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Autore: Afrodyte    05/07/2020    10 recensioni
Una terribile sensazione in grado di presagire ciò che accadrà in futuro, un ritorno dal passato che sarà capace di stravolgere il corso degli eventi.
Sensazioni ed emozioni che arriveranno a travolgere le vite di Oscar e di Andrè perchè, si sa, i moti del cuore sono infiniti.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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A Riccardo, 
perchè in silenzio te lo avevo promesso.

 
Morsa
 
 
Quella mattina Andrè si svegliò all'alba, accompagnato da uno strano senso d’inquietudine che non lo abbandonava dalla sera precedente.
Pensò che fosse troppo presto ma, per quanto si sforzasse, non riuscì più a prendere sonno.
Per diverse ore, quella notte, si era girato e rigirato nel letto a causa di una strana morsa alla bocca dello stomaco che lo aveva tormentato ininterrottamente.
Subito pensò che, probabilmente, il dolore fosse causato dalla difficile serata che aveva trascorso a Parigi insieme ad Oscar solo qualche ora prima e che adesso il suo corpo stesse cercando di smaltire gli effetti della sbronza, anche se non ne era del tutto convinto.
Riportò alla mente gli avvenimenti della sera precedente e si ricordò di quanti boccali di birra fosse riuscita ad ordinare Oscar nel giro di qualche ora e di quanta fatica avesse fatto lui per poterne bere altrettanti insieme a lei, solo per tenerle compagnia.
Non avrebbe mai potuto farla bere da sola, non quella sera in cui aveva letto nel suo sguardo una profonda sofferenza, la stessa che sentiva di provare anche lui da diverso tempo.
Così le fece compagnia bevendo insieme a lei perchè voleva farle sentire di essere meno sola, anche se in quel modo assurdo.
Tra loro aveva sempre funzionato così e Andrè  si domandò se in futuro le cose sarebbero cambiate ma, in fondo, non gli dispiaceva affatto sapere di poter essere l'unica persona sulla quale Oscar potesse sempre contare e la sola a saper leggere il suo animo senza che lei fosse costretta ad aprirgli il proprio cuore.
L'aveva capita anche quella sera quando, di ritorno da Versailles, avevano incontrato per le strade di Parigi un reduce di guerra.
Gli era bastato voltarsi verso di lei e vedere il suo sguardo assente per comprendere quanto quella vista le avesse fatto male, facendole correre il pensiero al conte di Fersen che si era allontanato anni prima per andare a combattere in America.
Diede indicazioni a quell'uomo e condusse Oscar in una locanda sulle rive della Senna, dove trascorsero la serata a bere un boccale dopo l'altro.
Ebbe la tentazione di chiederle cosa provasse, se avesse bisogno di sfogarsi con lui, ma sapeva bene che a lei quelle cose non interessavano e che, invece, preferiva affogare la propria sofferenza nell'alcol senza dar voce ai propri pensieri, così come avrebbe fatto un vero uomo.
Da anni, infatti, si era messa in testa di comportarsi come avrebbe fatto suo padre, uomo tutto d'un pezzo, che sicuramente non avrebbe mai confessato ad alta voce di essere innamorato di qualcuno e  tantomeno lo avrebbe fatto lei che, ogni giorno della sua vita, doveva combattere contro se stessa per poter mettere a tacere la sua parte femminile pur di non deludere le aspettative di nessuno.
Così, quella sera, piuttosto che aprire il suo cuore al suo più caro amico, preferì bere finchè il suo corpo glielo permise.
E, infatti, fu quello che fece anche grazie alla presenza di Andrè che, boccale dopo boccale, continuava a sostenerla in quella sua lotta contro la ragione.
La sostenne anche quando iniziò a battibeccare con uno sconosciuto che aveva bevuto almeno tanto quanto lei e prese le sue parti anche quando gli sembrò che stesse esagerando tirando quell'uomo per il colletto della camicia e sferzandogli contro un primo pugno.
Quello fu l'inizio del declino perchè diedero vita ad una rissa che coinvolse tutti gli uomini presenti in quella locanda, che si avventarono contro di loro convinti che avessero aggredito ingiustamente il loro amico.
Il ritorno a casa fu molto duro per entrambi, l'alcol e la rissa li avevano devastati e ogni passo trascinato a terra faceva sentir loro le gambe pesanti, quasi come se stessero sorreggendo sulla schiena un grosso macigno.
E, quella mattina, ad Andrè sembrò che quello stesso macigno gli appesantisse anche lo stomaco.
Per tutta la notte non aveva fatto altro che girarsi e rigirarsi nel letto, sperando di scacciare da sè quella preoccupazione che non lo abbandonava da tempo ma erano così tante ore che sentiva quella terribile sensazione che gli sembrò di averla posseduta da sempre.
Continuava a pensare al dolore di Oscar e a quello strano senso di inquietudine che provava man mano che si avvicinava il nuovo giorno.
Non capiva perchè si sentisse così, ma aveva un brutto presentimento, era come se quella giornata fosse diversa dalle altre, come se un'ombra oscura fosse calata su di lui, come se fosse l'inizio della sua persecuzione.
Voleva scappare, ma si sentiva in trappola e non sapeva come fare.
Cercò di trovare consolazione nel paesaggio, ma anche quello era nefasto: una nube scura ricopriva il cielo grigio e un forte vento scuoteva le chiome degli alberi facendo volteggiare in aria le foglie che ricadevano, infine, a terra.
