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Autore: Dreamer In Love    16/07/2020    1 recensioni
"Tell me somethin', girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin' else you're searchin' for?"
(Shallow - Lady Gaga & Bradley Cooper)
Shade si è appena trasferito in una nuova città, in una nuova scuola dove, volente o nolente, è costretto a entrare in contatto con un gruppo di scalmanati. E lui che pensava di passare un anno tranquillo… Tra lezioni, amicizie e amori, scoprirà che a volte non tutto ciò che si vede è la verità. Dovrà scontrarsi con un mondo a volte troppo crudele e inoltrarsi in strade buie e tormentate per riuscire a scorgere la luce dell'amore nell'oscurità.
La RedMoon è vita, ma in un certo senso c'è anche qualche cenno di RXS e RXB e FxB.
Genere: Azione, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cattive ragazze '
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25.
Il branco
- Istinto e autoconservazione -
 
- Lione…-
Il suo nome detto con quel tono ebbe il potere di far trasalire la ragazza in questione. Si voltò preoccupata verso l’amica che aveva appena chiuso la manopola dell'acqua e si era avvolta nell’accappatoio.
Si stavano dando una rinfrescata dopo l'allenamento di calcio. Per colpa delle vacanze estive, in poche avevano partecipato - Altezza e Sophie erano partite con i loro genitori per qualche giorno di ferie - e le poche rimaste avevano preferito tornare subito a casa; quindi Fine e Lione erano sole nello spogliatoio.
La rossa, comunque, fissava il pavimento bagnato della doccia, indecisa.
- Che cosa c’è? -, chiese dolcemente l’altra.
Quell’atteggiamento presagiva il voler affrontare una questione spinosa e, Lione ci scommetteva, riguardava Shade.
- Ti devo chiedere una cosa ma mi prometti che rimarrà tra noi due? Sai quanto può essere fastidiosa Altezza e ho bisogno di rifletterci con calma. -
- Certamente. -, la confortò con voce tenera e sicura.
Si passò le dita tra i capelli bagnati per sciacquarli bene sotto il getto e infine spense la doccia. Poi, prese la sua salvietta e la legò sul petto. Sapeva bene che la Tigre rossa aveva i suoi tempi nel trovare il coraggio e le parole giuste per esprimere quello che la tormentava, per cui compì quei gesti meccanicamente in attesa che cominciasse a parlare. Non passò molto tempo.
- Shade mi ha chiesto se mi piace qualcuno e ha ipotizzato potesse trattarsi di Bright. -
Intanto, si avviarono verso gli appendini per asciugarsi e vestirsi.
- Pensi che io possa aver incoraggiato in qualche modo Bright? O che abbia mostrato qualche inclinazione nei suoi confronti? -, finì il discorso Fine mentre indossava pantaloni e maglietta.
Lione, seduta sulla panchina intenta a infilarsi le calze, si appoggiò meditabonda al muro dietro di sè.
- No. Anzi, con l'arrivo di Shade ti sei un po’ allontanata da Bright. Hai mantenuto il solito rapporto di amicizia e c'è ancora molta intesa fra voi ma di sicuro non l’hai incoraggiato. -
- Ma perché Shade avrebbe dovuto chiedermi una cosa simile?-
L’amica si legò i capelli arancio nella solita coda e guardò la rossa un po’ storta.
- Shade non ti conosce da molto tempo. Può aver interpretato male certi tuoi comportamenti. -
- Avevamo già parlato del legame che ho con Bright e ho sottolineato che è come un fratello per me. -
- Magari è stato Bright a chiedergli di investigare. -
- In ogni caso, perché mai dovrei confidarmi con lui su certe cose? -, sbottò la Tigre irritata.
- Non è il tuo migliore amico? -
A Lione quella domanda era sfuggita, ma era da molto che non riusciva a capire di che natura fosse il rapporto tra Shade e Fine.
- Oddio, no. È l'ultima cosa che voglio. -, disse l'altra sedendosi di peso, sconfortata. - O almeno penso. -, continuò voltandosi verso Lione in cerca di una risposta.
La ragazza si limitò ad alzare le sopracciglia, altrettanto confusa.
- Sei innamorata di Shade? -
La rossa si mise a fissare il pavimento mordicchiandosi il labbro.
- Vorrei risponderti di sì. Sarebbe tutto più semplice. Potrei abbandonarmi ai sentimenti che provo. Non mi sono mai sentita tanto coinvolta da una persona e ha la capacità di farmi sentire speciale. -
- Ma? -
Fine sospirò rumorosamente. Alzò gli occhi al soffitto, dove la luce al neon sbarellava in maniera irregolare.
- Sono terrorizzata. -
- Da cosa? -
- Dall’intensità di ciò che provo; dalla paura di essere rifiutata; dalla possibilità che non funzioni e di perderlo. Shade è diventato troppo importante per me. E stare insieme a me potrebbe anche essere pericoloso. -
- E se dovesse funzionare? Se lui ricambiasse? -
- Sono sicura che riuscirei a rovinare tutto. Preferisco rimanere amici. -
Lione scoppiò a ridere a quelle parole e Fine la fissò un po’ offesa.
- Che cosa c’è? -
- Hai appena detto che non vuoi che sia il tuo migliore amico. -
Pure l’amica colse l'ironia e si lasciò andare a uno sbuffo divertito. Lione si rilassò sulla panca e guardò Fine con un sorriso sincero.
- Posso darti un consiglio? -
Fine la invitò con un cenno a parlare.
- Non pensare troppo e lasciati andare. Il tuo istinto ti ha aiutato in molti casi e anche stavolta potrebbe rivelarti quale sia la strada migliore. -
La rossa abbracciò di slancio l’amica. Era proprio quello di cui aveva bisogno.
 
