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Autore: il dolce bacio di Harry    12/07/2020    0 recensioni
'Un odio chiamato amore'.
Caroline Smith e Harry Styles.
Lei odia lui, lui odia lei; ma alla fine siamo sicuri che sia realmente così?
Possono paure, debolezze e fragilità ostacolare quello che in realtà sembra essere un vero amore?
Tanti dubbi, troppe domande ma un'unica certezza: entrambi non riescono a fare a meno dell'altro...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Apro gli occhi per poi guardare l'ora sul cellulare.
Le 8.45.
Sarà meglio alzarsi.
Sposto le coperte per poi stiracchiarmi.
Mi guardo intorno.
Casa mia.
Che bei ricordi.
Chiudo gli occhi ispirando a pieni polmoni.
Finalmente... casa.
Finalmente di nuovo me stessa.
Oggi c'è il sole.
Vedo la luce filtrare dalle persiane.
Ok, è ora di alzarsi.
Mi sono crogiolata abbastanza.
Mi tiro su con uno scatto per poi andare in bagno dove dopo aver fatto la pipì, lavo le mani e la faccia.
Con la coda dell'occhio guardo la doccia e ho un mancamento.

Mi ricorda... Harry.

Come tutto d'altronde.
Perfino la mia camera.
Ma questi sono dettagli... che già sapevo sarebbero tornati alla mente.
Un po' come i ricordi.
E le giornate felici.

Tutto mi ricorda Harry.

Tutto.
Il letto, il cuscino, la porta della camera.

Tutto.

Sorrido ripensando a numerosi episodi.

Harry steso sul letto intento a osservarmi.
Harry steso sul letto intento a baciarmi.
A rendermi felice, come sempre.
A farmi sentire amata, come sempre.
Harry intento ad asciugarmi i capelli.

Che ricordi...

E quella volta in cui abbiamo fatto la doccia insieme per la primissima volta?
Ne vogliamo parlare?

Sorrido inconsapevolmente mentre ripenso al mio imbarazzo, alla sua sicurezza.
Ai nostri innumerevoli baci.
Alle sue mani insaponarmi.
Stringermi a lui.
I suoi occhi così belli ad urlare il mio nome.
A dirmi 'ti amo', 'sei importante'.

Mi appoggio al lavandino.
'Ancora?' mi rimprovera la coscienza.
Scuoto la testa.

No.
Non devo iniziare...
Sennò non me la smetterò più.
Perché dai ricordi positivi arriveremo a quelli negativi.

E mi farò del male.

Ancora e ancora.
Ripenserò a quel fatidico giorno e crollerò.
Ripenserò alla sua fuga dalla chiesa, ai suoi occhi allontanarsi da me, alle sue mani lasciarmi... e starò male.
Ed io non voglio star male.
Non ora.

Non più perlomeno.

Guardo la doccia e la accarezzo.
Come se potessi accarezzarti.
Come se potessi ripercorrere il tuo corpo, perfetto, scolpito.
Scuoto la testa.

Basta, basta così.

Esco dal bagno e mi dirigo di sotto dove intravedo Lerya in cucina intenta a preparare il caffè.
< Buongiorno Care >.
< Lé > faccio un cenno con la mano sedendomi.
< Dormito bene? >.
Annuisco.
< Tu? >.
< Io ho russato come un ghiro >.
Rido.
Non ho sentito nulla, ma meglio.
Altrimenti avrei fatto fatica ad addormentarmi.
Avrei sicuramente iniziato a pensare... e mi sarei fatta del male.
No, meglio così.
Il mio sguardo viene rapito da un vassoio pieno di cornetti squisiti.
Devono essere davvero buoni.
Hanno un aspetto invitante.
Ed io non vedo l'ora di assaggiarli.
Di gustarli in santa pace.
< E questi? > chiedo facendo la finta confusa.
< Sono uscita a comprarli prima > sorride < per darti il bentornata >.
Che cara.
La ringrazio < non dovevi >.
< Sì che dovevo, siamo di nuovo coinquiline >.
Rido.
< Sul serio, non dovevi > le dico di nuovo.
Fa un cenno con la mano per poi passarmi il caffè e il latte già scaldato.
Wow.
Non devo fare praticamente nulla.
Ha già preparato tutto.

Grandioso!

< Mi fa piacere averti qui, di nuovo >.
Anche a me fa piacere essere di nuovo a casa mia.
< Anche a me >.
< Allora? >.
La guardo confusa.
< Com'è andata ieri con Styles? >.
Eccolo lì... sempre presente.
Sospiro.
Ieri sono ritornata a casa mia a prendere delle cose.
Per fortuna sono stata veloce.
Sono stata una furia.
Sul serio.
Ma è stato meglio così.
Meno tempo passo con lui meglio sto.

Soprattutto in quella casa.

Piena di ricordi, di momenti felici, di momenti tristi e dolorosi.

Lì dentro potrei crollare.

Potrei da una parte urlargli contro, prendermela con lui, picchiarlo.
Dall'altra invece potrei farmi abbracciare e dirmi che va tutto bene.
E sinceramente sono due opzioni che non voglio neanche contemplare.
No, per niente.
Ma per fortuna lui non ha fatto o detto niente che potesse mandarmi in tilt.
Se n'è stato zitto, osservandomi prendere le mie cose.
Per poi andare di sotto a vedere la Tv lasciandomi sola.
Ed è stato meglio così.
Sì.
Anche se ammetto che mi è dispiaciuto quando se n'è andato di sotto, senza degnarmi di uno sguardo.
Ma d'altronde è quello che io gli ho chiesto.
Niente rapporti.
Niente, di niente.
E così ho finito di raccogliere più cose possibili e me ne sono andata.
Ci siamo salutati con un ciao.

E mi ha fatto male.

Ma è stato meglio così.
Perché così non ho sofferto.
E forse non ha sofferto nemmeno lui.

Quindi, sì direi che è andata meglio così.

< È andata > dico.
< Andata come? >.
La guardo addentando un pezzo di cornetto al cioccolato fondente.
Una volta finito il boccone le spiego < questa volta non ha cercato di trattenermi >.
< Meglio >.
Meglio, sì.
Annuisco.
Poi ridacchio.
< Perché ridi? >.
Rido perché se ripenso ad Harry capisco che non avrebbe avuto ostacoli a trattenermi.
Sarei rimasta volentieri.
Mooolto volentieri, a dire il vero.
Con quel pantalone di lino e la maglietta bianca nei pantaloni.

Una visione.

Per non parlare dei capelli gocciolanti ancora dalla doccia appena fatta.

Ripeto: una visione.

La perfezione.

< Perché non avrebbe avuto problemi a trattenermi >.
Ride < ah sì? >.
Annuisco.
< Gli stanno bene i capelli corti vero? > domanda lei.

Gli stanno divinamente.
Ma d'altronde è bellissimo.
E sarebbe bellissimo anche con un saio..
Con una busta in testa.

Con tutto, mannaggia a lui che è così...

< Gli stanno divinamente > confesso sorridendo < è ancora più bello, dannazione >.
< Ti dispiace? >.
< Cosa? > chiedo non capendo.
Beve il caffè per poi spiegarmi < che sia così bello >.
< Diciamo che è una tentazione per chi è in astinenza da sesso come la sottoscritta >.
Ridiamo entrambe, poi io torno seria.
< A parte gli scherzi... non ci cascherò >.
Annuisce < lo so >.
< È morto, sul serio >.
< Che situazione di merda >.
< Hai ragione ma almeno abbiamo deciso per una convivenza pacifica >.
< Avete fatto bene >.
Faccio una smorfia.

Lo spero.

Lo spero vivamente.

