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Autore: Lilith_Rose    14/08/2009    2 recensioni
Destino? No di certo, in fin dei conti, lui nel destino non ci credeva. Probabilmente era lei che faceva la sua parte, probabilmente studiava tutto. La cosa potrebbe sembrare inquietante, ma per lui non lo era, anzi il “pedinamento” lo lusingava e lo incuriosiva. Ora anche lui la osservava, per capire cosa frullasse nella testa di quella ragazza.||E' una storia d'amore, ma non è troppo mielosa o melensa, almeno così mi sembra. Non sarà una storia semplice e ci sarà, come al solito, gente che si metterà in mezzo. Non so che altro dire qui. Per eventuali citazioni o cose simili ci sono le note alla fine di ogni capitolo.
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mr. Darcy and Miss Elizabeth___

 

ANdrew!

J-jackie! Che ci fai qui?

Mi scuso.

E per cosa?

Beh, credo tu lo sappia. Dovevo dirti che ho sbagliato, è stato un errore.

Non capisco. Che avresti fatto?

Mmh… davvero non lo sai? Sei venuto fuori sbattendo la porta così, per hobby?

No. Ma non vedo cosa possa centrare tu. Betta.

Odio quel soprannome. Chiamami Elizabeth, se devi. O Jackie.

Ok. Elizabeth.

Bene, io mi sono scusata. Ora posso tornare dentro. Vieni con me?

Lei, probabilmente, non avrebbe detto una parola di più. Odiava chiedere scusa, e raramente lo faceva. D’altro canto come avrebbe potuto Andrew dire di no a quel bel faccino e a quegli occhi così blu? E poi, era stato quell’idiota a baciarla. E se a lei non fosse importato niente di lui*, non si sarebbe scusata, e non l’avrebbe nemmeno pedinato per un mese.

D’accordo. Comincio a sentire la mancanza della musica.

Aveva vinto lei, lui aveva accettato le scuse, anche se non l’aveva detto apertamente, aveva capito. E questa era la cosa più bella che potesse succedere, dato che lei non si era dovuta prodigare in scuse assurde e interminabili richieste di perdono. Insomma, era senz’altro l’alternativa più rosea.

Era già quasi finita la festa. C’era l’ultimo lento prima dell’ultima botta di energia, come la chiamava Maggie, o il colpo di grazia, come lo chiamava Terry.

E l’ultimo lento era forse la canzone d’amore più famosa.

If I should stay
I would only be in your way
So I'll go, but I know
I'll think of you ev'ry step of the way
I will always love you **

Questo lento era di Andrew. Eddie non gliel’avrebbe mai rubato. Non sarebbe mai riuscito a staccarli, a dividerli.

Elizabeth aveva deciso. E stavolta era il ragazzo con gli occhi bicolore a sbattere la porta, pieno di rabbia.

I will always love you era stato il ballo più melensamente melenso di quella serata, per i ballerini.

Era l’ultimo lento. E tutti davano il meglio della loro dolcezza.

Andrew non era da meno.

Elizabeth. Grazie. Davvero, grazie per i due balli. Sono stati splendidi, e, beh penso di essere felice, stasera. E un’ultima cosa. - Disse, accennando un sorriso - Sei bellissima.

Grazie, hey, nemmeno tu sei tanto male, anche se io ti batto.

Che fai, prendi in giro?

Io!? No! Dico solo la verità. Andreuccino.

Anche tu?! Dimmi la verità, ti sei messa d’accordo con Marco?

No! Perché?

Beh, anche lui mi chiama Andreuccino.

Ok, ora stiamo zitti. Se no scoppiamo a ridere e ci guardano male.

Sissignora. Possiamo stare zitti alla mia manier- ahia!

Ooooops, ti ho pestato il piede, non volevo! Dicevi? Disse la mora con un’aria fintamente innocente

Oh, niente, se vuoi ti do una dimostrazione pratica Ribattè lui avvicinandosi

Mmh… sono curiosa.

Andrew aveva coperto la distanza tra il viso di lei e il suo. Le aveva poggiato le labbra sulla fronte, poi sullo zigomo, sul naso, su una guancia, sul mento, e, infine, le due labbra avevano trovato le loro compagne, e si erano unite a loro, in un bacio dolce, senza pretese e senza prepotenza. La dolcezza sembrava essere l’unica cosa che le muoveva.

And I will always love you…**

Al termine della canzone i due si erano staccati, lentamente, sorridendo e guardandosi negli occhi.

Erano decisamente felici, e pensavano che quella felicità sarebbe durata a lungo. Molto a lungo.

 

 

Erano le 2.30, la festa era ufficialmente finita.

Il sottofondo per chi ancora tardava a uscire dalla sala era una canzone dei Green Day. Non c’era più nessuno a ballare.

Dentro la sala erano rimaste Terry, Maggie e Jackie.

Erano da sole, dato che erano le organizzatrici e, di conseguenza, le ultime ad andarsene dopo aver salutato tutti.

Ragazzi compresi.

