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Autore: Stillintoyou    03/07/2020    0 recensioni
{PRIMA di leggere questa storia, leggi: Mystic Messenger - Binary Story.}
Questa storia è uno dei seguiti disponibili di Binary Story.
La route di Jumin Han.... l'uomo ricco della RFA, e gattaro dichiarato.
Cosa si cela dietro i suoi occhi grigi?
E come la prenderà Haruka?
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 707, Jumin Han, MC, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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‹‹ È tutto okay ora... ›› fu l'unica cosa capace di dire Luciel, quando l'hacker “fuggì” dalla finestra ed io, senza nemmeno accorgermene, mi ero abbandonata ad una crisi di pianto. Il ragazzo si avvicinò, poggiando una mano sulla mia spalla. Lo guardai, soffocando i singhiozzi, ed interdetta sul da farsi. Alla fine, optai per poggiarmi a lui, nascondendo il volto contro il suo petto e poggiandomi la mano contro il mento. Non lo abbracciai. Non me la sentivo, perché mi sentivo tradita. Terribilmente tradita. Ma, in ogni caso, in quel momento, poggiarmi a lui appariva ai miei occhi come l'unica cosa che potesse evitarmi l'affogamento in quel mare di sensazioni piuttosto negative.

Ma, onestamente, non mi era chiara una cosa: piangevo per ciò che era successo, o perché mi sentivo presa in giro da loro? Da quella che, ormai, identificavo come la mia nuova famiglia.

‹‹ Anju... ›› mormorò lui. Si era irrigidito nel momento in cui mi ero poggiata a lui. Sembrava... una statua. Non era abituato a quel genere di cose? Eppure non lo stavo nemmeno abbracciando. Ero, letteralmente, solo poggiata a lui. O meglio... mi stavo praticamente raggomitolando ‹‹ stai tremando come una foglia... ›› mormorò di nuovo, e poi sospirò, avvolgendomi in un abbraccio.

Una cosa totalmente inaspettata per me. Sgranai gli occhi, ma non mi mossi di un centimetro.

Quel suo gesto sembrava molto più naturale, e solo in quel momento mi resi conto del suo battito cardiaco accelerato.

‹‹ Non avere paura. Ora è tutto okay. Ci sono io... è okay ›› non capivo... stava cercando di convincere sé stesso o me?

 

Luciel mi aveva fatta sdraiare sul divano e mi aveva accuratamente coperta con il primo plaid trovato nell'armadio, oltre che avermi messo sulle spalle la sua felpa. Era enorme per me, ma bella calda e... aveva un buon profumo.

Lui, intanto, si era fatto una corsa giù per prendere il computer e riportarlo nell'appartamento, per poi piazzarsi sul tavolino di fronte al divano e cominciare a lavorare.

Ancora una volta. Questo, comunque, non gli impediva di parlare con me, qualora ne avessi bisogno.

In verità.... non stavamo praticamente parlando.

A parte i momenti in cui il ragazzo smetteva di lavorare al computer per chiedermi delle condizioni del polso, dato che si era gonfiato terribilmente.
Ma no... a parte il ghiaccio, non volevo altro.
Ed in ogni caso, volevo semplicemente che quella nottata passasse in fretta.

Non ero scossa, ma ancora non avevo avuto il coraggio di rivolgergli nemmeno una domanda riguardo la bomba. Più di una volta mi sentii profondamente tentata di lanciargli il telefono addosso. Ma, anche volendolo fare, non potevo.

Lo avevo dato in mano a lui senza pensarci due volte, senza nemmeno darci uno sguardo per vedere se qualcuno mi avesse mandato un messaggio, perché... beh, avevo sinceramente paura di trovarci anche solo un messaggio da parte dell'hacker. Quel ragazzo doveva rimanere nei meandri più oscuri della mia memoria. Luciel era silenzioso mentre lavorava. Non sapevo cosa stesse facendo col mio telefono, ma presumibilmente, stava facendo qualche cosa per bloccare i contatto con l'hacker.

O... magari stava mettendo una bomba anche lì.

Scossi la testa, sollevando gli occhi al soffitto. Il sarcasmo non era d'aiuto.

Forse era veramente il caso di parlarci. Considerando che mi trovavo in un appartamento con una bomba, almeno... beh... volevo una spiegazione logica.

