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Autore: Itachi95    08/07/2020    1 recensioni
Un ragazzo, segnato da una tragedia che gli ha lasciato una cicatrice indelebile, vive il presente carico di rabbia, odio e trepidazione per la vendetta che un giorno sa che compirà. La piccola e insignificante gilda in cui è entrato non è nient'altro che una copertura, un mezzo per raggiungere più velocemente il suo scopo. Ma un giorno un evento inaspettato sconvolge i suoi piani. I membri della gilda scomparsi sette anni prima riappaiono inaspettatamente. Riusciranno a eliminare l'odio e le tenebre dal cuore dell'ultimo arrivato e a mostrargli come dovrebbe essere veramente un membro di Fairy Tail? O saranno coinvolti nella sua vendetta e verranno travolti dalla sua furia.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mirajane, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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24. UOMO…
 
Helel osservò le grandi ante richiudersi.
«Devo dire che si è fatto valere».
Helel gettò a terra il coltello e si tolse quelli che aveva conficcati addosso.
«Bene è ora di dare il via al mio piano per cambiare il mondo e dominarlo. Credo che sia il caso di tornare in quella gilda, voglio vedere le facce di quegli uomini quando gli dirò che il loro amico è finito all’Inferno e che ormai ogni speranza è vana».
Stava per gettare a terra l’ultimo coltello ma si fermò ad osservarlo, aveva la classica forma del coltello da lancio, interamente in metallo, l’impugnatura non era nemmeno rivestita di altro materiale, sembrava fatta di una particolare lega diversa da quelle usate di solito, ma la cosa più insolita erano le rune magiche che vi erano state incise sopra. Lo gettò comunque a terra, non gli importava più nulla ormai, l’ultimo baluardo a difesa dell’umanità era caduto, l’ultimo essere in grado di costituire una reale minaccia per lui era morto. Avrebbe creato un mondo a sua immagine e dopo aver rievocato i suoi esercirti non avrebbero neanche più rappresentato una preoccupazione gli altri esseri come Acnologia.
Ma si bloccò subito dopo pochi passi, aveva avvertito una vibrazione.
Crack.
Una crepa era apparsa sulla porta dell’inferno.
Percepì uno spostamento d’aria alle sue spalle e una presenza.
«…eh eh, ora posso veramente dire di essere tornato dai confini dell’Inferno».
Helel si girò e vide il bagliore si una lama puntare al suo viso, la schivò appena in tempo, ma Krono non si fermò.
Vibrò un altro fendente e un altro ma Helel gli schivava tutti, nonostante dalla sua espressione si capiva che fosse sorpreso, era concentrato. Krono lanciò un affondo puntando al viso di Helel che con un mezzo passo indietro e una leggera inclinazione si spostò a sufficienza che evitare il colpo. La lama si fermò vicino al suo volto.
«Mancato», gli disse con un mezzo sorriso.
«Dite tutti la stessa cosa», con un movimento fece ruotare di novanta gradi l’impugnatura dell’arma e solo allora Helel notò il buco di uscita e la canna del fucile.
Bang!
Krono sparò un colpo che colpì Helel in pieno volto e poi un altro e un altro, gli sparò anche sul corpo.      
Boom!
Il corpo di Helel venne sbalzato indietro di qualche metro e poi cadde per terra.
«Come è possibile una cosa del genere mezzo demone?», gli chiese mentre si tirava su come se non avesse risentito dei colpi appena incassati.
«Le anime dannate ne hanno già abbastanza di me Helel! A quanto pare non sono molto di compagnia».
«Come sei riuscito a tornare indietro dagli inferi?!».
«In questi due anni ho pensato molto al combattimento con Malphas, se sono riuscito a liberami dalla sua dimensione è stato solo per il fatto che il Vuoto assoluto non era proprio una vera dimensione, ma più che altro una specie di ombra di questa dimensione e perciò vi era attaccata, mi è bastato sfondare il muro dimensionale per liberami. Ma come avrei fatto se un demone vi avesse spedito in una vera dimensione, staccata da questa. Ho provato in questi due anni ad apprendere delle tecniche spazio-dimensionali, però erano tecniche complicate e che richiedevano troppo tempo, che io purtroppo non avevo. Allora ho deciso di limitarmi ad apprendere le basi e di servirmi di un aiuto supplementare».
«Un aiuto supplementare?».
Krono si chinò e raccolse uno dei coltelli che era lì vicino.
«Questi sono coltelli speciali, che ho creato con l’aiuto di un vecchio artigiano, ho versando il metallo fuso nello stampo e vi ho infuso anche la mia energia, in modo che potessero fungere da faro per ritrovare la strada, così le tecniche spazio-dimensionali che conoscevo sarebbero state sufficienti».
