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Autore: Blue_Wander    12/07/2020    4 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il Guardiano lo sa

 

La figura del Guardiano era seduta su una piccola panchina in pietra, probabilmente più vicina ad un piccolo sgabello viste le dimensioni ridotte. Si reggeva su un bastone in legno e la barba scura era così folta e lunga da sfiorare il pavimento con la punta. Sul capo era posizionato un grosso cappello verde che gli copriva tutto il viso e indosso portava una tunica arancione. Non si poteva di certo dire che fosse al passo con i tempi.

-Chi siete?- chiese Namjoon, anche se conoscevano già la risposta.

L'uomo si alzò, tenendosi al bastone con una sola mano e agitando l'altra in aria per un attimo, trasformando la spada del giovane generale in un pesce bello grosso. Namjoon si ritrasse schifato, lasciandolo cadere per terra e udì il vecchio emettere un lamento frustrato. -I giovani d'oggi, non si può neanche più prenderli in giro che diventano subito schizzinosi.- mosse le dita formando delle piccole scintille e il pesce morente sulla strada di pietra grigia tornò ad essere la spada di un tempo, solo zuppa d'acqua. Il generale di Zamek la riprese tra le mani e la mise via, guardando il Guardiano sedersi nuovamente. -Allora, che cosa ci fanno al Muro delle giovani e delicate fanciulle come voi?- chiese rivolgendosi alle ragazze che, per precauzione, si erano riunite tutte.

-Questi giovani guerrieri vorrebbero entrare a Tachyta, signore.- spiegò Blanche, indicando dietro di se le tre ragazze e da un lato i quattro ragazzi. -Io e mia sorella Laila abbiamo solo fatto da guide.

Il Guardiano si alzò un'altra volta e mise le mani sui fianchi. -Ma guarda un po'.- borbottò fra se. -E che ci andate a fare? Lo sapete che è un posto davvero triste?

Namjoon si sporse verso Jungkook. -Altro che guardiano.- sussurrò. -Questo mi sembra solo un ubriacone, andiamo via di qui.- Jungkook annuì e anche lui ripose la propria arma nell'apposita fodera.

-In ogni caso siete nel posto sbagliato, amici del principe di Zamek.- fu abbastanza per attirare le attenzioni di tutti. -Non si entra da questa parte.- si girò verso Laila e Blanche. -Voi lo sapevate, non è così?

-No!- esclamò la minore. -Non siamo delle bugiarde. Sono stati i Jawahrat a condurci qui.

-Non è questa la cosa importante.- cominciò il principe. -Se non si può passare dal muro, allora da dove?

-Dall'altro lato, è naturale.- rispose il vecchio, alzando un dito con la mano con cui non si reggeva al bastone. -Il Muro è protetto da un incantesimo antico e potente e sul mare, dove la pietra non può arrivare, è stata innalzata una barriera magica che non lascia entrare ed uscire nessuno. C'è solo un punto in cui il Muro è stato abbattuto e la barriera non riesce a tenere tutti lontano: dove le due protezioni si incontrano i poteri di entrambe vengono annullate.

Blanche lo ripeté nella testa e poi sgranò gli occhi: erano le esatte parole dei Jawahrat che aveva spiato. -Anche sulle nostre coste dovrebbero incontrarsi e annullarsi. Perché ci stai fermando invece?

Il Guardiano non disse nulla per un po' ed osservò tutti da sotto il cappello senza farsi vedere. -Credo di non essere la persona adatta per rispondere alle vostre domande.- i presenti si scambiarono sguardi confusi. -Sarebbe meglio se chiamassi un giovanotto alto, forte e di bell'aspetto. Lui sicuramente saprebbe come coinvolgervi.

-Hoseok!- si sentì provenire dalle rocce che delimitavano la terra di pietra, dando vita poi ad uno strapiombo sul mare. -Come ti sei permesso?!- la voce era diventata sempre più forte, ma nessuno riusciva a vedere da chi provenisse, la nebbia fitta poi non aiutava di certo a distinguere le figure.

Il Guardiano si girò verso il suono e lasciò cadere il bastone che si frantumò in polvere verdognola, per poi allungare entrambe le mani e lasciare che una luce fluttuante rosa ci si posasse sopra. -Era solo un piccolo scherzo, Rozany.

Kerasi fu la prima a notarlo: quella non era affatto una semplice luce, era una fata dalle ali completamente bagnate che si stava asciugando capelli e vestitino sulle mani del Guardiano.

