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Autore: __Lily    30/06/2020    2 recensioni
[...] Era certa che uno come lui non sarebbe riuscito mai a considerare un essere umano suo pari ma per Rin, Sesshomaru provava del vero affetto, la giovane le aveva detto che per lui, lei era la cosa più preziosa a questo mondo. 

Rin, pregherò affinché tu possa trovare la pace che meriti lontana da lui - pensò silenziosamente la sacerdotessa ormai anziana e stanca. [...]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kaede, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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QUATTORDICI.

 




 

Quando riprese il suo cammino arrivò in un villaggio simile a quello dove aveva vissuto da bambina.
Un grande lago si trovava al centro con delle rocce, i pesci nuotavano sereni eppure gli abitanti sembravano non vedersi.
Camminava tranquilla in quel villaggio che sembrava essere popolato solo da spettri, persone così silenziose che quando riuscì finalmente a vederne una scappò senza nemmeno dirle nulla nonostante lei avesse provato a fermarla.
«Ma cos’hanno queste persone? Possibile che il mio arco le spaventi così tanto?»
Rin sospirò continuando a camminare lungo il lago finché non vide un uomo con un bambino e si risollevò un po’.
«Signore! Avrei bisogno di farle una domanda.»
«Cosa fai qui fuori tutta sola? Vattene!»
«A-andarmene? No, sono appena arrivata» rispose Rin osservando stranamente quel signore.
«Vattene se non vuoi morire ragazzina.»
«So difendermi anche da sola, ma cosa succede qui? Perché non c’è nessuno?» domandò lei osservando il bambino che si nascondeva dietro a quell’uomo.
«Perché è pericoloso da quando sono tornati i demoni ed era così tanto tempo che quei mostri non si facevano vedere. Dammi ascolto se tieni alla vita.»
«Demoni? Io posso aiutarvi!»
«Aiutarci? E come potesti? Va via non te lo dirò ancora.»
«Dove sono questi demoni? Sono una sterminatrice» rispose lei risoluta.
«Tu una sterminatrice?»
«Sì, sono Rin l’allieva di Sango la più famosa sterminatrice di demoni. L’avrete sentita nominare anche qui non è lontano dal mio villaggio questo posto.»
«La sterminatrice Sango? Sì, certo la sua fama mi è ben nota.»
«Bene allora fidatevi di me, dove sono questi demoni?»
L’uomo si guardò attorno preoccupato mentre il bambino tirava la veste del padre per convincerlo ad andarsene da lì.
«Anche se fosse vero ciò che dici noi siamo gente povera, non potremo ripagarti se dovessi sconfiggere i demoni ragno.»
«Non preoccupatevi io non voglio denaro» rispose Rin posando lo zaino a terra e prendendo l’arco e alcune magiche pergamene dono di Miroku.
«E come potremo ripagarti dunque se tu riuscissi a liberarci di loro?»
Ancora dubita di me? Non importa cambierà idea.
«Con un’informazione se la avrete. Accettate?»
L’uomo guardò ancora una volta il bambino, era meglio così che vivere nel terrore e Rin ricordava bene cosa significasse dato che il ricordo dei lupi non se ne era mai andato del tutto, le loro zanne che si avventavano sul suo corpo, la pelle dilaniata, il sangue caldo che sgorgava fuori e poi il nulla.
«Accetto giovane sterminatrice.»
«Rin, il mio nome è Rin. Bene ditemi dove sono questi demoni e io vi libererò da loro.»
«Là, vedi quel grande bosco non lontano da qui? Quello è il loro nascondiglio, escono quando vogliono e ci attaccano, ci uccidono.»
Rin annuì, la situazione era chiara e sconfiggerli sarebbe stato semplice.
