Serie TV > I Medici
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    04/07/2020    0 recensioni
Sandro Botticelli, che del pittore la sua fama lo precede, cade in disgrazia venendo rinchiuso nelle segrete di una città vicina a Firenze.
Per ingannare il tempo e per non perdere la sua abilità di pittore, Sandro dipinge le mura della prigione rendendo il suo “soggiorno” confortevole e resistendo alle intemperie dei nemici.
Ma per quanto tempo il pover’uomo poteva andare avanti in quel degrado? Chi poteva salvarlo se non il suo amico Lorenzo?
Una storia fantastica elaborata dalla mente di un toscano su come poteva essere la vita difficile di un prigioniero che anni dopo la sua morte veniva ricordato in tutto il mondo.
Genere: Avventura, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Sandro Botticelli
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
< Sandro… E’ un vero piacere rivedervi > fece l’uomo con ghigno malefico.
Il giovane pittore, vedendo l’uomo di Dio dinanzi a lui, non poteva credere che anche l’altissimo gli avesse voltato le spalle.
< Siete voi il mio giudice? >
< Più che giudice, vorrei che mi ricordaste come un benefattore che aiuta i poveri disgraziati come voi. >
< L’unica mia disgrazia è stato essere accusato ingiustamente… E poi per cosa? Per aver rubato in casa di ricchi borghesi lucchesi? Questo è una vera ingiustizia. >
< Sandro, dovete capire che il mondo che conosciamo è pieno di ingiustizie… Guarda quei poveri mendicanti che girano per le città del nostro territorio. Purtroppo i poveri diventeranno sempre più pveri mentre i ricchi sempre più ricchi e potenti… E’ il corso della vita che non potremmo mai spezzare. Ma potremmo fare di tutto per rendere il nostro luogo un posto migliore. >
< Credo che la mia cella sia il posto peggiore del mondo… Perché devo subire tutto questo supplizio! Io sono innocente. >
< Presto ci sarà un processo e sarà lì che potrai dimostrare la tua libertà e i tuoi diritti. >
< E come faccio? Sono trattato come una creatura dimenticata da Dio. Con quali mezzi potrei difendermi? >
< Potrei aiutarvi io, Sandro. Però dovreste fare qualcosa per me. >
Sandro non capiva perché il giudice incaricato di seguire il suo caso, doveva fare di tutto per aiutarlo.
Che cosa poteva avere in mentre Girolamo Savonarola nella sua bontà nascosta dal male più profondo?
< Non vi capisco, giudice. Voi dovreste essere imparziale. >
< Lo so. Ma ho molto a cuore il vostro futuro e mi dispiacerebbe se foste condannato a morte. Per questo vorrei aiutarvi. >
< Sentiamo, che cosa dovrei fare per voi? >
< Dovreste pitturare tutta la facciata e l’interno della mia umile casa che si trova in uno dei quartieri più belli della città… Forse non lo sapete, ma sono sempre stato attratto dall’arte e dal tuo talento. Se riuscirai ad acconsentire al mio volere, riuscirò a liberarvi in pochissimo tempo. >
< Signor Giudice, io non so cosa dire… Che cosa dovrei dipingere per voi? >
< Non lo so. L’artista siete voi. Sorprendetemi. >
Fissando lo sguardo irriverente e sicuro di Sé di Girolamo, Sandro capì che c’era qualcosa che non quadrava nel volere del giudice, rendendolo alquanto spaventato e confuso.
< Vorrei pensarci se non vi dispiace. >
< Va bene, posso darti una notte per riflettere. Ma domani voglio una risposta da voi. Il mio desiderio non può aspettare oltre. >
< Giudice Savonarola, non capisco perché avete tutta questa fretta… >
< Non sono affari vostri, ragazzo mio. Se voglio farmi notare dai miei nemici, allora anch’io devo mostrarmi ricco e potente. Fare il giudice in questa tua udienza è la cosa migliore che mi sia mai capitata. A Firenze ero considerato solo come un povero prete predicatore, ma qui a Lucca è tutto diverso. Forse perché non mi conosce nessuno a parte voi… Ma non credo che sia un problema. Sandro, io ho fiducia in voi. Non mi deludete… Ah, e per rendere il vostro soggiorno nelle prigioni delle mura lucchesi, posso farvi spostare in un ambiente più consono alla mia persona. Vi potrebbe stare bene? >
< Voi siete molto gentile, giudice. >
< Chiamatemi semplicemente Girolamo, anche se il nominativo giudice mi fa sentire importante è giudizioso agli occhi di Dio… Hai forse una richiesta particolare che potrei esaudire? >
< Accetterò di buon grado la vostra proposta di farmi spostare in un ambiete più sano… Però vorrei con me il mio compagno di cella Alberto. >
< Volete dividere la vostra cella con un volgare ladro? Perché? >
< Perché mi aiuterebbe a riflettere in questa scelta. E poi è un mio grande amico. >
Pensando che non ci fosse niente che potesse ostacolare il suo piano, alla fine Girolamo acconsentì alla richiesta di Sandro.
