Per quanto mi
è concesso…
“Per
quanto mi è concesso, ti amo…”
Non
sapevo cosa dire quando ho sentito queste parole uscire dalle tue labbra.
Non
me le sarei mai aspettate da te.
In
fondo all’inizio è stato tutto un gioco, abbiamo fatto
iniziare questa storia per trasgredire alle regole, per fare qualcosa di
veramente amorale secondo i parametri di tutto il mondo magico e per attirare
l’attenzione su di noi.
Giuro
che non avrei mai pensato che saremmo arrivati a
questo punto.
E
pensare che eri anche scettico della mia idea, ci ho messo due giorni a
convincerti…
***
FLASH BACK:. 6 MESI PRIMA ***
La
giornata non era delle migliori, contando che erano i
primi di Settembre; la scuola era iniziata da appena un giorno ma si sentiva
già l’aria nuova che animava il castello della scuola di magia e stregoneria di
Hogwarts: da quando, due mesi addietro, era stato sconfitto definitivamente il
Lord Oscuro, l’intero mondo magico aveva ricominciato a respirare e a fare
sonni tranquilli.
L’ultima
battaglia era stata durissima ma non aveva causato troppe perdite visto che i due personaggi principali del conflitto si erano
trovati immediatamente ed avevano ingaggiato subito uno scontro all’ultimo
sangue.
La
vittoria era stata schiacciante, con Voldemort era caduto pure il suo esercito:
i dissennatori erano stati disintegrati una volta per tutte
perché reputati troppo pericolosi mentre i mangiamorte erano morti tutti, a
parte quelli convertiti.
Per
questo motivo a scuola per la prima volta nella storia della magia si potevano
osservare dei Serpeverde che comunicavano con ragazzi di altre
casate senza insultare o lanciare incantesimi; i figli di mangiamorte erano più
tranquilli perché la maggior parte non condivideva i pensieri dei genitori ed
ora erano finalmente liberi dalla loro oppressione.
Alcuni
Serpeverde tra gli altri saltarono all’occhio tra
quegli studenti che conversavano con alunni di altre case: Pansy Parkinson,
Blaise Zabini e nientemeno che Draco Malfoy, la Serpe per eccellenza!
I
tre stavano parlando con un gruppetto di Corvonero della lezione che avevano appena trascorso assieme le loro case quando nella
sala grande fecero il loro ingresso Ronald Weasley, che nell’ultimo periodo era
ancora cresciuto arrivando all’altezza di 1,85 ed aveva i capelli lunghi legati
in una coda alta di cavallo, simile a quella che aveva suo fratello maggiore,
Hermione Granger, che era diventata davvero una bella ragazza con i capelli
scalati che le arrivavano fino a poco sotto le spalle, e dietro a questi due un
ragazzo che tutta la popolazione della scuola stentò a riconoscere, occhi verdi
illuminati da un brillio divertito, capelli corvini lunghi fino quasi al fondo
schiena legati in una coda bassa da cui però si liberavano alcuni ciuffi
ribelli, carnagione chiara, molto più bianca rispetto agli anni passati, ed una
benda che lo ricopriva interamente dalle punte delle dita della mano destra
fino alla spalla della stessa, che si intravedeva grazie alla camicia
dell’uniforme con le maniche rimboccate fino poco sotto i gomiti ed ai primi
due bottoni aperti: Harry James Potter.
Dire
che tutta la sala si girò a guardarli sarebbe un eufemismo, non si sentiva una
mosca volare, sembrava che tutti i ragazzi fossero in
apnea.
Come
risvegliata da una trance, la stanza tornò viva e
tutti gli studenti della casa Grifondoro si catapultarono dai tre; se Draco
Malfoy era la Serpe per eccellenza, Harry Potter era il re dei Grifoni.
Li
presero sulle spalle e cominciarono a farli saltare, in men che non si dica si videro un Ron, una Hermione ed un Harry volanti per
la Sala Grande.
-
Siete
stati grandi ragazzi! Silente ci ha raccontato cosa avete fatto!-
-
Si!
Ci ha detto come avete vinto contro Voldemort!-
Appena
Colin Canon disse quel nome, Harry, che era in quel momento a mezz’aria, si
arrestò esattamente dov’era, destando lo stupore generale.