 
Il suo istinto l’aveva portata a presentarsi all’appuntamento a casa di Shade un’ora prima rispetto all’arrivo degli altri amici, con la banale scusa di farsi spiegare matematica. La settimana passata senza vederlo era stata dura e i dubbi sulla loro ultima chiacchierata non le davano pace. Guardò il proprio riflesso nel vetro della porta, studiando critica la sua figura avvolta da un abitino verde acqua. Diede un sospiro per trovare il coraggio e suonò il campanello.
Per qualche minuto le rispose solo il silenzio, tanto che Fine dubitò che l’amico fosse in casa. Poi, la porta venne aperta all’improvviso e comparve la faccia sorpresa di Shade.
- Fine? –
Il giovane aveva i capelli bagnati ed era a petto nudo, sintomo che era appena uscito dalla doccia. Le iridi cremisi calarono sugli addominali ed esitarono sulla linea degli shorts. Shade intercettò lo sguardo, avvampò e si fece da parte per permettere alla ragazza di entrare.
- Come mai sei già qui? –
La rossa alzò lievemente la borsa per mostrare che conteneva dei quaderni.
- Speravo in un ripassino. So che settimana prossima parti per Tokyo. Se devo passare il resto dell’estate senza insegnante tanto vale che chieda ora delucidazioni. –
Shade si rilassò appena e le rivolse un sorriso malizioso.
- Non puoi fare a meno di me. –
Fine allungò il braccio per dargli un pugno sul fianco. Lui si lamentò di dolore e scoppiò a ridere.
- I tuoi sono già partiti? –
Il cobalto annuì distrattamente mentre la conduceva verso il salotto.
- Giovedì vado a Tokyo a trovare i miei vecchi amici. Poi, raggiungo mia mamma e mia sorella dai parenti fino alla fine delle vacanze. Ecco, accomodati qui. -, concluse mentre sbucavano nel moderno open space.
- Wow. -, si lasciò sfuggire l’amica. – Ehi, quello era un gatto? -, chiese di una figura che era scappata via velocemente oltre la porta finestra aperta che dava sul giardino.
Shade annuì appena.
- Sì, si chiama Regina. È un po’ timida. -
Nonostante l’ordine e il profumo di pulito, si respirava un’aria calorosa e accogliente. Sulle mensole erano riposti oggetti di uso comune, giocattoli e foto di famiglia. Fine si avvicinò con passo reverenziale a una cornice e scrutò divertita le facce sorridenti di Shade, Milky ancora in fasce e i loro genitori. Lui era ancora un bambino: fisicamente acerbo aveva però già in se qualche tratto dell’adolescenza; lo sguardo era calmo, rilassato, sereno. Si voltò per prendere in giro il diretto interessato ma si accorse di essere rimasta da sola nella stanza. Si ricordò di aver udito un borbottio tipo: “Vado a vestirmi”, e colse l’occasione per tirare fuori il cellulare e fare qualche foto. Trovò anche immagini del cobalto da neonato e con la divisa dell’asilo. Era adorabile. Riaprì l’applicazione della fotocamera.
- Non ci provare con quell’aggeggio. –
Il Ragazzo di Tokyo indossava ora la maglietta e con una mossa agile rubò la tecnologia a Fine. Lei lo seguì protestando fino alla cucina. Iniziò a dargli pizzicotti ai fianchi ma Shade, nettamente più alto, teneva l’oggetto fuori dalla sua portata. Si lamentava per il dolore, certo, ma non era intenzionato a cedere. Alla fine, la rossa si parò frustrata davanti a lui con le mani ai fianchi e un ghigno orgoglioso.
- Mi vuoi costringere a usare le maniere forti? –
Shade si appoggiò con un sorriso beffardo al piano dell’isola dietro di lui e diede uno sbuffo.
- Non sono più il ragazzo mingherlino di una volta. In ogni caso, ti stavi appropriando in maniera indebita di dati personali. Era doveroso impedirtelo. –
- Ogni tanto parli come un dizionario. E poi, se dovessimo tirare in causa la quantità di foto che ti hanno passato i nostri amici, saresti tu da incriminare. –
Shade schioccò la lingua. Durante la discussione si erano inevitabilmente avvicinati l’uno all’altra per non cedere a quel faccia a faccia.
- Sono liberi di fare ciò che vogliono con le tue foto. La diffusione a terze parti è prevista in molte informative. –
- Non ho mica fatto la tessera fedeltà al supermercato eh. Che te ne fai, poi, delle mie foto? –
- Sei così carina. -, pronunciò lui a pochi centimetri dal suo volto.
Fine avvampò immediatamente e distolse lo sguardo.
 
