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Autore: Exspeliarmus    15/07/2020    1 recensioni
Dovremmo considerare perso ogni giorno in cui non abbiamo danzato. E dovremmo considerare falsa ogni verità che non sia stata accompagnata da una risata.
Ed è così che Kara e Lena, due donne straordinarie, hanno vissuto la loro vita straordinaria...questa semplicemente è la loro storia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor, Maggie Sawyer
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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13 GIUGNO 2004


QUANDO TI ALZI IL MATTINO, PENSA A QUALE PREZIOSO PRIVILEGIO E' ESSERE VIVI: RESPIRARE, PENSARE, PROVARE GIOIA E AMARE.*

 

Un sorriso amaro comparve sul volto di Kara a quel pensiero, sorrise alla macabra ironia della sorte, sorrise al ricordo di sua madre che pronunciava quella frase mentre tornavano dal primo funerale a cui avesse mai assistito. Erano passati esattamente 7 lunghi anni dal quel giorno...eppure ne ricordava ogni singolo dettaglio: si era da poco trasferita a Midvale ed era un caldo sabato di Giugno...sperava di poter finalmente andare in spiaggia, invece i suoi genitori la infilarono negli abiti della Domenica e la trascinarono al funerale di quella sconosciuta...era arrabbiata con loro...non riusciva a capire tutto questo interesse da parte dei suoi genitori...

Se si concentrava bene poteva ancora sentire quella bruciante sensazione di imbarazzo...l'imbarazzo che aveva provato nell'essere scrutata...osservata come la 'nuova' dal resto della comunità e poi...e poi quello sguardo...quegli occhi...quei due meravigliosi occhi verdi come smeraldi, anche solo il ricordo le faceva tornare le farfalle alle stomaco e quel nodo alla gola...

Ricordava come fosse successo ieri ogni minimo dettaglio di quando i loro sguardi si erano incrociati quella prima e unica volta...ricordava di essersi specchiata in quel verde...di avervi scorto una profonda tristezza e desolazione...di aver provato pena per quella bambina corvina a cui non rimaneva nulla e di essersi sentita così maledettamente fortunata...e ora...ora era lei a trovarsi di fronte ad una...anzi due fosse nel terreno appena riempite.

Un Tir che non ha rispettato uno stop...e Kara si è ritrovata orfana...e con un profondo taglio accanto al sopracciglio, che per tutta la vita le ricorderà quel momento. Tutti le dicevano che doveva sentirsi fortunata...fortunata per essere sopravvissuta...fortunata essere stata accolta come una figlia da i suoi vicini...i Danvers...ma lei in questo momento avrebbe preferito morire in quella dannatissima auto.

Si sentiva la persona meno fortunata del mondo, davanti alle lapidi dei suoi genitori...scossa dai singhiozzi e con il volto rigato dalle lacrime...mentre la sua migliore amica, e ora anche sorella, Alex la stringe in un forte abbraccio consolatorio. E poi...e poi è stato troppo...non potendo più reggere a quella vista un solo minuto di più, cominciò a correre...a correre verso l'unico luogo a Midvale dove era certa di restare sola...la sua scogliera.

Lena dopo 7 anni di instancabili tentativi, era riuscita ad ottenere il permesso dalla sua 'famiglia' per far visita a sua madre...o per meglio dire alla sua tomba vuota...

"Ciao Mamma..." cominciò la corvina accovacciandosi a terra "scusa se non sono venuta prima...ma non c'è bisogno che ti spieghi il motivo...da lassù vedi tutto...giusto?!?" continuò Lena tra un singhiozzo e l'altro "A volte è difficile...è difficile essere viva senza di te...sopportare questa vita senza te al mio fianco. Quando la solitudine diventa troppo opprimente, cerco la nostra stella...e per qualche secondo mi sembra di sentire di nuovo il tuo profumo...mi sembra di sentire il tuo calore addosso...come quando mi stringevi tra le tue braccia...mi manchi...mi manchi così tanto Mamma." mentre si chinava per lasciare un bacio sul freddo marmo...sentì un rumore riecheggiare nel desolato cimitero...qualcuno piangeva...piangeva disperatamente.

