Serie TV > Streghe
Segui la storia  |       
Autore: HarryMacy2020    03/07/2020    0 recensioni
Un giorno come tutti gli altri, tutto può cambiare.
A volte, quando la vita ti sfida, devi cambiare punto di vista per andare avanti.
Un'altra ff hacy, scritta a 4 mani con la mia amica Marzia, con protagonisti Harry e Macy, del reboot di Charmed.
Questa volta abbiamo voluto esplorare i loro sentimenti da più angolazioni e, per far questo, è stato necessario creare una trama più complessa. Abbiamo quindi deciso di dividere questo percorso" in 3 storie, ognuna delle quali, a sua volta, composta da 7 capitoli.
Speriamo vi piaccia e siamo curiose di conoscere le vostre opinioni 😘
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

             LO SCAMBIO

“Mi avete disturbato per questo? Perché qualcuno ha detto che mi vuole destituire? Sai che novità. Ci provasse”, dichiarò Abigail con fare di ostentata superiorità e quella inconfondibile voce irriverente.

“Crede pure di potermi soggiogare al suo volere. E in che modo, poi?”, ridacchiò ritenendo tale affermazione irrealistica.

Abigail era una donna bella e sensuale, dai capelli castani e gli occhi nocciola. Tutto in lei emanava provocazione e trasgressione; una donna pericolosa, intelligente e manipolatrice. In un abito nero particolarmente attillato, con una cerniera sul lato destro del petto, Abigail guardò le sorelle con finta condiscendenza per poi soffermarsi e incrociare lo sguardo di Harry. “Il suo gioco proibito”, pensò tra sé.

“E’ tutto qui? E’ davvero questo il motivo per cui mi avete voluto vedere con tanta urgenza?”, le sbeffeggiò. Poi lanciò un’occhiata ammiccante ad Harry, lasciandogli intendere che forse il suo motivo poteva essere ben diverso. Puntando i suoi glaciali occhi nocciola in quelli di lui, gli rivolse un sorrisetto pericolosamente ammagliante.

Fece per avvicinarsi a lui con movimenti lenti e provocatori, quado Macy le sbarrò la strada.

“Non credere che ci faccia piacere venire qui da te a quest’ora.”, scattò Macy con fermezza.

“Abbiamo saputo di un possibile pericolo e te lo abbiamo detto. Fai di queste informazioni quello che vuoi.” Divertita da tale comportamento, Abigail sfidò Macy con lo sguardo.

Provava un immenso piacere a provocare quella strega dal fare da santa. “Ok. Ammettiamo che questa Loggia di ... “, tentennò Abigail pronunciando tali parole come se stesse facendo loro un gran favore a ricordarsi quanto comunicato.

“Loggia di Kairos”, precisò Mel.

“Kairos”, ripeté, poggiando una mano sul fianco sinistro e l’altra a sfiorarle il mento con fare pensoso. “Una dività minore, se ricordo bene. Un giovanotto con ali ai piedi e una bilancia ... ”, aggiunse con un sorriso sornione di chi la sa lunga ed atteggiandosi da professoressa.

“Sappiamo chi è Kairos. Non abbiamo bisogno di lezioni da te”, affermò Macy stizzita, accentuando in particolar modo la parola "te", a chiara dimostrazione di tutto il suo disprezzo.

Abigail la guardò nuovamente, sempre più divertita. Tenendo lo sguardo fisso su di lei, fece alcuni passi avanti, fermandosi proprio davanti a Macy, giusto a pochi centimetri di distanza. Macy non indietreggiò. Al contrario, drizzò la schiena e alzò la testa, decisa a non cedere per prima. Per calmarsi, inspirò profondamente e inalò il profumo di Abigail, un'intensa e dolce fragranza di rose. Un profumo accattivante, sebbene le causasse un senso di nausea per il solo fatto di sapere a chi appartenesse.

“Ok. Allora questa Loggia vuole destituirmi e soggiogarmi e per farlo pensa di usare un talismano.”
Sogghignò, sempre vicina a Macy, per poi allontanarsi di qualche passo e guardare oltre la sua spalla.

Dietro di lei, c’era Harry che le stava osservando. Gli fece un breve occhiolino a cui lui non rispose limitandosi ad abbassare brevemente lo sguardo.