Rozany si alzò nuovamente in volo. -E che cos'è questo costume ridicolo? Non inganneresti mai neanche un bambino lo sai?- la fatina gli toccò il pollice raggrinzito dalla vecchiaia che, pian piano, tornava ad essere giovane, fino a trasformare completamente quel vecchio dalla barba lunga in un giovane dall'abbigliamento moderno.

-Mi presento.- cominciò il ragazzo con un piccolo inchino. -Io mi chiamo Hoseok e sono il Guardiano del Muro.

 

-Sono orfano.- rispose il giovane Guardiano dai capelli castani alla domanda scettica di Namjoon sui suoi genitori. -Era mia madre la custode, ma quando ero molto piccolo mi abbandonò per stare con l'uomo con cui mi concepì. I Guardiani non possono lasciare il Muro se non nominano un Secondo che lo sostituisca, cosa che succede molto raramente perché nessuno vuole stare a guardare un pezzo di sasso vecchio di secoli.- fece una pausa e Yoongi gli poggiò una mano su una spalla.

-Anche io ho perso mio padre e ho dovuto sostituirlo, ti capisco.

-Non è la stessa cosa. Quando tuo padre è stato ucciso tu eri già un adulto, io avevo pochi anni e non è stato facile per me.- spiegò tranquillo, come se stesse parlando di una persona diversa.

Yoongi sgranò gli occhi. -Come diavolo fai a saperlo?

Hoseok gli rivolse un sorriso. -Il bello di essere un Guardiano è che solo guardando negli occhi una persona si riesce a vedere tutto quello che ha fatto nella propria vita, con eccezioni ovviamente. Non mi interesserebbe molto vedere che cosa fanno i Jawahrat in bagno. Se c'è qualcosa che hai fatto di importante, beh...il Guardiano lo sa.

-Perché questo potere?- chiese Veral, portandosi una mano al mento e avvicinandosi al gruppo.

Il diretto interessato la guardò e fece una faccia sorpresa, poi le sorrise facendo prendere alle sue labbra stirate la forma di un cuore. -Ecco la ragazza su cui non vedo niente.- si avvicinò. -Sei per caso una strega?

Lei si ritrasse un po'. -Lo sapete, siete molto scortese signor Guardiano.

Hoseok si mise a ridere, ma non rispose alla sua domanda e continuò con la sua storia. -Per far andare avanti la generazione di custodi della stessa famiglia viene scelto un uomo o una donna, a seconda della necessità ovviamente, che aiuti il Guardiano ad avere un figlio. Ne basta uno solo purché sia in salute ed è proibito che il padre o la madre di questo bambino non appartenenti alla discendenza rimanga al fianco del custode. Per i miei andò diversamente e quando furono sul punto di essere scoperti tornarono da me per salutarmi un'ultima volta e si gettarono da questo strapiombo.- accarezzò con un dito la piccola fata che si era addormentata sulla sua mano. -Per fortuna poco dopo ho trovato Rozany. Sapete che le fate nascono dai fiori che sbocciano con la luce di Luskin, vero?- i presenti si scambiarono sguardi imbarazzati, mentre Seokjin annuiva con la testa ed Hoseok si congratulò con lui mentalmente. -Ovviamente no. Beh, Rozany è nata dall'unico fiore sbocciato da un albero di ciliegio di Karilin, per questo il suo nome è nella lingua antica del Regno dell'Ombra. Lei mi è sempre stata accanto, è tutta la famiglia che ho.

-Dev'essere stata dura per te.- cominciò Blanche, rimasta silenziosa fino a quel momento. -E mi dispiace. Però noi non possiamo farci niente; i ragazzi non possono entrare a Tachyta e io e mia sorella dobbiamo tornare a casa.

-Perché non vi unite a noi invece?- domandò Kerasi, guardando in direzione di Veral che annuì. -Ci avete aiutato molto e penso che vi aiuterebbe cambiare aria.- fece una piccola pausa per sospirare. -Anche se non abbiamo trovato un modo per entrare nel Regno del Tempo, il nostro viaggio non è finito.

Laila annuì subito, mentre Blanche ancora ci pensava sopra. -Dove andrete ora?- chiese la minore tra le due.

-A Vellham.- rispose il principe. -Ma non possiamo andarci senza passare nuovamente per Ignogan.

Yoongi intervenne, gesticolando un po' con una mano. -Il problema è che i due paesi hanno innalzato un muro che è presidiato dalle guardie di Smeraldo.

Hoseok si portò una mano al mento. -Vellham è la città più grande di tutte e dalla scomparsa di Tachyta è lei ad essere la più ammirata nonostante la gemma che la domina. Questo ha anche suscitato l'invidia di Luskin.- guardò verso Seokjin. -Senza offesa amico.

