gemma, non possiamo farci rovinare una giornata bella >.
Mi indico < io non posso farmi rovinare così >.
Poi confido a cuore aperto < tu e Niall ci siete sempre stati per me, sempre ed io oggi voglio essere al vostro fianco più che mai perché sono forte >.
< Che sei forte non ci piove >.
Faccio una smorfia.
Spero di esserlo almeno.
< Ce la posso fare, sul serio >.
Mi passo una mano tra i capelli.
< Starò bene vedrete >.
Gemma annuisce.
< Sei come una sorella per me ed oggi non ti abbandono >.
Gemma mi abbraccia < sei speciale ma già lo sai >.
< Anche tu >.
< Quindi sei sicura? >.
Annuisco < sì, non lo ripeto più... mi sono preparata per essere una testimone modello e non sarà Harry Styles a mandare all'aria il lavoro fatto >.
Le do un bacio veloce su una guancia.
< Andiamo allora Gemma Styles Horan >.
Ridacchia ed io faccio la stessa cosa.
Inizio a salire le scale fino ad arrivare all'ultimo scalino.
I sussurri finiscono.
Strano eh che stavano parlando di me.
Probabilmente pensavano che avrei abbandonato i miei amici.
E invece tataaan, sorpresa.
Io non li abbandono.
Sono e sarò al loro fianco.
Sorrido a Niall che mi chiede se stia bene.
Annuisco e gli mimo che sto bene.
Che ce la farò.
Do l'ok per far partire la musica.
E tutto rinizia.
La cuginetta di Niall mi passa il mio bouquet sorridendo.
La guardo e le sorrido.
E poi inizio a camminare.


'I found a love for me
Darling just dive right in
And follow my lead'.



Mia madre mi osserva da capo a piedi.
Ha paura di come possa reagire e anch'io.
Lo ammetto.
Mi volto verso destra e saluto Luke che mi sorride a trentadue denti.
Fortuna lui oggi.
Sarà la mia salvezza oltre che tutti gli altri.
Avanzo e guardo avanti vedendo Niall visibilmente emozionato.


'Well I found a girl beautiful and sweet
I never knew you were the someone waiting for me'.



Gli sorrido ma poi mi agito.
Sento i suoi occhi scrutarmi.
Percorrere ogni centimetro del mio corpo e ciò non aiuta.

No, no, che non aiuta.

Scaccio via questo pensiero.
Altrimenti manderò tutto all'aria.
E non posso, non ora che ho deciso di combattere, di lottare contro i ricordi e contro il mio dolore.


'Cause we were just kids when we fell in love
Not knowing what it was
I will not give you up this time
But darling, just kiss me slow, your heart is all I own
And in your eyes you're holding mine'.



Certo che...
È proprio bello.
Forse addirittura più bello di quanto lo fosse tre mesi fa.
Sarà lo smoking che gli calza a pennello.
Sarà il fisico scolpito.
Sarà il nuovo taglio di capelli.
Fatto sta che è bello.
Con la coda dell'occhio lo guardo.
O meglio continuo a guardarlo.
Perfetto, come sempre.
E quegli occhi...
E le labbra, per non parlare di quelle labbra.
'Fattela finita Smith'.
Giusto, devo farmela finita.
'Non ti ricordi il male che ti ha fatto?'.

Oh, sì. 

 
   
   
Sì che mi ricordo.
E a questo devo appellarmi.

Mi ha fatto del male.

Quindi bello che sia resta uno stronzo.
Il più grande stronzo sulla faccia della Terra.
Ecco.

Mi volto verso sinistra, precisamente verso Anne.
Povera.
È rimasta sotto shock.
Peggio di me probabilmente.
Lo vedo dai suoi occhi e lo percepisco dai suoi movimenti.
Mi sussurra un 'ce la fai, sei forte'.
Ed io lo apprezzo tantissimo.
Perché è ciò di cui ho bisogno ora per andare avanti.
E per non mollare tutto.
Cammino per un altro metro prima di sistemarmi al mio posto.
Aspettando Gemma che sorride a Niall da strainnamorata qual è.
Magari se mi concentro su di lei e Niall non penso al fatto che lui sia qui.
Qui, con noi.

Come se niente fosse.
Come se tre mesi fa non mi avesse abbandonata.
Umiliata e trattata come un sacco della spazzatura.


'Baby, I'm dancing in the dark with you between my arms
Barefoot on the grass, listening to our favorite song
When you said you looked a mess, I whispered underneath my breath
But you heard it, darling, you look perfect tonight'.