Aprì la mano verso Macy, pretendendo che lei le desse l’amuleto per poterlo esaminare. Sebbene riluttante, Macy glielo porse. Abigail lo mostrò a sua volta a Godric che confermò l’appartenenza agli adepti di Kairos e propose ad Abigail di fare delle ricerche, lasciando implicitamente intendere il modo in cui esse sarebbero state effettuate.

“Bene. Ora che Godric si occuperà di questa Loggia, credo possiate anche andarvene. O almeno, voi ragazze. Tu, Harry, se vuoi puoi restare, anche per tutta la notte.” La sua voce si era abbassata di un tono e si era fatta più suadente. Non smise mai di mangiarlo con gli occhi, mettendo un po' a disagio le sorelle.

Innervosita dall’atteggiamento apertamente provocatorio di Abigail, Macy si diresse verso Harry.

“Perfetto. Noi il nostro dovere lo abbiamo fatto. Andiamocene.”

Harry esitò un attimo, sentendosi suo malgrado preso tra due fuochi e incerto sul miglior modo di gestire la situazione. Poi guardò Macy, quasi a volerle dire di non prendersela perché non ne valeva la pena. Le poggiò una mano sulla spalla con fare rassicurante e le sorrise dolcemente. Questo ebbe un effetto calmante su di lei, mentre infastidì Abigail, la quale non poté trattenersi dal scoccare un nuovo colpo.

“Bene. Riprendete il vostro giocattolino magico e lasciatemi ad occupazioni più interessanti”, dichiarò leggermente seccata. Poi si ricompose, e approfittando della vicinanza di Macy a Harry si avvicinò ad entrambi, mettendosi proprio tra di loro.

Prese la mano di Harry e la voltò, accarezzandogli leggermente il dorso. Con l’altra mano fece per poggiare sul suo palmo l’amuleto. I suoi occhi immersi in quelli di lui. Tutto ciò provocò un fugace brivido all’Angelo che si irrigidì e ritrasse la mano. D’istinto guardò Macy la quale a sua volta lo fissò con uno sguardo indecifrabile per lui.

Di scatto, Macy prese l’amuleto dalla mano di Abigail e si allontanò da entrambi. Abigail si girò velocemente a suo volta e la seguì, intenzionata a riprendersi l'oggetto. Con le mani entrambe sul talismano, d’un tratto si sentì il rumore di un oggetto che si rompe e un’ondata energetica colpì in pieno Abigail e Macy, le quali furono scaraventate ai lati opposti della stanza.

****
La mattina successiva, Macy si svegliò con un gran mal di testa. Si portò la mano sulla tempia e toccandosi i capelli notò qualcosa di diverso nella loro struttura.

Si guardò in giro e subito notò che non era l’unica cosa strana. La stanza non era la sua. Il letto era a due piazze sì ma con lenzuola di seta rossa. Al tocco erano così morbide, una coccola perfetta per vivere un momento di riposo con eleganza e raffinatezza. L’arredamento era lussuoso ed eccessivamente eccentrico. Nel voltarsi, si accorse che alle pareti del letto c’erano delle manette. Quella non era assolutamente la sua stanza.

Si alzò, ancora stordita, e il suo sguardo fu colpito da un divanetto vicino alla finestra con sopra alcuni oggetti tra cui dei frustini. Dalla finestra entrava una gran luce, segno che doveva essere mattina inoltrata. Cercò di fare mente locale, ma non riusciva a ricordare nulla che potesse spiegare la presenza in quella stanza così estranea e diversa da lei. Chiunque fosse il suo proprietario non dovevano avere niente in comune.

Avvicinatasi alla porta del bagno, un profumo colpì la sua attenzione, una fragranza dolce di rose che aveva qualcosa di familiare. D’un tratto, un'immagine, un volto. Quello era il profumo di Abigail.

Ecco che i tasselli iniziarono a tornare al loro posto; sebbene non le fosse ancora chiaro il motivo per cui si trovava nella sua stanza. In quel momento, alzando lo sguardo, si accorse che posizionato proprio sopra al letto c’era un enorme specchio. L’immagine riflessa la lasciò letteralmente senza fiato. La donna allo specchio aveva i capelli castani e gli occhi nocciola. Lei era Abigail.