Quella serata le aveva lasciate senz’altro felici.

Per Maggie era stata un’altra delle tante serate felicemente passate con il suo Marco.

Per Terry era stata una nuova conoscenza. Una conoscenza che le aveva fatto girare la testa. Sentiva di aver trovato con Jay un qualcosa destinato a diventare grande, e a durare.

Jackie, poi, stava per toccare il cielo con un dito. Solo ora si rendeva conto di tutto quello che le era capitato in una sola serata. Andrew aveva trovato il suo biglietto. Così, per caso. Lui era il migliore amico del ragazzo della sua migliore amica. Cosa non poco trascurabile.

Aveva baciato Eddie. Anche se era stato un errore, non riusciva a pentirsi. In fondo, erano anni che voleva quel bacio. E l’aveva avuto.

Poi, Andrew l’aveva perdonata, ed era stato dolcissimo, con quei piccoli baci. Era felice, davvero. Era riuscita perfino a far tacere il pessimismo che l’aveva dominata per tutta la vita. Niente poteva farle perdere il buonumore.

Ragazze! Non sarebbe ora di andare a casa?!

Certo, arriviamooo.

Che bello, e adesso…PIGIAMA PARTYY!

Siii! Adoro le nostre feste di compleanno, soprattutto perché poi tu rimani a dormire da noi.

Già, è una copertura perfetta. Giovanni non può negarmi il permesso di venire a casa vostra a dormire per il vostro compleanno.

Verissimo! E poi quest’anno ci è anche andata di lusso. Oggi è sabato. Quindi si dorme fino a tardiiii!

Eeevvai!!!

Su, saliamo che la mamma è arrivata e sta suonando il clacson! Se no siamo in punizione…

Brrr… dai che mi vengono i brividi!

Haha muovetevi vecchiette, che se no ci lascia qui.

Hey, vecchiette a chi? Guarda che tocca anche a te tra poco.

Che bello, essere amiche, felici e innamorate, di un ragazzo, o della vita, poco importa. Tutto andava per il verso giusto. Beh, a parte un fastidioso compito di matematica programmato per il lunedì successivo. Ma Teresa ed Elizabeth erano dei geni, e, ovviamente, passavano tutto alla povera Margherita, che la matematica proprio non riusciva a capirla.

 

 

Angela!

Eddie. Cosa vorrà a quest’ora? Ah, già, la festa è finita. Probabilmente non è andata bene con la Jackie.

Arrivo Eddie. Un attimo. Ma che hai?

Mi serve una mano.

Per Jackie, vero?

Sì. Deve stare male, quella brutta zo…ma Angela non l’aveva lasciato finire.

Shhh… vieni dentro, tranquillo. Ci sono io con te.

Sì, Angela, tu ci sei sempre.

Già. Sono la tua bambola di porcellana. Quando vuoi ci sono sempre. Ma non posso fare altrimenti. Sei sempre così indifeso, quando vieni da me. E lei la pagherà. Perché sono stanca di vederti così.

La ragazza aveva iniziato a spogliarsi, e a spogliare il ragazzo, che aveva iniziato a baciarla con foga, come se lei fosse l’unica valvola di sfogo a sua disposizione, l’unico modo per poter vivere. Dopo essersi sfogato, Edoardo si buttò sul letto, accanto a lei, e lei iniziò a coccolarlo, come se fosse un bambino che ha fatto un brutto sogno.

Lei sapeva che, una volta sveglio, se ne sarebbe andato. E lei sarebbe rimasta lì. Da sola. Ad aspettarlo ancora senza poter fare niente per renderlo suo davvero. Perché lui era di un’altra. La stessa che non si rendeva conto di niente. E che lo faceva soffrire come un cane perché era troppo stupida per apprezzarlo.

 

 

Il lunedì successivo, in stazione. Ore 13.57.

Una ragazza si stava guardando intorno, come se stesse aspettando qualcuno di importante.

Hey, Lizzie, cercavi me?

Io? No! Ma cosa credi?! Che io mi metta così in agitazione per te?

Beh, non mi sembri tranquilla.

Spiritoso.

Dai, invece di stare lì impalata, muoviti e sali, che se no perdi il treno.

Stavo per salire.

Hey, come siamo acide oggi.

Io non sono acida.

No, nemmeno un limone lo è.

Oh, ma piantala, io vado a cercare un posto.

…..

Ma che fai? Mi segui?!

Beh, pensavo fosse sottointeso il fatto che io mi siedo vicino a te.

Beh, potresti chiedere.

Ma si può sapere cos’hai?

Niente.

Beh, in realtà Jackie era semplicemente irritata perché si era fatta beccare come una dilettante. Insomma, già mettersi a guardare in giro come un’idiota è imbarazzante, poi, se la persona che stai aspettando con tanta ansia ti vede e ti prende in giro l’unica cosa da fare è sotterrarsi. Ma, dato che con le unghie è difficile scavare il cemento, la cara Elizabeth si era lievemente innervosita. E il povero Andy ne stava pagando le conseguenze.