Le sorrido non appena mi si avvicina.
Padre James ci saluta tutti col suo solito modo affabile.
Fortuna lui che è sempre sorridente.
Fortuna lui che dà sempre gioia e sicurezza.
E speriamo che me la dia a me questa bellissima sicurezza.
< Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo >.
< Amen > diciamo tutti in coro.
Padre James si avvicina a Gemma e Niall sorridendo, come sempre d'altronde.
< Cari familiari, amici, parenti e invitati siamo qui oggi per celebrare l'unione in matrimonio di questi due ragazzi >.
Indica Gemma e Niall < Niall James Horan e Gemma Styles >.
Entrambi sono molto emozionati.
Si vede.
Hanno gli occhi lucidi, come se potessero piangere da un momento all'altro.
Che emozione.
Anch'io sorrido.
Ma ad un tratto uno 'pss' mi distrae.
Guardo con la coda dell'occhio se gli altri mi stanno chiamando.
Ma nulla.
Un altro 'pss' mi costringe a voltarmi e a capire chi è che mi chiama.

Chi poteva essere se non lui?
Quel grandissimo scassapalle?
Quel troglodita?

Mi schiarisco la voce.
Magari così capisce che deve farsela finita.

Anche perché... che vuole?
Non può aspettare?

Alzo gli occhi al cielo ma cerco di mantenere la calma.
Nel frattempo Padre James continua con le formule della celebrazione.
< Carissimi Niall James Horan e Gemma Styles siete venuti insieme nella casa del Padre, perché la vostra decisione di unirvi in matrimonio riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità... >.
'Care'.

Oddio.

Ancora?

Dopo lo pss siamo passati al nome.
Che palle.

Ma perché non può starsene zitto per una santa volta?
Perché deve farmi arrabbiare nella casa del Signore?
Perché deve chiamarmi?

Non ne ha il diritto.
Non più.
Mi dispiace.

Mi gratto nervosamente una mano perché la sua richiesta di attirare l'attenzione continua.
Conto fino a dieci ma alla fine esplodo.
Lo guardo e seria dico < senti, se non hai rispetto per me va bene, ma almeno abbi rispetto per Gemma e Niall >.
Lo vedo sorridere.
Smorfioso.

Cos'è?
Pensa che scherzi?

Perché si sbaglia di grosso il ragazzo.
Avoglia, se si sbaglia...
Sono seria.
Serissima.
Forse ha bisogno di una spintarella per capire che non sto scherzando affatto.
A muso duro continuo < sta' zitto >.
Mi gratto nervosamente la testa mentre tutti sono in silenzio.
Devo aver fatto la figura della ridicola.
Perché forse... sono ridicola.
O forse addirittura senza il forse.
Ho esagerato probabilmente.
Guardo Padre James < mi scusi Padre James, non succederà più >.
Padre James mi sorride.
Poi guardo un attimo Harry per poi distogliere l'attenzione e portare lo sguardo in basso.
Andiamo bene.
Siamo solo all'inizio ed io già ho perso la pazienza.
Andiamo bene...

Se ora abbiamo iniziato così, come finiremo la giornata?
Lo prenderò a schiaffi?
Gli tirerò un cazzotto?
Sinceramente ho paura di scoprirlo.
Ma ora... ora devo concentrarmi sul mio ruolo di testimone.
Solo su quello.

Lui può aspettare.

Padre James continua < Niall James Horan e Gemma Styles siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione? >.
Gemma e Niall si guardano e poi rispondono fieri < sì >.
< Siete disposti, nella nuova via del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l'un l'altro per tutta la vita? >.
Gli sposi rispondono di sì .
< Siete disposti ad accogliere responsabilmente e con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa? >.
Una lacrima bagna la guancia di Gemma che Niall prontamente asciuga < sì >.
Padre James sorride < adesso prima del consenso chiamo qui davanti al nostro Cristo Signore i vostri testimoni per le loro promesse >, si volta < Caroline Smith e Harold Edward Styles >.
Ok, ci siamo.
Qui non devo sbagliare.
Non devo fare mosse azzardate.
Devo solo rimanere il più calma possibile.
E tutto andrà alla grande.
< Prego > ci invita a raggiungere il centro.
Cammino in avanti cercando di non cadere e guardo Harry < siccome non dovevi nemmeno esserci perché al tuo posto doveva esserci Liam segui attentamente quello che dico e aziona il cervello >.
Annuisce e sorride flebilmente.

Fanculo, idiota. 

< Avanti Caroline >.
Annuisco a Padre James e inizio a ripetere la frase che ho imparato a memoria < io la qui presente Caroline Smith prometto a te... >.
Padre James mi interrompe.
< La mano Caroline >.
Alzo gli occhi al cielo < è proprio necessario? >.
Annuisce.
Respiro prima di dargli la mano.
< Io la qui presente Caroline Smith prometto a te Harold... > vengo interrotta, di nuovo.