Pensando potesse trattarsi di un gioco perverso, sintomatico di una certa depravazione sessuale e di un egocentrismo assoluto di Abigail, corse in bagno a controllare. Il riflesso era sempre lo stesso. A quel punto non poté trattenersi dall’emettere un urlo in segno di sgomento e della più totale disapprovazione. Macy era nel corpo di Abigail.

Dopo un primo momento di grande stupore, Macy si sforzò di calmarsi e pensare. Doveva trattarsi sicuramente di un incantesimo. Ma quando era stato scagliato? Che c'entrasse l’amuleto? Che fosse stata Abigail? Ma perché? Forse voleva fare del male alle sue sorelle? Ad Harry?

Un’ondata di pensieri affollarono la mente già frastornata di Macy. Tutte quelle ipotesi le causarono una morsa allo stomaco. Doveva avvertire le sorelle ed Harry.

Cercò il suo telefono nella stanza, ma ovviamente non c’era. Era nel corpo di Abigail e aveva solo i suoi oggetti. Cercò quello di Abigail. Non trovandolo nella stanza, uscì e si ritrovò nel salone centrale. Una volta individuato si rese conto di non conoscere alcun numero utile da fare.

“Maledizione ai cellulari in cui puoi registrare tutti i numeri e finisci per non saperne uno a memoria.”, pensò Macy gettando irritata il telefono. D’un tratto pensò che avrebbe potuto chiamare Harry. Tuttavia, l’idea che lui la vedesse in quel corpo e potesse rispondere al richiamo di Abigail la seccò. Inoltre non sapeva se questa potesse essere una trappola.

Mentre era assorta nei suoi pensieri, arrivò Godric che la fissò fermo al lato della stanza.

“Spero che abbiate dormito bene dopo l’incontro/scontro di ieri sera con le vostre amiche streghe”, la salutò Godric con tono insinuante, mal celando il suo malcontento per la tregua decisa con le streghe.

“Scontro?”, ripeté Macy cercando di capire cosa sapeva Godric di quanto successo. Sebbene si sentisse a disagio, Macy cercò di mantenere una parvenza di calma nella speranza che nessuno si accorgesse di una certa differenza nel proprio Demone Overlord.

“Si, certo. E’ successo dopo che vi ho lasciata sola con le streghe e quell’angelo”, rispose Godric con fare inquisitore. “Non ricordate, suppongo!”, concluse in modo quasi accondiscendente.
Macy proprio non capiva come Abigail potesse sopportare questo demone.

“Al mio ritorno, invece, eravate sdraiata su un divano, priva di sensi insieme a una di quelle streghe.”, continuò. “Ho pensato fosse stata attaccata dalla Loggia; ma mi hanno detto che siete state colpite da un’energia proveniente dall’amuleto che si è spezzato, lasciandovi entrambe svenute.”

“Quindi anche una strega è stata colpita?”, indagò Macy pur sapendo già la risposta.

“Si, la mezza demone, per l’esattezza”, precisò Godric.

“E sono andati via tutti insieme?”, chiese senza pensarci Macy. Godric la guardò storto. Era chiaro che trovasse la domanda alquanto peculiare.

Prima che potesse rispondere, Macy si affrettò a rimediare.

“Ora sto bene, se è per questo che mi hai disturbato a quest’ora.”, lo disse con tono sprezzante, accentuando un'ostentata superiorità nei modi che le ricordava tanto il tipico atteggiamento di Abigail. “Ed è quello che conta, giusto?”, concluse con tono chiaramente retorico. Così facendo tagliò corto, riprendendo il controllo della situazione.

“No. Certo. Se sono qui è perché ho delle novità”, gli annunciò fiero. “Abbiamo trovato uno dei membri della Loggia. E’ nel Dungeon se vuoi parlare con lui. L’abbiamo reso collaborativo”, conclude abbozzando un sorriso soddisfatto.

Lei lo guardò, perplessa e insicura sul da farsi. Poteva immaginare cosa significasse per Godric il termine collaborativo. Godric, notando tale titubanza ed assenza di entusiasmo, sembrò sorpreso e insospettito allo stesso tempo.

