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Autore: 0421_Lacie_Baskerville    05/07/2020    0 recensioni
Avvertimento Spoiler All Might (ci sono vari spoiler fino alla quarta stagione di MHA e tutto FT)
Immaginiamo il mondo di MHA e che All Might abbia incontrato Erza Scarlet di FT, scappata dalla Torre e abbia deciso di adottarla. Immaginiamo la Erza di Fairy Tail, rinomata agenzia e accademia per eroi, assistere in TV ai fatti di Kamino e decisa ha proteggere la persona che è diventata suo padre, si trasferisca alla Yuei, seguita dai suoi amici Natsu e Lucy per proteggerlo.
Così incontra il successore di All Might, Midoriya Izuku, che resta profondamente colpito dall'esistenza di questa "figlia". Intanto la Yuei subisce diversi attacchi e dietro di essi si cela un unica persone che da anni manipola gli eventi della vita di Erza, in attesa di poter fare la sua mossa e vendicarsi del Simbolo.
I ragazzi dello Yuei e di Fairy Tail dovranno unire le forze per sconfiggere questa sinistra figura, intrecciando fra loro amicizie, amori e rivalità.
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: All Might, Dabi, Izuku Midoriya, Ochako Uraraka
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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La giornata era calda e luminosa, anche se l'estate era ancora lontana. Midoriya aveva la fronte e la schiena madidi di sudore e avrebbe fatto qualsiasi cosa per una bibita fresca.
I suoi compagni di classe e amici avevano l'aria piacevolmente accaldata e al momento, stavano giocando con le pinze per raccogliere i rifiuti, fingendo che fossero spade e loro cavalieri impegnati in una lotta.
Hakagure in particolare, se la cavava davvero bene. Eseguiva delle stoccate che facevano indietreggiare Ashido, fra le risate della ragazza e quelle dei compagni che assistevano.
Era bello, ogni tanto, concedersi di quei momenti. Era un modo come un altro, per spezzare la tensione che accumulavano nello studiare per diventare Eroi e diplomarsi alla prestigiosa accademia Yuei, la migliore del Giappone.
A Midoriya sembrava ancora un sogno il poterla frequentare. Fino all’anno scorso, era uno di quei rari individui nato senza quirk. Una rarità, dal momento che l’ottanta percento della popolazione mondiale possedeva un qualche tipo di potere straordinario che gli conferiva abilità un tempo solo sognate o lette nei libri.
Aveva sempre sognato di diventare un eroe come All Might, di salvare le persone con un sorriso spavaldo e aiutare il prossimo, ma il suo sogno era stato deriso da chi lo circondava. Almeno finché non aveva attirato l’attenzione del Simbolo della Pace, in modo inconsapevole, e lui gli aveva trasmesso il suo quirk.
Sciolse i muscoli delle spalle, indolenziti per la fatica. Era stato un miracolo, normalmente i quirk erano caratteristiche innate, ma il One for All era un potere speciale che andava trasmesso da un individuo a un altro.  
Quel giorno, erano felici che l’attività da eroi consisteva in un giorno di volontariato per aiutare i cittadini a pulire la loro città dalla spazzatura e non solo dai criminali.
Si erano concentrati nel parco cittadino, dividendosi in piccoli gruppi e occupandosi di zone diverse. Ormai, quasi tutti erano tornati al punto di partenza, stanchi e in attesa di ricevere il prossimo settore da ripulire.
≪  Deku-kun!  ≫ strillò Uraraka contenta, correndoli incontro. ≪  Hai già finito anche tu?  ≫
Midoriya si voltò e le fece un cenno dal bordo della panchina su cui era seduto, con Minetta e Sero accanto. ≪  Si, è andato tutto bene, Uraraka-san?  ≫
≪  Si, certo. Abbiamo finito anche noi. Quale sarà il prossimo?  ≫ domandò allegramente, mettendosi a sedere al suo fianco.
Uraraka Ochaco era la sua migliore amica dall’inizio dell’anno scolastico. Era anche la prima ragazza con cui Midoriya avesse mai scambiato più di due parole.
Aveva il viso accaldato e nel sedersi si sfilò i guanti. Troppo vicino, come era solita fare. Midoriya sentì che il viso gli diventava caldo e immaginò di essere arrossito. Il pensiero lo mise ancora più in agitazione. Balbettò, agitandosi ≪  Ah…si…chi-chissà ≫
La ragazza chinò leggermente la testa di lato, osservandolo incuriosita e perplessa. Probabilmente pensava che fosse matto e non poteva dargli tutti i torti.
≪  Midoriya-kun, Uraraka-san,  ≫ gli chiamò Iida Tenya, capoclasse della 1 A e suo amico, guardandoli severamente. ≪  il professor Aizawa vuole parlare con tutti i membri della classe   ≫
Iida gesticolò, dirigendo il resto della classe a formare un piccolo semicerchio. Passandoli accanto Sero ridacchiò. ≪  Che movimenti ridicoli, capoclasse ≫
Iida non ci fece caso, continuando a sbraitare, mentre finivano di raggrupparsi intorno a un uomo vestito di nero, con i lunghi capelli scarmigliati che gli coprivano la maggior parte del viso pallido.