Perché a volte ho l'impressione di avere sbagliato.
Ho l'impressione che non andrà per niente bene.
Che tutto finirà male.
Ma poi se mi fermo veramente a pensare, a riflettere capisco...
Capisco che è la decisione migliore.
Per tutti, fondamentalmente.

Oltre che per me.

< Andrà bene, vedrai > mi prende la mano e la stringe.
Le sorrido.
< Grazie, sul serio >.
< Smettila di ringraziarmi > ride.
< Hai ragione, basta > bevo un sorso del mio caffè latte.
< Comunque, cosa facciamo oggi? >.
< Facciamo shopping > propone.
Annuisco.
Come ho già detto lo shopping è sempre un'ottima idea.
Sempre.
< Non vedo l'ora di sperperare un po' del mio denaro >.
Ride.
< Ho bisogno di rifarmi il guardaroba > affermo pensandoci.
Ho tanti, tantissimi vestiti in realtà.
Ma... il guardaroba dev'essere rinnovato.
Per forza di cose.
< Anche se ce l'abbiamo strapieno? >.
Annuisco < certo, soprattutto se ce l'abbiamo strapieno >.
< È una cosa un po' contorta ma ci sto >.
Le do un cinque.
< E poi cara Lerya siamo di nuovo sulla piazza >.
Ride < bhe, hai ragione... dobbiamo rimetterci in carreggiata >.
< Per forza di cose > affermo.
Ed è vero.

Chi ha bisogno di Harry e Zayn?

Siamo ragazze indipendenti.
Forti.
Che non si fanno problemi a vivere da sole.
Ad essere felici... da sole.
Quindi sti cavoli.
Via a nuovi incontri.
A nuove esperienze e avventure.

'Come no'.
Mi do mentalmente della stupida.

Cosa penso di fare?
Conquistare il mondo?
Uscire con tremila ragazzi per divertirmi?

Non è da me.
Mai stato.
Soprattutto quando uno non ha il cuore libero, come nel mio caso.
Perché va bene che lo odio, va bene che vorrei che non fosse tornato.

Va bene tutto... ma in ogni caso nel mio cuore ancora c'è lui.

Anche se questa è una cosa che nascondo.
E sto cercando di seppellire ovviamente.

Ma c'è lui, sul serio.

D'altronde ci sono stata per tre anni.
Non posso pretendere che il mio cuore si dimentichi di chi l'ha fatto battere per così tanto tempo, no?

< Care, ci sei? >.
Lerya mi sventola una mano davanti.

E come non potrebbe?

Mi assento sempre. 
Mi perdo nei meandri della mia mente.
Penso e ripenso dimenticandomi della realtà in cui mi trovo.
E forse nemmeno dovrei.
Perché finisco sempre per pensare a cose che non devo pensare.
< Sì, scusa > le dico < cosa stavi dicendo? >.
Ride < possibile mai tu debba assentarti sempre? >.
Faccio una smorfia < è più forte di me, perdonami >.
< Va bene >.
< Allora cosa stavi dicendo? >.
< Che se sei d'accordo possiamo andarci a preparare >.
< Tu vai, io lavo le tazze intanto > le dico.
< Sicura? >.
< Certo > la rassicuro vedendola poi andare di sopra.
Mi rimbocco le maniche e poi inizio a lavare le tazze.
Sorrido inconsapevolmente.
Sì, lo shopping farà il suo effetto.
Avrà l'effetto terapeutico che spero.



 
———


 

Sono passati due giorni precisamente.
Due giorni in cui ho avuto molto da fare.
Dopo lo shopping è arrivata la parte più dura.
Ho sistemato le cose recuperate da casa, ho buttato via cianfrusaglie che non mi servivano e ho pulito la mia camera da cima a fondo.
Insomma un delirio.
Non ho avuto il tempo nemmeno per rilassarmi un po'.
Ho lavorato come una forsennata.
Ma dovevo farlo, perché avevo troppe cose e nella mia vecchia camera non ci sarebbero mai entrate, quindi ho preso la decisione più giusta.
Buttarle via.

Anche se ha significato buttare via un pezzo del mio passato.
Anche se ha significato eliminare dei ricordi dalla mia mente, ma più in generale dalla mia vita.

Ma va bene così.
Quando uno rinasce succede questo.

Ed io sto rinascendo.

Sorrido inconsapevolmente.
Oggi sono ad Holmes Chapel, sono arrivata stamattina presto.
Stasera abbiamo una cena con tutti.

(Styles compresi ovviamente).

Nialle Gemma sono tornati dalla loro luna di miele ed è ora di festeggiarli come si deve.
Ed io sono veramente felice anche se ho un po' di agitazione addosso.
È la prima cena ufficiale da quando io e Harry abbiamo deciso per la convivenza pacifica e spero tanto che vada bene.
Perché mi farebbe male litigare di nuovo, davanti a tutti.

E... non voglio.

Voglio che tutti stiano bene.
Che si divertano, ridano.
Senza nessuna preoccupazione.
Senza scenate.
Ma so, nel mio cuore, che andrà bene.

Me lo sento.

Sarà una cena strepitosa e io ed Harry dimostreremo a tutti di essere maturi da poter trascorrere del tempo insieme.
Tanto tempo per la precisione, visto che passeremo dei giorni insieme.
Due, tre, forse quattro.
Ancora non lo so.
So solo che ce l'avrò sempre al mio fianco.
Quasi a tutte le ore.
Ma... va bene così.
Siamo una famiglia.
E le famiglie sono unite, come le nostre.
Sento mia madre di sotto lamentarsi con mio padre e ciò mi fa sorridere.
È in panico mia madre.
Già gira per tutta casa disperata.
Perché deve fare ancora tutto.
Mettere le lenzuola ai letti.
Pulire le camere.
Cucinare.
E altre tremila faccende.
Sia io che mio padre ci abbiamo provato a dirle di stare tranquilla.
Che l'avremmo aiutata.
Ma no... parole sue 'riesco benissimo da sola, senza il vostro aiuto'.
E così corre da una parte all'altra col grembiule addosso e i capelli legati in una coda disordinata, proprio come faceva quando ero una bambina, visto che non è cambiata di una virgola.
Ha sempre avuto questo istinto di perfezione, istinto che poi ha tramandato anche a me eh... sempre alle prese con le pulizie.
Sempre alla prese coi fornelli.
Ma è questo il bello di mia madre.
Dedita alla sua casa e alla sua famiglia.
Anche ora che potrebbe rilasciarsi un po' e chiamare una donna delle pulizie ad aiutarla.
Ma lei ovviamente non vuole.
Vuole fare tutto da sola.
Ridacchio affacciandomi dalla porta della mia camera.
Mio padre dietro che sbuffa e lei che con i cuscini in mano entra in ogni stanza a controllare dove manchino.
< Jacq, rallenta > la implora mio padre per poi vedersi scuotere la testa da mia madre.
< Senti Nickolas Smith, avremo gli Styles, tutti gli Styles con noi >.
< E allora? > le chiede mio padre ridendo.
< E allora? > mia madre urla < allora deve essere tutto perfetto, tutto >.
< Ma è già tutto perfetto >.
Mia madre scuote le testa.
Ancora.
< Hai visto casa loro? >.
< Sì > risponde mio padre.
< È perfetta >.
< Anche la nostra lo è >.
< Dici? > domanda mia madre vedendo annuire mio padre.
< Eh... ma devo farmi trovare preparata lo stesso >.
Mio padre sospira per poi bloccarle un braccio chiamandola.
< Che c'è? Devo sbrigarmi Nickolas > risponde lei mezza rossa in viso.
< La nostra casa è già perfetta, smettila di pensare che non lo sia, d'accordo? >.
Mia madre annuisce poco convinta prima che mio padre continui a dire la sua < la cosa importante è stare tutti insieme >.
Sorrido.
< Dovresti essere felice > le ricorda ma lei non capisce così mio padre riprende da dove si era interrotto < ci saranno sia Caroline che Harry ed è una gioia >.
Mia madre annuisce < non me lo ricordare > prende fiato < speriamo solo che quella testona di tua figlia si comporti a dovere >.
Porto una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere seduta stante.