«Hai sfruttato la risonanza tra la tua energia e quella contenuta nei coltelli. Un po’ come intendo fare io con il Necro Genesi. Ma come è possibile che oggetti così piccoli siano in grado di mandare un segnale che raggiunge altre dimensioni e perché io non sento nulla da questi cosi?!».
«Le rune che vi ho inciso sopra non solo amplificano l’entità dell’energia che emanano ma la schermano anche a tutti tranne che a me».
«Interessante, ti sei proprio assicurato bene. Credevo di potermela sbrigare abbastanza velocemente con te, ma forse era impossibile, dopotutto se l’umano che porta il suo potere».
Krono fece per aprire bocca ma Helel gli si era già lanciato addosso, cercò di colpirlo con lo zoccolo ma si protesse col bracciale. Subito dopo Helel gli tirò una testata, mentre perdeva l’equilibrio cadendo all’indietro evocò un fucile con cui sparò tre sfere di energia, la prima colpì il bersaglio che fu comunque in grado di schivare le altre.
«NECRO SFERE!!», questa volta fu Helel a colpire ma Krono schivò tutti colpi ma dopo l’ultimo si ritrovò il nemico già addosso con una Necro sfera nella mano che premette sul suo stomaco. Sentì subito una grande pressione diffondersi dal punto dell’impatto al resto del corpo seguita da un forte dolore, poi il suo corpo venne sparato all’indietro andando a sbattere violentemente contro il terreno.
«Rialzati!», gli gridò contro e lui con un movimento delle gambe balzò in piedi e vide che aveva il pugno avvolto nell’energia demoniaca e allora fece lo stesso col suo.
Helel sorrise: «divertiamoci».
Si gettarono l’uno contro l’altro, sferrando un potentissimo pugno.
Ancora una volta l’impatto fu tremendo, ancora una volta la forza sprigionata fece crepare il terreno distruggendolo, ancora una volta entrambi vennero sbalzati indietro ma stavolta non caddero, i loro piedi tracciarono dei solchi nel terreno finchè non si fermarono.
«Haaaaa!!», Helel conficcò le mani nel terreno.
«BLACK GEYSER!!», la terra iniziò a tremare Krono si sposto e subito dopo da quel punto fuoriuscì una colonna di energia demoniaca, ma non fu la sola, decine di altri geyser comparvero in pochi secondi, stava quasi per finire sopra uno di loro ma si bloccò appena in tempo anche se il suo braccio destro fu letteralmente investito dall’ondata.
Krono gridò dal dolore, che lo aveva momentaneamente paralizzato, ma poi fu rapido e tirò via il braccio. Il colpo era stato così forte che in un attimo la manica della sua giacca e il guanto si erano distrutti, solo gli artigli di metallo erano rimasti e la sua pelle era tutta ustionata.
«Allora, visto la potenza dell’originale?!».
In mezzo a tutti quei geyser Krono non vedeva il suo avversario ma dalla voce sentiva che si stava avvicinando.
Evocò un fucile e sparò una sfera contro il terreno, una cortina fumogena si propagò in un attimo.
Helel esternò le ali e spiccò il volo portandosi sopra la selva di geyser che non si erano fermati. Dovette aspettare poco dato che il getto dei geyser dissolse subito la nube di fumo. Cercò con lo sguardo Krono e con grande stupore lo vide uscire fuori da un geyser con passo tranquillo come se nulla fosse, era come se il getto di energia lo attraversasse.
«Ma come è possib… aspetta un attimo», strizzò leggermente gli occhi per cercare di vedere meglio.
«MORSO DEL DEMONE!!».
Alzò lo sguardo e venne colpito in pieno volto da un forte colpo che lo proiettò per terra, i geyser si dissolsero non appena ricevette l’attacco, colpì il terreno come se si fosse trattato di un missile.
Helel si rialzò tenendosi una mano sul volto mentre Krono atterrava qualche metro più in là.
«Un illusione eh?».
«ARMAMENTI DA BATTAGLIA… SOPPRESSIONE!!».
«Avanti!», lo incitò Helel mentre la pioggia di proiettili di energia lo investiva, si protesse con le braccia quel tanto che bastava per richiamare energia nella mano.
«PLEASURE HURRICANE!!».
Il ciclone d’aria che si formò spazzò via tutti i colpi e puntò verso Krono che dovette spiccare il volo per allontanarsi sufficientemente in fretta e quando l’uragano fu passato evocò un fucile con cui sparò delle sfere ai piedi di Helel. Non appena le sfere esplosero si propagò una nube di fumo intorno al demone.
«Ancora con questi trucchetti!».