 Scattò sull’attenti, rivolgendosi al professore. ≪  Tutta la classe è pronta all’ascolta, professore! ≫
Il loro insegnante annuì, l’aria annoiata. Aveva i capelli più crespi del solito, schiacciati su un lato come se si fosse appena svegliato e si fosse dimenticato di pettinarsi. Era uno degli eroi professionisti della scuola, Eraser, in grado di cancellare qualsiasi quirk con un solo sguardo.
Midoriya si guardò attorno, sentendosi osservato e incrociò lo sguardo cupo di un ragazzo biondo. Bakugo Katsuki - suo amico fin dall’infanzia, oltre che principale aguzzino fino alla terza media – lo stava fissando, il viso contratto in un’espressione disgustata.
≪  Bene, abbiamo sprecato ben quindici secondi in attesa che mi concedeste la vostra attenzione. In comportamento controproducente da parte di voi aspiranti eroi    ≫ disse Aizawa, infastidito ≪  Cercate di essere più responsabili ≫
L’intera classe lo guardò in silenzio. Erano abituati a questo genere di commenti. Aizawa sospirò, guardandoli come se avesse preferito trovarsi da qualsiasi altra parte piuttosto che sotto il sole a dare loro direttive.
≪  Procediamo, ora vi assegnerò le altre aeree da pulire per la giornata di volontariato degli eroi. Dividetevi in gruppi da cinque e dirigetevi nei settori a voi assegnati. Io devo tornare alla Yuei, perciò non combinate guai ≫
Un brusio si alzò, subito. Uraraka si volse a guardare Midoriya, perplessa. ≪  Sarà successo qualcosa?  ≫ gli chiese. Prima che potesse rispondere, una voce si alzò sopra le altre, leggermente gracchiante.
≪  È successo qualcosa, Aizawa-sensei?  ≫ domandò Tsuyu Asui, con il suo timbro gracchiante e il dito sotto il labbro.
 Aizawa rispose mantenendo la sua espressione imperturbabile. ≪  Nulla che vi riguardi. Siete pregati di non combinare guai e di non intervenire se vi imbattete in un qualsiasi crimine. Rivolgetevi agli eroi certificati e chiamatemi subito ≫
≪  Già, e poi lo sanno tutti che siamo così sfigati che i Villan attaccano sempre a noi  ≫ commentò Kaminari, con un sospiro esasperato. ≪  Neanche fossimo l'unica classe della Yuei ≫
Al suo fianco, Jiro gli diede una leggera spinta per farlo smettere di parlare.  
Un coro di voci si sollevò all'unisono, dicendo ≪  Si, professore ≫.
Lui sbuffò e se ne andò con la sua andatura svogliata, ma prima lanciò un’occhiata a Bakugo e a Midoriya, come a volerli mettere silenziosamente in guardia.
Sotto la supervisione dei due capoclasse, si divisero in gruppi e distribuirono le zone di assegnazione, poi si diressero ognuno per la propria strada.
Midoriya si trovò in squadra con Uraraka, Ida, Kaminari e Tsuyu. Fortunatamente, Bakugo si trovava in un altro gruppo con Kirishima, Jiro, Ojiro e Ashido. Nel passargli accanto gli urtò una spalla, facendolo barcollare.
≪  Levati di mezzo, Merdeku  ≫ grugnì il biondo, le mani affondate nelle tasche dei pantaloni lasciati morbidi sui fianchi.
Midoriya si irrigidì, dicendo con voce leggermente acuta. ≪  Ah si, certo, s-scusa Kacchan. B-buon lavoro ≫
Bakugo sputò a terra, infastidito. Non si voltò a guardarlo, mentre il suo gruppo lo seguiva. Kirishima si voltò a guardare Midoriya, sospirando. ≪  Lascialo perdere, è un idiota ≫
≪  A chi hai dato dell’idiota?!  ≫ gridò Bakugo, pronto a litigare. Kirishima sospirò, mentre Ojiro lo guardava rassegnato, commentando ≪  Dai, basta. Non fatevi notare come sempre ≫
Midoriya li guardò allontanarsi, sollevato di essere in una squadra diversa. Sembrava sempre che Bakugo volesse litigare con lui.
Almeno ha smesso di tormentarmi.
Alle medie era stato terribile. Ogni mattina, andava a scuola con la voglia di vivere sotto le scarpe e sapendo che l’amico gli avrebbe giocato qualche brutto scherzo.
Bibite rovesciate sulla divisa, i suoi quaderni e libri gettati dalla finestra o direttamente immersi nel lavabo pieno di acqua, erano solo il male minore. Le prese in giro e gli insulti, gli inviti a suicidarsi, erano stati più difficili da mandare giù. Soprattutto perché provenivano dalla persona che lui ammirava di più.