“Non è il momento di farsi beccare”, pensò. Con prontezza di riflessi, capì che doveva stare al gioco. Annuì e gli sorrise ammiccante come avrebbe fatto Abigail, aggiungendo: “Perfetto. Ora portami da lui”, gli ordinò infine con tono fermo.

“Forse questa è la soluzione.”, si disse tra sé e sé. Cercò quindi di calmarsi e agire come Abigail. “Questo è un incubo dal quale voglio svegliami”.

****

In casa Vera era mattina e quasi tutti i membri della famiglia erano già svegli e attivi. Solo una delle ragazze era ancora a letto, dopo l’incidente della sera precedente.

Finalmente aprì gli occhi e si stiracchiò. Guardò verso il soffitto e d’un tratto realizzò che qualcosa mancava. Perplessa si concesse alcuni minuti per visualizzare bene. Fece una breve ispezione della stanza con lo sguardo e si rese subito conto che non solo il soffitto era diverso. Era in una stanza completamente differente dalla sua.

Si alzò lentamente e infondo al letto, in un angolo della stanza, si soffermò a guardare lo specchio. Sebbene ciò che vide nel riflesso la destabilizzò, lasciandola per un attimo incerta, non disse nulla. Anzi, dopo il primo momento di smarrimento, decise di avvicinarsi incuriosita per capire meglio la situazione.

Era chiaro che la sera prima era successo qualcosa. Ripensò alla visita delle streghe e all’amuleto di Kairos. Non ricordava molto di tutti gli eventi della sera precedente, soprattutto come fosse arrivata lì, nel corpo chiaramente di un'altra. Tuttavia le apparve abbastanza chiaro come le due cose fossero collegate.

Un’idea iniziò a insinuarsi nella mente. Conosceva bene il gusto perverso di alcune divinità, annoiate dalla routine e quindi intrigate dall’idea di rallegrarsi le giornate punzecchiando e torturando i poveri sciocchi umani con scherzi di cattivo gusto.

“Uno scambio di corpi? Oppure un trasferimento di coscienza?”, ipotizzò. “Certo non sentiva in sé la noiosa e petulante voce di quella strega di cui ora aveva il corpo. “Forse è questo che intendevano con soggiogarmi. Mettermi in un corpo privo di qualsivoglia classe ed eleganza.”, pensò ridendo da sola.

Davanti allo specchio iniziò a girare su se stessa e a rimirarsi con uno sguardo di sufficienza. Non capiva proprio cosa ci potesse essere di speciale in un corpo così. Si palpò velocemente, prima il seno, poi i glutei e il resto del corpo.

“Era sicuramente ben dotata”, osservò toccando attivamente quel corpo a lei sconosciuto. “Niente in confronto a lei, ma bisognava ammettere che non era male. Se solo non fosse stata tanto rigida e giudicante avrebbe anche potuto divertirsi in un ménage à trois.”

Intenta nelle sue piroette e nel suo rituale di sguardi e toccatine, cercò di fare il punto della situazione e di ragionare su come fare per ritornare in possesso del proprio corpo. Sicuramente, se lei era finita nel corpo di Macy, quest’ultima doveva essere finita nel suo. La situazione era particolarmente ironica e il solo pensiero fece apparire sul suo viso un sorrisetto compiaciuto. L’idea stessa che Macy potesse essere irritata e in difficoltà le procurava un certo sadico piacere.

D’un tratto, qualcuno bussò alla porta, distogliendola da quei pensieri.

Harry sporse leggermente il capo, restando però fermo a guardarla sull’uscio della porta.

Macy era davanti allo specchio con le mani sui fianchi in una gestualità di esplorazione, quasi ad assicurarsi che fosse tutto al posto giusto. “Sicuramente lo era”, pensò contemplandola da lontano.

Dal riflesso nello specchio, Abigail poteva vedere Harry. Non si era voltata di proposito, per potersi godere quel momento rubato. Come le piaceva quel suo modo rispettoso e garbato di porsi, ma comunque tormentato dalla bramosia di qualcosa di più. L’idea di poterlo traviare in ogni modo sessualmente possibile le stuzzicò enormemente la fantasia, caricandola di un incredibile voglia di sentirlo dentro di sé e di essere posseduta da lui in qualsiasi modo volesse. L’immagine di loro le provocò un brivido di lussurioso desiderio in tutto il corpo e gli sorrise allo specchio.

