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Autore: Elena 1990    15/07/2020    1 recensioni
L'immortalità è un dono e una maledizione. Shadow e Knuckles lo sanno meglio di chiunque altro, e benchè la vivano in modo diverso, essa li ha uniti come non avrebbero mai immaginato.
In un futuro lontano e con una nuova minaccia alle porte, difenderanno il loro mondo. Devono. Lo hanno promesso.
Ma quanto vale una promessa vecchia un millennio?
E soprattutto, ciò che li attende è davvero un nemico come tanti?
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knuckles the Echidna, OC, Shadow the Hedgehog, Silver the Hedgehog
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 19: L'arrivo dei Golem (parte 1)

Il sole era andato da un pezzo oltre l'orizzonte, ma il cielo era rosso: una distesa di nuvole scure illuminata dalle fiamme che si innalzavano dalla città sottostante.
Angel Island era esattamente nel mezzo, sopra al mare e lì, la folla si stringeva vicino al bordo per guardare in basso, tenuta a distanza dai soldati GUN che fecero passare Shadow.
- Comandante.
- Agente Shadow.
I golem avevano infine raggiunto la città.
Umani e Mobian avevano trascorso gli ultimi due giorni a preparare un piano di difesa nell'eventualità che le unità aeree raggiungessero Angel Island.
L'avamposto era pronto. Loro erano pronti. Knuckles era in posizione pronto a utilizzare il Master Emerald per fornire supporto a Shadow e ai soldati. Il riccio nero aveva posizionato i ragazzi come ultima linea di difesa prima dei civili, insieme a Silver, perchè sapeva che se avesse ordinato loro di mettersi al sicuro, non avrebbero ascoltato.
Con un po' di fortuna, anche se i golem raggiungessero l'isola, non arriverebbero ad affrontare i ragazzi e Silver: Shadow aveva tutta l'intenzione di fermarli all'avamposto.
Dal cielo coperto cominciò a cadere una pioggia leggera e fastidiosa. Per lunghi attimi l'umano e il riccio rimasero in silenzio, osservando la distruzione sotto di loro, per nulla turbati dal maltempo.
Infine, il Comandante parlò.
- I droni hanno tracciato il percorso dei golem. Secondo i calcoli procedono dalla periferia verso il centro, lungo le vie principali.- guardò il riccio - Distruggono solo ciò che li ostacola, ignorando il resto degli edifici.
- Stanno cercando qualcosa.
- Esatto.
Shadow guardò il comandante - Avete un' idea di cosa sia?
- No. Ma se lo troviamo e glielo consegnamo, potremmo risolvere tutto.
- Qualche indizio?
- Abbiamo saputo che i golem sono costrutti risalenti all'epoca degli echidna. Forse il tuo amico guardiano ha la risposta.
- La sua risposta non ha senso. Knuckles ha provato a fermarli senza successo. Ha detto che l'unico ordine in grado di scavalcare l'autorità del guardiano è quello di protezione di una vita, ma che quell'ordine decade una volta deceduta la persona da proteggere.
Il Comandante non staccava lo sguardo dalla città in fiamme. - Potrebbe essere Project Eve.
Shadow si voltò di scatto – Cosa?
Fu allora che si scatenò il caos.

Sotto di loro, uno dei golem sostava sull strada principale. Era un golem di ferro, rosso e corazzato, alto il doppio di quelli di arenaria. Un braccio aveva l'arpione con catena al pari dei sottoposti, ma l'altro terminava nella forma di un pesante martello a due teste.
Il fascio di luce che aveva per occhio si posò sull'isola nel cielo.
L'obiettivo era al sicuro, non c'era più nulla da fare lì.
Poi, un nuovo ordine lo raggiunse.
- E la Prescelta camminerà sulla cenere del vecchio mondo... – la figura scura, con in braccio un fagotto avvolto in un lenzuolo candido, sollevò un dito coperto di bende – ...guidando coloro che sono degni.
Un portale a forma di anello comparve dal nulla, e con lui molti altri.
I golem si mossero verso i varchi e ne oltrepassarono la soglia.