Sospirò. Quello era stato il periodo più brutto della sua vita, ma ormai le cose erano cambiate anche fra loro. Non erano esattamente in pace, ma adesso riusciva a tenere testa al biondo con più sicurezza.  
≪  Deku-kun? Stai bene?  ≫ gli chiese preoccupata Uraraka, allungando la mano e sfiorandoli la spalla. Lui sobbalzò, arrossendo. ≪  Ah si   ≫ disse, distogliendo lo sguardo. ≪  Andiamo a svolgere il nostro lavoro  ≫
≪  Sei pallido, Midoriya-chan  ≫ commentò Tsuyu, voltandosi a guardarlo. Lui incassò la testa nelle spalle, mormorando ≪  S-sto bene, davvero ≫
I suoi compagni non sembrarono del tutto convinti, ma non insistettero. Si incamminarono con Iida in testa. Midoriya gli stava accanto, osservandolo.
C’era una cosa che da un po' di tempo l’incuriosiva, ma non aveva avuto il coraggio di chiedere conferma. ≪  S-senti, Iida-kun?  ≫ azzardò, incerto.
Il ragazzo si voltò a guardarlo. ≪  Cosa c’è?  ≫ domandò, cortesemente. Midoriya esitò. Uraraka lo stava guardando, incuriosita.
≪  Uhm ecco ≫
Lo sguardo di Iida si addolci. ≪  Se vuoi chiedermi qualcosa, non esitare, siamo amici, no? ≫
Midoriya annuì, tranquillizzandosi. ≪  Non sono affari miei, ma ti confesso che sono un poco curioso  ≫ disse, guardandolo attentamente. ≪  Tra te e Yaoyorozu-san sta succedendo qualcosa? Ultimamente, siete molto vicini ≫
Il ragazzo sussultò. Uraraka, Tsuyu e Kaminari si tesero le orecchie, facendolo arrossire. Si passò una mano dietro la nuca, imbarazzato.
≪  Ah, mi spiace deluderti ma non sono io il ragazzo che interessa a Yaoyorozu-san  ≫ disse. A Midoriya sembrò di cogliere una nota di amarezza nel suo tono, abilmente celata.
≪  Credo che a Momo  ≫ intervenne Uraraka, pensierosa. ≪  piaccia Todoroki-kun ≫
≪  Eh?!  ≫ esclamò Midoriya, voltandosi di scatto. ≪  Ma se Todoroki le parla appena ≫
≪  Proprio per questo  ≫ intervenne Kaminari, divertito. Si strinse nelle spalle. ≪  Alle ragazze piace soffrire, soprattutto se è per un bel ragazzo ≫
Tsuyu lo guardò male. ≪  Non dire stupidaggini ≫
≪  Todoroki non è solo bello  ≫ concordò Uraraka, decisa. ≪  Ha un suo fascino ed è sempre molto gentile con Momo ≫
La discussione stava perdendo velocemente di interesse per lui. Il suo sguardo si spostò sul ragazzo al suo fianco. Gli occhi azzurri di Iida avevano uno sguardo perso nel vuoto, si riscosse accorgendosi di essere osservato dell’amico e gli fece un gran sorriso. ≪  Beh, pensiamo a portare a termine questo compito invece che agli inutili pettegolezzi   ≫
Le ore di lavoro passarono in tranquillità, sotto la direzione di Iida, e prima che se ne rendesse conto era pomeriggio.
≪ Bene, anche questa è fatta  ≫ commentò Kaminari, stiracchiandosi. Midoriya e Iida chiusero le ultime buste di spazzatura, mentre le ragazze radunavano gli attrezzi.
≪  Si, abbiamo fatto un ottimo lavoro  ≫ concordò soddisfatto, Iida. ≪  Sono sollevato di sapere che la nostra città sarà più bella anche grazie a noi ≫
≪  Non sarà un po' esagerato?  ≫ si chiese Midoriya, ad alta voce. Un errore che si rese conto di aver commesso nel momento in cui Iida lo guardò con gli occhi azzurri seri. ≪  Ma certo che no, Midoriya-kun!  ≫ disse deciso. ≪  Ogni cittadino dovrebbe impegnarsi a tenere pulita la città ≫
Midoriya guardò Uraraka che alzò gli occhi al cielo, esasperata. Le labbra si curvarono in un sorriso e dovette sforzarsi di non ridere davanti alla buffa faccia della ragazza.  
In quel momento, un’esplosione a qualche strada di distanza attirò la loro attenzione. Si voltarono tutti a guardare il filo di fumo risalire in cielo, da dietro delle palazzine.
≪  Non sarà mica…Kacchan?!  ≫ si domandò Midoriya ad alta voce, da lui se l’aspettava che si mettesse a far esplodere le cose solo perché gli andava e si annoiava.
≪  Macché, non sarà così idiota  ≫ commentò Uraraka, scuotendo la testa.
La guardarono come a dirle, che si, il compagno di classe poteva essere davvero tanto idiota. Se gli scattavano i cinque minuti, Bakugo poteva far saltare in aria chiunque. Midoriya lo sapeva bene dal momento che lo conosceva fin da quando erano bambini.
