Mentre si
dirigeva verso la Sala delle Mille Fontane, Qui Gon
sentì che la fonte del brutto presentimento veniva da
là. Entrò nella stanza e
vide due figure che combattevano furiosamente. Nonostante la stanza
fosse quasi
completamente al buio si vedevano chiaramente due lame, una rossa e una
verde
che si scontravano in un duello di abilità e potenza. Il
proprietario della
spada verde era senza dubbio la Maestra Allana, una degli insegnanti di
spada
del Tempio, il suo avversario doveva essere un sith che indossava un
mantello
nero che lo copriva completamente occultandone
l’identità.
Qui Gon e Anakin
entrarono di corsa intenzionati ad aiutare
Allana, quando videro che la Maestra Jedi era riuscita a gettare a
terra il
sith colpendolo con l’impugnatura della spada laser, quando
all’improvviso la
donna si bloccò e l’intruso ne
approfittò per rialzarsi in piedi e
trafiggerla con
ferocia.
“Noooo”
gridò Qui Gon quando vide la donna cadere.
Kane si
girò e vide un’altro Jedi
venire verso di lui, seguito da un ragazzo.
“Tu!” ringhiò quando lo riconobbe e gli
puntò contro la spada laser, la sua
voce manifestava una rabbia indescrivibile. “Qui Gon
Jinn” disse con un tono di
voce sprezzante.
“Chi
sei?” chiese Qui Gon sconvolto. No,
non poteva essere Xanatos..... Lui era morto quasi quindici anni
prima su Talos. Non riusciva a capire chi fosse
l’intruso, anche se era
evidente che doveva conoscerlo molto bene.
“Non
mi riconosci? Non dirmi che non ti ricordi più di
me!”
disse in tono di scherno, poi continuò “diciamo
che sono qualcuno che hai
tradito.”
Poi si
girò verso Anakin, Qui Gon immaginò che dietro il
cappuccio l’intruso stesse sorridendo con disprezzo
“ragazzo se fossi in te non
mi fiderei di questo vecchio fallito, lo sai che ha tradito due dei
suoi
precedenti apprendisti? Che mi ha attaccato perché voleva
uccidermi?”
Anakin scosse la
testa “no, non è vero. Tu ti sbagli.”
disse
con decisione.
Il sith lo
ignorò e si girò di nuovo verso Qui Gon
“però sono
sopravvissuto, e non sono più la stessa persona che ero
prima, ora sono molto
più forte Qui Gon, e adesso te lo
dimostrerò.”
Fece un
movimento unendo le mani e Qui Gon istintivamente si
gettò di lato rotolando su una spalla, in quel momento una
sfera di energia lo
sfiorò colpendo una fontana proprio dietro di lui
riducendola in mille pezzi.
Qui Gon la fissò sconvolto, se non si fosse gettato di lato
quella sfera
avrebbe colpito lui, i suoi ottimi riflessi gli avevano salvato la vita.
Fai
attenzione a lui, Padawan, disse ad Anakin
attraverso il loro legame
è molto pericoloso. Lo attaccheremo
insieme dobbiamo cercare di tenerlo in mezzo a noi.
Anakin
annuì ed entrambi si lanciarono contro il sith. Anakin
portò un colpo in basso alle gambe dell’uomo,
invece Qui Gon mirò in alto alla
testa dalla parte opposta. Il loro avversario li osservò con
molta calma poi
con un semplice spostamento parò il colpo di Anakin, poi
girandosi su se stesso
parò quello di Qui Gon e nello stesso momento
portò un attacco ad Anakin, il
ragazzo si abbassò e Qui Gon assestò un forte
colpo alla vita dell’intruso che
parò con un semplice movi- mento.
Il
combattimento continuò così, con i due Jedi che
portavano i colpi e l’uomo con
il mantello scuro che li parava ad una velocità
stupefacente. Il jedi oscuro non
attaccava ma si muoveva soltanto per parare i colpi dei due Jedi.
All’inizio
Qui Gon pensò che agiva così perché
cercava di
difendersi dalla loro supremazia, ma presto comprese che, anche se
sembrava che
stessero vincendo, il loro nemico si stava divertendo, li stava
prendendo in
giro.
