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Autore: MauraLCohen    09/07/2020    2 recensioni
Sandy e Kirsten la notte prima dell’adozione di Ryan.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kirsten Cohen, Sandy Cohen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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One shot scritta per la #SummerBingoKinkyChallenge2020 del gruppo Facebook Non solo Sherlock – eventi multifandom.

***

Cartella n°2: biology.



Un passo importante 
 
Sandy si alzò nel cuore della notte, cercando di orientarsi per trovare l’accappatoio. La camera da letto era avvolta nel buio e dalle finestre si intravedeva solo il riflesso di una abat-jour accesa nella casetta in piscina.
Da dietro le tende, flebili e traballanti, le ombre di Ryan e Seth li mostravano seduti sul pavimento, probabilmente giocando a qualche violentissimo videogame. 

Sandy sorrise immaginando i suoi due figli svegli fino a tardi per giocare insieme. Avevano sedici anni, ma agli occhi del padre sarebbero restati sempre i suoi bambini da difendere.

Uscì dalla stanza e scese la piccola scalinata che separava la camera da letto dall’andito, cercando di farsi strada al buio visto che, assonnato com’era, non riusciva nemmeno a trovare l’interruttore. Sbadigliò, stiracchiandosi la schiena, mentre camminava lungo il corridoio.

Si era rigirato nel letto, allungando una mano per cercare il corpo della moglie, ma, al suo posto, aveva incontrato solo le lenzuola sgualcite ancora calde. 
Erano sposati da troppi anni perché Sandy non potesse capire cosa le stava passando per la testa, impedendole di prendere sonno. 

La mattina seguente avrebbero dovuto incontrare l’assistente sociale per l’adozione di Ryan. Una firma ad un centinaio di carte e loro sarebbero diventati i tutori legali del ragazzo venuto da Cino. Erano entrambi entusiasti del cambiamento, ma Kirsten era agitata. 
Aveva passato tutta la sera a controllare e ricontrollare i documenti che l’assistente sociale le aveva inoltrato. 

« Tesoro, le ho già lette. È tutto in ordine, non ci sono errori » le aveva  detto Sandy quando l’aveva scovata nell’ufficio della casa, subito dopo cena, a controllare per l’ennesima volta che tutto fosse in ordine. 

« Lo so. È solo che... Sei sicuro che non ci siano ambiguità? Insomma, se qualcosa dovesse andare male... Domani dovremmo dare la notizia a Ryan, se poi l’assistente sociale dovesse rifiutare la richiesta? È già stato deluso troppe volte, per avere solo diciasette anni. Non voglio che succeda ancora » aveva replicato lei, senza staccare gli occhi dalle carte. 
Sandy non avrebbe potuto amarla di più in quel momento. 
Kirsten era abituata ad avere tutto sotto controllo e di rado si lasciava sopraffare dalle emozioni. Era uno degli effetti collaterali dell’essere una Nichol, ma lei si difendeva bene da quel morbo, almeno questo pensava Sandy. Così le sorrise, sfilandole la cartella dalle mani. 

« Andrà tutto bene » le aveva sussurrato, chinandosi su di lei per baciarla. Gli ci volle un po', ma alla fine era riuscito a calmare i suoi pensieri, convincendola a raggiungerlo a letto. Anche lì, però, lui riusciva a sentire la tensione che le attanagliava il corpo e la mente, provò a rassicurarla di ancora, prendendola tra le braccia, ma sembrava tutto inutile. Lei continuava a girarsi e rigirarsi tra le lenzuola, cercando di prevedere qualsiasi possibile imprevisto. Sandy era sicuro che quella notte Kirsten non avrebbe chiuso occhio e niente avrebbe potuto calmarla. 

Ora, infatti, la scovò in cucina, poggiata all’enorme isola che troneggiava al centro della stanza, mentre guardava fuori dalla finestra completamente assorta. 
Le si avvicinò piano, per paura di spaventarla. 

« Ehi » le sussurrò, affondando il viso nei suoi capelli e avvolgendole la vita con entrambe le braccia. « Non riesci a dormire? » 

Lei scosse il capo, senza staccare gli occhi dalla casetta in piscina. 

« Sono ancora svegli » gli rispose, con un sorriso amorevole dipinto sul viso, mentre indicava con lo sguardo le sagome di Seth e Ryan. « Sembrano andare così d’accordo... » 

Sandy rise. « Loro vanno così d’accordo » aggiunse, liberandole una spalla dai capelli e sostituendoli con un bacio innocente. 