≪  Oh merda, che facciamo?  ≫ domandò Kaminari, agitandosi.
≪  State calmi! Per prima cosa dobbiamo avvisare un Pro-Heroes e poi chiamare Aizawa-sensei   ≫  disse prontamente Ida. Tsuyu commentò sottovoce ≪  Non sappiamo nemmeno che sta succedendo, cosa dobbiamo dire? ≫
Midoriya si alzò, attivando il Full Cown, disse deciso. ≪  Vado a controllare ≫
Prima che qualcuno potesse rispondere, stava già correndo. Gridò ai compagni alle sue spalle. ≪  Per sicurezza avvisate i Pro ≫
Ignorò le grida di protesta di Ida e Kaminari, e si lanciò senza pensare verso il pericolo. Un attimo dopo, sentì alle sue spalle una vocetta che lo chiamava. ≪  Deku-kun, aspetta ≫
Si voltò, trovando Uraraka che gli correva dietro. Il caschetto castano oscillava alle sue spalle, il viso determinato. Midoriya aprì la bocca sorpreso, dicendo ≪  Uraraka-san, che fai? ≫
≪  Voglio dare una mano anche io  ≫ rispose determinata, cercando di tenere il suo passo. ≪  E poi non sono tanto sicura che non sia opera di Bakugo ≫
Midoriya rallentò, permettendole di raggiungerlo. ≪  Va bene, ma stammi vicino  ≫ rispose, preoccupato che finisse per farsi male. Prima di voltarsi, riuscì a scorgere un luccichio nei suoi dolci occhi castani e un sorriso allegro. ≪  S-si  ≫ disse lei.
Per qualche ragione, Midoriya si sentì in imbarazzo.
La scena che si trovarono davanti emergendo da uno dei tanti vicoli, gli ghiacciò il sangue.
Davanti a loro, si estendeva una scena spaventosa: vetrine in frantumi, con i vetri sparsi al suolo e calpestati dalla gente in fuga. Urla di dolore e terrore rimbalzavano fra i palazzi, solcati da spesse crepe. Il cemento e l’asfalto erano spaccati ed enormi blocchi di macerie erano sparsi ovunque.
Al centro del caos, c'era un Villan ricoperto di una sostanza viscida e fangosa, simile a melma, che colpiva con i suoi lunghi tentacoli gli edifici e il pavimento, gettando in aria frammenti di macerie.
Un tentacolo si avventò su un cassiere che si trascinava a quattro zampe, fuori da un negozio di alimentari.
Midoriya si mosse senza pensare. Attraversò la piazza e afferrò il signore che si trovava nella traiettoria di un tentacolo, portandolo al sicuro con un salto.
≪  Fuori dai piedi!  ≫ ruggì il criminale, travolgendo vetrine e mandandole in frantumi, avventandosi sui passanti in fuga.
Midoriya si muoveva veloce, cercando di salvarli tutti. Un tentacolo lo colpì sulla schiena, come una frustrata, strappandoli un grido strozzato.
≪  Deku-kun, attento!  ≫ gridò Uraraka, fermandosi dall’aiutare le persone intrappolate nelle macerie o paralizzate dal terrore.
I piedi si staccarono da terra, proiettandolo in aria. Portò indietro il braccio e colpì il villan, gridando. ≪  Smash!  ≫  
La melma si mosse addensandosi e attutì il colpo, schizzando ovunque. Midoriya vide un uomo rotolare a terra e rimettersi in piedi. La melma si mosse, raccogliendosi intorno all’uomo e avventandosi su di lui.
 Colpì il terreno con forza, staccando un blocco enorme di cemento. Entrambi, gli stavano finendo addosso. Midoriya portò indietro il braccio, pronto a spazzarli via con un colpo secco, quando qualcosa entrò nel suo campo visivo facendolo esitare. Qualcosa di rosso e luminoso.
"Fu in quel momento, che avvenne il nostro primo incontro, se così lo possiamo chiamare. In un giorno all'apparenza come tanti altri, lei entrò con un salto nella mia vita e tagliò di netto il braccio fangoso, le macerie e l'aria stessa. Solo in seguito compresi che quello che in realtà tagliò con la sua spada fu lo spazio stesso."
L’aria si mosse così velocemente, da tagliare il cemento e la melma con un unico fendente di spada. Davanti a lui, era comparsa una figura slanciata.
≪  Sei tu il responsabile di questo disastro?  ≫ domandò la ragazza, raddrizzando la schiena.
Il rosso vivo dei suoi capelli ondeggiò davanti agli occhi di Midoriya. Erano lunghi, di un rosso brillante e scuro, le sfioravano i fianchi. Gettò a terra una sacca da viaggio con un gesto ampio e plateale. Nell'altra mano stringeva una spada medioevale con l'elsa a forma di ali d'uccello.
Midoriya la guardò sbalordito. Era comparsa dal nulla, muovendosi così velocemente che non l’aveva nemmeno vista.
