高木の日
Takagi no hi
Il giorno di Takagi
Andare a lavoro
今日 // Kyou // Oggi
Ogni mattina sarebbe uscito dal suo appartamento, chiudendo a chiave la porta.
Scese le scale incontrando la solita signora anziana del secondo piano che tentava di portare la spesa su per le scale.
L'avrebbe aiutata a portarla fino davanti all'appartamento di quell'adorabile nonnina.
Proseguì giù per le scale, raggiungendo l'automobile.
Azionò il motore, diretto in centrale.
Una volta lì, osservò: la macchina rossa fiammante di Miwako era già lì. Le parcheggiò a fianco, perché si sarebbero diretti insieme verso le proprie automobili appena avrebbero finito anche quella giornata lavorativa.
Sorrise ripensando a tutte quelle volte in cui le loro giornate erano terminate proprio in quel parcheggio.
Rise tra sé e sé salendo le scale verso la sezione omicidi e dunque il suo ufficio. Si era ricordato di quando Miwako gli aveva teso una trappola con quel giocattolo a molla.
Dannazione com'era bella quando rideva. Certo, rideva perché lui si era spaventato. Ma pian piano tutti quegli episodi erano stati la conferma che anche per lei lui era qualcosa di più, era più di un partner di lavoro.
Appena aprì la porta della sezione omicidi si sentì stranamente osservato. Eppure, erano ormai parecchie mattine che faceva attenzione a non dar troppa confidenza a Miwako sul lavoro in presenza dei colleghi.
E ora? Non l'avrebbero lasciato in pace nemmeno quella giornata.
Si mise alla sua scrivania per iniziare a raccogliere le informazioni su cui avrebbe dovuto lavorare.
Ogni tanto buttava un occhio ai suoi colleghi che ancora lo fissavano in malo modo.
Eppure... Non l'aveva nemmeno ancora salutata!
L'ispettore Megure avvertì la squadra di un recente omicidio, ordinando a Sato e Takagi di andare sul posto a svolgere le prime indagini.
Sorrise, era sempre un piacere lavorare assieme a lei. Le si avvicinò, uscendo poi insieme dagli uffici.
«Buongiorno!»
Ricevette però una strana occhiata da parte di lei; sembrava suggerirgli che la giornata fosse cominciata già da un bel po', e che avrebbe potuto salutarla anche già da prima.
In quel momento si ricordò di ciò che lo tormentava, avvalorando determinati pensieri negativi.
Nonostante il suo modo di fare un po' offeso inizialmente, lo salutò anche lei.
Mentre si stavano dirigendo verso la macchina di Miwako, questa lanciò le chiavi in mano a Wataru mosse le labbra in un sorriso compiaciuto: anche oggi avrebbe lavorato assieme a chi sapeva migliorarle ogni giornata.