Boom!
Un colpo gli esplose sulla spalla e poi un altro sulla coscia e poi sulla schiena.
«Sfrutti la cortina di fumo per nasconderti! Affrontami faccia a faccia!».
«Come vuoi», Krono sbucò alla sua sinistra con il fucile Blade in modalità lama.
«Veramente deludente», disse Helel seccato, materializzò dell’energia demoniaca che assunse la forma di una lama e vibrò un fendente alla sua destra in direzione opposta a dove Krono lo stava attaccando. Il fendente colpì qualcosa e il Krono alla sua sinistra scomparve e apparve invece dove aveva vibrato il colpo. Il Demon Lord cadde in ginocchio ai piedi di Helel, con uno sfregio sul petto.
«Pensavi davvero che con una misera illusione di quel livello saresti riuscito a fregarmi un’altra a volta?!».
«Veramente quando combatto non sempre penso prima di agire», alzò lo sguardo per guardarlo dritto negli occhi, «spesso mi affido solo all’istinto».
Afferrò Helel per le caviglie.
«BLACK GEYSER!!».
Un’ondata di energia investì completamente Helel che non potette far altro che prendersela in pieno finchè non si esaurì.
«Allora sto migliorando?».
Helel digrignò i denti e alzò la mano per sferrare un colpo con i suoi artigli, ma Krono fu più veloce evoco due bazooka che si andarono a posizionare sulle sue spalle.
«BAZOOKA DI SFONDAMENTO!!».
Il colpo fece volare Helel indietro ma quando colpì il terreno si diede un colpo di reni per rimettersi in piedi, allora Krono non perse tempo e si getto addosso a lui concentrando energia negli artigli.
«ARTIGLI DEVASTATORI!!», investì completamente il suo avversario provocandogli numerosi sfregi e facendo schizzare il suo sangue ovunque. Helel cadde per terra, con la schiena sul terreno ma dopo qualche secondo di rialzò nuovamente.
«Bwahahah!! Sei riuscito a farmi sanguinare molto, niente male, si vede che non sei un normale mezzo demone. Da quando sono su questo mondo non mi ero mai divertito tanto! Ahahah!».
«Diamine…anf, i miei colpi sono potenti e precisi, non mi sto certo risparmiando, eppure si rialza sempre e si sta anche divertendo».
«Avanti uomo che porti il suo potere, mostrami qualche altro trucchetto interessante!».
«Ancora con questa storia. Cosa sai veramente sul mio potere Helel?! Tutti i miei antenati e anche gli altri devil slayer hanno sempre saputo che il Demon Lord era diverso da tutti gli altri, questi strani indumenti, le ali come quelle che avevi tu come angelo caduto, il fatto di saper usare l’energia demoniaca come fai tu. Inoltre, sembra anche che tu conoscessi l’individuo da cui questo potere è stato creato. Era anche lui un angelo caduto come te?!».
Helel sghignazzò divertito.
«Rispondimi!».
«…Durante la guerra tra Paradiso e Inferno come ti ho già detto ero io a guidare le sue legioni, comandavo un intero esercito e i vari comandanti eseguivano i miei ordini. Ad aiutarmi nel comando c’era il mio allievo più capace, il mio amico. Cassiel era il suo nome, aveva doti eccezionali, tanto che era definito portatore di saggezza. Abbiamo combattuto fianco a fianco durante la guerra e infine… quando tentai di prendere il potere lui mi tradì».
«Un scelta sensata, dopotutto era definito portatore di saggezza».
Helel lo guardò duramente: «lui avrebbe dovuto seguirmi! Una volta deposto Lui mi avrebbe aiutato a riformare il Paradiso ma non l’ha fatto, mi ha tradito e ha contribuito a scagliarmi all’Inferno. E lì sono stato, ho creato il mio esercito ma nonostante tutti i demoni che assoldassi per quanto abili fossero nel comando erano sempre inferiori al mio allievo, decisi per ciò che dovevo far cadere Cassiel in modo da poterlo nuovamente avere al mio fianco».
«Sei riuscito a farlo cadere?!».
«Un’impresa del genere sarebbe stata impossibile, la sua fedeltà era sempre stata assoluta, anche più della mia quando combattevo in Suo nome. E fu allora che ebbi l’idea. A me c’erano voluti secoli perché la mia forma si corrompesse, secoli in cui il mio intero essere mutò, da angelo caduto a demone. Ma se avessi forzato il processo per accelerarlo avrei potuto creare un demone da qualsiasi angelo che avessi catturato».
Krono stava lentamente capendo dove Helel stava andando a parare.