Piano
pano tutti grifoni si allontanarono lasciando al
centro del cerchio che si stava formando attorno ad Harry, ancora in aria, solo
Ron ed Hermione.
-
Come
hai fatto Harry? Da quando sai volare?-
-
Non
dire assurdità, Colin, Harry non sa volare! E’ solo…-
-
Non
dirglielo Herm! E’ divertente!-
Il
moro cominciò a scendere, non dopo aver scoccato un’occhiataccia a Ron, che
aveva fermato la loro amica.
-
Da
quando, Colin, usi il nome di Voldemort?-
Il ragazzo prima di parlare stette un attimo zitto, si sentiva
intimorito da Harry, sembrava molto cambiato da quando aveva combattuto contro
il Lord Oscuro; Harry d’altronde guardava Colin come se stesse pensando quale
maledizione scagliargli.
-
Bè…
Bè ecco… Da quando lo hai sconfitto.., Non dovrei,
Harry?-
Ci
fu ancora silenzio, che fu interrotto solo dopo che Hermione si avvicinò al
giovane Potter e gli diede una gomitata nelle costole, lasciando tutti basiti
tranne Ron che se la rideva sotto i baffi.
-
Smettila
Harry! Lo stai spaventando! Te lo avevo detto che i capelli lunghi ti davano
un’aria troppo tenebrosa!-
L’interpellato
si girò a guardare la ragazza con uno sguardo omicida che fece accapponare la
pelle a tutti e ci fu chi cominciò a pensare che il bambino sopravvissuto fosse
impazzito.
-
Harry
James Potter!-
La
voce di Hermione stava scaldandosi; Harry cambiò la sua espressione così
rapidamente he alcuni ci misero un attimo a capire cosa fosse successo: il moro
mise le mani davanti a sé in segno di resa e sorrise un po’ incerto.
-
Scusa
Herm! Non lo faccio più! Scusa scusa scusa!-
-
Qualcuno
ci viole spiegare per piacere?-
Neville
aveva dato voce al pensiero di tutta la sala, nessuno stava
capendoci più nulla!
Fu
Ron a rispondere, non appena riuscì a fermarsi dall’attacco di
ilarità che lo aveva preso.
-
Vedi,
Nev, da quando Harry ha quest’aria da bello e cattivo si diverte come un pazzo
a far prendere spaventi a tutti quelli che lo circondano… Pensa che la prima
volta che lo ha fatto a noi Hermione gli ha lanciato
un incantesimo che ha l’effetto di un acido sulla pelle perché aveva paura che
fosse impazzito…-
Dopo
un attimo di incertezza si misero tutti a ridere,
soprattutto dopo che Harry fece una faccia che rappresentava il puro terrore e
disse.
-
Già…
Guarda qua, Nev! Nemmeno Madama Chips è riuscita a
guarirmi questa scottatura! Mi ha detto che devo mettere una pomata per una
settimana e sperare che non mi resti una cicatrice!-
-
Non
ci credo! Ha ha ha! Il grande Harry Potter che si fa ferire in malo modo dalla
sua migliore amica! Ha ha ha!-
-
C’è
poco da ridere Padma! La mia migliore amica! Pensa se fosse
stata la mia peggiore nemica! Mi avrebbe sciolto nell’acido in un batter
d’occhio! Altro che il vostro Signore Oscuro!... Qui
abbiamo la Regina dell’Acido!-
Fu
così che dalla sala scoppiò un vero e proprio boato di risa e grida di Hermione
che, tutta rossa, chiedeva di smetterla di chiamarla con il suo nuovo
nomignolo.
Quel
giorno cominciò davvero la scuola per tutta Hogwarts, visto
che il giorno precedente all’appello erano mancati Severus Piton e i tre
Grifondoro, quelli che erano usciti più malconci dalla battaglia.