‹‹ Luciel? ››

‹‹ Mh? ›› si girò, rischiando di far volare per terra le cuffie che teneva saldamente poggiate al collo. Non mi ero nemmeno resa conto che le stesse indossando ‹‹ che c'è? Vuoi qualcosa? Come va il polso? ››

‹‹ È okay ›› risposi, tastandolo appena. Non era okay per niente... a me, sembrava addirittura livido ‹‹ posso parlarti un attimo? ››

lui sorrise, grattandosi dietro la testa ‹‹ lo stai già facendo... ››

‹‹ Sì, beh... ›› gonfiai le guance, sistemandomi sul divano ‹‹ senti... è vero che... c'è una bomba, qui? Intendo... era una farsa o...? ››

Il volto del ragazzo si rabbuiò, poi annuì ‹‹ sì. C'è una bomba. Ma... sei al sicuro. La bomba non esploderà con te all'interno. Io, te, Haruka e V... noi siamo identificati nel sistema di sicurezza, per cui non reagisce quando entriamo. Ma... ›› cominciò a giocare col cavo delle cuffie, intrecciandoselo tra le dita. Ora faceva di tutto pur di evitare il mio sguardo ‹‹ se un intruso dovesse mettere piede qui dentro il sistema reagirebbe facendo un countdown. Alla fine questo... beh... questo edificio verrà raso al suolo ››

‹‹ Ma... l'hacker è riuscito a – ››

‹‹ Sì, ma prima di entrare qui, ho fatto partire immediatamente la procedura di ripristino ›› sollevò lo sguardo. Aveva una faccia da cucciolo carico di sensi di colpa.

La mia espressione divenne severa, ma cercai in tutti i modi di mascherarla con un velo di apatia.

Non era da me... ma in quel momento, mi sentivo piuttosto uno schifo.

Provai un forte senso di nausea.

‹‹ Da quanto c'è la bomba? ››

‹‹ Da prima che arrivassi tu... ››

‹‹ Da prima ch–.... Luciel! Mi auguro che tu stia scherzando! ››

‹‹ … No ›› girò di nuovo lo sguardo altrove, contraendo la mascella ‹‹ non sto scherzando. Io ero piuttosto contrario all'installazione di un sistema di sicurezza così drastico e pericoloso, ma Rika aveva insistito così tanto. Diceva che per tenere al sicuro le informazioni della RFA, un metodo simile era necessario ›› non aveva l'aria di chi mentiva... ma...

‹‹ Perché... perché diavolo non mi hai detto niente? ››

‹‹ Immagino che se ti avessi detto “ehi, Anju, nel tuo appartamento c'è una bomba” tu ovviamente saresti rimasta inerme ›› sarcasmo.

‹‹ Ovvio che no... ››

‹‹ Ecco, appunto ››

‹‹ Ma semplicemente perché... insomma... com'è possibile che questo sistema di sicurezza non si sia accorto prima della mia presenza? Presumo che ci abbia identificate dopo, sia a me che Haruka... no? Abbiamo rischiato grosso! ››

‹‹ Probabilmente ci ha pensato l'hacker ›› scrollò le spalle ‹‹ quando ci ho messo le mani io... era già sistemato ›› incrociò le mai sotto il mento, e finalmente riportò gli occhioni gialli su di me ‹‹ sin da principio mi sono assicurato che tu ed Haruka foste al sicuro. Non sono così “lascia passare”. Non ti ho detto della bomba anche per questo motivo. È tutto sotto controllo ››

‹‹ No che non lo è! ›› sbottai ‹‹ e se non fossi riuscito ad aprire la porta, perché, magari, non ho fatto in tempo a sbloccarla prima del tuo arrivo? Eh?! E se... il sistema, nel frattempo, si fosse riattivato e sia io che l'hacker – ››

‹‹ Avrei sfondato la porta. Avrei fatto qualsiasi cosa per riuscire ad entrare. Ti ho promesso che ti avrei protetta ›› il suo sguardo si fece serio, ed i suoi occhi lucidi.

A quel punto, le mie parole morirono in gola. Non potevo continuare ad immaginare scenari tanto pessimistici. C'erano mille altre cose che potevano andare storte, e nessuna di queste era... “carina”, per così dire.

Volevo dare la mia fiducia a Luciel. Era come se, improvvisamente, avesse urgentemente bisogno di sentirsi dire che io non avevo perso fiducia in lui. Aveva quello sguardo.

Lo capivo... ma... una parte di me non riusciva a perdonarlo per aver mantenuto quel segreto tanto puntiglioso.

‹‹ Luciel... è... io... ›› non sapevo cosa dire, ma sospirai. Dovevo forse lasciar cadere il discorso?

