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Autore: flatwhat    12/07/2020    1 recensioni
Aizawa Shouta viene ferito gravemente nel tentativo di salvare Midoriya Izuku.
Izuku lo salva a sua volta.
[spoiler per la backstory di Aizawa!][Aizawa/Toshinori/Hizashi, Aizawa&Izuku, menzionata past! Aizawa/Shirakumo]
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Present Mic, Recovery Girl, Shōta Aizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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  Aizawa non si era mai sentito così di merda.

 

Aveva perso il conto delle ore. L'oscurità che lo avvolgeva si alternava, nel dormiveglia, a ricordi e allucinazioni.

 

Shirakumo che gli parlava dalla tomba. Hizashi che lo consolava. Toshinori che, con la mano alzata, vinceva per l'ultima volta in diretta nazionale. Le labbra dei due sulla sua pelle. I paragoni che non avrebbe dovuto fare tra Shirakumo e Toshinori. Si vergognava come un cane quando li paragonava.

 

I suoi studenti. Che era accaduto ai suoi studenti? Erano in classe, giusto? O erano in missione? 

 

Era andato a un lavoro con Midoriya, per tenerlo d'occhio. Quel ragazzo problematico gli ricordava il sé stesso adolescente in modo quasi inquietante. Non voleva che soffrisse come aveva sofferto lui. Eppure, il pupillo di All Might attirava i pericoli come una calamita.

 

Era questo che era successo, giusto? 

 

Aizawa ansimava, le coperte che si erano attaccate a lui, l'odore di sudore, sangue e bile che gli faceva venire la nausea. Quante volte aveva vomitato? Aveva vomitato qualcosa che non fosse solo altro sangue?

 

Aveva combattuto dei villain, insieme a Midoriya. Il suo maledetto quirk non era riuscito ad annullare quello di uno degli avversari. Come detestava quando il nemico aveva un quirk che non si poteva annullare.

 

Era riuscito a scansare Izuku in tempo, scagliandolo via per mezzo della sua stoffa di cattura, ma per farlo aveva dovuto avvicinarsi e i villain si erano approfittati dei suoi movimenti e-

 

Aveva fatto l'abitudine al dolore lancinante sul fianco. Non si era ancora abituato, invece, alle visioni di qualcuno che era un tempo - quanto? quanto tempo era passato? - che era morto per una ferita simile.

 

Ricordava le parole di Sir Nighteye a Izuku e Mirio, ricordava Toshinori che piangeva, non l'aveva mai visto piangere fino ad allora, e si chiese se non avrebbe fatto la stessa fine di quel grande eroe che si era addormentato sorridendo.

 

Dopotutto, Aizawa non pensava che ci fosse un modo migliore per morire di andarsene proteggendo qualcuno. Era per questo che era diventato un eroe, e nonostante avesse fatto rimproveri su rimproveri a colleghi, amanti e studenti su quanto fosse da idioti rischiare la vita e fosse preferibile salvare sia civili che eroi, sotto sotto il suo cuore da eroe idealista che Shirakumo aveva conosciuto batteva ancora sotto le vesti e le stoffe che lo avvolgevano con cinismo.

 

E quindi, la situazione era: Eraserhead si era fatto trafiggere al posto del suo allievo Deku. Cos'era accaduto dopo, non lo sapeva.

 

Fatto sta che era ancora vivo. A meno che l'inferno non fosse composto da allucinazioni e dolore così intenso che quasi desiderava di morire solo perché le sofferenze cessassero.

 

Ma si aggrappò alla vita, Aizawa Shouta. Non voleva veramente morire. Voleva rivedere i suoi studenti e sgridarli ancora. Doveva tornare da Eri, che sarebbe diventata Aizawa Eri quando le pratiche di adozione sarebbero state completate. Doveva addestrare Shinsou, che si era da poco unito alla classe A e faceva di tutto per colmare il divario che lo separava dagli altri. Doveva tornare da Hizashi e Toshinori...

 

Shirakumo, non posso ancora rivederti... non ancora...

 

Pregò che un eroe arrivasse per lui.

 

(SMACK)

 

Aprì gli occhi di soprassalto, sudando come un dannato.

 

La vecchia era accanto a lui e Aizawa capì immediatamente con un brivido che lo aveva appena baciato.