‘Sta
cercando di ingannarci, per
farci sentire troppo sicuri di noi’
pensò. Però il suo
avversario non doveva conoscerlo molto bene se sperava che sarebbe
caduto in
quella trappola. Ma poi capì che il trucco stava funzionando
con Anakin.
Sentiva l’impazienza e la frustrazione, irradiarsi attraverso
il loro legame,
che aumentava sempre di più. Qui Gon era sicuro che, in
qualche modo, anche il
sith ne era conoscenza, visto che lo stava provocando continuamente
dandogli
l’impressio- ne di non prenderlo sul serio e dandogli spesso
la schiena.
Stai
attento Padawan disse Qui Gon
attraverso il legame non essere troppo
precipitoso ti sta
solo....
Non fece in
tempo a finire la frase perché Anakin attaccò la
schiena indifesa del suo avversario, la spada tenuta alta lasciando
scoperta la
sua guardia. Fortunatamente per lui il sith stava parando un violento
colpo di
Qui Gon e così non poté girarsi, invece
colpì il ragazzo con un brutale calcio
all’indietro colpendolo allo stomaco facendolo volare lontano.
Qui Gon
scoprì, in seguito, che la situazione si era
capovolta totalmente ed un tornado di colpi lo investì. Il
suo avversario aveva
trasformato la sua debole difesa in un furioso attacco. Mentre lo stava
attaccando Qui Gon scoprì che il suo rivale anticipava tutti
i suoi movimenti e
il suo stile gli era stranamente familiare, come se fosse.... qualcosa
si
accese nella mente
di Qui Gon, lui cono-
sceva molto bene quel modo di combattere, era stato lui stesso ad
insegnarglielo quando era soltanto un ragazzo. Improvvisamente il
cappuccio del
suo nemico scivolò via mentre si chinava per evitare un suo
attacco e questo
gli tolse tutti i dubbi: i capelli biondo scuri, gli occhi
grigio-verdi, i
lineamenti di...
“Obi
Wan!” mormorò Qui Gon mentre le due spade si
agganciarono.
Non poteva crederci, non voleva crederci, ma davanti a lui
c’era l’evidenza che
lo fissava dritto in faccia.
“Ti
prego dimmi che non è vero.” Come aveva potuto un
ragazzo
buono e gentile come Obi Wan passare
al
Lato Oscuro? Era impossibile.
Obi Wan
sembrò dare un significato diverso alle parole di Qui
Gon perché i suoi occhi lampeggia- rono pericolosamente.
“Cosa
c’è Qui Gon, sei sorpreso di vedermi ancora
vivo?” L’aura
di Obi Wan era così fredda ed oscura
che l’uomo non si stupiva di non averla riconosciuta.
“Ricordati, “disse il
giovane sorridendo sprezzante “che quando attacchi una
persona, ti devi
assicurare che questa persona sia morta.”
Le loro spade
erano ancora legate insieme, quando Qui Gon
vide Anakin che si avvicinava di nascosto alla schiena di Obi Wan,
all’improvviso il ragazzo accese la sua spada laser e lo
attaccò alle spalle.
Il giovane girò appena la testa e gli diede
un’occhiata noncurante poi, prima
che Qui Gon potesse prevedere le sue intenzioni e avvertire il suo
padawan del
pericolo, Obi Wan fece un passo indietro cambiando la presa sulla spada
laser.
Anakin diede un
ansito di dolore mentre veniva infilzato
dalla spada capovolta di Obi Wan.
“No!”
gridò Qui Gon e guardò prima la figura accasciata
di
Anakin poi passò all’espressione spietata di
trionfo che vide sul viso del suo
ex-apprendista.
Come hai potuto?
dissero gli occhi del Maestro Jedi mentre lo
fissava.
