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Autore: Spettromonocromo    13/07/2020    0 recensioni
Mauro, Caer, Vaev e Aura, sono abitanti del pianeta Maevo, terra, dove si fondono tecnologia e magia.
Loro sono diversi, non hanno molti amici e si rinchiudono nei loro interessi speciali.
Non sono pazzi, hanno la Sindrome di Asperger, una forma d’autismo.
Tutto cambia quando si uniranno a una squadra di magibattaglie, grazie al loro allenatore
i quattro mostreranno al mondo quanto valgono veramente.
Ma un’antica minaccia sta tornando, riusciranno a fermarla?
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Affrontare le critiche spesso è difficile, siamo sempre sicuri che il nostro lavoro sia impeccabile,
che non abbiamo commesso il minimo errore, eppure siamo criticati.
Spesso però le critiche non sono costruttive ma solo espressioni di odio immotivato,
molti possono dire di ignorare questa tipologia di persone… ma Aura proprio non ci riusciva.
“Se i miei video non ti piacciono allora non guardarli?”
scrisse Aura ad un suo hater che aveva commentato negativamente un suo video.
“Stai di nuovo litigando con quelli dei commenti?” chiese la madre,
una bracciarma sulla cinquantina, capelli castani lunghi fino alle spalle e gli occhi marroni.
“Si, quanto mi fanno imbestialire quelli là!” rispose la bracciarma furibonda.
“Non è meglio che tu vada farti una passeggiata.”
Suggerì il padre, un bracciarma sulla cinquantina, dai corti capelli rossi e gli occhi verdi.
“Ma…” provò lei a replicare.
“Niente ma, devi uscire un po’ di casa, è per il tuo bene.” Disse la madre severamente.
La giovane bracciarma non poté far altro che ubbidire e uscì di casa.
Nonostante la bella giornata e la bellezza della natura che la circondava non riusciva a distrarsi,
continuando a pensare a quel commento pieno di odio nei suoi confronti.
“Forse per un po’ dovrei smettere di fare video…” pensò mentre camminava nel verde e nel marrone.
“Ma poi perché me la prendo tanto? In fondo non sono nemmeno persone che conosco…” continuò a riflettere.
“Hey fermati!” esclamò una voce familiare.
Verso la bracciarma si diresse uno Scorpo.
Uno scorpo alto quanto un piede umano, dalla corazza marrone,
con un pungiglione alto quasi fino al ginocchio ai cui lati erano posti due occhi gialli.
La creatura voleva socializzare con la bracciarma e lo porse una delle sue chele.
Aura era titubante, l’essere non sembrava aggressivo ma aveva paura che le potesse far del male.
“Ciao Aura!” esclamò la voce.
Era Mauro, il ragazzo si avvicinò al suo animale.
“Ciao Mauro, non mi hai detto di avere uno scorpo.” Disse lei.
“Tu non me l’hai chiesto.” Replicò lui.
“I miei mi hanno detto di uscire, secondo loro sono troppo presa dal fare video” Disse la bracciarma.
“Idem, i miei hanno detto che passo troppo tempo sui videogiochi…” rispose il giovane.
I due cominciarono a camminare insieme.
“Senti… posso chiederti un consiglio?” chiese Aura.
“Di cosa si tratta?” domandò Mauro.
“Mi sono trovato il commento di un hater
sotto un mio video, sono furibonda e non ho idea di come tranquillizzarmi.” Spiegò la bracciarma.
“Fregatene, io sto sulle scatole alla gente da… da praticamente tutta la vita.” Rispose sorridendo.
“Come fai?” chiese l’amica.
“Viviamo in un mondo di maschere, io volevo essere me stesso,
non mi volevo piegare ai modi di ragionare della massa,
sono stato sempre preso in giro per questo, ormai non m’interessa più.” Rispose lui.
“Hai una grande forza di volontà ma non hai paura della solitudine?” chiese la bracciarma.
Il ragazzo senza il benché minino dubbio rispose “No, meglio soli che mal accompagnati, come si dice.”
   
 
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