La sua innata curiosità la spinse a guardarsi attorno per cercarne la fonte...scorse due figure...due ragazze abbracciate, davanti a quelle che a Lena sembrarono due lapidi nuove di zecca...poi improvvisamente una delle due figure sciolse l'abbraccio, e cominciò a correre disperatamente...Lena non poté far a meno di seguirla...

Kara stava lì...seduta ad osservare le onde che si infrangevano sugli scogli, dalla cima della grande scogliera...andava lì tutte le volte che aveva bisogno di pensare...di stare sola...quella vista la riportava sempre a casa...nella sua meravigliosa Irlanda.

Improvvisamente una mano sulla sua spalla la fece sobbalzare, si voltò di scatto e...e per la seconda volta nella sua vita incrociò quello sguardo. Quei due occhi verdi puntati con sicurezza nei suoi...quello sguardo sicuro, dolce e comprensivo la sciolsero completamente...si ritrovò a boccheggiare per la mancanza d'aria...il cuore le martellava implacabile nel petto...sentiva ogni singola parte del suo corpo tremare...fece per dire qualcosa, ma la ragazza corvina glielo impedì...poggiandole un dito sulle labbra...poi le afferrò la mano, e si sedette accanto a lei.

Kara sussultò leggermente a quel contatto inaspettato...poi quando riuscì a realizzare ciò che era accaduto, sentì il cuore quasi esplodere dalla gioia...stettero sedute lì in quella posizione, per quella che alla bionda sembrò un'eternità...senza dire una parola...beandosi della reciproca compagnia...di quelle nuove e meravigliose emozioni che il contatto tra le loro mani scatenava...cercando di incidere indelebilmente nelle loro menti ogni singolo attimo...ogni singolo sguardo fugace...ogni singolo sorriso abbozzato sulle labbra. Quando il rosso del tramonto abbandonò il cielo, lasciando spazio ad un'afosa notte stellata, la corvina si alzò...e dopo averle rivolto il sorriso più bello che Kara avesse mai visto, si avviò inesorabilmente e silenziosamente sul sentiero del ritorno.

Avrebbe voluto fare qualcosa, qualsiasi cosa...rincorrerla..gridare, implorandola di farle sentire la sua voce...qualunque cosa pur di fermarla...ma non fece nulla si tutto questo. Stette lì...a osservarla mentre si allontanava ineluttabilmente da lei...cercando di placare il caos dentro di lei: si sentiva contemporaneamente così vuota e desolata, per la perdita di tutta la sua famiglia...e allo stesso tempo così estremamente felice e piena di vita per i momenti appena trascorsi...com'era che con un solo sguardo sia riuscita a stravolgerla? Com'era possibile che con una sola stretta di mano sia riuscita a restituirle la vita?

Non riusciva a credere di aver trovato il coraggio...il coraggio di alzarsi e andarsene...il coraggio di abbandonare quei due occhi blu...il coraggio di separarsi dal calore rassicurante della sua mano...ma aveva già strappato fin troppo tempo alla sua triste e solitaria vita...ora doveva tornare alla dura realtà. Mentre si allontanava sul sentiero ghiaioso, fece quello che sua madre le avrebbe detto di fare...pregare...pregò qualunque dio o divinità esistente che tutto quello non fosse la fine...che tutto quello non fosse un addio...che tutto quello fosse solo l'inizio...il loro inizio.

 

ANGOLO DELL'AUTORE

Bene...bene..ecco a voi il secondo capitolo. Mi scuso per avermi fatto attendere un po', ma spero che ne sia valsa la pena. Come sempre vi chiedo di lasciare le vostre impressioni nei commenti, a questo proposito vorrei fare un ringraziamento speciale alla fedelissima janerizzoli che non manca mai un colpo, ora bando alle ciance e...alla prossima!!!

*ANCHE QUESTA VOLTA VEDIAMO CHI E' IL PRIMO CHE RIESCE A DIRMI L'AUTORE DELLA CITAZIONE

 

 

   
 
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