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Autore: Apatya    09/07/2020    2 recensioni
"La leggerezza è ovunque. Si può trovare nel vento leggiadro che, nella brezza del tardo pomeriggio, trasporta una piuma bianca di un uccello ormai scomparso tra le nuvole."
Un inno all'essere leggeri senza sottostare alle regole della vita, vedere il mondo con occhi diversi e trovare ogni atto di leggerezza anche nei posti dove non te lo aspetteresti mai.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La leggerezza è ovunque. Si può trovare nel vento leggiadro che, nella brezza del tardo pomeriggio, trasporta una piuma bianca di un uccello ormai scomparso tra le nuvole.

Nella maestosità del mare mentre è in tempesta; le onde alte e la sua forza possono trasmettere pesantezza, travolge tutto trasportando e sradicando alberi, inghiottendoli nei suoi abissi più oscuri, ma quando l’acqua si infrange sugli scogli rocciosi e appuntiti, ecco che alcune trasparenti gocce prendono il volo, brillando come piccoli diamanti alla luce del sole.

Nelle profondità del mare si nasconde la vita, animali di ogni specie nuotano in quell’infinito blu di mille sfumature. Sembrano quasi spiccare il volo, così leggiadri e così pesanti allo stesso tempo.

Ciò che accomuna l’aria e il mare è il non avere confini, sono liberi da ogni regola e così lo è anche il pensiero. E’ un concetto astratto e non si può toccare, ma al suo interno si può trovare l’infinito, la libertà di viaggiare con la mente in mondi mai visti e pieni di meraviglie.

Anche nel quinto canto della Divina Commedia, Dante rappresenta il concetto di leggerezza. Quando incontra le anime dei lussuriosi, nel primo girone dell’inferno, descrive i dannati trasportati da un vento forte e travolgente, mostrando la loro pena per essere stati trascinati dall’Amore, senza pensare alla sofferenza che avrebbero avuto dopo la morte. Il poeta si sofferma su due anime in particolare, quelle di Paolo e Francesca che volano insieme nella bufera e appaiono lievi nel vento.

Dante descrive con molta maestria la pesantezza del vento e la leggerezza di queste due anime piene di dolore.

In questo caso c’è un ribaltamento di significati simbolici: la forza incontrastata del vento e la sua violenza vengono usate come strumenti per torturare le anime lussuriose, non concedendo loro la tanto desiderata pace. Questi spiriti sono impotenti davanti ad esso e si lasciano trasportare senza ribellarsi, completamente inermi.

A causa di queste caratteristiche il vento perde la sua tradizionale leggerezza acquistando pesantezza nella sua furia. Al contrario, Paolo e Francesca che dovrebbero mostrare il loro peccato, mantengono una propria levità grazie alla loro cortesia.

Oggi,invece, il termine leggerezza viene molte volte frainteso con frivolezza, sinonimo di superficialità e di non curanza per le cose importanti.

Molti di noi sono affetti da “frivolezza”, danno più valore alle cose meno significative lasciando all’oscuro l’importanza di essere “persone leggere”. Dobbiamo stare sempre al passo con le novità, avere il cellulare di ultima generazione e i vestiti firmati di alta moda, ma non ci curiamo del vero significato della vita.

Rischiamo di diventare piccoli robot programmati per eseguire gli ordini della casa madre, colorandoci di grigio e riempiendoci di pesantezza.

Le persone leggere invece si ribellano a questa clonazione di esseri sempre meno umani, non vogliono perdere i loro colori che le rendono uniche al mondo.

Ognuno ha i propri colori cioè ha i propri sentimenti che lo distinguono da un altro uomo. Sebbene generalmente gli uomini provino le stesse emozioni, ciascuno è libero di reagire in maniera diversa di fronte alle situazioni elaborando una propria opinione e lasciando libera la mente per non essere soggiogati dai pensieri degli altri, ma decidere con la propria testa e solo così si può diventare leggeri.

La leggerezza è quindi una probabilità per tutti perché siamo come uccellini intrappolati dentro ad una gabbia di ferro ma se questa viene distrutta, noi potremo volare liberi nell’infinito cielo leggiadri come piume al vento.

   
 
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