Mi comporterò a dovere, cara mamma... lo prometto.

< Sul serio Nickolas >.
Mio padre ride < Jacq vedrai che andrà tutto bene >.
< Sicuro? >.
< Certo, andrà a meraviglia > le tocca un braccio < stai tranquilla >.
< Tu dici sempre così... ma alla fine sei sicuro che non succederà qualche casino? >.
Mio padre annuisce < sicuro sicuro >.
Poi le sussurra malizioso < come sono sicuro di poterti rubare un bacio >.
Mia madre ridacchia civettuola < dai, non fare così adesso che ho da fare >.
< Solo uno >.
E così mia madre cede mentre mio padre le regala un bacio a fior di labbra.
< Ora rimettiamoci a lavoro >.
Rido per poi tornare verso il letto dove mi stendo.
Andrà bene.
Ha ragione mio padre.
Andrà tutto alla grande.
Niall e Gemma saranno fieri, fieri di me, di noi.
Sono convinta.
Afferro il cellulare e vado su instagram per passare un po' di tempo.
Scorro le storie senza metterci particolare attenzione fino a che non mi appare una storia di Harry.
C'è lui in giardino dai suoi con una mano sulla fronte per proteggersi dal sole.
A torso nudo.
E ho detto tutto.
Blocco la foto col pollice per poterlo osservare meglio.

Bello.
No che dico... bellissimo.

Dannazione.

Perché deve essere così bello?
Se solo non lo fosse... sarebbe più facile per me lasciarlo perdere.
Così però è impossibile.

Guardo quei suoi lineamenti perfetti e ho un tuffo al cuore.
Chissà quante ragazze gli scriveranno in privato, commentando le foto.
Soprattutto ora che è di nuovo sulla piazza.
D'altronde è sempre stato accerchiato da ragazze.
Sempre.
Fin da quando lo conosco io.
Ne ho viste di ragazze passare...
Alcune durate un battito di ciglia, alcune durate anche alcune settimane.
Sempre molto belle, questo c'è da dirlo.
Ricordo quando usciva con quella ragazza di cui ora non ricordo il nome.
Cerco di concentrarmi per ricordare il nome e poi ricordo.
Violet Simmons.

Come dimenticarmi di Violet?

Era... semplicemente divina.
Perfetta.
Fisico slanciato, capelli ramati e due occhi verdi da mettere invidia.
Praticamente una visone.
Perfetta per stare con Harry.
Ricordo ancora quando arrivavano al pub.
O quando ci incontravamo in giro.
Tutti restavano incantati dalla bellezza dei due.
Tutti.
Me inclusa.
Erano veramente bellissimi, sorridenti.
Spensierati.
Felici come non mai.
Ricordo che Harry con lei era un'altra persona.
Totalmente.
Tant'è che pregavo rimanessero insieme, perché in quel periodo era diventato simpatico, così simpatico da non odiarlo.
Da non volerlo uccidere.
Ma poi...
Ricordo che lui da un giorno all'altra l'ha lasciata.
E di lei non ho saputo più nulla, se non che a volte commentava le storie di Harry.
Peccato.
Mi piacevano insieme.
Andavano forte.
Anche in camera da letto, soprattutto, a detta degli altri.
Le storie che raccontavano... descrivevano il loro rapporto così passionale.
Così travolgente... che arrivavano a volte ad essere stremati.
Sfiniti e distrutti per quanto si erano dati da fare.
Mi mordo le labbra.

Chissà se anche noi in camera da letto funzionavamo... 

 
Forse è per questo che non è andata.

No?

'Andavate alla grande' mi ripeto.

Sono sicura?

'Certo stupida'.
Mi rimprovero.
Andavamo alla grande.
Ed effettivamente è così.
Tra di noi le cose sono sempre andate bene, camera da letto inclusa.
Ma è pur vero che nel periodo, prima del matrimonio le cose o meglio la passione si è affievolita.
Lo ammetto.
Eravamo così stanchi.
Sfiniti.
Che a volte non riuscivamo a scambiarci nemmeno un bacio.
O farci nemmeno una carezza.
Quindi...
Magari ha influito.

Chi lo sa...

Harry l'ha sempre detto di aver paura che le cose tra di noi sarebbero cambiate col matrimonio... e forse è successo davvero.
Sbuffo.
Lascio andare la foto, appoggio il cellulare sul comodino e guardo il soffitto.

E se mi ha lasciata perché non gli dedicavo più le giuste attenzioni?
È impossibile, no?

Mannaggia a me.

Perché devo pensare a tutto questo?
Perché devo crucciarmi?

Non deve interessarmi la ragione per cui ha deciso di mollarmi.
Non deve interessarmi neppure se Harry sente altre ragazze.

Se lo fa buon per lui, no?
Alla fine è libero di fare quello che gli pare.
Non mi deve nessuna spiegazione.
Ci mancherebbe.
Sussulto non appena il cellulare vibra.

Chi sarà?

Lo prendo rimanendo di stucco leggendo il nome sul monitor.

'Harry'.

Cazzo.

Non è che ha capito che lo stavo pensando?

No... non può essere vero.

Come può aver capito che stavo pensando a lui?

Impossibile.

A meno che non abbia dei poteri... di cui io non sono mai stata a conoscenza però.

Mi schiarisco la voce e poi rispondo con un 'pronto'.
< Care >.

La sua voce meravigliosa.
E ancora più bella quando pronuncia il mio nome.

< Harry... dimmi >.
Respiro lentamente.
Perfino sentire la sua voce mi fa mancare l'aria.
< Ti disturbo? >.
< No dimmi tutto >.
Lo sento sospirare.
< No... è che mamma si stava chiedendo se magari possiamo arrivare prima così da aiutare tua madre >.
Ridacchio.
Lui si scusa mezzo divertito.
< Scusa, ma sta pressando >.
< Tranquillo, vado a chiedere >.
Urlo scendendo le scale.
< Ti sei per caso impazzita? > domanda mia madre affacciandosi dalla cucina.
< Harry mi ha chiesto se possono arrivare prima per aiutarti >.
< C'è Harry al telefono? > domanda lei sorridendo.
Annuisco.
< Mamma? >.
Non risponde.
< Mamma? >.
< Sì scusami... va bene, dì ad Harry che li aspetto molto volentieri >.
< Vi aspettiamo > dico ad Harry che risponde che stanno per partire.
< Allora a dopo > mi saluta.
< A dopo Harry > chiudo la chiamata e faccio per andare di sopra quando mia madre mi blocca.
< Che è? >.
< Adesso vi chiamate? >.
Roteo gli occhi < te l'ho detto... è tutto apposto >.
Annuisce poco convinta e poi mi comanda < fai una cosa >.
< Vuoi una mano? >.
Scuote la testa < vai di sopra e renditi presentabile >.
Mi guardo velocemente < non lo sono? >.
< Mettiti qualcosa di più carino >.
Sbuffo.
Sta travisando le cose.
Come al solito.
< Mamma, se io e Harry parliamo non vuol dire che torneremo insieme >.
< Lo so >.
Incrocio le braccia.
< E allora perché dovrei mettermi qualcosa di più carino? >.
< Così >.
La rimprovero < mamma >.
< Ti sto solo dicendo di metterti qualcos'altro invece che la tuta >.
Faccio spallucce < va bene, se ti rende contenta >.
< Ora vai, che ho un sacco da fare >.
Annuisco e sparisco di sopra dove mi chiudo in camera.
Sinceramente non ho voglia di agghindarmi a festa.
Devo essere sincera.