 

Midoriya Izuku, anche lui in abito da ospedale, era accanto a lei.

 

"Professore! Professore!"

 

Dannato ragazzino, non poteva parlare a voce più bassa? La testa di Aizawa era un inferno ma le sue forze già quasi del tutto esaurite stavano ora agendo per facilitare la sua guarigione, grazie al quirk di Recovery Girl, e rinunciò a intimare al ragazzo di fare silenzio.

 

"Direi che non sei più in pericolo, Eraser. Dovresti ringraziare questo ragazzo" disse Recovery Girl - Aizawa sentì le sue parole a fatica, mentre il ragazzo problematico continuava a gridare - e cosa successe dopo non lo seppe. Forse si addormentò di nuovo, forse no.

 

Quando riaprì gli occhi, Deku era ancora accanto a lui. Aizawa si sentiva meglio e, anche se il fianco e la testa gli dolevano ancora terribilmente, si concesse un sospiro di sollievo. Sarebbe sopravvissuto, dopotutto.

 

"Professore!" gridò di nuovo Midoriya e questa volta i timpani di Aizawa non si lamentarono. Non troppo, almeno.

 

"Midoriya" biascicò Aizawa. "Che cosa è successo?"

 

E intendeva solo chiedergli che cosa era successo al ragazzo dopo che lui aveva perso i sensi, se era stato ferito, ma Midoriya - mannaggia a lui - si lanciò in un lungo, inarticolato discorso, dicendogli che aveva menato i villain di santa ragione e forse era arrivato Endeavor?? Aizawa era confuso sull'argomento, non che gli importasse.

 

L'ultima parte del discorso la capì un po' meglio, forse perché, lentamente, si stava sentendo meglio o perché Deku si stava calmando.

 

Notò le lacrime che scendevano a fiotti dagli occhi di quel piagnucolone che aveva per studente e si convinse che era la prima ipotesi.

 

"Professore, è stato a letto per giorni e Recovery Girl è potuta venire solo l'altro giorno e i medici qui all'ospedale la davano per spacciato e"

 

"Midoriya" disse secco Aizawa. "Respira".

 

Il ragazzo fece come gli era stato chiesto. Sembrò calmarsi un po'.

 

"Come stai tu, Midoriya?" gli chiese. "Sei ferito?"

 

Notò che aveva un cerotto sul braccio.

 

"Che hai fatto al braccio?"

 

Midoriya scosse la testa fra le lacrime e i singhiozzi che tentava di trattenere.

 

"Mi dispiace, è tutta colpa mia".

 

"Respira" ripeté Aizawa. "Non hai nessuna colpa. Dimmi solo se sei ferito".

 

Izuku scosse di nuovo la testa.

 

"Mi ha salvato lei, professore" balbettò.

 

"E sei ancora ricoverato?" chiese Aizawa. Forse c'era qualcosa che il ragazzo non voleva dirgli, pensando scioccamente di non voler fare preoccupare il suo professore. "Che hai fatto al braccio?"

 

"Niente, questo è" cominciò lui. Si guardo il braccio. Le sue guance erano rosse per le lacrime, ma adesso pareva davvero essersi calmato.

 

"Ho chiesto se potevo aiutarla".

 

Aizawa alzò un sopracciglio.

 

"Aiutare me?"

 

"Si, beh" Izuku abbassò lo sguardo, prendendo a torturarsi i pollici. Sembrava imbarazzato per qualche cosa.

 

"Non è proprio paragonabile a quello che ha fatto lei per me" disse e Aizawa si dovette sforzare di non rimproverarlo. Che razza di sciocco. "E mi dispiace di non essere stato in grado di fare di più ma..."

 

Aizawa sospirò.

 

"Arriva al punto".

 

Izuku obbedì.

 

"Lei aveva perso tanto sangue, professore. Così ho chiesto se era possibile darle il mio sangue".

 

Ah.

 

Aizawa si ricordò le parole della vecchia: "Dovresti ringraziare questo ragazzo".

 

Beh, in effetti aveva senso. Alle volte, i gesti più semplici erano quelli più eroici.

 

"Non dire più" disse Aizawa e fu sorpreso da quanto gli riusciva male parlare. "Che non è abbastanza".