«Fui paziente, aspettai che scendesse sulla terra in un semplice giro di pattuglia sul mondo del nostro creatore e lì lo catturai e iniziai il mio esperimento. Lo riempì di visioni abominevoli, perversioni, tutta la malvagità di cui i demoni e gli umani fossero capaci, iniettai persino in lui parte della mia energia demoniaca e lo torturai, lo condussi alla follia, dovevo corrompere il suo animo così come era stato corrotto il mio».
Krono aveva un’espressione disgustata.
«Il processo iniziò a dare qualche risultato quando le sue ali cambiarono colore divenendo nere, ma poco dopo riuscì a scappare. Non poteva rientrare in paradiso data la sua condizione di angelo caduto quindi non poteva che essere scappato sulla terra, mi misi a cercalo ma fu proprio allora che gli altri dominatori dell’inferno mi attaccarono e mi esiliarono sulla Terra».
«E allora cosa centra questo sull’origine del mio potere?».
«Quando fui in grado di separare il mio spirito dal mio corpo cominciai a vagare sulla Terra e fu lì che lo vidi, si era camuffato da semplice umano, un angelo caduto mescolato tra esseri che all’epoca non erano dissimili più di tanto dai vermi, costretti a strisciare per terra sperando di non essere visti dai draghi e dai demoni che popolavano il mondo. Ma appena lo vidi mi fu subito chiara una cosa, Cassiel era diverso da quando mi era sfuggito, e stava cambiando, l’esperimento cui lo avevo sottoposto stava dando i suoi frutti, si stava trasformando in un demone. Il processo era lento ma graduale e comunque sembrava più veloce di quello che aveva cambiato me, e lui ne era coscio. Era consapevole che non si sarebbe trasformato in un semplice demone ma in una bestia».
Krono sgranò gli occhi non appena sentì quella parola.
«Una bestia?!».
«Il mio processo è stato molto lento dato che il mio spirito e la mia coscienza corrotti hanno corrotto tutto il mio corpo. Ma per Cassiel è stato diverso. La sua anima è sempre rimasta fedele al suo signore, il mio esperimento ha corrotto il suo corpo, innescando un processo che avrebbe portato l’energia angelica a trasformarsi in energia demoniaca, il suo corpo a mutare in quello di un demone e la sua coscienza a sparire gradualmente, lasciando solo il semplice istinto omicida tipico dei demoni. Sarebbe diventato un essere senza ragione e autocontrollo capace soltanto di distruggere chiunque gli si fosse parato davanti e lui lo aveva capito kahaha! E ne era terrorizzato! Kahahaha!!».
Fece una breve pausa per ricomporsi.
«Un giorno mentre lo stavo osservando, sembrava che fosse sul punto di togliersi la vita, avrebbe preferito andare all’inferno che tramutarsi in una bestia, ma proprio mentre stava per compiere il gesto vide in lontananza un demone che stava attaccando un piccolo gruppo di umani, si mosse senza esitazione e uccise il demone. Subito tutti gli umani gli corsero incontro increduli e riconoscenti, non avevano mai visto una cosa del genere un umano che uccideva un demone. Gli chiesero di insenagli a farlo, se avesse potuto dargli il potere per uccidere i demoni così almeno si sarebbero potuti difendere. E fu in quel momento che ebbe l’idea».
«Non mi starai dicendo che Cassiel…».
«Se non sbaglio nelle leggende che voi devil slayer col potere dei demoni vi tramandate c’è uno straniero che vagando di villaggio in villaggio insegna alle persone il modo di creare le lacrime con i cadaveri di demoni, beh sarai felice di sapere che quello straniero era l’angelo caduto Cassiel. Il suo scopo era dare all’umanità una chance per difendersi dai demoni e sperava che così facendo avrebbe creato colui che in futuro l’avrebbe fermato».
«Ti ho chiesto cosa ne sai sull’origine del mio potere non sulla storia di noi devil slayer di prima generazione!».
«Cassiel iniziò a vagare di villaggio in villaggio uccidendo demoni e creando lacrime con i loro cadaveri e assicurandosi che venissero innestate in individui degni per evitare di creare delle bestie. Sapeva che il suo tempo si stava esaurendo, la sua coscienza stava progressivamente sparendo, si creò anche dei particolari indumenti in cui infuse l’energia angeliche che, anche se in piccola parte, ancora possedeva, sperando questo potesse ritardare la sua trasformazione».
«Nooo…», Krono abbassò la testa.
«E alla fine venne il giorno, allo stremo delle forze e in preda alla disperazione si portò il più lontano possibile dagli umani, che col tempo aveva imparato anche ad amare, infine la sua energia esplose. Kahahah! Se penso al terrore che aveva di quello che gli stava per succedere e di quello in cui si sarebbe trasformato vado ancora in estasi».