≪  Stai indietro  ≫ disse a Midoriya, senza nemmeno voltarsi. Scattò in avanti, correndo incontro al nemico, prima che lui trovasse le parole per risponderle.
≪  Voi criminali siete tutti uguali  ≫ gridò, irritata ≪  Dovette farla finita ≫.
Sollevò la spada sopra la propria testa. Midoriya lanciò un grido di avvertimento, quella creatura era troppo fangosa per poterla colpire con un’arma simile, la ragazza si sarebbe solo fatta male.
Lei, però, lo ignorò e colpì, dividendo in due il Villan con un fendente. La lama roteò a una velocità spaventosa, generando quella che sembrava una perturbazione in miniatura che strappò pezzi di fango.
Tagliò ancora e ancora, fino a ridurre a una forma indefinita il villan. Quando tutto il fango fu rimosso, Midoriya vide cosa c'era sotto: un uomo tremante che si stringeva al petto una borsa piena di soldi. La ragazza dai capelli scarlatti lo colpì in volto con un calcio rotante e lo mandò al tappetto facendoli perdere i sensi.
≪  F-fantastica!  ≫ strillò entusiasta, Uraraka.
Midoriya non riusciva a credere ai suoi occhi. Il tempismo con cui la misteriosa ragazza era apparsa e lo aveva salvato, il modo in cui aveva attaccato il criminale...aveva pensato fosse avventato, invece lei doveva aver intuito qualcosa del suo avversario che a lui era sfuggito, ed era riuscita ha privarlo della sua protezione viscida senza però ferirlo.
≪  Tutto bene? Ti ha colpito?  ≫ gli chiese voltandosi a guardarlo.
A Midoriya servirono diversi secondi per rendersi conto che stava parlando proprio con lui. Aveva tirato fuori - chissà dove e come - una corda e la stava usando per immobilizzare il criminale.
Midoriya sentiva bruciare la schiena, dove il tentacolo l’aveva colpito come una frustrata. ≪  Ah? Si  ≫ rispose, incerto. ≪   S-sto bene ≫
Finalmente, alle sue spalle arrivarono i compagni che aveva lasciato indietro, accompagnati degli Hero professionisti.
≪  Midoriya-kun, Uraraka-san! Siete degli sconsiderati  ≫ si infuriò Ida, guardando male Uraraka che aveva aiutato le persone a mettersi in salvo. I suoi occhi si spostarono su Midoriya, stringendosi sospettoso.
≪  Scusa, non potevo proprio stare con le mani in mano  ≫ si giustificò, timidamente. ≪  Soprattutto dal momento che gli eroi non erano ancora arrivati ≫
≪  Esatto  ≫ gli diede man forte Uraraka, stese il braccio e indicò la ragazza dai capelli scarlatti che ora stava venendo verso di loro. ≪  E poi quella ragazza ha attaccato il criminale e lo ha colpito e lui è crollato a terra privo di sensi ≫.
Parlò eccitata, mimando i movimenti della ragazza con una foga maggiore di quella usata dalla sconosciuta.  
La ragazza si fermò davanti a loro e raccolse la borsa che aveva lasciato cadere. I capelli le caddero in avanti, dalle spalle sottili, scintillando alla luce del sole come un fuoco vivo. Nella concitazione del momento non se n’era reso conto, ma era davvero bella e si muoveva con una scioltezza tale da sembrare stesse danzando.
≪  Midoriya-kun, mi stai ascoltando?!  ≫ sbraitò Kaminari, isterico. ≪  Perché devi sempre cacciarti in queste situazione assurde?! È pericoloso e non hai ancora una licenza. Io non ti capisco! ≫
≪  Ti sei fatto male? ≫ domandò la ragazza, scrutandolo con gli occhi nocciola. Stava parlando con lui, ma lanciò un’occhiata anche ai suoi amici, come a volersi accertare che non ci fossero feriti.
≪  N-no, s-sto bene  ≫ balbettò, sentendo il viso caldo. Le labbra rosee della ragazza si tesero in un piccolo sorriso. ≪  Meglio così ≫
Ora che ce l'aveva davanti riusciva a mettere a fuoco qualcosa di più dei suoi capelli lunghi e lisci, di un rosso scarlatto incantevole. Era bella, ma di una bellezza straniera, con il viso dai tratti delicati e gli occhi grandi di un castano nocciola luminoso.
Era più alta di lui - non che ci volesse molto, dato che era un tappo rispetto agli altri ragazzi - e aveva curve morbide, accentuate dalla gonna e dalla camicetta.
Spinse dietro l'orecchio una ciocca di capelli scarlatti.
≪  Mi spiace chiederlo in questo modo,  ≫ esordì, incerta ≪  ma mi sono persa e vago da ore. Mi potreste dire dove sono finita?  ≫
Kaminari spinse Midoriya da parte, facendolo barcollare ≪  Certo  ≫ disse, un po' troppo euforico. ≪  Tutto quello che vuoi, bellezza ≫
Lei inarcò le sopracciglia, soppesandolo.