E adesso cosa ho sbagliato?

< Caroline non sono io il testimone ma Harry, guarda lui non me > spiega Padre James mentre io mentalmente inizio a maledire tutto ciò.

Perché a me?
Perché?

< Caroline >.
Lo guardo < è proprio necessario? >.
Sento qualcuno ridere, così mi volto per vedere di chi si tratta.
È mio fratello che mi invita a fare quello che mi è stato ordinato da Padre James.
Respiro lentamente per poi obbedire.
Guardo Harry e sprezzante ripeto la frase.
< Io la qui presente Caroline Smith prometto a te Harold Edward Styles di aiutarti in ogni momento di difficoltà e di consigliarti ogni volta in cui ne avrai bisogno > prendo fiato < conta pure su di me quando non ti sentirai all'altezza del nostro compito perché sarò lì a rialzarti e a darti coraggio, per sempre >.

Ce l'ho fatta.
Sì, cavolo!
Ce l'ho fatta, ce l'ho fatta.

< Ora Harry tocca a te >.
Vedo Harry tentennare.
Ma poi stringe la mia mano e ripete le mie stesse frasi < io il qui presente Harold Edward Styles prometto a te Caroline Smith di aiutarti in ogni momento di difficoltà e di consigliarti ogni volta in cui ne avrai bisogno > stringe di più la mia mano.
Per un attimo il mio cuore ha un tuffo nel passato.
I suoi occhi così limpidi mi arrivano dritti all'anima.

Quanto amo questi occhi, solo Dio lo sa.

'Fermati, non iniziare'.
Sì, non devo concentrarmi su quei bellissimi occhi.

No, io ce l'ho con lui.

Tre mesi fa mi ha lasciata qui, come una stupida.

< Conta pure su di me quando non ti sentirai all'altezza del nostro compito perché sarò lì a rialzarti e a darti coraggio, per sempre >.
Lo guardo dritta negli occhi e senza rendermene conto mi sfugge una risata.
< Sicuro che non scapperai prima come hai già fatto? > domando ironica mentre lo vedo cedere.
< Caroline io... >.
< Tu niente > affermo prima di voltarmi lasciando la sua mano.
Non voglio nemmeno guardarlo.
Ha promesso di non abbandonarmi.

Ma siamo sicuri?
Siamo sicuri che non lo faccia di nuovo?
Chi mi assicura?

Nessuno.

Padre James riprende la celebrazione ed io dal mio posto penso a quanto tutto questo sia sbagliato.
Non dico il matrimonio di Niall e Gemma.

Ma... io e Harry.

Qui, insieme.
A fare i testimoni di nozze.
Ed è tutto un incubo.
Un'assurdità.
Bella e buona.

Ma pur sempre un'assurdità.


 
———
 
 

 
Afferro il mio gin tonic e ne mando giù un bel sorso.
Ne ho un disperato bisogno.
Siamo arrivati al ristorante, finalmente una parte della giornata è andata.
Dico fortunatamente perché non so come avrei potuto reagire.
Durante il consenso da parte degli sposi ho pianto.
E ho pianto anche quando Padre James ha chiesto a Niall se prendeva Gemma come sua sposa.

Ho pianto perché ho ricordato quel momento.

Quando Harry invece che dire di sì è... scappato.

È stato brutto rivivere quel momento.
Molto, a dire il vero.
Ma per fortuna come ho già detto... è passato.

Ora si pensa solo a mangiare e bere.
Nel mio caso forse più bere che altro.

Ma son dettagli...

Siamo tutti seduti, pronti a mangiare la prima portata del pranzo.
Io sono a disagio.
Profondamente a disagio in effetti.
Visto che accanto a me ho Harry.
Per di più mi guarda in continuazione.
Mi... fissa.
Ma che poi cosa avrà da fissare mica lo so eh.
Ma vediamo il lato positivo.
Di fronte per fortuna ho Niall e Gemma quindi almeno posso parlare con qualcuno.
Altrimenti sarei dovuta stare zitta.
Muta come un pesce.
< Allora sposini, che dite? >.
Alzo gli occhi al cielo.

Ma perché deve parlare?
Non può starsene zitto?

Con la coda dell'occhio percorro il suo profilo ma subito distolgo lo sguardo.
< Diciamo che la sorpresa ce l'abbiamo davanti > ridacchia Niall.
< Sapete come sono fatto... so sorprendere >.
Sbuffo.

Che coglione.

< Hai qualcosa da dire Smith? >.
Mi volto e scuoto la testa.
< Non stai parlando per niente >.
Ridacchio < sai com'è... al tuo posto doveva esserci Liam >.
< Ti dispiace che ci sia io? >.

Mi provoca.

Oh, sì che mi provoca.
Come sempre d'altronde.