Nel frattempo senza che lei lo sapesse Kohaku continuava a vegliare su di lei per proteggerla, silenzioso come un’ombra restava sul dorso di Kirara ad osservare ogni suo movimento rimanendo in disparte come aveva promesso a Sango.
«Non temete libererò il vostro villaggio da quei mostri, terrò alto il nome della mia maestra.»
Dopo tutto era in gioco anche la reputazione di Sango e anche quella di Kohaku non poteva fallire, doveva vincere quella battaglia anche se all’idea di combattere sola contro un demone la paura stava prendendo il sopravvento, ma non poteva e non doveva permetterlo.
«Tornate a casa ora e avvisate gli abitanti di non uscire finché non sarà finita, penserò io a tutto. Andate ora.»
«Che gli dei vi proteggano signorina.»
E così dicendo l’uomo portò via il bambino di corsa mentre Rin piano piano si dirigeva verso il bosco, verso il suo nemico.
Tenne stretto l’arco a sé respirando profondamente come se l’aria non riuscisse davvero ad entrare correttamente nel suo corpo e sentì le gambe tremarle ma non poteva tirarsi indietro ne valeva del suo onore di quello di Sango e se poi l’avesse fatto cosa sarebbe accaduto a quelle persone?
«Fatti vedere! Dove ti sei nascosto?!» urlò, poi vide le ragnatele ricoprire i tronchi degli alberi e brillare come fili argentei nel sole del pomeriggio.
Quel luogo così silenzioso che quasi sembrava un villaggio fantasma d’improvviso iniziò a tremare, la terra sembrava ballare sotto ai piedi di Rin.
«Chi osa disturbarci?» disse una voce profonda.
«Vieni fuori se hai coraggio!»
Tese l'arco e incoccò una freccia osservandosi intorno finché non li vide, due creature uscirono dal bosco e poi un’altra comparve di fronte a lei scendendo da uno degli alberi colmi di ragnatele.
«Un umana, bene questa sera non andremo a caccia a quanto pare.»
«Credi davvero di potermi sconfiggere tanto facilmente demone?»
Oltre all’arco possedeva pure una spada anche se ancora non era così abile nell’usarla, dall’alto Kohaku osservava silenzioso e tratteneva il fiato, Rin non era pronta per tre demoni del genere.
«Kirara tieniti pronta» disse alla sua vecchia amica.
Il demone ragno sceso dall’albero si avvicinò per primo a Rin.
«Sento l’odore della tua paura umana.»
«Non ho paura di te, ti ucciderò. Vi ucciderò tutti!» urlò e così scagliò la prima freccia.
Il colpo centrò il demone ma sembrò non avere molto effetto su di lui, una freccia non era sufficiente si rese conto Rin eppure… se avesse fallito non solo sarebbe morta ma anche gli abitanti di quel villaggio avrebbero pagato un caro prezzo, inoltre doveva trovare Sesshomaru.
No non sarebbe morta senza averlo rivisto.
«Maledetto!»
Si concentrò di più e scoccò di nuovo questa volta mirando agli occhi e il bersaglio fece centro, il demone emise un rantolo di dolore e sputò un veleno verdognolo che sembrava uno di quei frullati che Kagome riportava a volte dal suo mondo.
«Come hai osato!» urlò lui sputando altro veleno verso Rin, qualche goccia la colpì e la sua tuta da sterminatrice in quel punto si squagliò e il liquido arrivò alla pelle ustionandola.
Rin gemette ma non era nulla, in passato aveva subito dolori peggiori.
«Un po’ di veleno non mi ucciderà» rispose spavalda lei.
Si rialzò da terra e si scagliò contro il demone ruotando la spada come Kohaku le aveva insegnato, poi quella si conficcò nella schiena del demone che emettendo un suono che le fece rizzare tutti i capelli alla fine morì.
Rin rimase a osservare quel corpo demoniaco piano piano disfarsi e sentì la ferita causata dal veleno del demone, ma c’era ancora un altro da uccidere.
