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Autore: ladypink88    14/07/2020    6 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Ormai era quasi buio quando Laura rincasò. Non andò direttamente a casa, ma si fece una passeggiata per calmarsi. Aveva passato tutto il giorno a fantasticare su come sarebbe stato rivedere Manuel, si era alzata presto e l’aveva lasciato dormire togliendogli la sveglia dal cellulare, aveva preso gli appunti con particolare cura per portarglieli a casa.

Insomma era stata gentile nei suoi confronti, e anche lui era stato davvero adorabile nel preparare quel bell’aperitivo in terrazza, solo che poi non appena aveva fatto cenno a Serena aveva cambiato espressione e modo di fare. Dal Manuel dolce e premuroso a cui era abituata si era ritrovata di fronte decisamente un’altra persona! Non l’aveva quasi mai visto così nervoso , quasi aggressivo nei suoi confronti. Tranne quella volta…

“Sei un vero idiota! Dovrai darmi delle spiegazioni per questa tua sclerata, non è da te c’è qualcosa che non so forse?! Forse ti piace Serena?!” esclamò tra sè e sè sempre più nervosa.
Si interruppe e ripensò alla scena di un paio di giorni prima in cui li aveva visti parlare insieme e lei era scappata via.
“Gelosa. Certo, sono gelosa! Ma comunque non ha senso ugualmente la sua reazione!” Si stupì del fatto che non cercava più di reprimere i suoi sentimenti. Ormai lo sapeva che Manuel le piaceva moltissimo, ed era anche convinta del fatto che la gelosia fosse naturale quando si provano dei sentimenti per qualcuno. Ma avrebbe dovuto imparare a gestirla quella fiamma indomabile che le si accendeva in certe situazioni.

Si fermò ed urlò ad alta voce “ Manueeeeeeeeel sei un idioooooootaaaaaaaaaaaa!!” . Scoppiò a ridere da sola e si sentì meglio. “ Se qualcuno mi vedesse penserebbe che sono fulminata!” .
“In effetti se non ti conoscessi penserei proprio questo”disse una voce alle sue spalle. Roberta con un sorriso di scherno la guardava sorridendo, trattenendosi per non scoppiare a ridere.
“ Mamma… io? Hai sentito tutto?” chiese la ragazza super imbarazzata. “ Bè, credo che probabilmente lo abbia sentito tutto il palazzo, non solo io! Ma non ti preoccupare, avranno pensato che sarà qualche ragazza gelosa arrabbiata col suo fidanzato!” affermò con il suo solito sarcasmo mettendo l’accento sull’ultima parola. Roberta talvolta adorava provocare la figlia, era l’unico modo che conosceva per suscitare in lei una reazione e farsi un’idea di ciò che stava succedendo.

Reazione che infatti non tardò ad arrivare! “ Mamma , ma insomma!Ti sembrano cose da dire? Il fidanzato di chi? Chi pensi che abbia un fidanzato? Cosa stai insinuando?” sibilò la ragazza alquanto alterata.
“ Oh io non insinuo nulla cara! Che tu fossi arrabbiata con un certo Manuel credo sia un dato di fatto. Ma non ti preoccupare , non ti chiederò spiegazioni. Se vorrai parlarmene sai che puoi contare su di me. Sei grande abbastanza” sentenziò Roberta. Laura abbassò lo sguardo e si arrese. Non aveva alcuna voglia di parlare ancora di quell’idiota,e dopotutto non è normale mettersi ad urlare insulti in mezzo alla strada. Si sentiva profondamente in imbarazzo, e si limitò a dire in un soffio “Grazie mamma, lo so che ci sei.”

Lo stomaco di Roberta iniziò a fare degli strani rumori e lei esclamò “ Ho una gran fame figlia mia, e tanta voglia di festeggiare! Che ne dici se ordiniamo una bella pizza e ti racconto come è andato quell’importante incontro di lavoro di cui ti parlavo?” . In realtà l’umore di Laura non era dei migliori, però il buonumore della madre era come al solito contagioso, e perciò rispose con un “ Ma certo mamma mi farebbe proprio piacere!”.
Rientrarono a casa e Roberta prese il telefono per ordinare le pizze “ Immagino tu voglia una diavola come al solito o sbaglio? “ chiese per avere conferma. Alla puffa venne in mente il ricordo di quella che era solo  la sera prima , ma dopo aver litigato con Manuel le sembrava fosse passato un secolo.