< Secondo te? > domando sprezzante.
< Secondo me sei felice di avermi accanto >.
Rido forte.
Seh, come no.
Convinto proprio.
Sto egocentrico.
< Almeno ridi > afferma iniziando a parlare con Gemma.
Se ho accettato di continuare questa farsa è principalmente per lei.
È felice.
Si vede.
Ma non solo per il matrimonio.
Ma... per il ritorno del fratello.
L'ho capito da come lo guarda.
Da come gli tocca le mani, da come gli parla.
L'ho capito... l'ha perdonato.
Dal primo istante in cui l'ha visto in chiesa.
E forse è giusto così.
Che venga perdonato dalla sua famiglia perlomeno.

Ma non da me.

Io purtroppo non lo perdonerò.

E l'ho capito anch'io in chiesa.
Non appena ho incrociato il suo sguardo ho capito che non mi sarei fatta scendere tutto il male che mi ha provocato.
Che non ci sarebbe stato nessun perdono.

< Care, tutto ok? > domanda Niall destandomi dallo stato catatonico in cui riverso.
Annuisco e mando giù un altro goccio di gin tonic.
Ed ecco che chi non dovrebbe parlare parla, ancora.
< Care, non bere troppo sennò dopo mi tocca portarti a casa in braccio >.

Cosa?

Cosa ha detto?

Sta scherzando, spero.

Sul serio crede che tornerò a casa con lui?

No, no.
Se lo sogna.

< E tu pensi sul serio che io tornerò a casa con te? >.
< No? >.
Mi volto per guardarlo < te lo scordi >.
Harry sta per ribattere quando il tizio chiamato per mettere la musica e allietare la giornata chiama in pista Niall e Gemma per il primo ballo.
< Coraggio! > li sprono per poi vederli alzare e posizionarsi al centro della pista.
E come pensavo parte perfect.

Stranamente eh?

La colpa è di Gemma.
La ama e non perde occasione per ascoltarla.
Quando invece io la odio.
E non scherzo mica.
< La odio > afferma Harry facendomi annuire.
< Almeno su qualcosa siamo d'accordo > mi mordo le labbra prima di voltarmi per guardare i novelli sposi ballare stretti l'uno all'altro.
< Posso rubarti? > domanda una voce alle mie spalle.
Mi volto per poi sorridere a Liam.
< Grazie > gli sussurro una volta essere arrivati a centro pista.
Porto le braccia attorno al suo collo mentre lo sento scusarsi, una, due e altre cento.
< Liam, non devi scusarti minimamente >.
< Io sono arrivato sull'altare e dopo un po' è apparso Harry che mi ha detto di sedermi, che era tornato per ricoprire il suo ruolo di testimone >.

Idiota.

< Lo so > gli sorrido.
< Non ho potuto fare altro, mi dispiace tantissimo Caroline >.
< Basta Liam, lo so e va bene così... gli darò la dimostrazione di essere forte, di poter superare questa situazione >.
< Sei forte >.
Faccio spallucce < così dicono >.
Balliamo mentre anche altri si sono uniti al nostro ballo.
Mia madre e mio padre.
I genitori di Niall.
I nonni.
Mio fratello con nonna Dorothy.
E Anne con... Harry.
Sì, proprio così.
Proprio con lui.
I suoi occhi sono lucidi.
Ben gli sta.
Ha fatto soffrire tutti, perfino la sua famiglia.
Ed ora se si sente in colpa fa bene a piangere.
Se lo merita, senza ombra di dubbio.
Lui e la sua testa bacata.
< A che pensi? >.
< A niente >.
Liam ride < so che pensi a lui >.
< Penso che lo odio > affermo convinta prima che la canzone finisca.
< Stai calma, vedrai andrà tutto a meraviglia >.
Lo guardo.

Speriamo...
Ho paura a dire il vero, ma sorvoliamo.

Saluto velocemente Liam e mi rimetto seduta al mio posto.
< Mi scusi > mi sposto per far sì che il cameriere appoggi sul tavolo il piatto.
< Si mangia > afferma Niall facendomi ridere.
< Tu pensi solo a mangiare Horan > lo ripicca la moglie.
< Eppure mi hai sposato > Niall si avvicina per posare un bacio sulle labbra di Gemma.
Distolgo lo sguardo, anche se devo ammettere che sono bellissimi.
Veramente.
< Per favore, poche smancerie di fronte a noi > si lamenta Harry prima di bere.
< Cos'è? Non sei più abituato alle nostre smancerie? >.
< Sì, mi sono disintossicato > scherza .
Poi mi chiama.
< Sì? >.
< Non trovi che siano belli? >.
Annuisco.
< Sono contento di essere qui, con voi > afferra la mia mano < con tutti voi >.