“Posso entrare, Macy?”, chiese dolcemente. Aveva i lineamenti del viso rilassati e il suo sguardo così tenero era pieno di premure e di attenzioni come un dolce cucciolo affettuoso. Abigail poté comunque scorgere quel barlume di torbido desiderio in lui. Era un uomo dai grandi talenti che sapeva sicuramente come soddisfare una donna, soprattutto una donna insaziabile come lei. Ne era sicura. Certo, il modo in cui guardava quel corpo la infastidiva leggermente in quanto le ricordava quanto lui tenesse alla donna. Per lei era un chiaro spreco tutto quel fremito per quella strega petulante e insignificante che non si sarebbe mai concessa facilmente.

Nel vederlo lì, ecco che una nuova idea si insinuò in lei. Poteva fare buon viso a cattivo gioco e divertirsi un po’ prima di risolvere la questione. Avrebbe potuto avere ciò che tanto voleva e dare a lui la possibilità di realizzare il suo sogno proibito, possedendo pienamente il corpo della donna che non era ancora riuscito a portarsi a letto. Infondo lei sapeva che solo lei sarebbe stata a dirigere il gioco e che il piacere che gli avrebbe provocato sarebbe stato solo frutto delle sue capacità e della sua passionalità. Infondo quante persone stanno con una persona, fantasticando voracemente su un'altra? Un piccolo prezzo e sarebbero stati contenti entrambi.

Decisa nel suo intento, si voltò a guardarlo. Uno sguardo intenso, pieno di desiderio e di voglia di vincere. Era pronta a giocare.

“Sto bene, grazie. Ancora un po’ frastornata per ieri sera, ma tutto sommato sto bene”.

Finse di perdere l’equilibrio ed ecco che Harry corse subito a sorreggerla aiutandola a sedersi sul letto. Quel contatto così ravvicinato gli scaldò il cuore, oltre a procurargli un fremito. Averla così vicina, sentire il suo respiro sul collo. Amava il suo profumo. Essere lì per lei gli bastava, tuttavia, la sua vicinanza aveva anche un sapore dolce-amaro. Era fin troppo consapevole dell’inarrivabilità di lei.

Approfittando della situazione, Abigail si strinse più forte al petto di Harry, poggiando il suo capo proprio nell’incavo della spalla. Poteva sentire il suo cuore battere più velocemente ad ogni respiro. Il polso era sicuramente accellerato. Posando delicatamente una mano sul volto di lui, lo costrinse a guardarla. Sotto il suo tocco, sentì irrigidirsi il corpo di lui. Come le piaceva provocarlo.

Immobile e alquanto a disagio, Harry fissò Macy come in cerca di risposte. Una chiara sensazione di fastidio lo pervase. Seppure avesse piacere ad averla così vicina, qualcosa dentro di lui gli causò un istinto di repulsione.

Per Harry, quel modo di fare aveva qualcosa di diversamente spregiudicato e quello sguardo che per lui aveva sempre una nota di dolcezza ora appariva malizioso nel suo essere insistente e provocante. Tutto ciò lo colpì alla sprovvista, obbligandolo ad allontanarsi da quel seppur delizioso contatto con il corpo di lei.

La allontanò delicatamente, lasciandola sola sul letto con un espressione sul viso che mostrava chiaramente un certo dispiacere. “Posso portarti qualcosa? Magari una bollente tazza di caffè dell’aroma che ti piace tanto.”, disse schiarendosi la voce.

“No, grazie. Non è di un caffé che avrei bisogno”, aggiunse indietreggiando la schiena per mettere in mostra il petto e accavallando le gambe. Con un gesto del capo scosse i capelli.

“Sicura di star bene?”, si sentì in dovere di chiederle nuovamente Harry.

“Te l’ho detto. Mi sento un po’ debole. Per il resto tutto bene”, rispose nuovamente con voce suadente. “Su rilassati, Harry!”, tamburellò sul letto facendogli segno di sedersi accanto a lei.