- I GOLEM SONO QUI!
- ODDIO SONO OVUNQUE!
- SONO OVUNQUE!
La pioggia leggera mutò presto in un temporale.
La radio del Comandante gridava di continuo trasmettendo il terrore di civili e soldati.
. Sei portali si aprirono su Marble Garden e da essi uscirono gruppi di cinque golem.
Uno di questi si aprì proprio in mezzo all'accampamento.
Silver si mosse veloce fluttuando sopra la gente che fuggiva urlando, si piazzò di fronte al portale atterrando con le gambe tremanti e tese le mani formando una barriera, intrappolando i cinque golem al suo interno.
- Fuggite! Non potrò tenerli per molto!
I civili umani e Mobian a quel punto si riversarono verso l'avamposto in cerca di protezione.
Ma erano troppi per potervi stare tutti.
Shadow accese il comunicatore. - Knuckles!
- Lo so. Dì ai ragazzi di dirigere tutti verso Hidden Palace.
- Che cazzo sta succedendo?
- Non ne ho idea!
- Hidden Palace non basterà per tutti!
- Lascia fare a me. Tu pensa a tenere i golem a Marble Garden.

Knuckles chiuse la comunicazione con Shadow e cambiò canale. - Alexi, puoi sentirmi?
- Forte e chiaro, Maestro!
- Se hai imparato a stare su quella dannata tavola, raduna tutta la gente che puoi e conducila ad Hidden Palace. Ma non andare alla sala degli smeraldi: imbocca il primo passaggio sulla destra e quando arrivi in fondo, tocca la mano della statua echidna con la lancia. Si aprirà un passaggio e vedrai una struttura in ferro con una sfera viola. Dì alla gente lì di toccarla. Vi condurrà dritti a Sky Sanctuary. L'aria è un po' più rarefatta ma non dovrebbe essere un pericolo per gli umani.
- Ok! Lo faccio subito!
- Non perder tempo in risposte ragazzo. Vai, fila! Mi fido di te.
Alexi sorrise. Chiuse la comunicazione e montò sulla tavola.
Ok, ricorda: non guardare i piedi.

Mentre Silver teneva a bada i golem emersi nell'accampamento, che tentavano di sfondare la barriera, l' esercito regolare, GUN e Shadow cercavano di fermare quelli all'esterno dell'avamposto, barricati a una ventina di metri dalla tendopoli cittadina.
- Non devono arrivare all'avamposto! Fermateli con ogni mezzo!
Dalla barricata, umani e mobian utilizzavano Wispon e armi da fuoco nel tentativo di fermare i golem.
– Mirate alle giunture! - urlò una volpe in tenuta mimetica, mentre un fulmine squarciava il cielo ed un tuono ruggiva - Mirate alle giunture!
I proiettili rimbalzavano sui costrutti, rallentandone l'avanzata ma senza fermarli.
Un umano si alzò in piedi e lanciò una granata. L'ordigno esplose mettendo in ginocchio un golem, ma il costrutto iniziò subito a rialzarsi lentamente.
Lontano da lì, il Master Emerald si illuminò un istante, mentre Knuckles si concentrava con gli occhi chiusi e le braccia sollevate.
Il Comandante guardò Shadow - Riccio, lanciagli tutto ciò che hai.
Shadow cominciò a correre, balzò superando la barriera e con uno spin dash colpì uno dei costrutti, lanciandolo verso gli altri.
Il riccio rimase in ginocchio fra l'erba, massaggiandosi la fronte.
- Fuoco di copertura! - urlò il Comandante, mentre i golem riprendevano l'avanzata.
- Chaos Spear!
La lancia di energia colpì un golem alla spalla, facendolo girare su sé stesso ma senza farlo cadere.
Shadow ringhiò. - Chaos Spear!
Un altro golem indietreggiò, ma di pochi passi.
- Aaaaaaaah! -Shadow ne colpì un altro con uno spin dash e da quello si diede la spinta, balzò verso l'altro e lanciò una chaos spear ad un secondo. Come atterrò, riprese lo Spin Dash e continuò così, mentre i golem lo accerchiavano lentamente.
Quando fu sicuro di averli a tiro, si liberò di tutti e quattro gli anelli inibitori e chiuse gli occhi.
- Chaos BLAAAST!
Il Master Emerald pulsò di nuovo e Knuckles chiuse gli occhi, concentrandosi.
Nell'aura rossa del Chaos Blast emersero bagliori verdi e guizzanti.
L'onda d' urto spazzò via i golem, polverizzando i cinque più vicini e danneggiandone altri cinque più lontani, lasciando solo il riccio in piedi nel mezzo di un cratere fumante.
Ansimò, le mani tremanti. Guardò verso l'avamposto.
Tera e Nadia erano lì, fra i soldati. L'umana provava a tenere lontani i golem con i fulmini.
Erano ancora così tanti. Troppi.
Sospirò, ma dall'avamposto si levava il grido di giubilo di Tera.
- Vai Maestro! Sei invincibile!
- Che diavolo ci fate lì? Vi avevo detto di-
Si ritrovò in aria, un dolore lancinante alla testa. Cadde e rotolò sul terreno duro, lasciando una scia. Aprì un occhio, solo per vedere una sagoma sfuocata con un enorme martello al posto del braccio destro.
Era rossa. E aveva un solo occhio luccicante, come un puntatore laser.
Shadow alzò il braccio tremante - Chaos.. Spear!
Il golem scacciò la lancia come una mosca. La luce rossa del suo occhio scansionò il riccio stordito.
Poi, il golem sollevò il martello.
- Maestro! - Tera scavalcò la barricata mentre Nadia cercava di trattenerla senza successo.
Corse. Corse come non aveva mai fatto.
- Tera fermati! - urlò Nadia, per poi finire in un sussurro, mentre guardava il golem che ormai stava per calare il martello sulla testa di Shadow per dargli il colpo di grazia.
- Non sei Sonic...

