Quando si fece buio, Mia vide Tony steso sul prato e lo raggiunse, stendendosi accanto a lui.
-Com’è? Amare?- le chiese Tony.
Lei ci rifletté su, osservando le stelle. –E’ vedere quelle comete nei suoi occhi e capire che è la cosa più bella che tu abbia mai visto.- rispose sorridendo, ripensando agli occhi azzurri del Capitano. –Perché?-
-Credo di essermi infatuato di qualcuno.- disse lui, picchiettando le dita.
-E chi è la fortunata?-
-Non è male: ha un leggero brutto carattere, ma in fondo è un pezzo di pane. La verità è che non conosco nessuno come lei. Dici che dovrei lasciarmi andare?-
-Beh, si. E se non prova le stesse cose, pazienza.-
Riguardando Tony in viso, si ricordò della brutta visione che aveva avuto su di lui.
-Tutto bene?- domandò lui.
-La Maximoff mi ha fatto vedere una brutta cosa: c’eravate tu e Steve che combattevate, sembravate due leoni inferociti… Mi ha messo paura.-
-Sta tranquilla, non farò del male ai miei amici.- mormorò lui, sfiorandole la mano per poi stringerla.
Quella stretta la fece sentire al sicuro e tutti i pensieri brutti scomparvero.
Tornarono in casa dagli altri.
-E’ un incontro piacevole, ma speravo che quando ti avrei rivisto, avresti avuto più informazioni.- stava dicendo Natasha, riferendosi a Fury.
-Ce l’ho, ho voi. Siamo di nuovo qui sulla terra e abbiamo il nostro intuito e la nostra volontà per salvare il mondo. Ultron dice che gli Avengers sono l’unico ostacolo fra lui e la sua missione: che lui lo ammetta o no, la sua missione è la distruzione globale. Affrontatelo, distruggete quello stronzo di platino.- commentò Fury.
-A Steve non piacciono certe parole.- commentò Mia, sarcasticamente.
-Sai che c’è…Non mi importa più un cazzo.- esclamò Steve.
-A cosa sta puntando Ultron?- chiese Nick.
-Ad essere migliore…migliore di noi. Continua a costruire corpi, droni.- rispose il Capitano.
-Corpi di persone.- continuò Tony.
-Loro non devono essere migliori..- intervenne Bruce, avendo un lampo di genio. –Devono evolversi, evolvere i tessuti…-
-Di cosa stai parlando?-
-Beh, qualcuno ha più avuto contatti con Hellen Cho?-
Hellen Cho era la scienziata che aveva curato Clint e secondo Bruce, Ultron era diretto nel suo laboratorio in Giappone.
Clint e Natasha viaggiavano sul jet, mentre Mia e Steve a terra tramite la moto del Capitano.
Quando giunsero al laboratorio, Hellen era ferita.
-Che cosa sta progettando?- le chiese Steve, fermando il sangue con le proprie mani.
-Dovete prendere la culla! Nella culla c’è un corpo umano e la gemma.. la gemma che si trovava nello scettro..state attenti, la collegherà a se.- spiegò lei, col fiatone.
Dopo aver chiamato un’ambulanza, Steve e Mia cercarono di localizzare dove si potesse trovare Ultron.
-Capitano, c’è un furgone sospetto sul raccordo principale.- li avvisò Clint.
Steve spinse sull’acceleratore e arrivò dritto al furgone: i due saltarono sul tetto e Mia congelò le ruote per farlo fermare.
Ne venne fuori Ultron che attaccò il Capitano e nel mentre, Mia entrò nel furgone.
Dentro vi era una culla con un corpo umano: ma improvvisamente, alcuni droni afferrarono il furgone e lo alzarono in aria, facendo cadere Mia, Ultron e Steve all’interno di un treno.
Pietro e Wanda Maximoff restavano a guardare non sapendo cosa fare, la ragazza era riuscita a vedere nella mente del corpo nella culla e aveva visto solo distruzione e morte.
Quindi decisero di venire in aiuto dei Vendicatori e Wanda spezzò l’armatura d’acciaio di Ultron con la propria energia.
Solo poco dopo si accorsero che il treno era uscito dalle rotaie per il trambusto e stava sbandando verso un mercato.
-Potete fare qualcosa?! Ci sono civili davanti a noi!- esclamò Steve ai due fratelli.
Pietro sfrecciò qua e la per mettere gli abitanti al sicuro e portò anche la sorella a qualche chilometro di distanza.
Wanda cercò di creare un campo di energia davanti al treno per fermarlo prima che facesse altri danni.
Mia si resse a Steve fin che il treno non rallentò.
Tutti i civili furono salvi grazie a loro, era come se in qualche modo i gemelli avevano deciso di cambiare squadra.
-Hai preso la culla?- domandò Wanda a Steve.
-E’ nelle mani di Stark.- rispose lui.
-Maledizione! Non capisci che nelle sue mani è pericoloso?!- esclamò Pietro.
-Cosa avete contro di lui?- intervenne Mia.
I due si guardarono e decisero di raccontare la loro storia.
-Avevamo 10 anni ed eravamo a cena con i nostri genitori: ad un certo punto entra una granata in casa ed esplode. Io e mio fratello ci ripariamo sotto il letto, quando ecco arrivare una seconda granata, ma non esplode.- spiegò Wanda.
-Indovina cosa c’era scritto sopra? Stark.- continuò l’altro.
-Aspettammo due giorni che quella mina esplodesse, che Tony Stark ci uccidesse…Ma niente.-
Mia e Steve cercarono di capire il loro dolore ed erano decisi a difenderli mentre tornavano alla Stark Tower.