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Autore: bella_biby_fuck    01/07/2020    0 recensioni
Tre destini incrociati ed un unico desiderio in comune.
Cinque ragazzi con un unico intento.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROSPETTIVA BROOKE

Rientrammo come ci propose Louis, prima di andarsene. Andammo nel bar dell'edificio dove anche ai pazienti era permesso entrare, diciamo che non è il tipico bar che vi trovi ovunque uno vada, ma era un "bar" particolare, dove ci era permesso stare. Così io e le due ragazze che conobbi poco prima rimanemmo li fino a che la cena non fu pronta. 

Quella sera non avevo molto appetito così inventai una scusa che mi permise di saltare la cena, passai dall'infermeria per prendere una medicina ed andai in camera. 
Naturalmente finsi di andare nella mia stanza, ma andai alle docce dove mi lavai in santa pace prima di sgattaiolare in quello pseudo bar in cui mi trovavo prima di saltare la cena. 

La cosa più strana di quell'istituto era quella che potevi fare quello che volevi nei limiti, ovviamente consentiti, tranne uscire da questo posto. Ci concedevano di stare nel bar per: giocare a carte, scacchi o chiacchierare e bere come se non avessimo alcun problema. Per non parlare del coprifuoco che era alle dieci e mezza per i giovani e per gli anziani alle nove tipo. L'unica pecca è quella di essere bloccati qui è il periodo indefinito a meno che: qualche tuo parente non venga a riprenderti per aiutarti o se si ha una gran fortuna il Dottore stesso ti dimette. Infine che dire l'istituto è un enorme edificio, dove dal giardino con un recinto alto per far evitare la fuga ai pazienti più giovani e vi è un piccolo cimitero malconcio, ma un po' più nascosto dall'edificio. Dove vi sono ex pazienti rimasti qui senza essere prelevati, riportati nel loro luogo d'origine o recuperati in vita da parte dei loro parenti. Insomma dimenticati da tutti, e oltre a questo tutto attorno all'edificio c'è un alta rete spinata con un piccolo cancello sorvegliato esternamente da telecamere e da un gabbiotto dove una guardia vigila.

Tornando trovai le ragazze in caffetteria, varcata la soglia della porta notai che il bar non era poi male come pensavo che fosse. Non ci feci caso finché non ci misi piede per la seconda volta. Il bar era: munito di poltroncine in pelle nera con dei tavolini bassi in mogano, per non parlare delle sedie battute in ferro con dei decori che erano posati accanto ai tavoli ferro. Però non fu questo ad attirare propriamente la mia attenzione, ma era un ragazzo mulatto, slanciato e con un sacco di tatuaggi sul braccio, "A quanto pareva gli dovevano proprio piacere" pensai osservandolo meglio. Quest'ultimo parlava al balcone con Liam, il ragazzo che mi accolse per primo in questa gabbia di matti. Senza smettere di studiare il mulatto andai incontro alle ragazze, cercando di non farmi scoprire dal diretto interessato. 

-Non lo sai che è maleducazione osservare a lungo le persone? - Domanda Jessica

-Si, si lo so bene- Ribadì sventolando una mano in aria

-Allora, perché continui a guardarlo? - Chiese

-Non lo so- 

Risposi sedendomi su una delle poltroncine accanto a loro.

-Ti piace Malik? - Chiese Ethel

-Eh? E chi sarebbe scusa? - 

-Gli piace proprio- Affermò Jessica

- Chi? Scusa? -

-Malik, chi sennò?! Lo stai fissando da quando sei entrata- Ribadì Jessica

-Cos'è il suo nome? -

-No, è il suo cognome sciocchina! Si chiama Zayn Javaad Malik- Rispose Ethel

Mi voltai a guardarlo nuovamente

-Le piace- Ridacchiò Ethel

-A quanto pare, le piacciono gli stronzi- Constatò sorridente Jessica

-Chi ti dice che è stronzo? - Domandai

-Si dice che è stato per un po' con una paziente di questo posto, mentre era in cura qui prima che lei morisse. Sai anche lui faceva il volontario come Liam e Louis-

-Di cosa? - 
La invitai a continuare.

-Tumore alla testa- Disse Ethel

-Come mai torna di nuovo qua? Non dovrebbe odiare questo posto? - Chiesi curiosa.

-Infatti odia questo posto e lo brucerebbe con tutti noi dentro se potesse, ma come vedi non è successo. Altrimenti non saresti qua. A parte questo come puoi vedere lui non fa più il volontario, passa solo a trovare il suo amichetto. E con noi si comporta da s*****o -

Jessica si riferiva a Liam

-Come diceva Jessy, Malik darebbe fuoco a questo posto però lui viene lo stesso qui perché poco lontano c'è il cimitero dov'è morta Perrie. -

Continuò Ethel saziando la mia curiosità o per meglio dire aiutandomi a farmi gli affari altrui.