Maledetto il suo sguardo.
Sguardo che non so reggere.
Senza dire nulla tolgo la mano.

Cosa pensa di fare?
Pensa di venire qui e di potersi comportare come vuole lui?
Cosa pensa?
Pensa di poter venir qui e fare come se nulla sia successo?

No.

Non si può.
Quello che ha fatto... ci ha segnato.

Mi ha segnato.
In prima linea.

Ed io non posso dimenticarlo.
Non posso perché è più forte di me.

Vorrei mandare tutto via, gettarmi dietro le spalle questa brutta storia... ma la verità è che non si può.
Non si può perché in questo caso mi ha ferito la persona più importante della mia vita.
Non uno qualsiasi, ma il mio ragazzo.

La mia vita.

Ed io semplicemente non posso dimenticare.
No, non posso farlo.
Forse un domani, ma ora deve pagare le conseguenze delle sue azioni.
Volente o nolente che sia deve farlo.
E deve accettare i miei comportamenti, le mie parole e le mie accuse.
Senza poter battere ciglio.
Senza poter farne a meno.

Perchè... se lo merita.

Ad un tratto il tizio che io chiamo semplicemente Dj prende il microfono per poi iniziare ad urlare < ed ora direi che è il momento di far ballare i nostri testimoni, Caroline ed Harry >.

No.
Se lo scorda.

Mi volto iniziando a scuotere la testa.

Non esiste.

Non esiste che io balli con lui.

Guardo mio fratello sussurrare qualcosa all'orecchio del tizio e inizio a preoccuparmi.
Che cosa gli avrà detto?
< Coraggio Care! > urla mio padre.
Che odio.
Scuoto la testa mentre tutti iniziano ad urlare il mio nome.
Troppe volte per i miei gusti, ad essere sincera.
< Non c'è bisogno del nostro ballo > affermo grattandomi la testa.

Che situazione di merda.
Non solo mi tocca sopportarlo seduto al mio stesso tavolo.
Mi tocca anche ballarci?!

No, non penso di potercela fare.

Non oggi.

Non ora.

< Care, Care, Care > urlano a squarciagola.
Mi volto verso Gemma e Niall che mi invitano a ballare.
< Dai Smith, andiamo >.
Guardo Harry che mi tende la sua mano e mi mordo l'interno guancia dal nervosismo.

Che ansia.

Ma perché proprio a me?
Pure il ballo ora?

< Dai > afferma di nuovo Harry sorridendo.
Appoggio il tovagliolo sul tavolo per poi alzarmi stizzita.
Respiro prima di mettere su un finto sorriso.
Tanto devo fingere.
Per forza.
Altrimenti sbroccherò e farò una pessima figura.
Cosa che voglio evitare, perché non mi rispecchia.
Non appena ci sistemiamo al centro della pista mio fratello e Matty iniziano una gara di fischi.
Che odio.
Parte la musica e non appena mi rendo conto di quale canzone si tratta mi innervosisco.
Ecco cosa gli ha detto Tyler.

Di mettere Endless Love. 
< Ti strozzo > mimo col labiale a mio fratello.
Stronzo.


'My love, there's only you in my life
The only thing that's bright'.



Mi volto verso Harry decidendo di dare avvio allo show più falso della mia vita.
Ma non appena sento le mani di Harry stringermi saldamente gli intimo < metti le mani su, perché se solo osi toccarmi più del dovuto te le trancio >.
Harry ride ma fa come gli ho detto, perché sposta le mani portandole più in alto sulla mia schiena.


'My first love,
You're every breath that I take
You're every step I make'.



Inizio a ballare.
Non guardandolo ovviamente.
Non ne ho voglia.


'And I, I want to share
All my love with you
No one else will do
And your eyes, your eyes, your eyes
They tell me how much you care
Ooh yes,
You will always be
My endless love'.



< Ti ricordi quella volta al karaoke? > domanda.

Certo che me lo ricordo.

Come posso dimenticarlo?

< Shh zitto, balla e basta >.
< Comunque ti sta un incanto il vestito >.
Ah, ma allora non ci siamo.

Gli ho detto di stare zitto e lui che fa?
Ancora parla.
Cosa devo fare per farglielo capire?
Usare il pugno di ferro?

Lo guardo con rimprovero < Harry >.
< Scusa, scusa >.
Almeno si zittisce una volta per tutte.


'Two hearts,
Two hearts that beat as one
Our lives have just begun'.



Percepisco il suo sguardo oltrepassare anche la mia anima.
< Che c'è? >.
Scuote la testa poi dopo averci pensato afferma serio e duro < sai che c'è? C'è che adesso si fa come dico io >.
Lo guardo non capendo.
Con uno scatto mi scioglie i capelli che avevo legato in una coda morbida.
E vorrei strozzarlo quando mi stringe di più a sé.
I nostri volti sono troppo, dannatamente vicini e questo non va bene.