≪  Sei disgustoso  ≫ gli disse Tsuyu. Uraraka le si avvicinò, ancora agitata. ≪  Sei stata fantastica prima! Ti aveva presa per un’eroina professionista, però sei così giovane! Dovresti avere la nostra età, vero? ≫. Guardò la compagnia in cerca di conferma. Tsuyu chinò la testa di lato.
La ragazza aveva un’espressione leggermente confusa, corrugò la fronte, cercando di seguire i loro discorsi. ≪  Le leggi del mio paese sono leggermente diverse dalle vostre  ≫ rispose, con un sorriso compiaciuto.
≪  Io sono Tsuyu Asui, come ti chiami?  ≫ si presentò la ragazza dai capelli verdi, accennando un sorriso.
≪  Ah, io sono Ochaco Uraraka.  ≫ intervenne Uraraka, euforica. ≪  Sei stata fantastica, ed hai anche salvato Deku-kun!  ≫
Iida stava osservando i Pro che prendevano in custodia il criminale, era rimasto poco che potessero fare. La ragazza aveva risolto la situazione molto velocemente. ≪  Capisco, sei straniera.  ≫ disse, facendo accenno al leggero accento della ragazza. ≪  Parli bene la nostra lingua, però. Ah, io sono il capoclasse della prima A, Ida Tenya, benvenuta nel nostro paese ≫
≪  Ed io sono Kaminari Denki.  ≫ disse, sporgendosi verso di lei con un sorriso luminoso. Abbassò la voce, suadente. ≪  Puoi fare di me quello che vuoi!  ≫
≪  Kaminari-kun!  ≫ gridò Ida, nello stresso momento in cui Tsuyu ripeteva ≪  Disgustoso ≫
Midoriya era rimasto un poco in disparte a guardare la scena.
Dopo essersi accertata che non era ferito, non l’aveva più guardato, ma il suo sguardo tornò su di lui nel momento in cui disse ≪   Grazie per l’aiuto, io sono Midoriya Izuku.  ≫
La ragazza lo guardò per un lungo istante, schiudendo le labbra sorpresa. ≪  Midoriya Izuku?  ≫ mormorò quasi fra sé, lasciandolo perplesso. C’era una qualche ragione per cui una ragazza così bella, avrebbe dovuto conoscere il suo nome? Non gliene veniva in mente nessuna, se non forse il Festival Scolastico.
Li guardò un po' confusa e sopraffatta dal loro entusiasmo.
≪  Uhm, mi chiamo Erza. Erza Scarlet. Vengo dall'America e anche se conosco un poco la lingua, questa è la mia prima volta nel vostro paese.  ≫ disse, leggermente imbarazzata ≪  Potreste parlare un po' più lentamente, per favore? Non riesco a seguirvi altrimenti ≫
≪  Ehi, voi ragazzini! Sgombrate la zona, per favore   ≫  gridò un poliziotto. ≪  Questa è la scena di un crimine, non un parco dove fare amicizia ≫
 Un eroe si avvicinò all’agente e gli indicò Erza, probabilmente spiegandoli cosa aveva fatto.
Erza li osservò per un attimo, accigliandosi. ≪  Ah, meglio spostarsi  ≫ disse, incamminandosi verso il vicolo più vicino.
Il poliziotto si girò di scatto verso di loro. ≪  Aspettate un attimo, ho delle domande da farvi ≫
Midoriya esitò, con i suoi compagni, mentre Erza scattò. Si mise a correre, scomparendo nel vicolo e mollandoli così. Si guardarono scioccati, mentre il poliziotto li raggiungeva.
La ritrovarono poco dopo che gli aspettava più avanti, con la schiena poggiata al muro di un edificio e il cellulare in mano. ≪  Ah, eccovi qui  ≫ disse, come se non fosse stata lei a darsela a gambe senza ragione. ≪  Vi aspettavo ≫
≪  Sei scappata via mentre parlavamo  ≫ disse Ida, sospettoso. ≪  La polizia aveva delle domande da fare sull’accaduto ≫
Erza si strinse nelle spalle, disinteressata. ≪  Si, non nutro grande simpatia per la stampa e la polizia  ≫ rispose ≪  Possono trarle da soli le loro conclusioni ≫
Uraraka la guardò a bocca aperta, turbato. ≪  Ma non sei un’eroina? Dal modo in cui sei intervenuta pensavo… ≫
≪  Sono un’aspirante eroina e potevo intervenire  ≫ tagliò corto. ≪  Solo che detesto la stampa e i poliziotti. Meno li vedo, meglio è ≫
Midoriya la guardò turbato e confuso. Non era una cosa comune per gli eroi evitare la stampa, soprattutto perché l’importanza di un eroe era misurata dall’apprezzamento dell’opinione pubblica.
Il viso di Erza si stese in un sorriso. ≪  Allora, dov'è che siamo?  ≫
I ragazzi si scambiarono un’occhiata dubbiosa. Fu Ida a spiegarglielo, prolisso di informazioni e dettagli. Uraraka e Kaminari fecero del loro meglio per semplificare e aiutare Erza ha capire.