«Ora tocca te» disse lei riprendendo la sua spada, quello non si fece attendere e si scagliò contro Rin sputando veleno come l’altro ma questa volta lei fu più veloce della prendente e non si lasciò colpire dal demone ragno.
«Ragazzina morirai questa volta!»
«No, sarai tu a morire!»
Non morirò senza aver rivisto Sesshomaru - pensò lei e con un urlo si avventò contro il demone, lui parò il colpo con le sue zampe e la mandò al tappeto, poi rise e colmo di rabbia si avventò verso Rin che, preso l’arco e incoccato la freccia lo colpì in un occhio.
Un liquido verdastro colò dalla ferita e il demone gemette di dolore, Rin raccolse la sua spada e nonostante le sue ferite continuò a combattere finché non lo uccise, solo a loro si lasciò andare e finì con il perdere i sensi.
Kohaku e Kirara scesero a terra e il giovane sterminatore prese la ragazza tra le braccia chiamando il suo nome più volte, ma lei non rispose.
«Rin, andrà tutto bene te lo prometto.»
La prese in braccio e insieme a Kirara entrò nel villaggio chiedendo aiuto per la sua amica, rassicurò tutti dicendo che i demoni erano ormai morti e poi si fece avanti una donna anche lei sacerdotessa come la divina Kagome.
Kohaku vegliò su di lei per due giorni, finché finalmente Rin non si risvegliò.
Sentì una coperta tirata su, un abito diverso da quello con cui era arrivata al villaggio, si guardò intorno e non riconobbe il posto ma non era di certo al suo villaggio e quella non era la casa della vecchia Kaede.
Poi sentì un suono familiare e riconobbe Kirara.
«Kirara, cosa fai qui?» domando tirandosi su a sedere.
«Rin! Sei sveglia finalmente.»
«Kohaku? Ma…»
«Non ti ho persa di vista nemmeno per un momento, temevo che non fossi ancora pronta ma mi sbagliavo» ammise lui aiutando Rin a tirarsi su.
«Grazie. Siamo ancora in quel villaggio?»
«Sì, una sacerdotessa si è occupata di te e tutti gli abitanti vogliono vederti per ringraziarti.»
«Non voglio ringraziamenti ma un uomo mi ha promesso una cosa in cambio.»
«Cosa?» domandò il giovane curioso.
«Un informazione, se sarà in loro possesso.»
Kohaku annuì, ovviamente sapeva a cosa si riferisse la sua amica.
«Rin… da quando il nobile Sesshomaru se ne è andato sono passati molti mesi e-»
«E non tornerà lo so, ma io non ho potuto nemmeno dirgli addio Kohaku, non posso lasciare le cose così.»
«Forse dovresti, non hai più bisogno di lui ora sai difenderti anche da sola e poi…» disse solo che si fermò prima di concludere quella frase ma a Rin non occorreva che terminasse.
«Kohaku.»
«Se vuoi trovarlo io non ti fermerò, ma permettimi di vegliare su di te come ho fatto fin’ora.»
«Perché vuoi seguirmi? Al villaggio ci sono così tante ragazze a cui piaci, io ti voglio bene e te ne vorrò sempre ma non riesco… lo vorrei credimi, vorrei amare qualcuno che non sia lui, ma non ci riesco» rispose stringendo la mano di Kohaku.
«Lo so, va bene così a me basta starti accanto. Come tu non riesci a cambiare i tuoi sentimenti nemmeno io ci riesco, quindi lasciami venire con te. Starò in disparte e non interverrò, io e Kirara saremo solo compagni di viaggio per te.»
«No, devo fare questo viaggio da sola so che capirai.»
Kohaku chinò il capo ma infondo lo sapeva già.
«Vado a prenderti qualcosa da mangiare, riposa un po’» le disse e con il cuore colmo di tristezza uscì da quella stanza lasciando Kirara a vegliare sul riposo di Rin.











 

Buonasera a tutti cari lettori e lettrici, spero come sempre che stiate bene e come sempre vi ringrazio per leggere la mia storia e vi prometto che presto Rin troverò Sesshomaru!!

  
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