Per un
lunghissimo e terribile istante tutto sembrò
bloccarsi, poi Anakin colpì il pavimento con un rumore
sordo, lo sguardo di Qui
Gon era diviso tra Anakin a terra ferito e il terribile sorriso
spietato di Obi
Wan. All’improvviso il giovane lo attaccò di
nuovo, portando Qui Gon lontano da
Anakin facendolo arretrare fino ad arrivare in cima ad una piccola
collinetta
da dove scendeva una cascata. Era la
stessa cascata da dove Bruck era caduto rimanendo ucciso dopo il suo
duello
mortale con Obi Wan. Si ricordò Qui Gon. Sembrava
fosse successo secoli fa,
era un’ironia che anche questo duello sarebbe finito, in un
modo o nell’altro,
nello stesso posto. Si chiese se Obi Wan se lo ricordasse.
Qui Gon
camminava indietro nel letto poco profondo del
torrente mentre Obi Wan lo incalzava, entrambi scivolarono ed
inciamparono
sulle pietre umide e coperte di muschio. I due avversari si scambiavano
colpi
senza stregua: Qui Gon salì più in alto e
tentò un attacco alla testa di Obi
Wan che lo parò facilmente poi il giovane
contrattaccò con un attacco alla
vita, Qui Gon lo parò e cercò di colpire il
braccio destro di Obi Wan che parò
con prontezza. Qui Gon fece un altro passo indietro e sentì
che si trovava sul
orlo della cascata. Obi Wan lo attaccò furiosamente e Qui
Gon sollevò la spada
laser per incrociare la sua, ma proprio quando le due spade stavano per
scontrarsi, la lama rossa di Obi Wan scomparve, il giovane aveva
disattivato la
sua, e il Maestro Jedi si trovò a scontrarsi con il nulla
perdendo
momentaneamente l’equilibrio, Obi Wan riaccese la sua e con
un potente colpo
fece volare via quella di Qui Gon che finì tra i cespugli
sottostanti. Qui Gon
cadde sulle ginocchia sconfitto ed esausto.
“Sei
finito!” Ansimò Obi Wan, respirando con affanno e
tenendo la spada laser sul collo di Qui Gon
“Se
odi i Jedi così tanto perché sei tornato al
Tempio?”
chiese Qui Gon ansimando anche lui.
“Cercavo
qualcosa.”
“E lo
hai trovato?”
“Può
darsi.”
“Cosa
stavi cercando Obi Wan, “ insistette Qui Gon,
“vecchi
ricordi?”
Una strana ombra
passò negli occhi del giovane, poi sussurrò
con una voce così fredda che fece rabbrividire Qui Gon
“quello che stavo
cercando non sono affari tuoi.”
“Hai
deciso di uccidermi nello stesso posto in cui hai ucciso
Bruck, vero?” chiese Qui Gon.
Per un secondo
fu certo di aver visto un riflesso di
confusione nello sguardo di Obi Wan ma scom-parve subito.
“Non
ho niente da dirti” dichiarò Obi Wan sollevando la
spada
e tenendola alta sul collo di Qui Gon pronta a colpirlo.
Era pronto ad
ucciderlo, era quello che più desiderava più di
tutto, uccidere l’uomo che lo aveva tradito, ma qualcosa
glielo impediva, non
riusciva a portare a termine il colpo.
I due rimasero
così per qualche secondo, quando sentirono
dei passi avvicinarsi di corsa e il
rumore di alcune spade che venivano accese, sembrava che molte persone
si
stessero avvicinando di corsa alla Sala delle Mille Fontane.
Obi Wan si
immobilizzò, la spada ancora tenuta a pochi
centimetri dal collo di Qui Gon, i loro sguardi si legarono, gli occhi
di Qui
Gon sembrano dirgli scappa non puoi
batterli.
“Ci
incontreremo di nuovo Qui Gon, e allora...” sibilò
il
giovane. Si rimise il cappuccio e saltò nel buio sottostante
disattivando la
spada laser, scomparendo nell’oscurità che li
circondava.
Il primo
pensiero che colpì Qui Gon fu quello del suo padawan
Anakin e saltò dalla scogliera servendosi della Forza per
rallentare la caduta
e corse al fianco del suo apprendista. La ferita di spada laser aveva
attraversato il fianco sinistro, non era una brutta ferita ma doveva
essere
molto dolorosa.