Il loro discorso venne interrotto da una vocina soave che seguì un sonoro sbadiglio. Il Guardiano salutò la fatina tra le sue mani che si era appena svegliata da un pisolino rigenerante e lei gli diede il buongiorno anche se non potevano capire che ora effettiva fosse per via del grigiore.

Rozany si stiracchiò poi guardò verso Hoseok e gli regalò un sorriso allegro. -Mi è venuta un'idea.

 

Era passata la prima ora di viaggio e Hoseok si rigirava tra le mani un fiore di ciliegio incantato che la fata gli aveva regalato prima di farsi nominare Seconda da lui stesso. Rozany pensava fosse saggio che una persona con i suoi poteri e la sua conoscenza facesse strada al gruppo di girovaghi improvvisati che si erano ritrovati davanti. Certo, il fatto che il loro incontro fosse iniziato con uno scherzo forse non era uno tra i punti più a favore su cui il ragazzo poteva contare, ma quando quel gruppo così eterogeneo aveva cominciato a fargli domande sulla propria storia non era riuscito a fare a meno di raccontare. Dopotutto era sempre stato un ragazzo estroverso nonostante quel che gli era accaduto e non lo avrebbe di certo nascosto per paura di quello che gli altri potrebbero pensare di lui.

Accarezzò nuovamente un soffice petalo di quel fiore, quando una voce profonda interruppe il filo dei suoi pensieri. Si girò di spalle e vide Yoongi e Seyun; il maggiore l'aveva presa per un braccio e lei lo guardava male, mentre l'oscurità senza vita che avvolgeva la prima montagna del Regno dell'Ombra faceva notare a tutti l'assenza della nebbia che avvolgeva ogni cosa solo fino a qualche ora prima. Kerasi e Veral si allontanarono dalla ragazza sotto suo stesso consiglio e affiancarono Seokjin e Namjoon più avanti, mentre Jungkook era rimasto solo con Laila e Blanche a guidare il gruppo verso Karilin. Hoseok comunque non diede peso a tutti gli altri e si concentrò unicamente sulle due voci dietro di lui.

-Quando pensi di dirglielo?- sentì pronunciare Yoongi riferito alla mora che, di tutta risposta emise un verso infastidito.

-Che cosa?- probabilmente aveva alzato gli occhi al cielo, ma Hoseok non poté esserne sicuro perché non la stava guardando.

-Non fare finta di non sapere di che cosa sto parlando.- ribatté. -Tu sai che sono a conoscenza del tuo segreto e se non sarai tu a dirglielo, lo farò io.

Seyun continuò a bisbigliare, ma il suo tono si era fatto più severo. -Mi spieghi perché ti importa così tanto? Pensavo che il nuovo re di Ignogan fosse freddo, impassibile e menefreghista.

-Lo sono infatti.- sghignazzò lui, ma poi si riprese e tornò serio. -Se non lo dirai almeno a Jungkook e a Namjoon rischierai solo di rallentarci. Ci serve che loro lo sappiano.

La ragazza sospirò e continuò a farlo per un paio di volte, poi però ebbe un'idea. -Rispondi a questa domanda: come ho sorpassato la barriera di Diamante?

Hoseok vide con la coda dell'occhio Yoongi sbattere le palpebre con le labbra leggermente schiuse. Lui sapeva benissimo che Seyun non sapeva se il giovane re fosse davvero a conoscenza del suo segreto e quello era un modo per metterlo alla prova. Il Guardiano lo sapeva: conosceva la realtà di entrambi -e quella di tutti gli altri in realtà- grazie al suo potere della vista e quindi avrebbe potuto voltarsi e spiegare loro tutto senza perdere tempo. Ma esitò e non procedette, contemplando la delicatezza che stava ancora tra le sue mani.

-Che razza di domanda è?- proseguì il ragazzo, decidendo comunque di rispondere senza farla aspettare oltre. -Hai puntato la tua arma verso il pavimento roccioso e hai premuto il grilletto. I tuoi proiettili d'aria evocati grazie al tuo dominio ti hanno fatta alzare in volo e sei riuscita a superare la barriera nascondendoti dietro a quell'albero spesso e con le foglie scure.- la guardò, gli occhi verdi della ragazza si aprirono sempre di più dalla sorpresa. -Sei soddisfatta?

Seyun non disse niente ma lo superò, oltrepassando anche Hoseok e affiancando i tre in testa al gruppo. Ora ne aveva la conferma: Yoongi conosceva il suo segreto.

 

  
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