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Autore: Aladidragocchiodiluce    28/06/2020    3 recensioni
Ambientato dopo “Mekkano”
Paperink, per nulla intenzionato ad abbandonare Gorthan al suo destino, si rivolge all'unica persone che potrebbe aiutarlo
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gorthan, Paperino aka Paperinik
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mentre avanzava lungo la galleria, Paperinik non riusciva ancora a credere a ciò che era successo.

Il Dottore si era fatto catturare apposta, di questo non vi erano dubbi o non gli avrebbe lasciato le sue cose.

Ma ora cosa dovrebbero fare? Andare a cercarlo? Attendere il giorno dopo per liberare Gorthan irrompendo nello stadio? Ma poi come si sarebbero riuniti?

Notando la sua preoccupazione, Angela lo rassicurò:

-Se la caverà e tornerà da noi, lo ha sempre fatto.-

-Forse hai ragione.- Mormorò, guardando il Cacciavite Sonico.

-Ho l'impressione che avrebbe potuto fare tutto da solo.-

-Questo non è vero, se ci ha portato con sé è perché sa di aver bisogno di qualcuno che lo aiuti.-

-L'hai visto anche tu, lui da solo è più super di me.-

-Ma è a te che ha affidato le sue cose, si fida di te e sa che saprai usarle al momento giusto.- Lo tranquillizzò.

I due giunsero finalmente all'uscita ma una volta aperto il portellone qualcuno li colpì alle spalle, stordendoli.


 

Angela fu la prima a riprendersi e non fu molto entusiasta nel ritrovarsi legata con le braccia dietro la schiena all'interno di una sorta di tenda con come unica fonte di luce una lampada al centro.

Non faticò a riconoscere gli aggressori: gli evroniani con i serbatoi neri visti quel pomeriggio.

-Inutile provarci, sono corde molto resistenti.- Disse uno di loro, vedendola tentare di allentare i nodi.

-Che cosa volete?- Ringhiò, piegando le orecchie all'indietro, nel tentativo di mostrare un coraggio che non aveva.

Non era un eroe come Paperinik né disponeva di mezzi e conoscenze del Dottore.

-Potreste aver ingannato tutti qui, ma non noi: ci siamo accorti che non siete prigionieri e possedete della tecnologia che nessuno vi avrebbe permesso di tenere.- Mentre parlava mostrò il cacciavite sonico, probabilmente preso dopo averli messi ko.

-Perché siete qui? Ma sopratutto come siete arrivati?-

La ragazza ci pensò un attimo.

Poteva fare scena muta, ma avrebbe solo rischiato di peggiore la situazione in cui si erano cacciati. In fondo anche loro erano prigionieri, perdipiù ribelli evroniani, era ovvio che avrebbero fatto di tutto per andarsene da lì.

-Abbiamo una nave.- Rispose, sapendo che erano più interessati a quell'informazione.

- Ce ne saremo accorti.-

-Ha un filtro che permette solo a noi di vederla.-

-Portaci via.-

-Non possiamo.-

L'evroniano la scrutò con i suoi occhi completamente azzurri, simili a lastre di ghiaccio.

-Non sappiamo guidarla, solo la terza persona che era con noi può.- Aggiunse.

I cinque si guardarono e si allontanarono per discutere. In quel momento, anche Pikappa si riprese e la ragazza gli spiegò la situazione.

- Perfetto, il Dottore mi affida qualcosa, vengo stordito e me la sequestrano. Se non è una bella giornata questa.- Commentò mentre l'evroniano ritornava.

-Abbiamo deciso di crederti, adesso dov'è il vostro amico?-

-Catturato mentre ficcavamo il naso dove non dovevamo.- Rispose la ragazza.

-Allora domani verrà condannato.-

-Non accadrà, siamo qui in una missione di salvataggio e questo faceva parte del suo piano!- Dichiarò Pikappa, attirando l'attenzione dell'alieno.

-Nella nostra nave c'è spazio per tutti ma dovete liberarci e permetterci di aiutare il nostro amico.-

-Come facciamo ad essere sicuri che non sia un inganno?-

-Non potete, ma perché sprecare un occasione per andarsene?-

L'evroniano parve pensarci, poi decise di liberarli e riconsegnarli gli oggetti, non senza cenni di titubanza, dicendo:

-Non fate scherzi, siete comunque in minoranza.-

Dopo aver deciso che il giorno dopo sarebbero tutti andati all'arena per far scattare il piano del Dottore, senza far capire agli improbabili alleati che nemmeno loro avevano idea di che cosa comprendesse, decisero di andare a riposare lasciando uno di guardia.

Anche i due avrebbero preferito riposare, ma non si fidavano troppo degli alieni e Angela insisté per fare lei il primo turno di di guardia.

All'inizio i due non si guardavano neppure, sobbalzando solo quando sentivano qualche rumore, poi la ragazza decise di parlare.

-Non ci siamo nemmeno presentati, il mio nome è Angela e il mio amico addormentato è Doc K-

L'altro la guardò un attimo prima di rispondere:

-Io sono Yon e gli altri sono Kokon, Nullon, Tygon e Skyon.-

Mentre parlava, indicò uno ad uno i suoi compagni, ognuno profondante addormentato in un angolo.

-Non prenderla come un offesa, ma non credo che riuscirò a distinguervi.-

-In realtà è facile: basta guardare il serbatoio.- Rivelò indicando un disegno bianco, in netto contrasto con il nero del serbatoio energetico, composto una linea orizzontale attraversata da tre diagonali.

-Sono tutti diversi.

Più che altro servivano ai nostri superiori per sapere a chi dare la colpa quando qualcuno faceva qualcosa di sbagliato.-

-A proposito, questa questione dei ribelli non mi è molto chiara.