«Sei un essere spregevole, la sofferenza e la disperazione di uno che un tempo era tuo amico ti rende così felice?!».
«Ha avuto quello che si meritava se mi avesse seguito avremmo conquistato il Paradiso, o almeno saremmo caduti insieme».
Krono strinse i pugni e fece per attaccare ma Helel lo interruppe.
«Appena la sua energia esplose abbandonò la forma umana che aveva assunto, l’energia angelica oramai del tutto assimilata nei sui vestiti si convertì in energia demonica, conferendo a quegli indumenti un maggiore resistenza capacità protettiva e rendendoli molto simili ad una specie di pelle artificiale, ecco perché anche se vengono rovinati e strappati se ne rimane solo un lembo attaccato al corpo col tempo si ricreano perché dentro di loro c’è energia. Beh, il resto credo che tu lo sappia, dopo la trasformazione divenne una furia scatenata anche se la sua metamorfosi fisica non era del tutto completata, lo fece col tempo. Quando venne ucciso dell’angelo caduto di un tempo rimanevano solo le ali nere che non avevano avuto il tempo di convertirsi in quelle di un demone».
Krono abbassò lo sguardo e abbozzò un mezzo sorriso, si sentiva in qualche modo soddisfatto.
«Bene, finalmente dopo secoli il segreto del potere del Demon Lord è stato rivelato, ti devo ringraziare, era una cosa di cui ormai mi ero rassegnato a scoprire».
«Ora basta, credo che abbiamo parlato a sufficienza, ti ho raccontato tutto: le mie origini, i miei obiettivi e anche le origini del tuo potere. Non hai più nulla da sapere mezzo demone può morire soddisfatto».
«Ti sto aspettando eterno perdente».
Entrambi si lanciarono l’uno contro l’altro.
 
Mirajane aveva appena finito di riempire i bicchieri con i vari liquori e bevande, li mise uno ad uno sul vassoio quando ad un tratto percepì un forte vibrazione provenire dal terreno. Fu come se una scossa le salì dai piedi fino alla schiena.
Crash!
Il turbamento le fece cadere un bicchiere che si ruppe spargendo tutto il contenuto sul pavimento.
«Che cosa ti prende sorellona? Tutto bene?», le chiese Lisanna che le stava dando una mano al bancone.
La guardò, aveva uno sguardo preoccupato, dopotutto non era da lei, sempre cosi attenta e precisa, far cadere anche un solo bicchiere.
Ma la domanda della sorella le fece capire anche un'altra cosa, che lei non aveva percepito niente. Si guardò intorno nella gilda, la maggior parte dei presenti stava conversando piacevolmente o rideva e scherzava come suo solito, ma alcune persone invece erano più serie e taciturne e si notavano subito: Gildarts, Gajeel, il master, Erza, Laxus e altri se ne stavano in disparte, tutti avevano sguardi cupi e preoccupati, provavano a lasciarsi andare ma appena sentivano una nuova vibrazione si irrigidivano subito.
E lo stresso valeva per lei.
«Mira-nee?», la voce della sorella la distolse dai suoi pensieri.
«Scusa Lisanna, mi sento un po’ stanca, va bene se mi prendo cinque minuti?».
Lisanna la fissò in silenzio un attimo prima di risponderle: «non c’è problema, anzi se vuoi andare in infermeria a riposarti un attimo fa pure, io e Kinana possiamo farcela da sole».
«Ti ringrazio».
Percorse velocemente la grande sala ed entrò in infermeria, richiuse la porta dietro di sé e vi si appoggio tirando un lungo sospiro. Il silenzio di quella stanza la tranquillizzò. Fece qualche altro passo e raggiunse la finestra. Fuori vide delle scene di vita quotidiana, vecchi che passeggiavano, commercianti, che esponevano la merce, immagini che si ripetevano ogni giorno tutti i giorni in ogni parte del mondo. Nessuna di quelle persone sapeva che poco lontano da qui c’era una persona, in parte demone, che stava combattendo da solo rischiando la vita per salvarli tutti. Ma d’altro canto era sempre stato così, quelli come lui avevano sempre combattuto nell’ombra per proteggere le persone e il mondo che loro conoscevano e lui glielo aveva ripetuto.
Si sedette sulla sedia che c’era li affianco e continuò a fissare fuori.
Lui voleva combattere da solo, non voleva avere nessuno tra i piedi, si sarebbe sacrificato se fosse stato necessario e sarebbe morto da solo.
Lei non riusciva ad accettarlo.