Ma da una parte... voglio farlo.
Almeno si rende conto di quello che si è perso.

No?

Scuoto la testa.

Non deve fregarmi di quello che pensa di me.
Non deve interessarmi minimamente.
Devo solo pensare al mio bene.

Sbuffo.

Però magari... capisce che sono meglio di Violet.
Meglio di chiunque altro.
E rosica.

E poi alla fine che male c'è a rendersi carina?
Non credo di far del male a nessuno...

No?

Apro l'armadio per capire cosa posso indossare.
Guardo un po' in giro per poi tirare fuori un vestito bianco di pizzo a maniche corte.
Può fare al caso mio.
Semplice ma comunque sia carino.
Senza pensarci due volte lo infilo togliendo la tuta e il top che ho messo per il viaggio.
Mi guardo allo specchio.
Mi piace, molto.
Forse dovrei rinfrescarmi.
Rendere più presentabile il mio viso.
Vado in bagno dove dopo aver lavato la faccia applico una crema per poi applicare il mascara.
Non voglio esagerare.
Voglio solo... rendermi più carina.
Basta.
Aspetto che la crema si asciughi per poi applicare il correttore sulle occhiaie, che setto con la cipria.
Definisco le sopracciglia velocemente e applico il bronzer sul viso.
E ci sono.
Nient'altro da aggiungere.
Mi specchio e sorrido.
Sto bene.

E sono sicura che lui mi squadrerà dalla testa ai piedi.
Anzi, sono sicurissima.

Afferro le cuffie, il cellulare ed esco fuori in balcone dove mi siedo sulla poltrona in vimini.
Infilo le cuffie e faccio partire la musica in riproduzione casuale.
La pace dei sensi, finalmente.
Chiudo gli occhi facendo sì che il sole si posi sul mio viso rilassato.
Andrà tutto bene.
Tutto meravigliosamente bene.
Lo so.
La giornata è perfetta.
Si sta ancora bene per essere settembre inoltrato.
Le giornate sono soleggiate, calde... solo la sera è più fresco.
Ma penso sia normale.
Più che normale a dire il vero.
Scorgo in lontananza il maneggio famoso e senza rendermene conto rido.
Come dimenticarmi di quel giorno al maneggio con gli altri...

Tra risate, tra abbracci.

E tra baci tra me e Harry.

Tanti, troppi baci forse...
Abbiamo passato dei bei momenti qui, a casa mia.
Quando ancora i miei non sapevano di me ed Harry.
Quando stavamo insieme da così poco...

Quando ancora non decideva di farmi del male.

'Care' mi rimprovero.

Lo so.
Dovrei smettermela di pensare a quello che è successo.

Ma come faccio?
Come?

È che se ci penso... mi sembra di vivere un incubo.
Mi sembra di vivere una situazione talmente surreale da essere poco credibile.
Eppure le cose sono andate così.
Quindi non dovrei crucciarmi.

Eppure lo faccio.
E lo faccio perché ci credevo.
Ci credevo veramente tanto.

Credevo in lui, in me... in noi.

Credevo di poter costruire una famiglia.
Credevo di poter costruire un futuro.
E invece... mi rimangono solo una manciata di ricordi.

Nient'altro.

E i ricordi fanno male.
Molto male a volte.
Perché possono cambiarti l'umore da un momento all'altro.
Un attimo prima sei felice, certa che le cose andranno bene... e un attimo dopo sei triste, conscia che niente in realtà andrà bene.
Perché sei troppo ferita.
Troppo frustrata.
Troppo, tutto a dire il vero.

E dannazione se fa male.

Malissimo.

Il vento soffia tra i miei capelli ed io chiudo gli occhi.

Bisogna conviverci, coi ricordi intendo.
Perché se non inizi a conviverci va a finire che ti autodistruggi.
E ovviamente non voglio.
I ricordi esistono, belli e brutti che siano.
Ed io devo imparare a riviverli anche se fa male.
Anche se mi provocano quel dolore lancinante che vorrei non provare più.
Quel fottuto dolore che ti ricorda sempre la stessa cosa.

Che non esiste più nessun 'Harry Styles e Caroline Smith' ma solo Caroline Smith.

Non esiste più una coppia ma solo... un singolo.
Ossia io.
Io e basta.
E va bene così.

Per il bene di tutti.

Mi alzo dalla poltrona.
Non so che fare.
Non trovo pace.
Mi muovo da una stanza all'altra senza un valido motivo.
Non so che diavolo mi prende.
E per di più sapere che Harry sarà qui tra poco non mi rende più tranquilla.
Anzi...
Mi mette una strana agitazione addosso.
Entro in camera e poi esco scendendo le scale.
< Ora stai veramente bene Caroline >.
Ringrazio mia madre.
Magari se la aiuto...
Non girerò per casa a vuoto.

No?

< Che fai? > le chiedo sorridendo < posso aiutarti? >.
Scuote la testa.

E ti pareva eh?

Mai una volta che possa aiutarla.
Non si fida.
< Che c'è non ti fidi? >.
Ridacchia.
Sgamata.
In pieno.
< No è che... >.
< Cosa? >.
< Ok, non mi fido > sbotta alla fine mentre io faccio finta di essermi arrabbiata.
< Eddai > mi tocca un braccio < non vorrai mica sporcarti? >.
Faccio spallucce.
Come vuole.
< Va bene, come vuoi >.
Mi sorride < ti voglio bene >.
< Anch'io >. 
E così ancora una volta mi ritrovo in giardino a vagare.
Senza una meta.
Senza capire cosa fare.
< Sei già pronta? >.
Sorrido a mio padre.
< La mamma mi ha imposto di rendermi più carina >.
Ride ed io lo seguo.
< La mamma sta per impazzire >.
< Può darsi > ironizzo < ma stanno venendo i soccorsi >.
< Ho sentito >.
Annuisco.
< E tu? Sei tranquilla? >.
Lo guardo.
Potrei dirgli la verità.
Ma forse farei solo peggio.
Creerei del panico.
Quindi forse dovrei semplicemente mentirgli.
Digli che sono tranquilla.
Tranquilla come una Pasqua.
Lo guardo di nuovo.
Lo vedo che è preoccupato.
Molto anche se non lo dà a vedere.
< Sì, sì sto bene... sono tranquilla >.
< Sicura? > mi accarezza una spalla < sai che a me puoi dire qualunque cosa vero? >.
Annuisco.
Lo so.
< Certo... > sorrido < ma sono tranquilla, parola di lupetto >.
< Sono contento di vederti serena >.
< Ah sì? >.
Ridacchia < certo, hai passato mesi infernali, dove hai versato lacrime su lacrime ed ora vederti col sorriso mi rallegra >.
< Grazie anche a voi > gli ricordo < senza di voi non so mica se ci sarei riuscita >.
< Sciocchezze >.
< Ma quali sciocchezze papi? >.
< Quelle che dici... e fidati che ne dici tante >.
Rido.
< A breve saranno qui credo > mi dice.
A me sale l'ansia.
Ma ormai...
Mio padre mi sorride ed io e sto per rispondere quando all'improvviso il campanello di casa prende a suonare.

Oddio.

Sono arrivati.

È arrivato.

< Vado ad aprire > mi dice mio padre urlando un 'arrivo' più alto del normale.

Ok.

Devo stare calma.

Devo.

Chiudo gli occhi prendendo a respirare.
Sento le voci riecheggiare per il corridoio di casa ed io prego di star calma.
Di non agitarmi.
E poi...
Eccolo che arriva.
< Ciao Care >.
Maledizione.
Mi volto < ehi, avete volato >.
Ridacchia < diciamo che avevano fretta di arrivare i miei >.
Annuisco.
< Immagino >.
< Come... come stai? > mi domanda per poi squadrarmi dalla testa ai piedi.
< Bene > rispondo sorridendo.
< Stai bene vestita così >.
Mi gratto la testa.