Gli occhi di
Anakin si aprirono leggermente e incontrarono lo
sguardo di Qui Gon. “Sei riuscito Maestro....lo hai
preso...” disse cercando di
parlare.
“Shh,
Anakin. Non sforzarti a parlare, concentrati cerca di
utilizzare la Forza per guarire. E per rispondere alla tua domanda, no,
è
fuggito.”
“Mi
dispiace Maestro. Io proverò a guarire.”
mormorò Anakin.
“Fare
o non fare, non c’è provare.” disse una
voce autorevole
alle loro spalle. Qui Gon e Anakin guardarono in su e videro che si era
avvicinato Yoda, senza che loro se ne accorgessero.
Il piccolo
maestro verde si chinò su Anakin e posò una mano
sulla fronte del ragazzo e con una gentile spinta della Forza lo fece
scivolare
nell’incoscienza. Yoda chiuse gli occhi e Qui Gon senti che
stava inviando
delle onde guaritrici nel corpo di Anakin. Qui Gon tirò
fuori il suo
comunicatore e disse “Presto mandate un guaritore nella Sala
delle Mille
Fontane.” Poi sentì una voce dietro di lui che
disse “Siamo già qui Maestro
Jinn.” Qui Gon si girò e vide alla sue spalle
Bant, la giovane Mon Calamari,
che era, ora, una dei guaritori principali ed era anche stata una dei
migliori
amici di Obi Wan.
“Cos’è
successo qui?” chiese quando vide il caos e la
distruzione che occupava la grande Sala.
“Un
jedi oscuro.” disse Qui Gon con calma, non poteva dirle
che a fare tutto quello era stato Obi Wan. Poi si mosse per aiutare i
guaritori
con Anakin, ma sentì una voce che lo chiamava si
girò e vide Mace Windu che gli
faceva cenno di avvicinarsi, Qui Gon sbuffò e si diresse
verso di lui. Quando
lo raggiunse Mace Windu gli chiese a bruciapelo. “Cosa
è successo qui? Fontane
distrutte, passerelle crollate, tre Jedi morti qui più due
nell’archivio....”
“C’è
anche un apprendista gravemente ferito” gli
ricordò Qui
Gon interrompendolo, sperando che cogliesse l’accenno e che
lo lasciasse
andare, ma sfortunatamente Mace lo ignorò. “Allora
cos’è successo?”
“Sembra
che un sith abbia fatto irruzione nel Tempio.” disse
Qui Gon in tono secco, poi si girò a guardare i guaritori
che stavano mettendo
Anakin su una barella, il maestro Yoda era ancora vicino a lui con gli
occhi
chiusi. Allora si girò verso Mace e disse “A parte
la distruzione causata da una
spada laser, sembra che abbia anche usato una specie di sfera di
energia di
Forza Oscura per distruggere la fontana, e quasi certamente
l’ha usata anche
sulla passerella. La stessa che ci ha descritto la Senatrice Amidala
tempo fa.”
“Si lo
credo anch’io” fece Mace Windu.
Allora doveva
essere Obi Wan il jedi oscuro che aveva ucciso
il Senatore Draken e anche tutti gli altri. No! non poteva crederci, ma
la
prova era lì davanti ai suoi occhi. Poi si
ricordò di Anakin e fece
allontanarsi ma Mace esclamò all’improvviso.
“Ma
chi può essere
questa persona ? Che utilizzando la Forza in questo modo ha causato una
tale
distruzione? E deve essere stato anche qualcuno molto esperto con la
spada
laser, visto che ha battuto la maestra Alana ed è riuscito a
disarmare te.” finì
Mace lanciando un’occhiata al gancio vuoto della spada laser.
Qui Gon si mosse
a disagio e mormorò “Io... ero
distratto.”
Non voleva dire
al Capo del Consiglio che l’intruso era
nientemeno che Obi Wan, avrebbero detto che era il secondo apprendista
di Qui
Gon che passava al Lato Oscuro e c’era la
probabilità che gli togliessero
Anakin. Il ragazzo era la cosa più importante della sua
vita, non poteva
neanche immaginare di
perderlo, era un comportamento egoistico, lo
sapeva ma non gli
importava. E poi c’era
un’altra cosa, questo era stato un duro colpo alla fiducia di
Anakin e quando
si fosse ripreso avrebbe avuto bisogno del suo aiuto.