-
Bene
ragazzi… Questa sera, per festeggiare la caduta delle forze del male, noi
professori abbiamo pensato di organizzare una festa a sorpresa che durerà fino
a domattina, cioè sabato. E non preoccupatevi per e
lezioni… Domani saranno saltate, ed ora… Prima di lasciarvi divertire, vorrei
che faceste un applauso a tutti quelli che hanno combattuto per il mondo magico
ma soprattutto per… Harry Potter!-
Tantissimi
applausi si levarono da tutti i tavoli della Sala Grande mentre tutte le teste
erano voltate verso il tavolo dei professori dove, a fianco di Silente, stava
ritto in piedi il giovane Potter che sorrideva e ringraziava mentre si grattava
la testa, in segno di vergogna, dopodiché la festa a sorpresa cominciò, facendo
iniziare decisamente bene il primo fine settimana del
nuovo anno scolastico.
-
Grazie
professore, davvero… E’ stato molto gentile a preparare tutto questo…-
-
Non
preoccuparti Harry, lo dobbiamo a te e se lo meritano
anche tutti loro. Ora và a divertirti, non stare qua a parlare con un vecchio
bacucco! Và!-
Appena
Harry arrivò vicino al tavolo che si era trasformato in quello che serviva le
bevande, fu accerchiato da una marea di ragazze, da quelle di prima a quelle
della sua età, del settimo anno.
Fortunatamente
fu salvato da Hermione che, con non poca fatica, riuscì a sottrarlo dalle arpie
e a portarlo tra i suoi amici, che intanto lo sfottevano lanciandogli fischi.
-
Ehi
Latin Lover! Hai tempo per noi comuni mortali?-
-
Ma state zitti! Approposito, dov’è Ron? Non sarà
finito anche lui sotto le grinfie di qualche branco di oche?
Povero amico mio…-
-
Il
povero amico tuo se non si da una calmata vedrai come
lo concio per le feste! Parola di Serpeverde!-
Chi
aveva parlato era stata una bella ragazza dai capelli neri a caschetto e gli
occhi castani che era spuntata a fianco di Harry;
questo le passò un braccio attorno alle spalle e le disse, con un ghigno sulle
labbra
-
Che
ne dici, Pansy cara, di vedere se il mio caro amico alias il tuo fortunato
ragazzo si accorge delle mie avances?-
La
ragazza rispose con lo stesso ghigno, mentre passava a sua volta un braccio
attorno alla vita del giovane.
-
Ma certo, tesoro! Fai pure strada, ti seguo!-
Così
i due cospiratori si allontanarono dal gruppetto che intanto se la rideva
immaginandosi la faccia del rosso non appena avesse visto la sua ragazza ed il
suo migliore amico camminare abbracciati; quei due avevano fatto molta
amicizia, avevano scoperto di essere molto simili,
soprattutto contando che si era venuto a sapere che la ragazza era una
Grifondoro mancata ed Harry un Serpeverde per natura. Tra il gruppetto che
aspettava di vedere Ron arrivare c’erano anche Blaise
Zabini e Draco Malfoy che, come Pansy, avevano fatto amicizia con i Grifondoro
ed il trio in particolare… Strana a volte la vita, eh?
Ma
torniamo alla Sala; ecco spuntare un ragazzo dai lunghi capelli rossi da in mezzo ad una piccola folla di ragazze, dire che stava
praticamente correndo incontro ai due mori era poco, quasi volava dalla
velocità.
Per
sua sfortuna però Harry e Pansy cominciarono a correre per non farsi prendere,
così arrivarono per mano di nuovo vicino al gruppetto e si nascosero dietro ad Hermione e Neville, che stavano allegramente parlando;
tutti stavano aspettando quel momento, sui visi dei “complici” c’era già un
sorriso.
-
Harry!
Lascia stare la mia ragazza!-
-
Perché mai, amico? Stavo solo intrattenendo Pansy mentre
tu eri via, sai… Si sente tanto sola, non è vero, cara?-
La
ragazza soppresse un sorriso, si girò verso il moro e gli disse.
-
Già,
meno male che ci sei tu, Harry caro!-
Come
previsto Ron divenne quasi del colore dei suoi capelli e si buttò addosso
all’amico, che intuendo cosa volesse fare il rosso, si era
allontanato da Pansy.