 

Izuku lo guardò con i suoi occhi enormi che minacciavano di nuovo di velarsi di lacrime. Oh, pazienza, se voleva piangere poteva farlo.

 

"Credo di aver capito" riprese Aizawa. "Che se sono vivo lo devo a te".

 

Alzò il braccio, si stupì di nuovo che il gesto non gli risultasse difficile quanto parlare e posò la sua mano sulla testa di Izuku.

 

"Grazie, Midoriya" sussurrò.

 

Poi dovette distogliere lo sguardo, perché, maledizione a lui, Izuku si era messo a piangere di nuovo e per qualche ragione Aizawa non riusciva a sopportarlo in quel momento.

 

Sentì che il ragazzo si era chinato sul letto e stava stringendo il lenzuolo con forza tra le dita, come se avesse voluto abbracciare il suo professore ma si vergognasse troppo di farlo.

 

Così Aizawa gli spinse più giù la testa, facendola poggiare sul suo petto. Al diavolo le formalità, quando insegnante e professore hanno rischiato la pelle.

 

Izuku singhiozzava a dirotto e Aizawa guardava il sole che entrava dalla finestra e si rese conto che avrebbe dovuto chiedere ai dottori del collirio, perché gli occhi gli bruciavano.

 

-

 

Quando era stato dimesso, Hizashi e Toshinori lo avevano accompagnato fuori, dopo avergli esternato tutte le loro preoccupazioni e rimproveri e, alla maniera di Hizashi, prese in giro che celavano solo altre preoccupazioni, eccetera eccettera.

 

Seppe che anche il resto della classe era venuta spesso in quell'ospedale.

 

"Sono arrivati qui un giorno dopo aver saputo delle tue condizioni" aveva detto Hizashi.

 

"Sono arrivati qui, hanno saputo quel che ha fatto il giovane Midoriya" aveva detto Toshinori, senza nascondere un certo orgoglio per il suo pupillo. "Quindi il giovane Bakugou, sempre più gentile di quanto sembri, ha convinto tutti i suoi compagni a donare il sangue a loro volta".

 

"Preferirei che non urlasse sempre come un dannato" aveva detto Hizashi, senza rendersi conto della sua ipocrisia. "C'è modo e modo di dire le cose".

 

"Si vergogna ancora dei suoi sentimenti più nobili" aveva risposto Toshinori e Aizawa aveva pensato che gli adolescenti sono le creature più idiote sulla faccia del pianeta. "Ma il rispetto che ha per i suoi insegnanti e i suoi compagni si vede dalle sue azioni".

 

"Immagino che abbia donato a sua volta" aveva detto Aizawa.

 

"Ovviamente, lui era in prima fila! E poi la classe B, non volendo essere da meno, ha donato a sua volta, e via via tutte le classi della UA. L'ospedale si è complimentato, dicono che abbiamo dato una grossa mano".

 

"E spero che gli insegnanti non siano rimasti a prendersi le lodi mentre le loro chiappe pigre rimanevano comodamente sul divano" aveva detto Aizawa, suscitando una grossa risata agli altri due.

 

"Ovviamente no!" e infatti avevano cerotti sul braccio anche loro due.

 

Con queste conoscenze, Aizawa si era riunito alla sua classe che lo aspettava all'uscita dell'ospedale.

 

Izuku lo aspettava con aria più trepidante di tutti, ma solo perché Aizawa proprio non riusciva a scrollargli quel suo senso di colpa perenne. Gli adolescenti...

 

Ma anche i suoi compagni erano su di giri. Gli facevano domande, gli elargivano saluti, qualcuno gli aveva pure portato dei fiori, come se Aizawa avesse mai dato loro l'idea di essere uno che apprezzava i fiori. E Bakugou se ne stava in disparte, fingendo indifferenza, ma Aizawa lo conosceva come un libro aperto e aveva notato che le sue spalle, che da lontano aveva visto essere irrigidite, si erano immediatamente rilassate quando aveva scorto il professore.

 

Menomale che la stoffa di cattura gli copriva il sorriso, o avrebbe perso un po' di quell'aura spaventosa che aveva come coordinatore di quella classe di eroi in erba.

 

"Forza, torniamo in classe" ordinò loro. "A quest'ora dovreste essere a lezione!"

  
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