No, no, che non va bene.

Dovremmo mantenere le distanze...

Giro il mio volto in modo da non guardarlo e guardo tutti con un sorriso a trentadue denti.
Come da copione.
Lascio solo che sia lui a condurmi.
E a portarmi dove vuole.
E lo faccio solo per non deludere Niall e Gemma, altrimenti non l'avrei mica fatto.

Mai e poi mai.

Mi guardo intorno e vedo la gente parlottare tra loro.
Certo, ci credo.
I due ex che ballano insieme appiccicati dev'essere proprio un bello show.
E tutto per colpa di Tyler.
Ah, ma non appena avrò tempo mi sente... sì, che mi sente.
Lui e le sue stupide idee.
Ad un certo punto con uno scatto Harry mi fa voltare ed io mi ritrovo bloccata contro il suo corpo.
Il suo respiro sulla mia schiena nuda.

Diversi brividi a scuotermi.

< Sai > inizia a dire mentre io cerco di muovermi attenta a non inciampare sul mio stesso vestito.
< Prima volevo dirti che quando abbiamo cantato al karaoke... >.
Deglutisco rumorosamente quando avvicina le sue labbra al mio orecchio sinistro.
< Forse è da lì che ho capito di amarti >.
Amarti.
Questa parola inizia a rimbombarmi in testa.
Troppe volte.
Mi volto leggermente in modo da poter vedere i suoi occhi < che diavolo stai dicendo? >.


'Forever
I'll hold you close in my arms
I can't resist your charms
And love, oh love
I'll be a fool, for you I'm sure
You know I don't mind
You know I don't mind
'Cause you,
You mean the world to me (Oh)
I know I know
I've found, I've found in you
My endless love'.


Basta, basta così.

Devo togliermi le sue mani di dosso.
Devo togliermi il suo respiro trai miei capelli.

Devo togliermi lui, di mezzo.

Harry sta per dire la sua ma io decido che è ora di finire questa sceneggiata.
Mi libero dalla sua presa e faccio un inchino per poi urlare ridendo < basta così, i protagonisti sono Gemma e Niall >.
Detto ciò mi avvio verso il mio tavolo.
< Ehi, tutto bene? > domanda Niall mentre io scuoto la testa.
Prendo il mio bicchiere del gin tonic e lo finisco in un sorso.
Poi decido che forse è arrivato il momento di uscire a prendere una boccata d'aria.
Ma mentre sto per farlo Harry mi blocca il braccio.

Oddio.
Mi lasciasse in pace, diamine.

Mi volto < lasciami >.
< Dove stai andando? >.
< Non ti deve importare >.
Mi libero ancora una volta dalla sua presa e corro letteralmente fuori dove mi appoggio alla balaustra cercando di calmarmi.

Tutto ciò è sbagliato.
Molto sbagliato.

Io e lui che facciamo i testimoni.
Io e lui che balliamo insieme.
I nostri corpi troppo vicini.

È sbagliato.

Forse dovrei andarmene.
Ho sopportato abbastanza.
Ho fatto del mio meglio ma ora sono satura.

< Care >.
Mi volto verso mio fratello.

Sto stronzo...
La colpa è solo sua, perchè quel ballo... potevamo evitarlo.

Assolutamente.

< Scusami >.
< Non so se ti scuso... ti rendi conto in che situazione mi hai cacciata? >.
Annuisce.
< Sto una merda > affermo dura.
Senza dire nulla mi abbraccia < perdonami >.
< Ti perdono solo perché sei mio fratello >.
Mi sorride < in ogni caso eravate bellissimi >.
< Ma chi? > domando facendo la finta tonta.
< Tu ed Harry stupida >.

Bellissimi?
Ma che bellissimi...

Eravamo tutt'altro che bellissimi.

E poi... ha detto bene, eravamo.
Una volta.

Non più.
Non ora.

Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio < hai detto bene, eravamo >.
< Ma potete... >.
Lo blocco < Tyler ti prego, se mi vuoi bene non parlarmi di lui o di noi >.
< Come vuoi > poi indica l'interno < andiamo? >.
Annuisco per poi camminare a braccetto, ma una volta dentro capisco che forse mi conveniva rimanere fuori.

Che succede?