Il complimento non ci voleva.

No, non ci voleva proprio.

Perché ora arrossirò.
Oh, sì...
Mi conosco.

< Scusa non volevo farti arrossire >.
Porto una mano davanti < tranquillo >.
Poi riporto l'attenzione su di lui < tu come stai? >.
< Bene, sto bene >.
Annuisco.

Che imbarazzo...

< Che dice Lerya? >.
< In che senso? > domando confusa.
< Bhe sarà contenta di riaverti tra i piedi, no? >.
Rido.
< Considerando che quando sei andata via ha dato di matto >.
Annuisco < bhe, non hai tutti i torti >.
< Ti ricordi? >.
< Come posso dimenticarlo? >.
Ci guardiamo per poi scoppiare a ridere.

Lerya chiusa nella sua camera.
Zayn a sbattere pugni sulla porta.
Io accovacciata per terra cercando di farla ragionare.
E Harry... a sentirsi in colpa per portarmi via da lei.

< È stato surreale e comico >.
< Sì direi di sì > ride di gusto mostrando quelle fossette troppo belle per essere vere.
< Se ci ripenso, rido... > si blocca < e poi c'è stata la prima notte a casa nostra >.
Lo guardo.
Ripenso brevemente a quella notte e boccheggio.

Perchè deve ricordarmi scene così belle da farmi male?

Perchè?

Sto per rispondere quando Anne e Desmond fanno il loro ingresso in giardino.

Fortuna.
Fortuna loro...

< Caroline >.
Sorrido vedendoli avvicinarsi e poi li abbraccio.

No.
Mi hanno salvata altrochè...

< Disturbiamo? >.
< No, no assolutamente >.
< Stavamo solo ricordando il giorno in cui Lerya ha dato di matto scoprendo che Caroline sarebbe venuta a vivere con me >.
Ridacchio.
< Bhe, bei momenti no? >.
Annuiamo tutti e due.
< Come state? > chiedo io una volta ritornata seria.
< Noi bene e da come vedo anche tu > dice Anne prima che Desmond commenti < sei divina >.
< Concordo > afferma Anne sorridendomi.
< Basta che sennò arrossisce >.
Guardo Harry.
< Addirittura? > domanda Desmond mentre io annuisco.
< Allora vorrà dire che ce la faremo finita > scherza Anne prima che mio padre e mia madre ci raggiungano.
< Eccovi, finalmente > dico io mentre mia madre si sistema i capelli.
< Dovevamo finire di sistemare in cucina delle cose prima di preparare il secondo >.
< Ci mancano degli ingredienti però, pensavo di averli e invece... > asserisce mia madre prima che Desmond si offra come volontario per andare alla ricerca degli ingredienti mancanti.
< No, non preoccuparti Desmond >.
< Non ci sono problemi per me >.
Mia madre gli sorride < no, non scomodarti >.
Desmond fa per rispondere ma mio padre se ne esce con un'idea per me a dir poco assurda.
< Possono andarci Caroline e Harry > ci guarda < che dite? >.

Sta scherzando, vero?

Harry annuisce < se a Caroline va, ovvio > mi guarda.

Che piano folle.

Io e Harry a fare spesa insieme adesso?

Va bene che abbiamo optato per la convivenza pacifica.
Va bene che ridiamo, scherziamo e tutto quello che volete... ma qui stiamo esagerando mi sembra.

Eh sì eh.

< Caroline? >.

Tanto non posso tirarmi indietro... quindi.

Guardo mio padre e poi annuisco < andiamo io e Harry, tranquilli >.
< Tieni ti ho scritto gli ingredienti che dovete comprare > mia madre mi passa un bigliettino con la lista degli ingredienti.
< Ok >.
< Mi raccomando fatti dare il petto di tacchino più buono >.
Annuisco.
< E mi raccomando di controllare che la verdura sia fresca >.
Annuisco.
Di nuovo.
< E anche... >.
Sbuffo < sì ho capito tutto >.
< Ma non ho finito di dirti le altre cose che dovevo dirti > si lamenta mia madre.
Senza dire nulla prendo Harry per un braccio e lo trascino letteralmente fuori casa.
< Scusami >.
Ridacchia.
< Tranquilla Care >.
< Hai le chiavi della macchina? >.
Annuisce e poi mi fa segno di salire sul suo range rover.
Salgo e per poco non ho un mancamento, visto tutti i ricordi che mi legano a questa macchina.

Come a lui.

< Andiamo in quel supermercato in centro? >.
Annuisco < conviene, è più fornito >.
Mi volto verso il finestrino.
Che strano essere in questa macchina con lui.
Veramente... strano.
Ma anche bello in un certo senso.
Ho tanti ricordi che mi legano a questa macchina, come ho già detto.
< Finalmente tornano i due sposini >.
Mi volto e annuisco < finalmente >.
< Avranno cercato di staccare la spina? > mi domanda fermandosi ad un semaforo.
< Lo spero... pensano sempre agli altri e poi a loro >.
< Non vedo l'ora di spupazzarli un po' >.
< Anch'io, mi sono mancati >.
< Sai... > riprende a camminare < sono contento ti siano stati così vicini >.
Mi mordo le labbra.
< Sì anch'io >.
Riprendo a guardare fuori dal finestrino.
Sono argomenti spinosi questi.
Argomenti dolorosi direi.
A cui meno penso meglio sto.
E infatti lui lo capisce.
< Scusa >.
< Tranquillo >.
< È che volevo dirtelo >.
Lo guardo < fatto bene, tranquillo >.
< Sicura? >.
Annuisco sorridendo.
Mi sorride ed io dentro di me muoio.

Che palle.

Non deve sorridere.

Perché se mi sorride è la fine.
Perché io come una cogliona posso ricascarci senza problemi.
Come sto facendo...

Ci guardiamo entrambi sorridendo.
Poi fortunatamente Harry sta in silenzio.
Passano alcuni minuti in cui si sente solamente il rumore della macchina che sfreccia.
< Parcheggio qui ok? >.
Annuisco indicando un parcheggio di fronte che non ha bisogno di troppe manovre.
< Ok, ci siamo... > spegne la macchina e si volta.
Mi volto anch'io restando in silenzio.
Mi sorride.
Anch'io gli sorrido.
Come un'ebete forse.
O forse come una cretina...
Non lo so nemmeno io.
Nella macchina è calato un silenzio di tomba.

Assordante.

Nessun rumore a parte i nostri cuori che battono forse troppo velocemente.

Ci siamo solo noi due intenti a guardarci.

'Non lo fare' mi dico più volte.
Ma alla fine sorrido.
< È strano no? >.
< Cosa? > domando aspettando di capire cosa intenda.
< Noi due... non trovi? >.
Annuisco.
< È strano... >.
Si morde le labbra ed io lo maledico mentalmente.
Non deve farmi questo, cavoli.
< Ma bello... > aggiungo io.
Sussulto non appena si avvicina < mi hai tolto le parole di bocca >.
Sorrido e senza rendermi conto mi avvicino anch'io.

Voglio sentire le sue labbra sulle mie.
Le sue mani tra i miei capelli.
Voglio sentire il suo respiro confondersi col mio.

Ora.

Ci avviciniamo entrambi attratti come calamite.
I nostri nasi si sfiorano, come le nostre bocche.
La sua mano sulla mia guancia.

È... sbagliato.
Dannatamente sbagliato.

'Staccati'.

Lo sento deglutire.
E anch'io faccio la stessa cosa.
Se solo lo baciassi rischierei di crollare.