≪  Uhm, mi sono allontanata meno di quanto pensassi   ≫ commentò, pensierosa.
≪  Esattamente, dove sei diretta?  ≫ domandò Uraraka ≪  Se è qui vicino possiamo accompagnarti noi prima di tornare a scuola ≫
≪  È il modo migliore se temi di perderti  ≫ concordò Ida, serioso.
Midoriya si teneva da parte, osservando e ascoltando in silenzio. Un po' lo intimidiva quella strana ragazza. L'aveva ringraziata, certo, ma aveva comunque la sensazione che avrebbe dovuto fare di più. Non avrebbe dovuto aver bisogno di essere salvato. Aveva ereditato il quirk dell'uomo più forte del mondo e si faceva salvare così da una passante, era un caso disperato.
≪  Sto andando alla Yuei Academy  ≫ disse Erza, facendolo trasalire. Alzò di scatto la testa, fissandola. Anche i suoi compagni erano ammutoliti. Erza stava guardando la città, il suo traffico, le persone e gli edifici, persa nei suoi pensieri. ≪  C'è qualcuno che devo incontrare ≫
≪  Chi?  ≫ domandò Midoriya, rompendo il silenzio. Erza si voltò, puntandoli addosso i suoi grandi occhi liquidi. Si accigliò, mormorando ≪  Mio padre ≫
Midoriya la guardò perplesso. Alla Yuei si trovavano solo gli studenti e gli insegnanti. Si mosse a disaggio sotto quello sguardo attento.
≪  Tuo padre si trova alla Yuei?  ≫ domandò sorpresa, Uraraka.
≪  Si, è un insegnante  ≫ rispose, guardinga.
≪  Ma questo è perfetto!  ≫ esultò Kaminari, con un sorriso luminoso ≪  Noi siamo studenti del corso per eroi della Yuei e stiamo tornando proprio a scuola ≫
≪  Accedervi senza un pass è impossibile  ≫ fece notare Ida, troncando l'entusiasmo dell'altro ragazzo che lo guardò deluso. ≪ Ma…≫
≪  Di questo non preoccupatevi.  ≫ rispose Erza, con un ghigno divertita. Uraraka la guardò sorpresa. ≪  Non sa che sei qui? ≫
Erza sorrise. C'era qualcosa di malinconico nella sua espressione che Midoriya non riusciva ad afferrare. ≪  No, direi di no.  ≫ rispose ≪  è un po' complicato, diciamo. Ma non vi preoccupate: il nostro rapporto è così, a volte è lui che mi compare davanti dal nulla e a volte sono io ≫
Non fecero troppe domande e tutti insieme si mossero verso la scuola. Lungo il tragitto, Erza volle offrirgli il gelato per ringraziarli della gentilezza di accompagnarla.
≪  Perciò anche tu frequenti una Hero Academia?  ≫ domandò Uraraka, incuriosita. ≪  Era una spada quella che stavi usando, non pensavo che ci fosse ancora qualcuno che le usasse ≫
Tsuyu aggiunse, pensierosa. ≪  A quale specializzazione punti? Soccorso o salvataggio? ≫
≪  Combattimento  ≫ replicò Erza, lanciando un’occhiata ai ragazzi che camminavano dietro le ragazze. La guardarono sorpresi, strappandole una smorfia. ≪  Cosa? Anche se sono una ragazza posso combattere ≫
≪  C-certo  ≫ replicò Midoriya, evitando il suo sguardo. ≪  Ci sono diverse eroine che l’ho fanno. Effettivamente, dal modo in cui sei intervenuta è evidente che è quella la strada a cui punti ≫
≪  Piacerebbe anche a me  ≫ commentò pensierosa, Uraraka. ≪  Ma il mio quirk non è molto d’aiuto in battaglia ≫
≪  Non ti scoraggiare, Uraraka-san  ≫ disse Iida, gentilmente. Midoriya annuì ≪  Sei sempre molto d’aiuto ≫
≪  Quanti anni hai, Scarlet-san?  ≫ le domandò Kaminari, facendosi posto fra lei e Tsuyu. Erza non lo guardò. ≪  Sedici ≫
≪  Come mai sei venuta in Giappone?  ≫ insistette Kaminari, facendola storcere la bocca, infastidita. ≪  Quante domande. Questo l’ho già detto, sono venuta a trovare mia padre ≫
Si voltò a guardare alle sue spalle. Midoriya si irrigidì, quando la ragazza chiese. ≪  Tu sei quel ragazzo, vero? Quello del Festival scolastico che si spaccava le ossa ogni volta che usava il suo quirk ≫
Midoriya abbassò la testa, imbarazzato. ≪  Eh, s-si. Sono io, ma ora riesco ad usarlo senza danneggiarmi ≫
Erza l’osservò per un lungo momento. ≪  Meglio tardi che mai  ≫ borbottò, girandoli le spalle. Non lo guardò più, né gli parlò. Midoriya le camminava alle spalle venendo del tutto ignorato, mentre tutti gli altri chiacchieravano dei più e della mano.