“Credi forse che stia male?”, continuò, indirizzandogli uno sguardo diretto, quasi di sfida.

“No”, disse repentinamente. “Però ieri, tu ed Abigail, siete state catapultate bruscamente a terra e siete svenute”.

“Ah già. Abigail. Chissà come sta? Quella donna è una vera scocciatura. Anche se a noi cosa importa di lei. Giusto, Harry?”, affermò in modo provocatoria con lo scopo di capire in che modo Harry avrebbe reagito e soprattutto usare questo espediente per capire il reale pensiero di Harry su di lei.

“Macy.” la redarguì subito Harry. Non era certo la prima volta che Macy esprimeva un opinione contraria su Abigail; anche se nel modo di farlo notò qualcosa di stranamente ambiguo.

La velocità di risposta e il tono usato piacque molto ad Abigail che abbozzò un sorrisetto.

“Sai bene quanto Abigail sia un elemento valido per noi. Lei è il Demone Overlord ed averla dalla nostra parte è d’aiuto a tutti. Grazie a lei abbiamo un certo equilibrio nel mondo demoniaco e di ciò dobbiamo esserne felici e grati.”, continuò Harry iniziando a muoversi nella stanza per cercare di darsi un certo tono. Abigail non poté resistere dal rimirarlo attentamente, soffermandosi in particolare quando le dava le spalle.

“Già. Ed è solo per questo? Infondo lei è una donna potente e anche molto bella. Non pensi?”, chiese in tono vagamente provocatorio.

Harry si irrigidì e si voltò a guardarla. Immobile, con un sopracciglio alzato in senso di perplessità per una domanda tanto tendenziosa, pronunciata con tono al limite del divertito, fece per aprire bocca ma non riuscì a proferire parola.

Stette un attimo in silenzio a studiarla. Prese un profondo respiro e poi aggiunse. “Sì è chiaramente una bella donna ed è anche un demone”.

“Per metà”, precisò subito Abigail. “Come me del resto”, si affrettò inoltre ad aggiungere.

Harry la fissò nuovamente. I lineamenti erano di nuovo rilassati, un sorrisetto apparve brevemente sulle sue labbra, per poi lasciare spazio a uno sguardo più intenso.

“Sì, è vero. Siete entrambe metà demone, metà strega.”, si interruppe un attimo per guardarla.
Abigail si alzò lentamente con fare suadente per poi avvicinarsi ancheggiando.

In piedi davanti a lui, Abigail lo osservò bene. Lo sguardo di Harry si soffermò prima sui capelli color corvino di Macy, che le avvolgevano il viso dalla pelle luminosa, poi sulle labbra morbide e carnose nonché sul corpo sinuoso. Tutto in quell’immagine lo lasciava senza fiato, se non fosse stato per l’energia emanata da quel corpo. Chiuse brevemente gli occhi, ispirò e poi le sorrise, guardandola dritta negli occhi.

“Ciò però non vi rende uguali, Macy. Te l’ho già detto, non è la natura di una persona a definirla, ma le sue azioni. ”, concluse con voce bassa e ferma di un uomo che ha le idee in chiaro su alcune cose.

L’intensità del momento era percettibile a chiunque fosse nella stanza. Era come se di colpo l’aria fosse diventata più pesante. Per spezzare l’atmosfera carica che si era creata, Harry, con un colpo di tosse, si schiarì la voce.

“Bene. Dato che stai bene e sei solo un po’ stanca”, disse infine dirigendosi verso la porta, “Ti lascio riposare un po’ e quando sei pronta ci vediamo di sotto. Abbiamo delle ricerche da fare e dei seguaci da sistemare.”

“Sicuro di non voler restare?”, sussurrò Abigail a Harry, facendogli l’occhiolino. Senza lasciare alcuno spazio ad un’ulteriore replica, Harry gli sorrise ed uscì spedito dalla stanza, lasciando Abigail da sola e un po’ delusa.

****

Intrigata dagli eventi, ma scontenta della piega presa con il suo bell’Angelo, Abigail decise di scendere. Avrebbe continuato il suo attacco più tardi.