“Sai
tu, chi questo ha fatto” dichiarò Yoda alle sue
spalle
facendolo sussultare, non l’aveva sentito
avvicinarsi, e non era una domanda quella che il vecchio
maestro gli
aveva fatto, Yoda sapeva che lui era a conoscenza
dell’identità dell’intruso?
Qui Gon si
girò intorno e vide che i guaritori stavano
portando via la barella con Anakin sopra e fece per seguirli. Ma Mace
lo fermò
posandogli una mano sul braccio e disse “Qui Gon è
importante dobbiamo sapere
chi è.”
“Anche
il mio apprendista lo è “ ribadì Qui
Gon irritato, non
voleva altro in questo momento che stare vicino ad Anakin.
“Qui
Gon.” disse Mace Windu irremovibile.
“Va
bene si, l’ho conosco.” il carattere di Qui Gon si
stava
accendendo. “posso andare dal mio padawan. Voglio essere con
lui quando si
risveglierà.”
“Preoccuparti
non devi, Qui Gon. Il tuo allievo presto non si
sveglierà.” disse Yoda con un tono gentile nella
voce, ma poi continuò “necessario
sapere è l’identità del nostro nemico,
dirci chi era tu devi.”
“Va
bene! Lo volete proprio sapere? Era Obi Wan.”
gridò
arrabbiato Qui Gon più forte di quanto volesse.
Tutti nella
stanza smisero di fare quello che stavano facendo
e si girarono a guardare increduli la scena: un Maestro Jedi che
gridava verso
due membri del consiglio, ma anche a causa delle parole che aveva
detto, tutti
nel tempio conoscevano la storia di Obi Wan, e sapevano anche che era
il secondo
allievo del Maestro Qui Gon che scompariva durante l’ultima
missione, prima di
diventare cavaliere.
“Era
Obi Wan il jedi oscuro che ha fatto tutto questo, siete
contenti ora?” continuò a gridare Qui Gon ma ora
si avvertiva una nota
di disperazione nella voce del Maestro
Jedi. “Per favore, posso ora andare a vedere come sta
Anakin.”
Qualunque
risposta Mace Windu e Yoda si fossero aspettati non
era certo questa. La faccia di Yoda non mostrò nessuna
sorpresa, ma le sue
orecchie si abbassarono come se avessero dei pesi attaccati. Mace,
invece,
aveva un’espressione di totale sorpresa, gli occhi aperti e
la bocca
spalancata, Qui Gon si sarebbe messo a ridere se la situazione non
fosse tanto
seria. Ma la risposta peggiore venne da Bant, la giovane guaritrice
Calamariana
gridò “No! non è vero!” Qui
Gon si girò e la vide in piedi, doveva essere
rimasta a controllare i corpi degli
altri jedi caduti, le lacrime scendevano dai grandi occhi
argentei. “Non
può essere stato lui, Obi Wan non avrebbe mai fatto tutto
questo.” E indicò con
la mano la distruzione che regnava nella sala, poi mormorò
“Ti sei sbagliato
Qui Gon” ma il Maestro Jedi scosse la testa “No, mi
dispiace Bant.” Poi usci
correndo dietro ai guaritori prima
qualcuno potesse fermarlo.
“Non
so se dovremmo sentirci sollevati che Obi Wan sia ancora
vivo o sconvolti perché lui è passato al Lato
Oscuro” disse Mace, poi continuò
“Maestro Yoda non avevate detto che Obi Wan sarebbe stato
l’unico capace di
fermare il Prescelto quando sarà tentato
dall’oscurità.”
Yoda scosse la
testa “ se una volta il sentiero oscuro tu
prendi per sempre esso dominerà il tuo de- stino. Fermato
deve essere il
giovane Kenobi, diventato molto potente è, molta distruzione
potrebbe portare.”