Caddero
tutti e due per terra e cominciarono a rotolare,
facendo finta di picchiarsi. Facevano sempre così, quando avevano voglia di
fare scherzi, inscenavano una rissa che finiva a colpi di incantesimi,
ma questo lo sapeva solo il gruppetto di amici che sapeva cosa saltava in testa
ai due ragazzi, infatti in men che non si dica si creò un’enorme cerchio
affollato di studenti che stavano a guardare la presunta “scazzottata” di Harry
e Ron.
Come
previsto dal “copione”, i due si alzarono contemporaneamente e brandirono le
loro bacchette, mentre continuavano a dirsi frasi che in realtà nessuno capiva
perfettamente, cose del tipo “traditore” o “mi vuoi rubare la ragazza” ed altri
epiteti simili.
Quando
cominciarono a lanciarsi incantesimi però anche gli amici che già sapevano
delle loro finte litigate si spaventarono un po’, non
arrivavano mai fino a quel punto, forse quella volta non scherzavano?
Pansy
Blaise Draco Hermione e Neville si fecero largo per
essere il più vicini possibile ai loro due amici che stavano lanciandosi contro
veri incantesimi che fortunatamente andavano a finire nelle parti più disparate
della Sala senza centrare nessuno studente; ad un certo punto si sentì un – Expelliarmus ! – provenire da dietro
agli studenti che, girati, si trovarono davanti il preside della scuola con la
sua bacchetta nella mano destra e quelle di Harry e Ron nell’altra.
-
E no professore! Non avevamo ancora finito!-
-
Va
bene così, Harry, al resto ci penso io.-
Nessuno
ci capiva più nulla. Al resto ci pensava lui? Ma cosa
voleva fare? Mandarli tutti e due al San Mungo?
Ben
presto però si ricredettero, Silente disse una formula che fece trasformare
tutti gli incantesimi lanciati dai due Grifondoro in festoni, coriandoli e
quant’altro.
I
cinque amici dei due intanto si avvicinarono a questi, che nel frattempo se la
ridevano di gusto.
-
Harry!
Ron! Cosa avete fatto? Volete farvi sospendere durante
l’ultimo anno di scuola?!-
-
Ma certo che no Herm! Quest’anno finalmente me ne
potrò stare tranquillo senza dover pensare a Tom, potrò dedicarmi interamente
alla scuola!-
Hermione
lanciò uno sguardo preoccupato al giovane moro, fece per ribattere ma fu
arrestata dalla voce di Silente che parlò a tutta la Sala.
-
Chiedo
scusa se qualche studente, soprattutto quelli più giovani, si è spaventato
vedendo la rissa improvvisata di Harry Potter e Ron Weasley, ma vi assicuro che
non ce n’era bisogno. Ho chiesto io a loro di fare questa scenetta per piazzare
in un modo originale i festoni per la festa, tutti gli incantesimi che hanno
lanciato in realtà erano quello che vedete ora.-
Un
mormorio si levò dagli alunni che si chiesero se Silente col tempo non avesse perso per davvero tutte le poche rotelle che gli
erano rimaste; in breve comunque di nuovo una piccola folla si creò attorno ai
due protagonisti, che sorridendo spiegarono come erano andate veramente le
cose.
-
Bè,
quando il secondo giorno di scuola io ho fatto quella messa in scena, vi
ricordate?, Silente ci ha chiamati per chiederci se
avevamo voglia questa sera di inscenarne un’altra che ci avesse permesso di
attaccare sotto lo sguardo di tutta la Sala gli addobbi mentre nessuno se ne
accorgeva…-
-
Ma perché ha chiamato anche Ron? Quel giorno solo tu
avevi finto di essere impazzito!-
-
Ah,
Nev, mio caro amico, è tempo che ti insegno qualche
trucchetto… Io riuscivo a stare a mezz’aria perché Ron mi teneva sollevato con
un Wingardium Leviosa !-
-
Esatto
amico, ed Herm stava per farci scoprire, non sai
proprio stare al gioco, Granger!-
-
Ma stai zitto Ronald! Lo sai che mi da fastidio
quando fate di questi scherzi!-
Harry
si avvicinò all’amica che si stava accigliando e le tirò un buffetto sul naso.