Ad un tratto il rumore di sottofondo che proveniva dalla sala affianco si fece più intenso e vide entrare il master sulla sua sedia a rotelle, accompagnato dalla fida Polyushika.
«Master?».
«Come va Mirajane?».
Fece per rispondere ma le parole le morirono in gola, distolse lo sguardo e riprese a fissare la finestra.
«Non bene, sono preoccupata per Krono».
«Lo siamo tutti, eppure per te è diverso, non credo che la tua sia solo preoccupazione».
Lei lo guardò, sorpresa da quella affermazione.
«Allora cosa c’è che ti turba tanto?».
La ragazza si abbandonò ad un lungo sospiro.
«L’ho rincorso per cercare di persuaderlo, ci ho parlato e lui mi ha dimostrato di essere irremovibile nelle sue decisioni, mi ha chiesto di avere fiducia in lui e io l’ho lasciato andare ma non riesco a tranquillizzarmi. È possibile che non mi riesca a fidare di lui, io che l’ho conosciuto meglio di tutti».
«Sai mi piacerebbe poter dire che il cambiamento di Krono è stato totale e che sia solo merito nostro, tuo e mio, ma purtroppo non è così. Quel ragazzo non è cambiato completamente, fino in fondo almeno, una parte è rimasta quella del tipo solitario, arrogante ed egoista e non solo per sua stessa scelta. Credo che anche volendolo con tutto sé stesso non potrà mai cambiare più di così Mirajane, a questo ci dobbiamo rassegnare, anche la Prima lo aveva capito. Una parte di lui è morta con i sui cari, col suo villaggio e non tornerà mai più», si fermò per vedere la grande tristezza nello sguardo della ragazza.
«Non penso che il problema e che non riesci a fidarti di Krono, il problema è che lui ti ha imposto la sua decisione e a te questo non sta bene».
Sgranò gli occhi capendo quello che il master voleva dire.
«Tu vuoi andare ad aiutarlo, non vuoi restare qua senza sapere che ne sarà di lui, vuoi essere la con lui a combattere al suo fianco».
Rimase paralizzata.
Non riusciva a dire una parola.
«M-m-ma… ma cosa potrei fare io… gli sarei solo di peso… mi ha detto che non vuole nessuno, mi ha detto che vuole combattere da solo e sacrificarsi se necessario, mi ha detto di fidarmi di lui».
«Tu cos’è che vuoi Mirajane?», le chiese in modo deciso.
Mirajane si bloccò di nuovo.
«Quello che è successo a tua sorella per te è stato un vero e proprio trauma, sei cambiata fin nel profondo, hai cominciato a preoccuparti per gli altri, hai sempre messo gli altri al primo posto, eliminando ogni tuo desiderio o ambizione. Per una volta pensa prima a te stessa che agli altri. Fai quello che ti senti e che credi giusto, non per gli altri ma per te stessa. Non credo che qualcuno possa rinfacciartelo».
Alzò lo sguardo verso la porta che dava sulla sala grande.
«Non preoccuparti non diremo nulla agli altri, ma appena si accorgeranno che sei sparita verranno a cercarti e non si fermeranno solo perché Krono ha detto loro di stare alla larga, specialmente per quanto riguarda Elfman».
Mira gli sorrise e apri la finestra, non doveva farsi notare quindi non poteva uscire dalla sala doveva passare per forza da lì, ma prima di scavalcare si avvicinò a Makarov e fece un leggero inchino.
«Grazie master, perdonate il mio egoismo, non so davvero che cosa mi è preso».
«Bwahahahah! Forse Krono ci ha influenzato un po’ pure lui, dopotutto!».
«Speriamo di no», disse mentre scavalcava la finestra e usciva.
Makarov rimase lì a guardarla correre in direzione del porto.
«Credi di aver fatto bene a spingerla a raggiungerlo? Non gli sarà di alcun aiuto in battaglia, quel Helel è su tutt’altro livello, così rischierà solo di farsi uccidere».
«Un buon padre non può continuare a proteggere i suoi figli in eterno, qualche volta li deve lasciare agire secondo in loro desideri anche se questi li possono portare su sentieri pericolosi… e poi, non credo proprio che Krono lo permetterà, ha già perso troppe persone care, anzi credo che la presenza di Mira rappresenterà lo slancio di cui avrà bisogno. La vera forza non sta nel battere qualcuno, ma nel proteggere i propri affetti, quello che conta davvero è ciò che si protegge».  
 
«Aaah!!», Krono tirò un potentissimo pugno in faccia a Helel che si sbilanciò sul lato destro per un istante ma riprese subito l’equilibrio parando il colpo successivo. Fu lui poi a sferrare un pugno a Krono che però riuscì a schivarlo.