< Molto bene. E sia come volete voi. >
< Domani mattina saprete il responso. Ve lo giuro. >
< Ne sono certo… Ah, Sandro? >
< Ditemi, Girolamo. Posso fare io adesso qualcosa per voi? >
< Non credo che sia importante dirvelo visto che dovrebbe essere sottinteso, ma se non acconsentireste al mio volere, il vostro futuro sarebbe molto cruento e nefasto. Non solo vi volterebbero tutti le spalle, ma cesserete di esistere prima ancora di aver sbocciato completamente il vostro talento di pittore. E devo dire che sarebbe un brutto peccato. >
< Voi fate leva sul mio talento per diventare una persona migliore agli occhi di tutti… Ma Dio non acconsentirebbe mai che un umile prete potesse avere così tanta lussuria. >
< Badate a come parlate, Sandro. Queste parole mferirebbero anche il più crudele dei vostri aiutanti. >
< Io non voglio essere aiutato… Voglio solo un po’ di giusitizia. E se credo in un futuro migliore, penso che in questo mondo corrotto ce ne sia ancora. >
< Voi vivete ancora nel mondo dei sogni, Sandro. La realtà è una cosa assai diversa. >
< Sognare non costa nulla, Girolamo… Mi dispiace avervi fatto perdere tsnto tempo con le mie umile chiacchere. Sarà meglio che vada a riflettere. >
< Sandro? >
< Ditemi, Girolamo. >
< Da quanto tempo è che non tocchi un pennello? >
< Da circa un mese, ormai. La mia sofferenza è inevitabile come la mia pazzia. >
< Seguite me. Sarò io che vi porterò nel vostro nuovo “Alloggio.” >
< Con immenso piacere di vostra Signoria, Girolamo. >
Sandro non era per niente convinto da tutte le parole che il suo giudice gli aveva inculcato nella sua mente.
Credeva che ci fosse una sorta di trappola ingannevole nei suoi modi di fare che non avrebbe potuto evitare in nessun modo.
Il giovane pittore riusciva a mascherare molto bene il suo timore agli occhi del suo presunto alleato giudice, ma per quanto tempo poteva andare avanti questa storia?
“Il male risiede dentro gli occhi di quel diavolo che si è ipossessato del corpo di un seguace di Dio. Ha voluto vendere la sua anima per la lussuria e la fama di diventare quello che non è e che non sarà mai… Il suo brusco risveglio sarà un grande dolore per lui, ma cosa potrebbe fare un umile pittore come me per giunta prigioniero di un sistema confuso e ignobile che getta in prigione dei poveri cristiani come me medesimo?”
< Ecco la vostra nuova cella, Sandro. Davanti a voi c’è una tavola in cui potete dar sfogo alla vostra pittura e alla vostra immaginazione. >
Per un momento lo sguardo di Sandro divenne più felice e disteso, ma la sua contentezza era molto lontana dalla sua liberazione.
< Vi ringrazio infinitamente, Girolamo. >
< Adesso non so se potrò intercedere per il vostro amico Alberto. Ma sta di fatto che avrà tutte le cure e i voleri necessari atti a renderlo salvo agli occhi di chi vuole fargli del male. >
< Solo perché è un ladro che ha cercato di sfamare la sua famiglia non vuol dire che deve essere peccatore per forza. >
< Purtroppo non seguo il suo provesso da vicino… Potrebbe essere già spacciato in partenza.>
< Come lo posso essere io? >
< Lo sai quale potrebbe essere il tuo destino, Sandro. Devi solo ascoltare le parole giuste. >
< Spero che Dio mi possa portare consiglio per una scelta migliore e decisiva. >
< Fidatevi Sandro. Anche se le vie del Signore sono imperscrutabili, il suo volere potrebbe far felice tutti e due… Adesso vi lascio riposare. Avete avuto una giornata molto difficile. Ci rivediamo domani. >
< A domani, Giudice Savonarola > disse infine Sandro prima di rimanere definitivamente solo.
“Dio, dammi la forza di andare avanti e di riuscire a cavarmela in questa situazione… Sul mio cammino ho incontrato un diavolo tentaore che vuole rovinare per sempre la mia esistenza, ma non mi farò ricattare in questo modo. Se c’è un po’ di giustizia come credo, allora sarà la divina provvidenza ad intercedere per me.
Nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo. Amen.
E che la grazia e il giudizio di nostro Signore possa essere la luce del mio futuro e che offuschi per sempre la malvagità degli uomini corrotti.”
E dopo quest’ultimo pensiero che sapeva di preghiera, Sandro cercò di distrarsi dipingendo lemura della sua nuova stanza.
“Perché dipingere su olio su tela quando posso rendere questo posto più luminoso? In questo momento Spererei soltanto che Alberto possa avere più fortuna di me e che il buon Dio possa pregare per lui. Solo domani riuscirò a scoprire quale sarà davvero il mio futuro, anche se conto sempre sull’aiuto di un caro amico che non ho mai dimenticato.”
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > I Medici / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94