Il...- Si interruppe, stava per dire “il mio amico” riferendosi a Paperinik, ma non poteva farlo senza che essi avessero dei sospetti riguardo la sua identità.

-Il Dottore conosce la vostra razza, non benissimo, ma secondo lui siete tutto devoti ai vostri superiori.

Quindi mi suona strano il fatto che ci siano dei ribelli.-

- Fai domande intelligenti.- Commentò.

-Immagino che, ora che siamo alleati, hai diritto a delle risposte.

Facevamo parte dell'equipaggio di una nave, un incrociatore, all'inizio era tutto normale poi un nuovo capo si pose a capo di essa, sbarazzandosi di generali e capibranca scientifici che rappresentavano una minaccia.

Cambiò le regole come lo smettere di utilizzare i coolflame, passando ai soldati normali i loro lavori, o interrompere l'assorbire in massa gli abitanti dei pianeti a favore dell'installazione di dispositivi che avrebbero assorbito emozioni in continuazione nei pianeti conquistati, garantendoci energia e nutrimento illimitato e altre cose fra cui modificare i nostri serbatoi per distinguerci dai nostri simili.

Inutile dire che non molti gradivano questi cambiamenti e se ne andarono appena possibile, inclusi noi.

Ma quando tornammo su Evron ci rendemmo conto dell'enorme differenza: nonostante abbia preso il comando con la forza ed effettuato dei cambiamenti radicali, il nuovo capo non ci ha mai trattato come nullità e ci ha anche permesso di sviluppare pensieri individuali; cose che all'interno delle rigide regole evroniane non sarebbe mai accaduto.

Decidemmo di tornare, ma quando ottenemmo i mezzi per farlo ci scoprirono e ci inviarono qui nelle speranza che le guardie trovassero il modo per farci rivelare le coordinate attuali dell'Incrociatore Ribelle.

Ci rifiutammo e come conseguenza domani, a parte il vostro amico, anche uno dei nostri verrà eliminato per indurci a parlare.-

La ragazza, che aveva ascoltato con interesse, lo rassicurò:

-Sono sicura che domani il Dottore libererà anche il vostro amico.-

-E io spero che manterrete la parola.-

-Di questo ci puoi contare, è una promessa.-


 

A poche ore dalla loro esecuzione, i prigionieri vennero trasferiti in tre celle separate che davano direttamente all'interno dell'arena in modo da farli entrare al momento opportuno. A separali dalla zona d'esecuzione erano solo delle sbarre da cui potevano vedere gli spalti sopraelevati riempirsi lentamente e la distesa di terra e sabbia priva da qualunque ostacolo che componeva il terreno dell'arena.

-Cosa accadrà?- Domandò il Dottore.

-Ci faranno entrare uno alla volta contro lo “Sterminatore”- Rispose semplicemente Hopon.

Gorthan scoccò uno sguardo all'uomo, intento ad osservare la gente sugli spalti.

-Probabilmente mi invieranno per primo.- Commentò.

-Non so che tipo è lo Sterminatore, ma se ci riesci, cerca di mandarlo qui da me.

Ho bisogno di essere fuori-

Ormai mancava poco.


 

Anche Angela, Paperinik e gli evroniani erano arrivati, riuscendo a prendere posto in prima fila.

-Se seguono il protocollo, attenderanno che lo stadio sia pieno, annunceranno il nome del condannato con il suo crimine e lo manderanno a morire.- Commentò uno degli alleati, che avevano scoperto chiamarsi Kokon.

-In fondo queste esecuzioni sono una dimostrazione di forza e potere.-

La ragazza, attualmente con addosso gli occhiali da sole del Dottore, guardò Pikappa tenere in mano il sonico.

Erano riusciti a tenerlo semplicemente nascondendolo negli stivali del papero.

-Onde evitare brutte figure, che succede se qualcuno lancia qualcosa da qui?- Domandò.

-Nulla, dato che all'ingresso controllano se non si hanno armi non hanno inserito barriere o altro, non è nemmeno vietato lanciare sassi.-Rispose l'evroniano.

“Spero proprio di aver capito bene il piano dal Dottore.”Pensò Paperinik.


 

-Entra!- ordinò una guardia, costringendo Gorthan ad andare all'interno dell'arena una volta che gli spalti furono pieni.

- Non hanno nemmeno dichiarato il crimine per cui è stato condannato, deve essere qualcosa di impronunciabile.- Commentò Hopon.

L'uomo annuì, era ovvio che non volevano far sapere a nessuno che un evroniano sia in grado di sviluppare emozioni.

Dal lato opposto dell'arena, finalmente fece il suo ingresso il famoso “Sterminatore”.

Appena lo vide, il Dottore sgranò gli occhi dalla sorpresa.

-Non è possibile...- Mormorò.

Completante metallico, formato da un tronco semi mobile dalla cui parte superiore fuoriesce una sorta di telescopio e poco più in basso una sorta di cannone in miniature; ad una prima occhiata poteva sembrare buffo, ma si trattava dell'essere più pericoloso dell'universo.

Puntò il “telescopio”, in realtà un dispositivo oculare, individuò Gorhtan e con profonda voce metallica scandì:

-STERMINARE.-

-Quello è un Dalek!-


 

Angolo Autrice

E con questa rivelazione chiudiamo il terzo capitolo, scoprendo anche un po' di backstory dei ribelli nota: la cosa dei segni sui serbatoi per distinguerli me la sono inventata.

Ma, detto onestamente, chi non s'aspettava che sarebbe apparso un Dalek?

Come e se riusciranno a liberarsi lo scoprirete nel prossimo capitolo

Saluti da Ala

   
 
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