Helel tirò indietro il braccio poi inclinò il busto indietro lo stesso fece Krono.
Entrambi tirarono una violentissima testa.
STUUUUUD!!!
In seguito all’impatto un rumore sordo di propagò per tutta l’area circonstante.
Sulla fronte di Krono si aprì una ferita, appena sopra il suo terzo occhio, il sangue iniziò a schizzare, per un attimo perse lucidità e l’avversario ne approfittò assestandogli un montante sotto il mento e poi un gancio sullo zigomo che lo fece sbalzare indietro. Krono stette sdraiato solo qualche istante, si tirò subito su evocò una pistola a doppietta e sparò un colpo verso Helel che si stava avvicinando, questi schivò il colpo ma appena dopo un altro attacco gli esplose sul ginocchio.
Krono nel momento stesso in cui aveva sparato il primo colpo aveva evocato un'altra pistola e aveva fatto fuoco.
Helel posò il ginocchio colpito a terra e Krono si rimise in piedi, scattò in avanti e gli afferrò le corna iniziando a colpirgli violentemente il viso con delle ginocchiate per poi fermarsi per mettere più forza nelle mani.
Crack.
Il corno destro si spezzò.
«Bastardo», ringhiò Helel dalla rabbia.
«PLEASURE HURRICANE!!», il tornado si creò proprio davanti al Demon Lord che venne inglobato al suo interno e successivamente sballottato per un centinaio di metri fino colpire violentemente il terreno.    
Appena riaprì gli occhi vide Helel con le ali spiegate sopra di lui, esternò le sue e lo raggiunse.
«NECRO SFERE!!», schivò tutti i colpi portandosi davanti al nemico.
Helel irrigidì le ali e si fiondò contro di lui.
Krono sgranò il terzo occhio.
Per un istante fu come se Helel rallentò, fu in grado di capire esattamente dove lo avrebbe colpito e a che istante lo avrebbe fatto. Attese l’ultimo momento quando ormai il pugno gli era a pochi centimetri dal volto, sbatte fortemente le ali e con un colpo di reni schizzò su, schivando il colpo e sorprendendo l’avversario che si ritrovò completamente spiazzato.
Evocò il Death Striker, concentrò una grande quantità di energia nell’arma che apri la sua bocca e cominciò a materializzare l’energia all’interno di essa.
«MACROBOLIDE!!».
Appena la sfera usci dal cannone si ingigantì, Helel venne preso in pieno e il colpo lo trascinò verso il basso.
«Kronooooo!!!».
Appena toccò il terreno esplose.
Krono non si fermo appena l’esplosione di fu esaurita, cercò Helel, lo individuò, tutto quel fumo non rappresentava un problema. Si lancio in picchiata, entrò nella nube di fumo, teneva d’occhio il nemico, avvolse il pugno nell’energia demoniaca e sferro mirando alla bocca dello stomaco.
Ma Helel gli afferrò il braccio.
Lanciò un grido a cui seguì un rilascio di energia, tutto il fumo e il polverone si dissolse. Lanciò Krono a i suoi piedi e lo colpì con un calcio che lo fece volare.
«Ti seppellirò su quest’isola».
Spiccò il volo e quando fu abbastanza alto allargò le ali e le braccia, tantissime fiamme si formarono in cielo.
«Sei tu il loro bersaglio…FIRE RAIN!!».
«Questa volta no».
Allungo le braccia verso Helel e materializzò i minigun.
«TRIPLA MITRAGLIA…SOPPRESSIONE!!!», le canne iniziarono a ruotare e in un attimo una raffica di colpi venne sparata.
Era una scena incredibile, i proiettili energetici e le lingue di fuoco sorprendentemente si scontravano in aria, ma non era sufficiente.
Intorno a Krono stavano cadendo dei colpi che aumentarono, iniziando anche a colpirlo.
«Bwahahah!! Che ti avevo detto, le armi di voi mortali non possono nulla contro il giudizio di noi divinità! Non siamo esseri superiori! Ahahahah!».
“Non sottovalutare le armi del mio villaggio”.
Chiuse gli occhi, abbassando leggermente la testa.
«ARMAMENTI DA BATTAGLIA!!».
Si sforzò per cercare di richiamare più energia, strizzò gli occhi, digrigno i denti.
«QUADRUPLA MITRAGLIA!!!».
Sulla sua spalla ancora libera si materializzò un'altra mitragliatrice a canne rotanti, che puntò nella stessa direzione delle altre iniziando a ruotare.
«…STERMINIO!!!».
TATATATATATATATA!!
Gridò per l’enorme sforzo.
Le canne dei minigun aumentarono la loro velocità di rotazione.