‹‹ Senti... ›› mormorò, e strisciò con le gambe più vicino al divano. Puntò i gomiti sul divano. Ora eravamo parecchio vicini, anche se ero praticamente spalmata contro lo schienale del divano ‹‹ se non te la senti di perdonarmi posso anche capirlo... ma non voglio che tu pensi che io ti voglia fare del male ›› inclinò la testa, corrugando la fronte ‹‹ io sono un tipo pericoloso. E questo lo riconosco, e lo ripeto da... sempre, credo ›› strinse i pugni, poggiandoli anch'essi sul divano ‹‹ so anche che... con me, ed accanto a me, non rimane mai niente di buono, ma... se dovesse accaderti qualcosa per colpa mia, o di una mia distrazione, non credo che sarei mai in grado di perdonarmi. Anzi, ne sono certo. Quindi...è ovvio che tenga sotto controllo ogni singola cosa. Non hai idea di quante volte al giorno controlli la sicurezza di questa casa, per assicurarmi che non ci sia la minima variazione o il più piccolo ed insignificante errore. Non appena ho visto il più piccolo degli errori, che poi hanno portato a quell'enorme falla che ha fatto crollare il sistema di sicurezza, come hai visto, sono corso qui. Sapevo di avere un determinato margine di tempo prima che morisse, e quindi ho dato la priorità ad correre qui, piuttosto che stare dietro la scrivania a sistemare i vari fori ›› smise di parlare, probabilmente imbarazzato da quell'improvviso vomito di parole che sembrò affacciarsi direttamente dalle profondità del suo cuore. Le sue guance si tinsero di un lieve rossore, poi insipirò ed abbassò la testa, portandosi una mano tra i capelli ‹‹ in ogni caso... ci vuole molto più di un semplice hacker per battere seven zero seven, il difensore della giustizia ›› ironizzò, con una voce goffa ed imbarazzata.

Accennai un sorriso, intenerita da quello che stava dicendo. Sapevo che Luciel lavorava parecchio... ma sentirlo dire direttamente da lui, era una questione totalmente differente. Mi sentii in colpa per averlo accusato... anche se, sì, mi sentivo ancora tradita da quel segreto.

Ma non potevo metterlo in croce... riflettendoci meglio, alla fine, era stata una scelta di Rika... lui aveva solo eseguito il suo volere.

Allungai una mano, quella col polso non dolente, verso quella che Luciel aveva portato tra i capelli.

La presi, e lui sembrò sorpreso. Anzi... era sorpreso, ma non la ritrasse.

‹‹ Ti credo... okay? E... ti perdono. Questo non toglie che mi sento un po' delusa dal non essere stata messa al corrente di questa cosa. ››

‹‹ Lo so... lo immagino ›› abbassò lo sguardo sulla mano ‹‹ V non voleva assolutamente che ti dicessi questa cosa per non mandarti nel panico. O meglio... mandarvi ››

‹‹ Dovrò dirlo anche ad Haruka... ne sei consapevole? ›› annuì, ritraendo la mano non appena sentii il suono di una notifica provenire dal computer. Si girò, staccando il mio cellulare dal cavo che lo collegava al suo computer, per poi passarmelo ‹‹ tieni. Adesso l'hacker non dovrebbe più essere in grado di contattarti ›› presi il telefono, accendendo lo schermo.

Ero inondata di messaggi da parte di Haruka e V. Qui e lì, vedevo qualche messaggio anche da parte di Jumin e Yoosung – il poveretto era preoccupato per la mia improvvisa sparizione dalla chat del gioco –.

I messaggi di V erano quelli che più mi stupivano.

‹‹ V... sapeva dell'arrivo dell'hacker? ››

‹‹ Sì ›› si strinse nelle spalle ‹‹ appena ho notato l'anomalia l'ho messo al corrente della cosa ››

‹‹ Ah... solo da allora? ›› mi grattai la fronte. Se era veramente così, allora perché comportarsi in quel modo così allarmato sin da prima?

‹‹ Perché? ›› corrugò la fronte

‹‹ Sinceramente... si comportava in modo strano da molto prima del messaggio in cui mi avverti del tuo arrivo imminente... ››

‹‹ Davvero? ›› era sinceramente stupito. Quindi... nemmeno lui sapeva di quel strano modo di comportarsi di V? Credevo che avessero un legame particolarmente stretto ‹‹ Magari V ha un sesto senso particolarmente sviluppato. È un'artista... e si sa come sono fatti gli artisti ›› provò a giustificarlo Luciel. Onestamente, non ero così sicura della serietà delle sue parole...

‹‹ O forse... ›› mormorai, ma persino nella mia testa una tale affermazione sembrò essere assurda... ma... ‹‹ forse, V ci nasconde qualcosa...? ›› Mi sentivo un mostro a dire una cosa del genere. Magari erano solo coincidenze. Ma la faccia del ragazzo era quella di chi pensava la mia stessa ed identica cosa.