Si portò istintivamente una mano allo stomaco perchè sentì nuovamente quella morsa, ma questa volta percependo un dolore ancora più acuto.
Ricondusse il suo stato di sofferenza immotivata alla preoccupazione per la sua amica, per la donna che oramai amava più di se stesso e così decise di raggiungerla, non poteva aspettare un minuto di più.
Percorse a passo svelto tutto il corridoio fino a che non arrivò davanti alla porta della sua stanza e, in un primo momento, rimase con il braccio a mezz'aria senza trovare in sè il coraggio per bussare a quella porta.
Si domandò con quale scusa avrebbe potuto disturbarla a quell'ora del mattino e a come avrebbe potuto giustificarle quell'improvvisata nella sua stanza ma, per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare in sè una risposta plausibile.
Iniziò a respirare a fatica, quasi come se gli mancasse l'aria e un senso di disperazione lo avvolse.
Bussò disperatamente alla sua porta, quasi come se lei fosse l'unica persona in grado di salvarlo da se stesso e dall'oscurità che stava incombendo su di lui.
Quando vide il volto di Oscar oltre l'uscio della porta, Andrè si aggrappò mentalmente alla sua immagine, come se quella fosse la sua ancora di salvezza ma, nonostante i suoi tentativi disperati, ancora non era riuscito a trovare un modo per sentirsi meglio.
"Andrè stai.. stai bene?"
Oscar cercò di sincerarsi sulle sue condizioni di salute ma lui non se la sentì di allarmarla inutilmente, così la liquidò con un semplice "Sì".
Si sedettero a terra, l'uno accanto all'altra, senza proferir parola, ad osservare dalla finestra le foglie che volteggiavano per aria mosse dal vento.
Fu Oscar a rompere il silenzio: "Andrè io volevo ringraziarti per ieri sera, per essermi stato vicino in una situazione come quella.. ma adesso sto bene, non devi essere in pena per me"
Andrè si voltò verso di lei per cercare il suo sguardo, come la sera precedente.
Le era riconoscente per aver tentato di aprirgli il suo cuore, non lo faceva molto spesso ma in alcuni rari momenti ci provava perchè capiva quanto lui ne avesse bisogno.
E in quel momento sentiva di aver bisogno di una rassicurazione, di qualcosa a cui aggrapparsi per potersi sentire meglio e, grazie a quella rivelazione, iniziava ad insinuarsi in lui l'illusione di poter tornare a stare bene, ma si trattava solo una flebile speranza.
Non disse niente, non se ne sentiva in grado e non riusciva a comprendere come mai in quel momento si sentisse tanto spaesato.
Si sentiva come un pesce fur d'acqua e non ne capiva il motivo.
In fondo era insieme a lei, l'amica di una vita, sapeva di potergliene parlare ma non sapeva da dove iniziare.
Dopo qualche minuto, che a lui sembrò un'eternità, decise di provare a parlarle di quella strana sensazione perchè, se davvero c'era qualcuno in grado di aiutarlo, quel qualcuno era proprio lei.
"E' che mi sento così.. strano, mi sono svegliato con questo.. umore senza alcun motivo e non riesco a trovare una spiegazione"
Provò a spiegarsi come meglio potè e sperò che la sua amica non iniziasse a pensare che lui stesse impazzendo, perchè non era così e lui lo sapeva bene.
"E' strano" sentenziò lei "Ma anche io mi sento così"
Uno strano stupore illuminò il volto del giovane "Davvero Oscar?"
Se le stesse cose le provava anche lei, allora qualcosa voleva pur dire.
Non era strano, nè matto, ma c'era una spiegazione dietro a quell'angoscia, a quello smarrimento.
"Sì, ti confesso che fino a ieri sera mi sentivo così triste dopo aver visto con i miei occhi come la guerra avesse ridotto quell'uomo che stava tornando a casa dalla sua famiglia e.. ho voluto bere per non pensarci"
La flebile immagine del conte svedese riaffiorò nella mente di Oscar ma volle scacciarla via prima che una lacrima scendesse a rigarle il viso.
"Ma stranamente oggi è tutto diverso, non ne capisco il motivo ma.. mi sono svegliata felice, nonostante la nottata di ieri e il brutto tempo di oggi"
Gli sorrise, convinta che quel suo strano umore fosse ciò che la legasse al suo più caro amico e anche lui ricambiò a quel sorriso, anche se il suo era tutt'altro che sincero: non avrebbe voluto preoccuparla o rattristarla, così seppellì i suoi pensieri lasciando che facessero male solo a lui.
Trascorsero così l'intera mattinata, in silenzio, seduti l'uno accanto all'altra, persi ciascuno nei propri pensieri ma con la consapevolezza di non essere soli.



Angolo dell'autrice 
Ciao a tutti!
Dopo anni di silenzio, sono tornata anch'io con una nuova storia che cercherà di indagare i pensieri e i sentimenti dei vari personaggi che metterò sulla scena.
In questo capitolo ho voluto mettere in risalto il contrasto tra i sentimenti di Oscar e quelli di Andrè e, in particolare, come tutto ciò che circondasse il nostro povero Andrè gli facesse presagire che presto sarebbe accaduto  qualcosa che avrebbe stravolto la sua vita, come la strana sensazione che continua a sentire allo stomaco o il tempo che è una rappresentazione del suo mondo interiore.
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, grazie a tutti coloro che decideranno di seguirmi in questa nuova avventura, un saluto a tutti! :)
   
 
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