≪  I tuoi capelli  ≫ disse a un certo punto, Uraraka ≪  sono davvero tanto rossi. è una tinta? ≫
≪  No, è il mio colore naturale  ≫ replicò Erza, leggermente infastidita. Li toccò, lisciandoseli con insofferenza. Tanto che Midoriya si chiese se non le piacessero.
Arrivarono a scuola che il sole stava tramontando. Un bel rosso lucente, come i capelli di Erza, dipingeva la volta del cielo all'orizzonte.
Il professore Aizawa li stava aspettando all'ingresso, l’aria più infastidita del solito. Gli fulminò con lo sguardo vedendoli arrivare.  
≪  Siete tutti in punizione per il ritardo. I vostri compagni sono tornati da un pezzo  ≫ annunciò ≪  e vi siete nuovamente cacciati nei guai ≫
≪  Ma professore!  ≫ protestarono in coro.
Aizawa li ignorò. Poi guardò Erza che era rimasta un po' indietro.
<<  E tu chi saresti? Non mi pare proprio che tu studi in questa scuola  ≫
Alle spalle di Erza c'era il tramonto, perciò era impossibile distinguere il rosso dei suoi capelli dal cielo alle sue spalle. Qualcosa nella sua espressione era mutata, diventando dura e autorevole.
<<  Il mio nome è Erza Scarlett. Il mio Master dovrebbe avervi avvisato del mio arrivo   ≫
"Parlò con sicurezza, inflessibile e determinata. Lasciandoci tutti a bocca aperta. Allora non sapevo ancora che Erza Scarlett avrebbe avuto un ruolo importante nella nostra storia. Ricordo che pensai che fosse solo una bellissima e strana ragazza. Una Hero insolita che non indossava alcuna maschera, sfuggiva alla polizia e alla stampa, ma che non aveva esitato un istante a intervenire in una situazione spinosa."
Il professor Aizawa sfoderò la sua espressione infastidita. <<  Ah si, lo troverai nella sala professori  ≫ . Stese il braccio e le consegnò un pass. Poi come se si fosse reso conto che Erza non poteva sapere dove si trovava quella stanza, aggiunse <<  Vieni, ti ci porto  ≫ .
I ragazzi la guardarono perplessa, ma Erza evitò il loro sguardo mentre si avviavano all'interno. Non rispose nemmeno quando Uraraka provò a chiederle chi fosse il suo Master e come avesse ottenuto l'accesso alla scuola.
Erano arrivati all'ingresso dell'edificio principale quando Midoriya riconobbe le due persone ferme davanti alla gradinata: All Might, scheletrico e nervoso, faceva su e giù con addosso vestiti troppo grandi per il suo fisico; seduta sugli scalini con le mani giunte sulla sommità del bastone da passeggio c'era la vecchia Recovery Girl.
Appena li notò, All Might si fermò e mosse qualche passo incerto verso di loro.
Midoriya si illuminò, però si accorse che il suo idolo non stava guardano né lui né gli altri, fissava un'unica persona. Non stava sorridendo e gli occhi infossati erano lucidi di lacrime non versate.
<<  Sono a casa   ≫  disse, Erza, con una voce calda e gentile. I cinque studenti la guardarono confusi e sorpresi. All Might annuì <<  Bentornata  ≫ .
Lei si fece avanti, allontanandosi dal professore, e prima ancora che potesse avvicinarsi, All Might l'aveva già afferrata e tratta a sé. Le strinse le braccia intorno alle spalle, le mani impigliate nei capelli scarlatti della ragazza, le lacrime che gli solcavano il viso.
Erza lasciò le sue braccia lungo il corpo, senza nemmeno accennare a stringerlo a sua volta. Affondò il viso nella sua spalla e per un lungo attimo restò così, immobile.
<<  Ma cosa...?   ≫  tentò di domandare, Kaminari, ma venne subito zittito da Recovery Girl che aveva l'aria commossa.
<<  Erza   ≫  disse, All Might, con la voce impastata dall'emozione. Ignaro della confusione sui volti dei suoi studenti e delle loro mute domande che attendevano risposta.
<<  Ero così in pensiero. Non hai idea della paura che ho avuto, in questi giorni. Nessuno sapeva dirmi dove eri finita né cosa fosse successo. Il tuo telefono risultava sempre spento e irraggiungibile. Quando alla fine, il preside mi ha detto che saresti venuta alla Yuei non sapevo cosa pensare  ≫ . L'allontanò da sé per poterla guardare in viso. <<  Che significa tutto ciò? Ho temuto che qualche villan...   ≫  si fermò e scosse la testa, turbato.
<<  Sto bene   ≫  disse, Erza. La sua voce era composta e indecifrabile. Midoriya non riusciva a scorgere il suo viso per poter tentare di dare un senso a quel tono.
<<  Torniamo a casa  ≫ .
All Might lasciò cadere le braccia senza smettere di fissarla in volto.
<<  Erza, tu...?   ≫  
Non poté finire la frase che Erza lo colpì in piena faccia con un pugno.
 
   
 
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