E non posso no?
Non ora che sto bene.

'Devi staccarti' mi intima la coscienza.
Forse questa volta ha ragione.
Devo staccarmi e basta.
Non devo farmi trascinare.
No, non posso.
Ormai è troppo tardi.

Le mie labbra sono sulle sue.

E...

< Care? >.
Ci riprova sventolando una mano davanti al mio viso. 
< Ci sei? >.
Lo guardo e capisco.

Oddio.

Oddio che trip, assurdo.

Ho immaginato che ci baciavamo.

Cioè che mente malata ho?

Sto male.
Ma davvero eh.

< Sì, scusa stavo pensando a un cosa >.

Cazzate.
Solamente cazzate.

Io stavo pensando a come mi sarebbe piaciuto baciarlo.
A come mi piacerebbe farmi baciare.

Altroché pensieri...

Ma ovviamente non posso dirglielo.

No, direi di no.

< Dicevo... è strano no? >.
Annuisco < sì però dovevamo farlo per il bene di tutti >.
< Sì >.
Annuisco.
< Questa sera sarà una grande serata, me lo sento >.
Lo guardo.

Sì, anch'io lo penso.

Come no...
Con la mia mente che mi fa viaggiare... già è tanto se non gli salto addosso.

'No' urla la vocina.
Ancora una volta ha ragione, ragione da vendere.

Non devo avere questi pensieri.
Mai.

< Non trovi? >.
Mi soffermo sui benedetti occhi.
< Trovo che... >.
Mi blocco.
Trovo che... tutto questo sia dannatamente sbagliato.

Assurdo e pericoloso.

Ecco cosa penso davvero.
Peccato che non posso dirglielo visto che sono stata io a proporgli una tregua.

Sono stata io, io e ancora io.

Maledizione!

Se solo mi fossi fatta gli affar miei... se solo mi fossi comportata da stronza e basta... ora non saremmo in questa situazione.
Io, non sarei in questa situazione.
E andrebbe alla grande.
Senza strane idee a gironzolare per la mia testa...

Lo guardo.
< Sì penso andrà bene >.
Annuisce per poi aprire la portiera.
< Andiamo? >.
< Andiamo > sussurro per poi scendere dalla macchina.
Finalmente.
Stava mancando l'aria lì dentro.

O forse era solo a me che mancava l'aria.

Respiro lentamente.
Forse questa cosa di noi due così vicini per via del rapporto pacifico non va.

No.

Direi proprio di no.
Cioè ho fantasticato come una ragazzina alla prima cotta.
Ho fantasticato e non avrei dovuto.

No, no.

Devo tornare in me.
Devo tenere a mente quello che mi ha combinato.

Devo... ricordare, rivivere.
Semplicemente questo devo fare.

Ok la convivenza civile, ok le cene insieme, ok tutto ma...

Mi ha fatta soffrire.
Mi ha spezzato il cuore.
Ed io devo ricordarlo.

Sempre e per sempre.

Perché è colpa sua se la mia vita è andata a rotoli.
È colpa sua se ho passato dei mesi, giorni ed ore a piangere.
È colpa sua se mi ha calpestata.
Se non mi ha amata come avrebbe dovuto invece fare.
Quindi... non dev'essere difficile non avvicinarmi più del dovuto.

Non deve essere difficile mantenere la mia vita distante dalla sua.

No.
Non deve essere così difficile.
O almeno credo o credo di sapere.

< Hai preso la lista? > chiude la macchina e iniziamo a camminare verso il supermercato.
< Certo, sennò mia madre mi scortica >.
Lo vedo sorridere ed io mi trattengo dal farlo.

Devo... odiarlo.

Altrimenti finirà male.
E non deve.

Altrimenti mi farà del male.
E non deve.

Altrimenti mi farò male io in prima persona.
E non devo.

No, non devo farlo per me stessa.

Per il mio bene.

< Non ridere Styles che mi dai sui nervi > sbotto acida.

Magari se ritorno a far l'acida come una volta... funziona.

Perché no?

Un detto dice: tentar non nuoce.

Ed io posso provare a vedere come va almeno...

< Starò in silenzio Smith e a due metri da te > ribatte ravviandosi i capelli.

Ecco, così è meglio.
No, che dico è fantastico.

È la soluzione al problema.

Prende un carrello mentre io lo supero iniziando a leggere i vari ingredienti portandomi più avanti per non essergli troppo vicino.

Distanza.

Questa è la parola d'ordine che devo tenere a mente d'ora in poi.

Solo tanta, tantissima distanza tra di noi.



 
———

 

Guardo Niall e Gemma felici come non mai e sorrido inconsapevolmente.
La cena è andata alla grande soprattutto visto le numerose risate che ci siamo fatti coi racconti di Gemma sulle figure di merda fatte da Niall.
Io sono stata tranquilla, rilassata ed è stato meglio così.
Ho evitato di sedermi vicino ad Harry, ho evitato di parlarci... e più semplicemente di guardarlo.
Perché avrei fatto un disastro.
Un casino insomma.
Ed io devo evitare come ho già detto.

Ripeto: distanza.
E distanza sarà.

Probabilmente lui nemmeno si è accorto ed è meglio così.

Forse...

< Smith >.
Faccio un cenno con la mano a Niall che mi fa segno di avvicinarmi.
Cammino lentamente per poi arrivare vicino a Niall, Gemma e... Harry.
< Non ti siedi? >.
< Devo? >.
Niall mi prende per un braccio e mi fa sedere vicino a lui portando un braccio attorno al mio collo.
Ah, quanto mi è mancato...
< Mi sei mancata lo sai? >.
< Cos'è sei diventato smielato? > lo guardo per poi ridere.
< È colpa della tua amica > indica Gemma.
< Ed io che c'entro scusa? > chiede lei giocando con gli anelli del fratello.
< Bhe... diciamo che a forza di mettere quel babydoll mi sono sciolto >.
Ridacchio mentre Gemma gli tira un cuscino addosso.
< Taci Horan >.
< Dimmi la verità Smith, era il tuo vero? >.
Guardo Niall e scuoto la testa.
< Dai avanti >.
< Ma come ci pensi? > domando facendo la finta tonta.
Sobbalzo non appena Niall inizia a farmi il solletico.
< Gemma non comprerebbe mai un babydoll andiamo >.
Rido < ma cosa ne sai tu? >.
Vedo Harry ridere sotto i baffi per poi chiedere di che babydoll si parli.
< Di quello che Caroline ha dato a tua sorella > risponde Niall < forse tu Harry lo conosci più di me >.

Pff, avrebbe potuto... ma guarda un po'? 
Se n'è andato...

< Smith di quale babydoll parla? >.
Lo guardo.

Ma questo qui non può farsi i fatti suoi?
Sempre in mezzo deve stare?

Mannaggia a te e alla tua curiosità Harry fottuto Styles.

< Non lo conosci se ti interessa >.
< Perché? >.

Non so se vuole saperlo...

< Perché il babydoll in questione l'avrei indossato la notte del nostro matrimonio > sbotto acida.
< Ah >.
Annuisco < sì, proprio così > poi mi calmo o almeno ci provo < possiamo cambiare argomento? >.
Vedo Niall e Gemma annuire.
Harry muto come un pesce invece.

Forse ho esagerato...
Forse avrei dovuto ridere.
Prenderla in modo scherzoso.
E invece ancora una volta mi sono lasciata sopraffare dalla rabbia.

Dall'odio.

Ma che posso farci?