Avevo esagerato e non potevo permettermelo: le battutine e gli scherzi ultimamente portavano solo a quei momenti imbarazzanti che faticavo ancora a interpretare. Per il mio stesso bene e per l’amicizia con Bright, dovevo fare un passo indietro, allontanarmi.
 
- Allora oggi è il grande giorno? –
Quel cambio repentino di argomento destabilizzò la ragazza. Shade, intanto, era scivolato di lato e si era messo a frugare nel frigorifero. Le diede il tempo di decomprimere le palpitazioni e il nervosismo per la vicinanza e la domanda che le aveva rivolto. Infatti, un brivido di freddo le attraversò la schiena: sì, si era finalmente decisa a raccontare ai ragazzi di Mirlo e Noche e ne era terrorizzata. Shade, appoggiati bottiglia e bicchieri sul marmo, guardò di sbieco Fine mentre versava da bere.
- Non sei obbligata a dire tutto. –
Fine alzò gli occhi al cielo, scettica.
- E se mi fanno domande? –
Il cobalto le allungò l’acqua.
- Puoi dire di non voler rispondere. –
- Sono stanca di mentire. –
La rossa bevve un sorso per poi appoggiare il vetro sul piano. Si mise a gingillare il bordo liscio e bagnato.
- Con me è stato facile, no? Ti basterà ripetere ciò che mi hai detto. –
Fine gli rivolse un sorriso timido.
- È diverso. Tu non sai com’ero prima. Le poche volte che mi è capitato di raccontare qualcosa a Lione, Altezza e Bright mi hanno guardato con pietà, orrore e hanno sminuito ciò che dicevo, banalizzando le mie ansie e le mie paure. So che obbiettivamente si rendono conto di quanto sia reale la mia situazione, ma, di fatto, cercano di evitare di pensarci. –
- Stavolta ci sono io a sostenerti, dovranno capire quanto sia concreto il rischio che corri. –
La rossa rilassò le spalle e si mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio, confortata.
- Grazie Shade. -
 