Intanto, ora era nella casa delle sorelle e poteva sicuramente approfittarne per scoprire qualcosa in più su di loro e in particolare sulla sua ubicazione. Questo sì che sarebbe stato un gran vantaggio.

Scese le scale, arrivò in cucina dove trovò Mel e Maggie intente a bere del caffè e a parlare.

Al suo arrivo, le sorelle si voltarono contente di vederla e si avvicinarono a abbracciarla, per poi chiederle come si sentisse. Sebbene tutte quelle smancerie tra sorelle nonfossero da lei, la cosa non le dispiacque. Anzi, la fece sentire amata e a casa. Così penso che infondo non ci fosse nineten di male ad approfittare dell’ospitalità delle due streghe apparentemente cosi servizievoli.

Si fece preparare la colazione e servire.

“Se ti senti meglio dovremmo andare alla sala di comando e cercare qualche ulteriore informazione su questo mito, Kairos, e la sua Loggia”, disse Mel rivolgendosi a Macy, la quale era seduta in modo molto scomposto sulla sedia e per niente interessata a quanto aveva da dirle la sorella.

Notando lo sguardo dubbioso di Mel, Abigail capì che forse era il caso di darsi un contegno. Infondo, lei era Macy, l’intelligente, giudiziosa e incredibilmente seria sorella maggiore.

“Certo, hai ragione. E’ importante capire contro chi dobbiamo combattere”, aggiunse. “Anche se mi sembra che Abigail avesse già tutto sotto controllo”. Il suono del suo nome le piaceva molto.

“Già”, ironizzò Maggie. “Abigail non si smentisce mai. Ogni occasione è buona per vantarsi e …”. Restò un attimo in silenzio. Poi aggiunse : “ … e provarci con Harry”.

Nel fare la sua considerazione, Maggie guardò Macy, aspettandosi una reazione quasi di fastidio. Invece, sul suo volto apparve un sorrisetto. Maggie non percepì alcuna irritazione da parte di Macy, il che era un po’ strano conoscendo la sorella e la situazione.

“Abigail può fare la gatta morta quando vuole. Harry è una persona per bene e mai e poi mai starebbe con una come lei.”, tagliò corto Mel.

Nemmeno a lei piaceva l’idea che Abigail girasse intorno al loro amico e angelo bianco; in particolare vedeva come questo destabilizzasse entrambi: Harry e Macy. Lei teneva a entrambi. Loro erano parte della sua famiglia ed era molto protettiva nei loro confronti. Come aveva detto una volta a Macy in soffitta, lei non avrebbe trovato nulla da ridire se sua sorella avesse iniziato una relazione con Harry, magari andandoci piano. Lei però in quell’occasione aveva negato la possibilità, alludendo piuttosto a un suo interesse per Jimmy, il Darklighter.

“Ne sei davvero tanto sicura?”, sbottò Abigail per un momento alzandosi in piedi, irritata dalle affermazioni faziose di Mel.

Accortasi di come quella potesse sembrare una reazione un po’ sproporzionata, cercò subito di rimediare dandosi un contegno e buttandola sul ridere. Si sedette nuovamente, questa volta in modo composto e prendendo la tazza con le due mani e avvicinandola alle labbra. Facendo prova di autocontrollo e usando un tono pacato continuò:

"Insomma, Abigail è effettivamente una donna intrigante, ma ha il suo fascino ed Harry è pur sempre un uomo.”

“Certo, Abigail è una bella donna, è sexy, intelligente. E’ a capo di un orda infernale di demoni. Tutto quello che vuoi.”, proferì Mel infastidita dal solo fatto di poter trovare dei lati positivi in Abigail.

Dal canto suo, Maggie percepì un vivo senso di soddisfazione in Macy al suono di quelle parole come se fosse compiaciuta dell’apprezzamento espresso nei confronti di Abigail; il che la lasciò leggermente disorientata.

“Ma noi non stiamo parlando di un uomo qualsiasi. Stiamo parlando di Harry”, precisò Mel.

