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Autore: Sabriel Schermann    02/07/2020    9 recensioni
Le tenebre avevano ormai avvolto le strade di Sugar City e Sindy e Jan si stavano preparando per il rito della buonanotte: la bambina si era infilata nel letto impaziente di ascoltare la nuova fiaba che l'uomo si apprestava a leggere.
Jan non aveva voltato nemmeno la prima pagina, però, che Sindy l'interruppe: «Aspetta!»
Aveva udito tante volte quella parola ma, per qualche ragione, non aveva mai avuto il coraggio di domandarne il significato.
«Che cos'è un papà
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Kidfic | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La Casa di Cristallo'
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L'uomo di neve e la bambina

 

 

 

 

 

 

 

 

Le tenebre avevano ormai avvolto le strade di Sugar City e Sindy e Jan si stavano preparando per il rito della buonanotte: la bambina si era infilata nel letto impaziente di ascoltare la nuova fiaba che l'uomo si apprestava a leggere.
«È il primo giorno di scuola per il pesciolino Nemo e papà Marlin è preoccupato: ha sempre paura che capiti qualcosa al suo piccolo...»
Jan non aveva voltato nemmeno la prima pagina, però, che Sindy l'interruppe: «Aspetta!»
Aveva udito tante volte quella parola ma, per qualche ragione, non aveva mai avuto il coraggio di domandarne il significato.
Sapeva che, se si fosse rivolta alla maestra Sandra, in tutta probabilità non l'avrebbe nemmeno degnata di uno sguardo; i suoi compagni di scuola, invece, non erano nemmeno da prendere in considerazione: sicuramente l'avrebbero sbeffeggiata per il resto dell'anno.
«Che cos'è un papà?» domandò la bambina con un filo di voce, impaurita da quella parola tanto comune, eppure così estranea.
E se un papà fosse stato qualcosa di brutto e malvagio e Jan l'avesse sgridata? Era forse una di quelle parole che non si dovevano mai dire?
Quando lo udì balbettare chiudendo il libro di scatto, il cuore cominciò a batterle forte nel petto, timorosa della reazione dell'uomo.
Lo vide strofinarsi una mano sulla fronte come faceva quando era esausto: «È davvero complicato da spiegare, Sin...»
La bambina si infilò sotto le lenzuola coprendosi il viso fino al naso. Doveva essere davvero qualcosa di terribile se Jan non trovava nemmeno le parole per spiegarlo.
Ecco, lo sapeva, non lo doveva chiedere!
Eppure i suoi compagni la pronunciavano spesso: ne parlavano come se fosse di loro esclusiva proprietà, qualcosa di unico che nessun altro possedeva. Lo stesso accadeva per la parola “mamma”, ma Sindy sospettava di averne già intuito il significato; ricordava di averla udita qualche volta anche all'orfanotrofio, da qualche bambino più grande che tanto temeva.
Qualsiasi cosa fossero una mamma e un papà, comunque, era certa che lei non li aveva mai avuti.
«Non me l'hanno insegnato...» pigolò, quasi per giustificarsi per aver messo quell'uomo gentile tanto in difficoltà.
«Un papà è qualcuno che ti legge le fiabe» balbettò Jan, e le parole fluttuarono nell'aria una dopo l'altra, come se fossero sempre state lì. «Un papà è amore...»
Sindy vide i suoi occhi luccicare per un istante, poi sfilò la testolina dalle coperte.
«Come i fiocchi di neve?»
Lui la chiamava sempre così quando pattinava: diceva che era dolce come un fiocco che il cielo regala alla terra in una manifestazione d'affetto.
Le loro iridi rifletterono come uno specchio: se la neve accoglieva ogni suo fiocco, doveva essere compito dei pupazzi di neve raccontare loro delle fiabe per farli addormentare.
«Non è meglio se ti eserciti leggendo tu le favole?» lo sentì borbottare eludendo la domanda, tirandosi in piedi per il bacio della buonanotte.
La bambina ci pensò su qualche secondo, poi scosse la testa con foga.
«Perché no?»
«Perché tu sei il mio uomo di neve» sorrise.
Ne aveva visti parecchi quando viveva all'orfanotrofio: a volte, quando nevicava, la signora Matilde lasciava uscire i bambini che possedevano i giubbotti più pesanti, permettendo loro di giocare nel cortile.
Sì, ne era convinta: se agli occhi di Jan lei era un fiocco di neve, allora lui doveva essere il pupazzo di neve che le leggeva le fiabe!
Vide l'uomo rimboccarle le coperte, scoccandole un bacio sulla fronte. Un'ora era passata senza aver letto la storia di Nemo, ma una lezione più importante era stata impartita a entrambi: Jan non aveva potuto crescere sua figlia Anja, ma forse la vita lo aveva finalmente ripagato della perdita subita.
Forse un dono era piombato dal cielo dritto tra le sue mani, come un fiocco di neve.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note d'autrice:

Secondo la trama, Sindy è nata nel 1990 e in questa storia ha circa dieci anni, quindi è ambientata intorno all'anno 2000.
Del suo passato si sa solo che è cresciuta in un orfanotrofio, da cui è scappata circa tre mesi prima che Jan la trovasse e l'adottasse.
Il libro che l'uomo legge è basato sul film d'animazione Alla ricerca di Nemo, distribuito solamente nel 2003, per cui ho dovuto distorcere leggermente la realtà per poterlo inserire nella mia trama personale.


   
 
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