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Autore: Wolfgirl93    16/07/2020    2 recensioni
In un'epoca non precisata, in un piccolo villaggio lontano da tutto un prete protegge gli abitanti, potrebbe sembrare una cosa normale ma forse niente è come sembra.
Spero di avervi incuriosito.
BakuDeku
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Alert: ci saranno argomenti riguardo la religione e Dio, questa è solo una fan fiction, una storia scritta per divertimento quindi per favore non date troppo peso a ciò che leggerete, non sto assolutamente denigrando religioni o altro quindi se ciò che leggete vi darà noia mi scuso da principio, ma assolutamente non è mia intenzione mancare di rispetto a nessuno. Detto questo, buona lettura

 

“Izu-niichan!”

Izuku si voltò nel sentire la voce di uno dei bambini del villaggio, sorrise e si avvicinò facendo svolazzare la toga nera che lo avvolgeva.

“Che succede?” Chiese chinandosi e sorridendo verso il piccolo.

“La mamma chiede quando verrai a benedire la nostra casa, ci sono voci che parlano dell’arrivo di alcuni demoni e abbiamo paura...” La voce delicata di Haru e i suoi occhioni spaventati fecero stringere il cuore del prete che regalò una lieve carezza al bambino prima di parlare.

“Passerò stasera, non preoccuparti, nessuno vi farà del male.” Izuku osservò il viso di Haru mutare, la sua espressione da triste e impaurita divenne subito raggiante e dopo aver pigolato un ‘va bene’ scappò via tornando probabilmente a casa.

 

Izuku si rimise in piedi e rientrò nella chiesa andando verso l’altare per accendere le candele che si erano inspiegabilmente spente.

“Sempre pronto ad aiutare gli altri, eh?”

Non servì neppure voltarsi per capire a chi appartenesse quella voce ormai fin troppo famigliare per il prete.

“E tu invece devi sempre schernirmi, Kacchan?” Chiese il ragazzo prima di voltarsi e sorridere, fu strano vedere il biondo con quell’aspetto, i capelli erano scompigliati ma senza protuberanze o corna e il suo intero corpo era di una grandezza normale quasi umana.

“Sono solo qui per prendere ciò che mi spetta, come ha detto quel bambino, arriveranno i demoni a reclamare anime e tu continui sempre a ostacolarmi.” Il ringhio che uscì dalle labbra del biondo fu così forte da far spegnere nuovamente le candele.

“Abbiamo un patto e tu non puoi infrangerlo!” Adesso anche la voce di Izuku si era indurita, il suo sguardo smeraldino si era fatto più intenso e un’aura chiara avvolse il suo corpo.

La risata di Katsuki fu agghiacciante, osservò quella scena senza avvicinarsi poi lentamente fece qualche passo verso il prete senza però mai toccarlo. “Conosco le regole ma sappi che domani verrà a reclamare ciò che mi spetta.” Con quelle ultime parole il biondo sparì in una nuvola nera.

Izuku crollò a terra senza fiato, quella sera benedì tutte le case del villaggio e poi si preparò per il rituale che lo aspettava.

 

La notte della luna di sangue arrivò come previsto, la chiesa era stata barricata come tutte le case del villaggio e Izuku era nella sua stanza ad attendere che il destino si compisse; Katsuki arrivò come previsto quando la prima nuvola si macchio di sangue oscurando la luna, il suo aspetto era diverso da quello del giorno prima.

Fra i suoi capelli biondi spuntavano due grosse corna nere, i suoi occhi rossi sembravano intrisi si sangue e i suoi canini spuntavano dalla sua bocca come pronti ad azzannare la sua preda.

“Quando venni qui la prima volta mai avrei immaginato di trovare un angelo, un povero servitore di Dio mandato sulla terra per proteggere gli innocenti.” Le sue parole erano languide e la sua mano unghiata accarezzò lentamente il viso di Izuku che rimase fermo. “Appena ti ho visto ho saputo che dovevi essere mio, ma eri così irremovibile, così devoto.” Dopo quell’ultima parola irruppe in una risata che fece tremare il corpo dell’angelo.

“Eppure è bastato cambiare aspetto, sembrare umano e corteggiarti come fanno loro. Hai passato così tanto tempo con gli umani che pensavi quasi di essere come uno di loro.” Lo canzonò sfiorando la sua schiena. “E’ bastato così poco per farti cedere e...” La presa sul corpo di Izuku si fece più ferrea, Katsuki lo spostò per metterlo di fronte al grosso specchio che vi era nella stanza e sorrise mostrando i canini mentre il loro riflesso veniva proiettato nello specchio. “Guardati adesso, guarda la bellezza del mio angelo caduto.” Sussurrò al suo orecchio quando nel riflesso due grosse ali scure apparvero, erano per lo più prive di piume e per Izuku sarebbe stato ormai impossibile tornare a volare.