< Allora... cosa avete fatto in nostra assenza? >.
< Io sono stata con Tyler > rispondo cercando di non guardare Harry nemmeno per sbaglio.
< E tu Styles? >.
< Mha... ho sistemato casa, ho lavorato e ho fatto serata con quei matti di Liam e Louis >.
< Che avete fatto? Combinato danni? > domanda ridendo Niall.
< Le solite cose >.
< Tipo? >.
< Sai come sono Louis e Liam... >.
< Avete bevuto come degli ossessi > afferma Gemma concludendo la frase al posto del fratello.
Ridiamo tutti, me compresa.
< Avete rimorchiato? >.
Mi ammutolisco.

Ok, non dovrebbe interessarmi... però non lo so mi fa male sentirmi dire che rimorchia come se nulla fosse successo tra noi due.
Come se non fossimo stati insieme.
Come se non fossimo stati sul punto di sposarci.

Mi fa male, ecco.

< Horan... > ride ed io ricevo una pugnalata allo stomaco.
La sua risposta è affermativa.
Hanno rimorchiato.

Lui compreso ovviamente.
Eh ti pareva...

Ora che è di nuovo sulla piazza può mai starsene buono e da solo?
No, certo che no!
Ora si dedica alla bella vita il signorino...

Oh sì.

'Fattela finita, non deve interessarti' mi ripeto.

Non deve interessarmi.
È vero, ma è anche vero che è più forte di me non rimanerci male...

< E bravo Styles >.
< Finiscila dai > lo canzona lui prima di girarsi verso destra e scoprire quello che vedo essere un succhiotto.

Ma che cazzo?!

< Cos'è quello? Un succhiotto? > domanda Niall alzandosi per andare a sbirciare meglio.
< Vai al tuo posto! Subito > scherza Harry tirando un cazzotto sul braccio all'amico che prende a sbaciucchiarlo tutto imitando la voce di una ragazza.
'Styles quanto sei bello'.
'Vieni qui che ti bacio tutto'.
E così via.
Io alzo lo sguardo al cielo.

Che situazione di merda.

Io che ancora mi dispero e lui che subito rimedia e trova compagnia.

Che schifo...
Sul serio.

Vedo Niall tornare al suo posto con la coda dell'occhio.
< Com'era questa ragazza? Bella? >.
Vedo Harry mordersi le labbra per poi rispondere tranquillo < la ragazza più bella che abbia mai incontrato negli ultimi mesi o addirittura anni >.

Boomtown.

Ed io?
Io non sono la ragazza più bella?

Mi diceva che lo ero...

Ma evidentemente mentiva.
 
Come ha sempre fatto in questi anni.
Ha mentito su tutto.

Perfino sul suo amore per me... quindi perché meravigliarmi?

Io ero... il nulla per lui.

Il nulla, semplicemente.

Vedo Gemma dare una gomitata al fratello che non capisce lamentandosi.
< Io... vado di là > dico per poi alzarmi in piedi.
< Perché vai via Care? >.
< Ho sete > mento spudoratamente.
< Dai rimani Caroline > mi richiama Harry.

Addirittura ha il coraggio di parlare?
Non capisce che mi sta ferendo?
Ancora ed ancora?

Mi volto dalla sua parte e ironica chiedo < per far cosa? Per sentirti parlare dei succhiotti che ti fai fare in discoteca? >.
Non risponde.

Ovvio.

Cosa dovrebbe dire?
Ho ragione.

Ragione da vendere.

< No grazie, ho di meglio da fare >.
Detto ciò mi incammino verso Tyler che parla con mio padre fumando una sigaretta.
Beati loro che sono così tranquilli.
< Posso? > domando avvicinandomi.
< Certo > mio padre fa segno con la mano di sedermi.
< Che fate? >.
< Niente parlavamo >.
Annuisco.
< Tutto bene? > chiede mio fratello.
< Sì, perché non dovrebbe? >.
< Bhe... hai una faccia >.
Sbuffo.
< No in realtà non va bene un cazzo ma ok >.
< Come mai? >.
< Immagino c'entri Harry >.
Sgamata.
Come sempre.
Mi volto verso mio padre che sorride prima di chiedermi cos'abbia fatto.
< È un coglione >.
Ridono.
Loro ridono, io sono solo incazzata.
< Se ci spieghi il perché possiamo aiutarti >.
Scuoto la testa, poi domando ad entrambi < vi sembra normale che va alle feste a baciarsi delle tipe? >.
< È questo il problema? >.
< Tu che dici Ty? > chiedo ironica.
< È normale che lo faccia >.
Aggrotto la fronte.

Normale?

A me sembra solo un comportamento da coglioni e basta.
Uno che va in giro a limonarsi chiunque capiti come vuoi chiamarlo se non coglione?

< Per me non è normale che lo faccia visto tutto quello che è successo >.
< Lo fa per dimenticare >.
Rido.

Che stronzata.
Allora anche io per dimenticare avrei potuto scoparmi mezza Londra e non l'ho fatto.

La verità è una sola: è un coglione.

Punto.

Perché non aziona il cervello?
Perché non riflette?
Perché non capisce che mi ferisce ancora una volta?

Ok che non stiamo insieme.
Questo è assodato.

Ma cavoli... così non ci sto.
Non ci sto a sentir lui sghignazzare, dire che le ragazze che si fa sono le più belle del mondo e altre minchiate delle sue.

Non ci sto, eh no.

Mi volto non appena mio padre mi richiama.
< Care > mi prende una mano < Harry fa così perché è il modo più facile per non pensare >.
< Ah, e a cosa non dovrebbe pensare? >.
< A te, a voi e a quello che è successo >.
Mi mordo le labbra.
< Lo fa perché così non rimugina sul fatto di averti persa >.
< E sai cosa gli importa di me >.
Sorride < non dire fesserie Care >.
Scuoto la testa < non le dico infatti >.
< E invece ne dici parecchie > si intromette Tyler.
< Perché? >.
< Dici che non gli importa nulla di te quando non è vero >.
< Ah perché è vero? >.
Annuisce.

Stronzate.
Stronzate e ancora stronzate.

E tutto per difendere una persona che non ha scusanti.

Che rabbia...

< Sentite > li guardo < mi ha lasciata sull'altare >, prendo fiato < se questo è amore allora non c'ho capito un cazzo fino adesso >.
< Gli hai parlato? >.
< Per dirgli cosa? >.
Tyler mi blocca con la mano < non per dirgli ma per chiedergli... >.
Lo guardo aspettando che continui.
< Per sapere perché l'ha fatto >.
Alzo gli occhi al cielo.
< Non ci tengo minimamente >.
< E invece a quanto vedo ci tieni eccome >.
Scuoto la testa < tanto ormai è passato no? Che senso ha andare a ricordare una cosa successa tre mesi fa? >.
< Perché così ti toglieresti un peso >.
Lo guardo.
< Non guardarmi così >.
< Così come? > domando confusa.
< Così > imita la mia faccia facendomi ridere.
< Io non ho quell'espressione >.
< Invece ce l'hai >.
< Seh, come no >.
< Ragazzi > interviene mio padre < non litigate >.
Mi volto e gli sorrido.
< Lo sai che vogliamo solo il tuo bene vero? >.
Annuisco.
Lo so.
< Allora fai quello che ti senti >.
Mi lascio baciare sulla fronte per poi voltarmi verso mio fratello per vendicarmi.
< Tu invece che fai tanto il saputello hai invitato Sarah? >.
< Sei una stronza! >.
Annuisco < lo so >.
Mio padre è confuso, giustamente.
< Chi è Sarah? >.
< Una mia collega > taglia corto Tyler prima di pizzicarmi su un fianco.
Sobbalzo ma decido di non fare la stronza e di tenermi tutto per me.
Non sono mica una spia, d'altronde.
So mantenere i segreti soprattutto se sono segreti tra fratelli.
Tyler deve leggermi nel pensiero perché mi sorride prima di abbracciarmi.
< Cos'è il momento coccole? > scherza Niall per poi essere raggiunto da Gemma e da Harry ovviamente.
< Avremo una cosa da farvi vedere > spiega Gemma sorridendo prima di chiamare anche i suoi e mia madre.
< Che succede? > domanda Anne curiosa.
< Dicevo che dobbiamo farvi vedere una cosa >.
< Devo preoccuparmi? >.
Gemma scuote la testa < no, seguiteci >.
< Care >.
La sua mano a bloccarmi.