< Che succede? > chiedo a Gemma e Niall indicando due sedie in mezzo alla sala.
< Abbiamo una piccola sorpresa > tentenna Gemma.
Sospiro.
Immagino che nella sorpresa sia incluso anche Harry.
Gemma deve leggermi nel pensiero perché conferma la mia ipotesi.
< Dopo ti giuro che sarai libera di non pensarci più >.
Faccio una smorfia.
Se lo dicono loro.
Mi fanno cenno di sedermi mentre Harry mi raggiunge.
Faccio come mi hanno detto e mi siedo sulla sedia a sinistra mentre Harry si siede sulla sedia destra.
Gemma prende il microfono < Harry e Care siete i nostri testimoni e noi volevamo dirvi due cose >.

Ecco, quando l'hanno preparata sta cosa?

< Vi vogliamo bene > aggiunge Niall prima di dare l'ok al tizio della musica che dà avvio a quello che capisco essere un video proiettato sul monitor.

Che Dio mi salvi.

La musica parte.

'Per Caroline ed Harry'.

Possibile che debbano farmi piangere?
La musica scelta è photograph di Ed Sheeran.
Giusto per rendere il tutto più leggero.
Si susseguono delle frasi.

'Caroline, sappiamo che hai vissuto il periodo più brutto della tua vita ma vorremmo dirti due cose'.

Si susseguono delle foto che vedono come protagonisti io, Gemma e Niall.

'Sei forte e non lo diciamo tanto per dire ma perché è vero... sei l'unica in grado di superare difficoltà e situazioni di merda per farla breve'.

Scuoto la testa mentre una lacrima bagna la mia guancia.

Dannazione.

Dannazione.
Piangerò me lo sento.
Mannaggia a loro...

Li guardo un attimo.
Quando diavolo l'hanno preparata sta cosa?
Probabilmente prima di arrivare al ristorante... avranno mandato al fotografo le foto con le frasi da scrivere.
Boh.

'Sappiamo che dirai di no ed ecco perché vogliamo farti vedere che ti sbagli di grosso; perché Caroline Smith sei forte'.

Diverse foto compaiono a rotazione.
Foto di tre mesi fa.
Foto in cui ci sono io che piango.
Foto in cui ci sono io buttata sul letto a fissare il soffitto.
Foto in cui si vede la mia sofferenza.
Il dolore che ho provato.
Nella maggior parte delle foto indosso dei vestiti di Harry.
Ma poi le cose cambiano... perché appaiono delle foto in cui si vede che sto meglio.
Delle foto in cui rido, mi diverto.
Delle foto in cui non sono più sola ma con la mia famiglia e i miei amici.

'Speriamo che tu capisca finalmente che non hai bisogno di nessuno per essere forte come sei'.

L'ultima foto è bellissima.

Devo ammetterlo.

Sono io che sorrido spensierata coi capelli al vento e il vestito che col vento si alza facendo sì che mi copra con una mano.
Asciugo le lacrime che nel frattempo sono scese senza avvertirmi.

'Harry nell'ultimo periodo hai combinato un gran bel casino ma ti vorremmo dire due cose'.

Un gran bel casino?
Ha combinato un disastro.

Altroché...

Compaiono delle foto in cui ci sono Harry, Niall e Gemma.
Un po' com'è successo con me poco fa.

'Sappiamo che probabilmente ti vedrai come uno stronzo, senza cuore e privo di sentimenti... ma sappi che non è così'.

Si susseguono altre foto.

'Sei la persona più sensibile, affettuosa e in grado di amare su questa Terra'.

Io avrei qualcosa da ridere, ma sto zitta.
È il suo momento e lo rispetto.
Continuano altre foto fino a che non compare la scritta 'vi amiamo'.
Ed ecco che accade quello che non avrei voluto accadesse.
Si susseguono diverse foto di noi quattro.
La prima mi porta indietro negli anni. 
Ci siamo noi quattro a Redditch.
Tutti abbracciati.
E poi ci sono delle foto che non vorrei vedere.

Accidenti...

Io e Harry sul divano di casa di Niall e Gemma.
Io e Harry addormentati sui sedili posteriori mentre andavamo a Bristol.
Io e Harry a prendere il sole a casa dei miei.
Io e Harry a casa a pulire i pavimenti.
Io e Harry a farci il solletico.
Io e Harry ad abbracciarci.
Io e Harry a ballare in discoteca.
Io e Harry a letto coi postumi di una sbronza.
Io e Harry arrabbiati dopo aver litigato.

Io e Harry innamorati più che mai, stretti l'uno all'altro.

'Tutto è iniziato tanto tempo fa e in poco tempo abbiamo capito di non poter fare a meno di voi'.

Un'altra foto.

Respiro lentamente mentre altre lacrime scendono copiose.

'Sappiamo che nell'ultimo periodo sono successe un po' di cose che vi hanno fatto allontanare ma noi abbiamo bisogno di voi, delle vostre risate e dei vostri abbracci'.

Niall abbraccia Gemma.