“Ho fatto la mia scelta, forse ho sbagliato ma sto continuando a proteggere gli umani che se lo meritano.” Il viso di Izuku era rivolto verso lo specchio, guardava il riflesso del demone con occhi sicuri senza però allontanarsi dal suo tocco.

“Un angelo che ama un demone, mai avrei pensato di vedere una cosa del genere.” La voce di Kacchan era ora più dolce mentre sussurrava quelle parole all’orecchio dell’angelo.

“E un demone che ama un angelo caduto, non puoi vedere solo ciò che fa comodo a te, Kacchan.” Quelle parole uscirono dalle labbra di Izuku e subito il ragazzo si voltò fronteggiando il demone, Katsuki era più alto di lui ma nella sua vera forma la loro differenza di altezza era solo di una quindicina di centimetri. “Sai, qualcuno potrebbe dire che tu stia giocando con la tua preda.” Il sorriso serafico che fece Izuku bastò per far perdere la pazienza al demone che con un gesto veloce lo spinse sul letto e lo sovrastò ringhiando.

“Hai sempre avuto il brutto vizio di parlare troppo, angelo! Prima o poi mi stuferò e ti ucciderò!” Ringhiò il biondo ad un soffio dalle labbra dell’angelo che non si scompose, anzi sorrise dolcemente.

Izuku allungò una mano per accarezzare il viso del suo demone e si sporse verso di lui per azzerare la distanza fra le loro bocche. “Sarò felice se sarai tu a farlo, così potrò avere l’immagine del suo viso prima di spirare...” La mano accarezzò la mascella squadrata del biondo fino a raggiungere le sue corna, le sfiorò con la punta delle dita poi lasciò ricadere la mano sul materasso. “Quando sono caduto ti ho promesso una cosa, il mio corpo in cambio della protezione per gli abitanti. Dopo quasi 1000 anni hai sempre il mio corpo ad ogni luna di sangue ma hai anche una cosa più preziosa...” L’angelo sorrise nel vedere gli occhi rossi del demone farsi più caldi e fu sorpreso di vedere quella piccola scintilla che da lì a qualche decennio illuminava quegli occhi color del sangue.

“Il tuo amore...” Fu Katsuki a finire quella frase, baciò finalmente le labbra dell’angelo prendendosi ciò che era suo, finalmente poté nuovamente avere quel corpo, ma c’era qualcosa di diverso in quell’atto; il demone si sentiva strano, da circa cento anni il suo petto sembrava più caldo e la voglia di avere Izuku era tramutata: dapprima era solo lussuria e lentamente quel sentimento era cambiato in qualcosa di nuovo quasi spaventoso.

“Un demone e un angelo caduto che si amano...” Sussurrò Izuku contro le sue labbra prima di lasciar scivolare la veste con uno schiocco di dita. “Dobbiamo proprio essere dei pazzi.” Scherzò prima di sorridere dolcemente, sapeva che ciò che provava era sbagliato ma cosa poteva farci? Non era stato forse Dio a dargli il dono dell’amore? Quindi perché doveva essere una cosa brutta se stava donando la sua vita ad un’altra persona?

“Sta zitto, angelo!” Borbottò il demone prima di spogliarsi a sua volta, con molta meno grazia, e lasciarsi finalmente andare a quei sentimenti sconosciuti a cui forse non voleva dare un nome.

Non fecero sesso come i primi tempi, fecero l’amore con calma esplorandosi lentamente mentre lievi gemiti e sospiri uscivano dalle loro labbra fin troppo vicine.

 

Il mattino li colse ancora insieme, non come il demone e l’angelo che erano ma come semplici umani – almeno all’apparenza – nessuno dei due disse nulla, sarebbe bastata una sola parola per far finire quella magia e nessuno voleva che quel momento finisse così presto.

Rimasero abbracciati l’uno all’altro fino a che il sole non fu alto nel cielo, quando i cori del villaggio arrivarono fin lì entrambi capirono che era il momento di lasciarsi, Izuku doveva tornare a proteggere quel piccolo villaggio e Katsuki doveva tornare al suo lavoro di catturare le anime degli impuri; si lasciarono con un dolce bacio, una promessa in attesa della prossima luna rossa e della loro prossima notte assieme.

   
 
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