Dato che era presto, trovare un posto non fu tanto difficile, e, per una volta, era un posto da 4, e non uno di quei piccoli posticini deprimenti, con un solo posto. Jackie si era seduta. Andrew era rimasto in piedi.

Se lo dici tu, Liz. Se mi siedo con te pensi di riuscire a non uccidermi?

Potrei provarci disse Jackie con un ghigno volutamente diabolico.

Hey! Così mi fai paura.

E dai! Ti scandalizzi per una smorfia! Siediti e stai zitto.

Va bene. Mi siedo.

Non ti avevo detto di stare zitto?

Eh, cosa ci posso fare? Mi piace il suono della mia voce.

Ok. Ho capito. Tanto è inutile. Parliamo.

Che bello, l’ho spuntata io.

La smetti di fare lo spiritoso?

Sissignora. Di che parliamo?

Non lo so. Io starei anche zitta.

Va bene, allora. Che ne dici di uscire, qualche volta?

Cosa?

Io, te, da qualche parte, insieme, da soli.

Ok, non continuare la lista. Anche adesso Jackie sorrideva, ma questo era un sorriso dolce, non un ghigno diabolico. Essì, la presenza dell’ammore suo bello era davvero terapeutica, contro il nervosismo. Poi, era estremamente felice del fatto che lui le avesse chiesto di uscire, dopo così poco tempo che si conoscevano. Era praticamente al settimo cielo, anche se tutto questo non traspariva da quel piccolo sorriso. La ragazza sapeva mascherare abbastanza bene gli stati d’animo, in genere.

Allora? Che ne dici?

Ah, ti devo rispondere adesso?

Beh, se vuoi pensarci, abbiamo dieci minuti prima della tua fermata.

Ah beh, grazie per il lunghissimo lasso di tempo che mi hai concesso.

E di che? Visto come sono magnanimo?

Sì, certo, sei la magnanimità fatta persona. Comunque, dove vorresti portarmi?

Pensavo al cinema. Oppure… nel mio paesino c’è un castello con una torretta e una vista stupenda.

Ma... non è…?

Vietato entrare? Oh, sì. Ma per la vista che c’è lassù ne vale la pena. E poi, potremmo sempre ripiegare sul cinema.

Beh. Il castello mi attira di più.

Non avevo dubbi, allora? Vada per il castello?

Non ti ho mica detto che usciamo.

Perché? Hai intenzione di dire di no?

Non ho detto questo. Ok. Sì. Usciamo. Contento ora?

Non sai quanto, Elizabeth. Ma come facciamo a metterci d’accordo, se non hai il mio numero e io non ho il tuo?

Io ce l’ho il tuo numero

Andrew aveva sgranato gli occhi.

E come, scusa?

Hem. Forse non dovevo dirlo. Beh, la mia migliore amica e il tuo migliore amico stanno insieme, ricordi? Non è difficile come credi. La ragazza aveva un sorriso decisamente soddisfatto e strafottente.

Beh, io non ho il tuo.

No problema. Dammi qui.

No. Dettamelo, piuttosto.

In mezzo al treno? Non voglio dare il mio numero a tutta questa gente.

Che palle che sei.

Sì, grazie. Dai, ti faccio uno squillo, che adesso devo scendere. Sayonara!

Ma…ma. Uff. Ciao.

 

 

Lilith’s space

 

Note

* Andrew

** I will always Love you di Whitney Houston

 

Aallora… mi scuso immensamente se questo capitolo è stato troppo melenso o scontato o brutto o quello che volete voi. Uh, e ho messo il rating Arancione, il Giallo mi pareva un po’ basso…

 

Grazie per il commento “Winona” (LLLL) eh beh, lo sai che non ho tanta fantasia…e poi, la cosa è venuta fuori dal ragazzo del treno [anche se nella realtà non è questo il suo “nome” u-ù]… ora spero ti piaccia anche il seguito xD. Lov Iu

 

Uh, ho ascoltato il consiglio di xXBlack Rose OSheaXx, cioè ho cercato i VIPs che potrebbero assomigliare ai personaggi. Vi svelo i ragazzi…

 

Per Eddie ho pensato a Cristiano Ronaldo (Calciatore portoghese). Per Marco, invece, ho trovato una certa somiglianza con Kellan Lutz (per capirci, Emmet Cullen, anche se io preferisco la versione di questa foto); per Jay (cliché, un pochino) ho pensato ad Alex Evans (non mi picchiate .-.) e per Andreuccino (oddio, mi ucciderà stanotte per questo) ho pensato ad una specie di mischiaggio tra Jared Leto e Gerard Way (che sarebbero i cantanti di 30 Seconds to Mars e My Chemical Romance)

 

PS. Non mi fucilate per le scelte dei VIPs ç_ç

 

PPS. I commenti, le domande e anche gli insulti [quelli un po’ meno] sono graditi come sempre ^.^

 

Au Revoir

Lilith_Rose

 

 

 

  
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