Pianeta Terra chiama Laura! Va bene la pizza diavola signorina?” richiese sua madre in tono ironico. La ragazza la guardò e rispose “Assolutamente sì mamma!”  dissimulando un’allegria che non provava.

Le pizze arrivarono e madre e figlia si misero a tavola. Mamma Roby divorò la pizza in meno di dieci minuti, e quando la finì esclamò con soddisfazione : “ Oh,ora si che si ragiona! Figlia mia , devi sapere che oggi finalmente ci hanno dato l’incarico di gestione di alcune strutture ricettive in Croazia! Il contratto è stato firmato, e non hai idea di quanto io sia felice!”. Laura ebbe un impulso di gioia che non seppe trattenere e la abbracciò!
“ Tesoro mio, che meraviglia questo abbraccio, non ci sono abituata!” disse in tono quasi commosso la madre. “ No mami, è che sono felice per te, so quanto duramente tu abbia lavorato per questo progetto e la strinse più forte.”
 Fu allora che anche Roberta ricambiò l’abbraccio della figlia e pensò tra sè e sè “Caro Manuel, se è questo l’effetto che fai su Laura, posso solo ringraziarti, lei non è mai stata avvezza agli abbracci e al contatto fisico, che  magia hai usato?”. E mentre stringeva forte a sè sua figlia una lacrima solcava il suo viso. Una lacrima di felicità.
                                                                                                                                                                       
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Quella sera la puffa prima di andare a dormire si ricordò di loro, delle “maledette”, e si rese conto che per la prima volta dopo un anno e mezzo si era assolutamente dimenticata di prenderle ed era comunque riuscita a dormire.
In fondo Manuel era Manuel. E anche se lui aveva avuto quella sparata apparentemente senza senso, in fondo non è che lei avesse agito in modo migliore. Si sdraiò sul suo lettino e si rese conto che era veramente stanca. Era stata una giornata intensa.  Aveva fra le mani la boccettina delle “maledette” e disse in tono quasi di sfida “ e se facessi a meno di voi anche stasera? E se facessi a meno di voi per tutta la vita?”.

Guardò quella boccetta. Apparentemente così innocua. E le venne in mente anche cosa aveva provato quando aveva iniziato a farne uso. Per un paio di mesi le sembrò la “panacea” per tutti i mali.

Un po’ come quando fai il patto col diavolo : al principio vedi solo i lati positivi, poi però quando ti accorgi che ogni cosa ha il suo prezzo, ormai è troppo tardi.

E lei si era resa conto di essere entrata nel circolo della dipendenza da benzodiazepine quando oramai tornare indietro era diventato difficile.
“ Ma difficile non significa certo impossibile!”. Questo pensierò le diede come una nuova carica di energia. Si alzò di colpo dal letto e si mise alla ricerca del suo diario. Aveva proprio bisogno di sfogarsi e fare il punto della situazione.
Ma, perbacco, nel solito posto non c’era. Nei suoi cassetti neppure. Si ricordò che prima di decidere di andare a Laveno aveva dormito malissimo proprio perchè si era accorta troppo tardi che aveva finito il farmaco di cui ormai, ahimè non riusciva più a fare a meno.
“Certo, ieri mattina quando mi sono alzata ero abbastanza poco lucida, e posso aver messo il diario ovunque!!Di sicuro non è uscito da questa casa!Credo che abbia più senso cercarlo domani perchè ora potrei svegliare mamma che era davvero stanca morta!”.

Con una certa riluttanza, prese il suo bicchiere d’acqua in cucina, aprii l’ormai nota boccetta ed iniziò a contare le gocce, fino ad arrivare a 30.
“La realtà è che per scappare da un problema ora mi ritrovo in un altro ancora più grande. Devo trovare il coraggio di parlarne con Manuel, da sola non ce la posso fare.”
Prese il cellulare e digitò di impulso un messaggio su whatsup :

Grazie per l’aperitivo di stasera. Gli appunti puoi darmeli anche nei giorni prossimi, non ho tutta questa fretta. Laura”.

Un passo indietro. Un messaggio distensivo. Non era proprio da lei.
Ma il loro rapporto era più importante di un’inutile bisticcio. Di questo ne era profondamente convinta.

Fece appena in tempo a puntare la sveglia per l’indomani che le “maledette” e la stanchezza fecero il loro soporifero effetto.

   
 
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