« Ohw! Lo so » scherzò Kirsten, voltandosi nell’abbraccio del marito. « È solo che è strano vedere Seth a suo agio con qualcuno della sua età. Ryan sembra riuscire a capirlo in un modo in cui nemmeno noi possiamo. » 

Sandy le accarezzò il viso con il dorso del pollice, cercando di darle conforto.

« È a questo che servono gli amici. »

« I fratelli » lo corresse lei e Sandy non poté fare a meno di sorriderle. 

« Ed è per questo che sei sveglia alle tre del mattino? »

« Uh-uhm. » Lei abbassò lo sguardo.

« Kirsten... » cercò di replicare lui, ma lei non gliene diede il tempo. 

« Lo so che non dovrei preoccuparmi, ma è un passo importante, Sandy. Lo stiamo adottando davvero. »

« Lo so. » Sandy assunse un tono apprensivo. 

« E non sei terrorizzato? » Ora Kirsten lo guardava dritto negli occhi e lui la avvicinò a sé un po’ di più.

« Da morire. Ma so anche che andrà tutto bene. Noi vogliamo che Ryan stia qui e lui vuole lo stesso. Era così contento quando gli hai detto che avrebbe vissuto con noi tre. » 

« Oh Sandy, lo so. Ma anche dopo che avremo finito con l’adozione, lui avrà sempre la sua famiglia. Quella vera. Cosa faremo se Dawn dovesse rivolerlo con sé? Lei è sua madre, sua madre biologica. Sandy... » 

Lui la zittì con un bacio. Portò una mano dietro la sua nuca, lasciando che le ciocche dei suoi capelli gli si insinuassero tra le dita. Le sfiorò il labbro inferiore con la lingua per incontrare la sua e Kirsten lo lasciò fare, portandogli le braccia al collo e rispondendo al bacio. Aveva bisogno di staccare il cervello per qualche secondo e Sandy sapeva come farglielo fare.

Intanto le luci della casetta in piscina si erano spente e con esse erano sparite  anche le sagome di Ryan e Seth. 
Ora l’intera casa era illuminata solo dal pallore della luna e dalle piccole luci interrate a bordo piscina, ma nessuno ci fece caso.

Sandy si allontanò dalla bocca di Kirsten per riprendere fiato e, lentamente, lasciò che la propria mano scivolasse dalla sua nuca alla guancia. 

« Qualsiasi cosa succeda, Ryan è anche figlio nostro. Se la sua famiglia vorrà stare con lui, glielo permetteremo, perché da domani sarà anche la nostra famiglia. Nessuno lo porterà via. » 

Stavolta fu Kirsten a sorridere, spostando di lato le ciocche di capelli che ricadevano sulla fronte di Sandy. 

« Sei incredibile, lo sai, vero? » gli domandò, mentre lui annuiva ridendo. 

« È parte del mio fascino » le rispose, giocando con il pezzo di stoffa che teneva chiuso il suo accappatoio. 

Sandy era fatto così, lui riusciva a rendere semplice qualsiasi situazione, anche le più difficili. Era uno dei suoi super poteri, quello che Kirsten amava di più. Con Sandy accanto diventava tutto  più facile e lei non  avrebbe potuto prevedere, quando a Berkeley accettò quel caffè, che quello sarebbe stato l’inizio del capitolo più bello di tutta la sua vita, ma ringraziava il cielo ogni giorno per aver detto .

« Ti amo tanto, sai anche questo? » domandò con fare giocoso, mentre gli portava le braccia al collo, facendolo ridere. 

« Ne avevo il sospetto » scherzò Sandy in risposta, dandole un bacio innocente sulle labbra, prima di piegarsi un poco per poterla prendere in braccio. 
Quel gesto colse Kirsten di sorpresa, facendole scappare un piccolo gridolino dalla bocca. 

« Ora basta tormentarsi. Andiamo a dormire. » Sandy le lasciò appoggiare il viso contro il suo petto, mentre la riportava in camera da letto, nel silenzio della loro casa. 
Una volta arrivati a letto, la adagiò delicatamente tra le lenzuola, sdraiandosi accanto a lei. L'accolse tra le braccia e continuò ad accarezzarle la schiena finché non sentì che si era addormentata profondamente sul suo petto. 
Guardandola riposare serena, Sandy sorrise istintivamente, chinando il viso su di lei per baciarle la fronte. 

L’amava anche lui, più di quanto Kirsten potesse immaginare.

« Buonanotte, amore mio » le sussurrò, stringendola a sé mentre anche lui si sistemava meglio tra le lenzuola per abbandonarsi al sonno.

 
Note dell'autrice: è una cosina arrivata di getto, senza pretese, ma mi sono detta che magari a qualcuno sarebbe piaciuta. Perciò ve la lascio qui, sperando che non faccia troppo schifo. xD
 
   
 
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