La guardò ed esitò un attimo prima di aggiungere: “Certo che sei strana oggi, Macy. Forse la botta in testa ti ha fatto più male di quanto pensassimo. Sappiamo entrambe cosa pensi di lei e del fatto che stia sempre intorno ad Harry”, dichiarò infine Mel guardando Maggie in segno di approvazione.
Abigail era cosciente che se avesse continuato su quella via, il suo piano di usare la situazione a suo vantaggio sarebbe sfumato. Così sorrise, diede ragione a Mel e cercò di sdrammatizzare la situazione.

“Questa Loggia di Kairos. L’amuleto. Cosa sappiamo esattamente?”, disse Macy cambiando discorso in modo da distogliere l’attenzione.

“Non molto. Come sai nei libri degli anziani, fino a ieri, non abbiamo trovato molto. Dopo il nostro rientro, Harry ha voluto esaminare altri libri e alcuni li ha portati a casa da leggere per capirne di più. Magari possiamo chiedergli se sa qualcosa di nuovo.”, ipotizzò Maggie sul punto di chiamarlo.

“Comunque la biblioteca è grande e l’obiettivo è di continuare le ricerche. Indipendentemente da quello che pensa Abigail, qualcuno ha quasi ucciso una strega per prosciugarle l’energia e quello che è successo ieri con l’amuleto non deve essere un caso.”, la interruppe Mel, cercando di riassumere la situazione.

“Giusto. L’amuleto. Che fine ha fatto?”, chiese interessata Macy rivolgendosi alle sorelle.

“Si è rotto durante lo screzio di ieri. Quello tra te e Abigail”, precisò Maggie attenta alle possibili reazioni della sorella al suddetto ricordo. Tuttavia, Macy restò impassibile e si limitò ad annuire, lasciandola sempre più interdetta.

“Harry pensa che sia quello che ha generato quella scarica energetica che vi ha colpite”, precisò infine Maggie.

“Ed ora dov’è? L’amuleto, intendo?”, chiese Macy.

“Abbiamo raccolto i pezzi e l’abbiamo preso per studiarlo meglio. Non sapevamo che effetto potesse avere avuto. Entrambe eravate prive di sensi e non sapevamo se e come vi sareste svegliate.”, spiegò Maggie con uno sguardo di preoccupazione come quella provata dopo l’incidente.

“Fortunatamente è bene quel che finisce bene”, precisò Harry con voce squillante.

Era apparso in cucina senza che nessuna delle ragazze se ne accorgesse e le fece sobbalzare dalla sorpresa. Chissà da quanto tempo era lì.

Macy tra tutte apparve contenta di vederlo. Maggie poté chiaramente percepire la sua gioia come pure una certa attrazione, mista a qualcos’altro. Non era sicura ma a Maggie parve si trattasse di un forte desiderio.

“Prima di andare chi vuole una tazza di the?”, questionò Harry lanciando a Macy una veloce occhiata che sembrò quasi ammiccante. Poi si mise subito a preparare l’acqua calda e tirò fuori un sacchettino con una miscela di erbe preparata artigianalmente, dall’intenso profumo di valeriana, luppolo e tiglio.

Un po’ perplessa, Maggie decise di lasciarli soli trascinando con sé Mel, con la scusa di preparasi per andare allo SSS.
Una volta soli, Harry porse una tazza di the ad Abigail la quale lo osservò con sguardo lascivo. Prese la tazza tra le mani e lo sorseggiò emettendo un leggero gemito di piacere, a prova del suo gradimento per la bevanda offerta.

Harry le si avvicinò e le porse un biscotto al cioccolato. Sembrava quasi che finalmente si fosse deciso a dare il via a un piacevole gioco fatto di sguardi, sfioramenti e piacere. Così Abigail prese lentamente il biscotto dalla mani di Harry, approfittandone per sfiorare con le dita il palmo della sua mano. Con lo sguardo sempre fissò su di lui, si portò lentamente il biscotto alla bocca aprendola leggermente. Con la punta della lingua sfiorò il biscotto e poi gli diede un piccolo morso.

Harry le sorrise compiaciuto. Abigail pensò che fosse arrivato il momento giusto per fare un passo avanti. D’un tratto però vide il volto di Harry diventare sfuocato e le pareti girare.

“Ora puoi dormire, Abigail”, sentì dire a Harry e fu l’ultima cosa che udì prima di chiudere gli occhi.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Streghe / Vai alla pagina dell'autore: HarryMacy2020