 

Non avevo chiuso occhio, non volendo lasciare Luciel da solo. Ma, in ogni caso, anche se il sonno mi stava schiacciando, non ero molto propensa a dormire.
Al solo pensiero di quello che era successo poche ore prima, il mio cuore riprendeva a battere all'impazzata, ed il mio cervello era sovraffollato dai pensieri.
V... cosa nascondeva? E perché mai Rika era arrivata a quel genere di sistema di sicurezza, per nascondere i file della RFA?
Qualcosa mi suggeriva di non chiedere niente, di non investigare, anche se una buona parte di me voleva fregarsene di quelle avvisaglie interiori. Quindi, per non dare ascolto a quella parte di me, fissavo Luciel lavorare.

Anche se non capivo bene cosa stesse facendo, ma sembrava essere particolarmente preso.

Afferrai il telefono, guardai l'ora. Erano le 2 di notte, e Luciel non si era ancora spostato da davanti il pc.

Mi alzai dal divano, trascinando con me il plaid, e mi sedetti dietro di lui divaricando le gambe, per poi strisciare in avanti, fino a poggiarmi alla sua schiena. Il pavimento era a dir poco freddo, ma potevo sopportarlo.
Avvolsi le braccia attorno alla sua vita, avvolgendo entrambi col plaid, le gambe contro le sue e poggiai la guancia contro la sua spalla, chiudendo gli occhi. Luciel trasalì appena, ma poi si sistemò, così da permettermi di stare comoda. Sembravo un Koala.

‹‹ Ti copro abbastanza? ›› domandai

‹‹ Sì ›› bofonchiò ‹‹ non avevo freddo, ma grazie comunque. Piuttosto... verso le otto chiamerò qualcuno per la finestra ››

‹‹ M-mh ›› mi strinsi a lui, inspirando profondamente. Non avevo idea del perché, ma era come se il contatto con Luciel fosse riuscito a mettere un freno definitivo ai miei pensieri.

‹‹ Vuoi andare a dormire? ››

‹‹ Non vado a dormire se non vieni anche tu ›› risposi di getto, per poi rendermi conto dopo di quello che avevo appena detto.

Io spalancai gli occhi, lui smise di battere le dita sulla tastiera. Silenzio per qualche attimo.

‹‹ Non... non intendevo in quel senso. Cioè, sì, ma non nello stesso letto. Non voglio dormire con te. Cioè, sì, ma – ››

‹‹ Ho capito, ho capito ›› rispose Luciel, ridacchiando in modo imbarazzato. Era una frase semplice ed un errore da niente, mi sentivo le mie guance andare a fuoco.

‹‹ Comunque, io preferisco rimanere sveglio per qualsiasi cosa. Almeno se sto vigile posso intervenire immediatamente. E poi... ci sono abituato. Non preoccuparti. Vai pure a dormire ››

‹‹ Non voglio lasciarti solo... ›› brontolai ancora, stringendo appena le braccia. Lui sospirò, poi scrollò le spalle

‹‹ Okay, ma allora sdraiati sul divano. Seduta sul pavimento prenderai freddo, Anju ››

‹‹ Ma così facendo sarai tu a prendere freddo. La finestra è rotta, ed entra l'aria fredda, e – ›› la porta d'ingresso di aprì. Tutto in maniera molto silenziosa.

Haruka si era tolta le scarpe per entrare, ovviamente, e nel vederci in quella posizione, rimase ferma per qualche attimo sulla soglia della porta.

‹‹ Ehm...? ›› inclinò la testa ‹‹ che... cosa...? EH?! ›› sussultò quando guardò oltre noi. Ossia, la finestra spaccata.

Le scarpe le caddero dalle mani, provocando più baccano di quanto probabilmente volesse fare.

Tanto, effettivamente, non c'era più motivo di fare silenzio. Io ero sveglia, e Luciel pure.

Quindi... ‹‹ che diavolo è successo?! E... Seven? Perché sei a casa?! Ma... okay, senza offesa, mi interessa di più della finestra che – Oh, Dio, come diavolo è successo?! ›› gridava fin troppo forte per i miei gusti.

Chiuse la porta alle sue spalle e cominciò a camminare in direzione della finestra, indicandola con fare accusatorio ‹‹ qui ora ci congeleremo! ››

‹‹ Haruka... per favore, ho già detto ad Anju che alle otto chiamerò qualcuno per riparare il vetro! ››

‹‹ Eh, sì, certo, e chi paga?! ››

‹‹ Io ›› rispose con nonchalance. Lui?

‹‹ Luciel... ›› mormorai

‹‹ Non sarà la riparazione di una finestra a mandarmi il conto in rosso. Non ho problemi economici, quindi... e poi, è colpa mia se l'hacker è entrato. Dati i problemi che ho causat – ››

‹‹ L'hacker cosa?! ›› l'espressione di Haruka cambiò radicalmente nel sentire quelle parole.

Okay... è giunto il momento di parlare.

 

  
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