'Abbiamo bisogno dei nostri testimoni ma soprattutto dei nostri amici, della nostra famiglia'.

Dannazione.

Perché devono farmi piangere?
Davanti a tutti.... davanti ad Harry.

Compare l'ultima foto.

'Vi auguriamo di tornare ad amare ma soprattutto ci auguriamo e vi auguriamo di potervi perdonare.
Vi amiamo, Gemm e Niall'.

Probabilmente le mie lacrime devono essere più di quelle previste, perché ad un certo punto Anne mi passa una fazzoletto per poter rimediare.
Mi alzo andando ad abbracciarli.
< Vi amo anch'io >.
Sospiro.
< L'abbiamo realizzato dopo la messa... o meglio, il fotografo > spiega Gemma guardandomi.
Annuisco.
Il tizio della musica mette delle canzoni da poter ballare e tutti iniziano a scatenarsi in pista.

Vedo Harry fissarmi.
Ed io... vorrei tanto spaccargli la faccia.

< Venite a ballare? > domanda Niall.
Harry annuisce.
Io invece decido di uscire.

Ne ho bisogno.

Dopo quel video... ho bisogno di stare sola.
E in silenzio.

Esco senza dire niente a nessuno e mi metto ad osservare il panorama mozzafiato.

Anch'io vorrei poter tornare ad amare.
Anch'io vorrei poter perdonare.

Ma non so se sarà mai possibile.

Non ora, almeno.

Le ferite che credevo si fossero chiuse si sono riaperte.

Il mio cuore ha ripreso a sanguinare.

Sbuffo.

Che situazione di merda.
Non avrei mai pensato potesse accadere.
E invece... eccomi qua.

Lui è qui, è tornato a casa.
Se solo l'avesse fatto un mese fa, gli sarei saltata addosso, l'avrei abbracciato.

Ma ora...

Le cose son cambiate.

Io sono cambiata.
E non so come farò a superare il fatto che sia ritornato.
Son sincera, non ne ho la più pallida idea.

< Che succede? >.

Oddio.

La sua voce.

Perché deve seguirmi?
Perché non può lasciarmi in pace?

< Niente che ti riguarda >.
Nemmeno mi volto mentre si avvicina.
< Care scusa >.
< Di cosa? >.
Mi volto per guardarlo.
< Bhe di essermi presentato qui così >.

Eh, infatti.

< Appunto >.
Mi gratto la testa distrattamente.
Si porta una mano sulla testa e sbuffa < ti avrei avvisata se solo tu avessi risposto >.

Quando?

< Eh? >.
< Quel giorno quando ti ho chiamato era per avvisarti che ci sarei stato al matrimonio > prende una pausa < non mi hai lasciato il tempo di spiegarti >.

Sul serio fa?
Cosa pensa?

Che bastava una telefonata per farmi star tranquilla?
Per arrivare qui oggi felice e spensierata?

Assurdo... è assurdo.

< E anche se me lo avessi detto che cosa sarebbe cambiato? > mi indico < rivederti mi ha fatta star male >.
< Lo so >.

Come no...

< Tu non sai niente > affermo duramente.
< Ci sta sei arrabbiata ma sappi che oggi è stata una giornata bellissima >.
Mi prende la mano < come lo è stato rivederti >.

Ecco, in primis non deve toccarmi.
In secundis deve lasciarmi.
Deve lasciarmi in pace... altrimenti sbrocco e faccio un casino che finisce male.

Tolgo la mano.

No.

Non ci casco.
Non sono stupida.


Vuole solo ripulirsi la coscienza.

Lo conosco, lo conosco troppo bene...

< Invece sappi che oggi per me è stato un incubo > mi allontano ma lui mi ferma.
< Che c'è? >.
< Resta >.
< No che non resto! > perdo la pazienza.
Lo vedo respirare lentamente.

Non può tornare qua e far finta che tutto sia sistemato.

< Credevo che col video ti fossi sciolta >.
Rido amaramente.
Scuoto la testa.

Sciolta?

Ma... è matto.
Non ci sono spiegazioni.

< Sul serio pensavi che mi sarei fatta scendere il tuo comportamento? >.
Non risponde.

Ecco meglio così.

< Rettifico > faccio un passo indietro < sì, è stata una bellissima giornata >.
Prendo un respiro < ma tu di certo non rientri nel cassetto dei ricordi più belli di oggi >.
E così lo lascio lì mentre io rientro.

Cercando di scappare il più possibile dalla mia vecchia vita.
Ma soprattutto dalla vecchia me, che al contrario della nuova Caroline l'avrebbe stretto a sè in un giorno così speciale.

Ma...

Quella Caroline non esiste più.

E la colpa... è solo sua.

 
   
   
   
  
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