Tera correva. Doveva farcela. Si era allenata per tutto quel tempo, ogni giorno a Mushroom Hill, perchè Shadow aveva detto che doveva avere gambe forti per correre veloce.
E adesso sapeva di essere più veloce, ma sapeva anche di non esserlo abbastanza.
Non gli lascerò uccidere il maestro. Devo farcela! Non può essere tutto qui. Devo andare più veloce.
Knuckles sgranò gli occhi.
Conosceva quella sensazione, l'aveva già avvertita.
Una scintilla di volontà, che l'energia voleva seguire.
Così permise al flusso di vagare, lasciando che la avvolgesse.

Ebbe a mala pena il tempo di iniziare a ruotare.
Shadow vide il golem sollevare il martello, poi quello sparì lasciando il posto ad una scia blu e lilla.
Tera.
Obbligò il corpo a reagire, ad alzarsi. Sapeva di essere ferito, alla testa, forse alla spalla. La mano toccò gli aculei inzuppati quando la poggiò dove sentiva dolore.
Sapeva di non avere il tempo dalla sua parte nel momento in cui aveva tolto gli anelli inibitori.
Non posso lasciarla combattere da sola.
- Tera...
Lei si voltò con un sorriso - Maestro, ce l'ho fatta! Ho fatto uno Spin Dash come i tuoi!
Shadow si rialzò sulle gambe tremanti, tenendo una mano sulla testa, trovando finalmente la sagoma sfuocata della riccia. - Resta... dietro di me. - ansimò - Quel golem... non è alla tua portata.
Vide l'entusiasmo scemare in lei, sostituito dalla delusione. Si pentì di non aver condiviso il suo entusiasmo, preso com'era dal dolore e dalla battaglia.
La piccola riccia incrociò le braccia e sfoderò un sorrisetto fin troppo familiare. - Neanche alla tua. E se pensi che ti lascerò combattere da solo...beh pensi male!
Shadow la osservò. Dritta in piedi, fiera e determinata.
Era orgoglio quel che sentiva nel profondo del cuore?
Si raddrizzò a sua volta, fissò gli occhi nei suoi.
Non aveva altra scelta.
- Allora combattiamo insieme.
  
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