 
In fila uno accanto all’altro sull’enorme divano di casa Moon, i ragazzi saltavano a intervalli regolari non appena l’orribile mostro tumefatto del film compariva all’improvviso.
- Chi cavolo ha avuto l’idea di vedere questo coso? –, sbottò inacidita Fine.
- Shade! -, le risposero in coro Auler, Bright, Lione, Sophie e Altezza, nelle sue stesse condizioni.
- Stupido cretino. -, brontolò più tra sè che ad altri, ma il suo vicino di posto era il diretto interessato.
Shade, stravaccato comodamente, ridacchiò soddisfatto e guardò di sottecchi la ragazza che si premeva le mani contro la faccia per prevenire qualsiasi spavento. La cosa, in realtà, non sortiva nessun effetto e il film guardato attraverso gli spazi delle dita, agitava Fine ancor di più. Infatti, sobbalzò, grugnì l’ennesimo insulto e nascose il viso nell’incavo della spalla del cobalto.
Fu questione di pochi secondi ma tanto bastò per dare il via a una catena di eventi degenerante: la rossa potè constatare, soddisfatta, la durezza dei pettorali di Shade che aveva solo potuto ammirare da lontano qualche ora prima; Shade arrossì di colpo ormai più che consapevole che il contatto fisico con Fine – una volta così disinvolto – aveva ora il potere di mandarlo in visibilio; Bright, seduto dall’altro lato della ragazza, aveva assistito a tutta la scena e incrociato lo sguardo del cobalto con un cipiglio scocciato.
 
Dovevo togliermi da quel pasticcio.
 
- Sei una cacasotto. –
 
Lo dissi in tono cattivo, pungente, e Fine alzò lo sguardo su di me smarrita e offesa.
Avevo cercato di non trovarmi più in situazioni simili, sì, soprattutto alla presenza di Bright, ma mi ero anche ripromesso di renderla felice, di essere sempre al suo fianco e di non deluderla mai più. Avevo commesso l’ennesimo errore.
E non fu il solo quella sera.
Mi tenevo a distanza, evitando di farmi coinvolgere nei suoi scherzi e la mettevo sempre nella situazione di essere vicino a Bright. Quando Fine, mentre mangiavamo, decise di raccontare la sua storia io non la sostenni. La lasciai in balia delle domande, delle emozioni e dello sguardo giudicante che, come aveva previsto, tutti i nostri amici avevano assunto inevitabilmente. Disse l’essenziale, quello che le permetteva di essere credibile ma non trovò la serenità per esporsi totalmente come aveva fatto con me.
Rimanevo la persona di cui si fidava di più e, invece, io l’avevo abbandonata

 

Angolo dell'autrice!
Hola! Chiedo scusa peril ritardo ma stavo preparando un esame abastanza tosto che ho risolto giusto ieri per cui non avevo tempo per aggiornare. In ogni caso settimana prossima ci sarà il prossimo aggiornamento come stabilito, e che aggiornamento! Stay tuned! 
So che questo cap è un po' lento ma necessario per un'evoluzione appropriata dei personaggi. Insomma, la Tigre rossa che si confida con Lione, il colpo di testa di andare a trovare Shade prima degli altri. La ragazza si sta lasciando pian piano andare. Eppure per ogni passo avanti fatto, ce ne sono sette indietro. Shade è scemo, ormai lo avrete capito ma abbate fiducia negli unici due neuroni che ha. Bright è un'ostacolo non da poco da superare: il migliore amico di entrambi, l'ex, il fratello... Fatemi sapere che ne pensate. 
Quanto è *sbav* il mio Shade appena uscito dalla doccia? 
A settimana prossima miei cari e un lungo abbraccio, 
Dreamer In Love

 
  
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