«Sforzati pure finchè vuoi sciocco mor…boom!», un dolore alla spalla lo interruppe.
«Non è possibile».
Prima che potesse rendersene conto Helel venne crivellato di colpi, su tutta la superficie del suo corpo esplodevano potenti proiettili di energia, era impossibilitato a fare qualsiasi cosa, riuscì a malapena ad alzare le braccia per proteggersi.
Krono sentì un grido di dolore provenire dall’avversario, interruppe l’attacco, esternò le ali e balzò in cielo. Osservò Helel spostare le braccia dal volto, il suo corpo stava fumando. Evocò il fucile No Limit e sparò un bolide di energia che lo colpì in faccia, poi caricò e lo colpì con un forte pugno sullo stomaco.
Helel vomitò un fiotto di sangue.
Krono alzò le braccia e le unì, concentrandovi una grande quantità di energia.
«MORSO DEL DEMONE!!!».
Sbaaaamm!
Il corpo di Helel venne proiettato verso il suolo e lui lo inseguì, afferrò la sua testa e quando erano ormai arrivati a terra la sbatté sul suolo con violenza. Il terreno esplose creando un grosso cratere.
«PUGNO DIABOLICO!!», lo colpì in pieno volto, ma non si fermò, mantenne i pugni avvolti nell’energia demoniaca e iniziò a tempestarlo di colpi con estrema ferocia.
Il sangue stava schizzando in tutte le direzioni.
Ad un tratto Krono si fermò.
Evocò due fucili mitragliatori Terrocon e fece fuoco ininterrotto.
“Muori, muori, muoriiiiii”!!!
Whoooooomph!
Una colonna di energia demoniaca lo investì completamente, lanciandolo indietro.
I suoi due fucili caddero per terra ma non scomparvero e lui rimase sdraiato per terra ansimante con le braccia allargate.
Abbassò lo sguardo e vide Helel uscire dalla colonna nera, aveva la faccia intrisa di sangue che gli colava dal naso, dalla bocca, dai tagli sugli zigomi e dalla parte alta della fronte.
Sput.
Spuntò un grumo di sangue e iniziò ad avvicinarsi lentamente a lui, aveva un’espressione truce, sembrava furioso.
Adesso si che sembrava davvero il Principe delle tenebre.
«Questa faccenda non sta prendendo un bella piega».
Gli aveva scaricato contro tutto quello che aveva, aveva messo molta energia in ognuno degli attacchi che aveva lanciato, eppure, mentre lui iniziava ad avvertire l’affaticamento Helel nonostante le ferite non sembrava minimamente stanco.
Appena gli fu addosso gli stampò un colpo di zoccolo nello stomaco, il corpo di Krono si inclinò in avanti e vomitò un getto di sangue.
Posò una mano a terra.
«BLACK GEYSER!!».
Il getto di energia lo investì in pieno sollevandolo in aria e quando si esaurì: «PLEASURE HURRICANE!!», il ciclone lo avvolse sbattendolo ripetutamente contro il terreno.
Krono perse anche conoscenza per qualche istante, fu la voce di Helel a ridestarlo.
«NECRO SFERE!!», un'altra scarica di attacchi, altro dolore, altre ferite, altro sangue.
“Non posso arrendermi così”.
Posò una mano a terra e fece per tirarsi su, Helel gli si stava avvicinando.
«Ti sei difeso bene mezzo demone, la tua strenue resistenza mi ha fatto incazzare oltre ogni dire, e di questo ti do atto, ma è ora di farla finita».
Helel gli era vicino, avrebbe aspettato l’ultimo istante prima di fare fuoco e quando lo vide sollevare il braccio, irrigidì i muscoli.
Ma successe qualcosa che nessuno dei due aveva previsto: percepirono una presenza.
Krono si voltò alla sua destra e Helel seguì il suo sguardo e si ritrovò Mirajane che nella sua solita forma di Satan Soul lo artigliò all’occhio destro.
Con enorme stupore di Krono, Helel preso di sorpresa barcollò all’indietro tenendosi l’occhio.
Non perse tempo, evocò tutte le armi che poteva, esattamente come aveva fatto contro Andras.
«ARSENALI DA GUERRA…DEVASTAZIONE!!!».
Tutte le armi fecero fuoco all’unisono, la scarica di colpi esplose addosso all’avversario che venne sparato indietro di decine di metri colpendo il terreno e sprofondandovi di un poco.
Appena le armi furono sparite tutte appoggiò un ginocchio per terra ansimante, in quelle condizioni non poteva fare fuoco ripetutamente e anche se l’avesse fatto, a quella distanza avrebbe potuto coinvolgere Mira.
Ma perché Mira era qui?
   
 
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