-Molto interessante- Sussurrai

-Come mai ti interessa? -

Chiese Jess fermando per un attimo i miei pensieri.

- Non lo so. Forse per via di tutti quei tatuaggi e per via di quell'aria da bad boy-

-Giochiamo? -

Chiese Ethel cercando di fare qualcosa di più interessante. 

-Solo se mangi metà cheesecake con me. - Le dissi

-Sei davvero una s*****a lo sai? - Sputò Ethel

-Ma che problemi hai si può sapere?! Sinceramente parlando andatevene tutti a quel paese! -

Urlai scattando in piedi. Furibonda me ne andai via, sapendo di aver attirato l'attenzione di tutti i presenti.

Percorsi il corridoio principale che portava alle camere da letto salendo le scale. Sentii qualcuno afferrarmi il braccio obbligandomi a girarmi. Voltandomi incontrai gli occhi da cerbiatto di Liam, da quelli capì che ero nei guai. Solo dopo mi accorsi che dietro Liam c'era il ragazzo mulatto, che poco prima era seduto accanto a lui mi innervosii. 

-Bisogno? - Chiesi

-Che ti è preso si può sapere?!- Mi rimproverò

- Non sono affari tuoi- Sbottai liberandomi dalla presa.

-Ehy! Non rivolgerti più a lui così! -

Disse Zayn. Mi limitai a guardarlo per qualche secondo prima di ribadire. 

-Altrimenti? - Lo sfidai

Il mulatto superò il moro diminuendo le distanze che ci separavano.

-Altrimenti io...-

-Zayn non farà un bel niente. - Lo interruppe Liam

-Come immaginavo- 
Risposi scostandomi prima di dargli le spalle

-Brooke- Mi chiamò il moro

-Si?- 

-Questa volta passa, ma non so per quanto riuscirò a tenerti lontano dai guai. - Mi avvisò Liam

-Non preoccuparti per me Lee. Io e i casini ormai siamo una cosa sola. -

-Ed è per questo che sto cercando di darti una mano. - Ribadì lui con fare protettivo

-Lascia che sbatta il muso, le starebbe solo bene- Disse Zayn

-Mi scoccia ammetterlo, ma concordo con il mulatto- Ribattei andandomene

Se avessi ascoltato un'altra parola da parte dei due ragazzi sicuramente non avrei risposto alle mie azioni, per non parlare di quanto Zayn mi irritasse con la sua strafottenza e presenza.

Fissai il soffitto bianco, come tutto il resto in quella stanza prima di rendermi conto che Liam voleva solo essere d'aiuto, ed io scioccamente lo rifiutai. Alzandomi dal letto mi diressi verso la finestra per vedere se stesse uscendo dal cancello sorvegliato, non vedendolo ancora uscire corsi fuori dalla camera.

Corsi per tutto il tragitto pur di raggiungere in tempo il moro, che stava per varcare il cancello,

-Liam! - Lo chiamai -Aspetta! -

Lui si fermò sul posto voltandosi nella mia direzione.

-Brooke, che ci fai qui a quest'ora? Non dovresti essere a letto? - Fece una breve pausa -E' successo qualcosa? - Chiese allarmato

-No non è successo niente è tutto a posto. Volevo solo scusarmi per prima, non avrei dovuto trattarti a pesci in faccia. Non dopo che stavi solamente cercando di aiutarmi. - Dissi imbarazzata a capo chino

-E' tutto a posto non preoccuparti. Ora vai prima che uno degli infermieri ti trovi qua fuori. -

-Buona notte, Lee- Lo abbracciai

Rientrando in istituto e percorrendo i corridoi per arrivare alle scale, trovai Zayn con le braccia conserte adagiato contro la parete con un piede posato contro la parete mentre mi osserva. Ignorai il suo sguardo e le sue parole continuando a salire le scale.

-Che problemi hai, psicopatica? - Domando

-Nessuno a differenza tua. - 

Venni afferrata per un braccio, sbattuta contro il muro con violenza, cercando di soffocare un gemito di dolore. Il suo corpo aderì perfettamente al mio ed i nostri respiri mescolarmi all'unisono. Riaprì gli occhi lentamente, non potevo far a meno di notare il colore dei suoi occhi ed i suoi lineamenti. Era come guardare l'ambra liquida ardere fra le fiamme.

-Cos'hai detto? - Chiese

-Sei tu che hai dei problemi, non io. - Riaffermai

Senti la presa sulle mie braccia farsi più stretta, trattenni male un lamento di dolore. Dopo un lungo silenzio lui si stacco completamente da me, scuotendo ripetutamente la testa come per scacciare via un brutto pensiero.

-Tutto bene? -

Non so perché glielo chiesi ma le parole uscirono dalla bocca, come se il cervello si fosse per qualche secondo disconnesso. Il ragazzo mi guardò in silenzio per qualche secondo poi se ne andò. 


  
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