Che vuole?

< Che vuoi? >.
< Volevo scusarmi per prima >.
Lo guardo incrociando le braccia al petto.
< Sul serio sono stato un coglione >.
< Lo sei Styles >.
Ride.
Io invece sono serissima.
Si porta una mano di capelli ed io per poco mi strozzo con la mia stessa saliva.

Dannazione a te.

Ma non dirò quello che mi passa per la testa.

No, no.

Anche se è facilmente intuibile...

< Non dovevo fare lo stupido in quel modo >.
Annuisco < tranquillo >.
< Sei sicura? >.
Annuisco, di nuovo.
< Perché non vorrei ci stessi male >.

Si rende conto che è proprio un coglione?
Pensa prima di parlare o dà solo fiato alla bocca?

Mi ha stufato.

< Ascoltami > aspetto che annuisca e una volta fatto continuo < a me non frega un cazzo di chi ti scopi o di chi rimorchi o delle altre tue stronzate >.
Si schiarisce la voce.
< Sei single fai ciò che vuoi >.
< Ma... >.
Sto per parlare ma Gemma chiama a gran voce.
< Arriviamo! > urlo per poi chiudere il discorso < spero di essere stata abbastanza chiara >.
< Chiarissima >.
Ci incamminiamo per poi arrivare dagli altri che si sono seduti davanti ad uno schermo con su scritto 'Per Harry e Caroline'.

Ecco, ti pareva che dovevo finirci in mezzo...

E per di più... con lui.

Sospiro.
< Dai su sedetevi >.
< Cos'è sta roba? > domando a Niall che ridacchia < Smith, Smith tu e le sorprese siete in due mondi diversi eh >.
Tutti ridono, tranne me.

Di che sorpresa si tratta?
E perché è coinvolto anche Harry?
Inizio ad avere paura.
Seriamente.

Il video inizia.
3,2,1...


'Through the wire, through the wire, through the wire
I'm watching her dance, dress is catching the light'.



Si susseguono degli spezzoni di video in cui ci sono io.
Io che arrivo da Gemma per truccarmi e acconciarmi i capelli in mutande e reggiseno.
< Gemma! > urlo per poi portarmi una mano sugli occhi.
< Che c'è? >.
< Come che c'è? Era proprio necessario mostrare il mio sedere in bella vista? >.
< Sì > mi fa una linguaccia per poi rimanere in silenzio mentre altri spezzoni scorrono.


'In her eyes there's no lies, no lies
There's no question, she's not in a disguise'.



Sobbalzo non appena appare uno spezzone in cui il tatuaggio sulla mia mano fa da protagonista.
Certo che... il fotografo poteva evitare eh.
Deglutisco rumorosamente non appena vedo Harry con la coda dell'occhio spiarmi.
Mi concentro sul video e sui mille spezzoni.

(Sarà meglio).

Io che ballo con Gemma, io che bevo il cappuccino facendo delle facce stupide, io che aiuto Gemma a vestirsi.
Io e Gemma in giardino a fare le foto, prima da sole, poi insieme e poi con gli altri.
L'ultima foto è con me e Liam che ci guardiamo felici e sprezzanti di gioia.


'With no way out and a long way down
Everybody needs someone around
But I can't hold you, too close now'.



Ed eccomi arrivare in chiesa, con gli occhiali da sole infilati tra i capelli.
Il vestito rosa a scendermi morbido sul corpo.
E il sorriso stampato sul volto.
Si vede che sono felice.
Sul serio.
E poi... eccomi salire le scale, prendere la mano della cuginetta di Niall e percorrere la navata ignara di quello che sta per succedere. 
Rivedo la mia famiglia, i miei amici e la faccia preoccupata di Anne.


'Through the wire, through the wire'.


Ed eccolo girarsi.
E in un attimo ci sono io a scappare.
Da lui, dalla mia vita passata.
Da tutto.


'What a feeling to be right here beside you now
Holding you in my arms
When the air ran out and we both started running wild
The sky fell down
But you've got stars, they're in your eyes
And I've got something missing tonight
What a feeling to be a king beside you, somehow
I wish I could be there now'.



Poi all'improvviso il video cambia.
Ecco Harry prepararsi a casa nostra.
Eccolo scendere le scale, aiutare Niall a vestirsi.
Fare facce buffe, fare un brindisi con gli altri.
Devono aver girato questi spezzoni ultimamente per poi inserirli nel video.
Per forza di cose.


'Through the wire, through the wire, through the wire
I'm watching you like this, imagining you're mine'.



Anche qui il fotografo ha deciso di inquadrare il suo tatuaggio sulla mano.
E a me per poco non prende un colpo non appena inquadra la scritta Care.

Allora ancora ce l'ha...
Non l'ha cancellato.

Sorrido inconsapevolmente per poi darmi un contegno.
'Fai la seria per favore'.
Annuisco mentalmente riprendendo a guardare il video.


'It's too late, it's too late, am I too late?
Tell me now, am I running out of time?
With no way out and a long way down
Everybody needs someone around
But I can't hold you too close now
Through the wire, through the wire'.



Il video continua, in chiesa.
Precisamente nel momento in cui si volta ed io scappo.
Ed ecco susseguirsi una serie di immagini durante la celebrazione della Messa.


'What a feeling to be right here beside you now
Holding you in my arms
When the air ran out and we both started running wild
The sky fell down
But you've got stars, they're in your eyes
And I've got something missing tonight
What a feeling to be a king beside you, somehow
I wish I could be there now'.



Boccheggio rivedendo immagini al ristorante.
Il nostro ballo.
Le mie facce scontrose.
E i suoi occhi penetrarmi l'anima ancora una volta.
Come stanno facendo adesso.
Mi volto beccandolo ad osservarmi imbambolato e poi mi giro subito tornando a vedere il video.


'Whatever chains are holding you back
Holding you back, don't let 'em tie you down
Whatever chains are holding you back
Holding you back, tell me you believe in that
What a feeling to be right here beside you now
Holding you in my arms
When the air ran out and we both started running wild
The sky fell down
But you've got stars, they're in your eyes
And I've got something missing tonight
What a feeling to be a king beside you, somehow
I wish I could be there now
I wish I could be there now'.


Meno male, meno male è finito...
Una serie di applausi si levano in aria non appena compare l'ultima foto.
Io, Gemma, Niall e Harry in giardino intenti a fare gli idioti ridendo a crepapelle.

È... assurdo.
Assurdo pensare a quella giornata.

A come sia stata bella ma anche a come mi abbia fatta star male.

< Allora che ne pensate? >.
< Care? > vedo Gemma sventolare una mano davanti ai miei occhi, così mi affretto a rispondere.
< Bellissimo video >.
< Sono contenta ti piaccia >.
Annuisco assentandomi di nuovo.

E...

Penso a come la mia vita sia cambiata tre mesi fa e a come sia cambiata proprio nel momento in cui Harry ha deciso di tornare.
Rivedere quelle immagini ha risvegliato in me ricordi, sentimenti, immagini.
Ha risvegliato quella parte di me irrazionale, sentimentale che ho deciso di mettere da parte per non rischiare di farmi male.

Per non rischiare di farmi fare del male.
Da lui, in primis.


Mi volto guardando Harry che parla con Niall.

Sì, devo eliminarla...

Altrimenti sarà un gran bel casino. 
   
   
   
   
   
   
   
 
  
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