-
Ma
dai Herm! Guarda! Ora si stanno divertendo più di
prima! E ci dobbiamo divertire anche noi, giusto?-
Ebbe
naturalmente l’assenso di tutta la compagnia, così si presero da bere e da
mangiare e si andarono a sedere in una parte della Sala che era stata adibita a
salottino; stettero lì a parlare fino a quando non cominciò a levarsi una
musica dalla console di Seamus, che fece cenno al
gruppetto con la testa di aprire le danze.
E
così fu.
Harry
chiese un ballo a Lavanda che, accettato l’invito, prese la mano del cavaliere
e ben presto i due aprirono le danze, subito seguiti da Ron e Pansy, Hermione e
Neville e Dean e Ginny.
Draco
e Blaise così rimasero relativamente soli, si sistemarono meglio per osservare
gli altri ballare e cominciarono a parlare a voce bassa.
-
Ehi
Draco, non balli con nessuno? Il tuo sexappeal sta cominciando a calare? O
forse non puoi competere con il charme di Harry?-
-
Figurati,
Blaise! Sono e sarò sempre io ad Hogwarts il Latin
Lover per eccellenza, no lo scordare mai, è solo che non riesco a trovare la
dama giusta per danzare…-
-
Si certo… Forse non trovi la tua compagna perché la cerchi
dalla parte sbagliata. Secondo me un bel cavaliere non andrebbe male, sai?-
La
battutina del moro fece arrossare lievemente le gote del biondo che, per
mascherare il disagio, si lisciò una ciocca dei suoi capelli già più che lisci
e lasciati liberi dal gel.
-
Non
dire fesserie!-
-
Io
non ho detto fesserie, dico solo che un ballo con un bel ragazzo te lo potresti permettere… Guarda Harry e Ron che hanno
abbandonato le loro dame per ballare assieme che carini che sono…-
Effettivamente
i due grifoni avevano appena mollato Pansy e Lavanda per ballare una canzone di
un cantante babbano; quasi tutti gli sguardi della Sala erano rivolti verso i
due che, al contrario di quanto si potesse pensare, non sembravano due
omosessuali e non facevano una brutta figura, tutt’ altro: riuscivano entrambi
a mantenere la loro mascolinità nonostante stessero ballando un lento, Harry
aveva una maglia nera a collo alto ed un paio di pantaloni dello stesso colore
mentre Ron aveva un maglioncino panna ed un paio di jeans.
Gli
occhi della metà della popolazione li guardava per il
fascino che riuscivano ad emanare mentre l’altra metà era rimasta incantata per
il semplice fatto che quei due assieme a volte riuscivano a creare un’atmosfera
strana; in breve le coppie che ballavano si videro rifatte e si ebbero maschi
che ballavano con maschi e femmine che danzavano con femmine, i primi ad
imitare i due e le seconde a seguire Lavanda e Pansy che, trovatesi senza
cavaliere, avevano cominciato a ballare assieme.
-
E’
la tua occasione, amico, buttiamoci nella mischia e vediamo con chi finiamo a
ballare. Male che vada ti ritrovi Paciok!-
L’espressione
che spuntò sulla faccia di Draco fece ridere Blaise
che comunque si alzò e si tirò dietro il biondo, riluttante. Dopo un primo ballo le coppie si cambiarono, Blaise si trovò con Dean,
Draco con un Corvonero, Harry con un Tassorosso e Ron con un Serpeverde del
sesto anno; la serata andò avanti cosi, con le coppie assortite in modo
originale, fino a quando si trovarono Harry e Draco assieme.
Se
all’inizio delle danze il moro e Ron avevano fatto
effetto, bé… Ora la coppia era ancora più affascinante.
Quei
due erano i completi opposti in ogni cosa, dai capelli, l’uno neri l’altro
quasi bianchi, agli occhi, azzurri e verdi, ai vestiti visto
che Draco era interamente in bianco; sembravano un angelo ed un demone
che erano scesi in terra solo per allietare dei comuni mortali con un ballo.
Naturalmente
Harry e Draco si accorsero di questo interessamento
sul volto di tutti e ghignarono in modo però da non farsi vedere troppo.
-
Buona
sera signor Malfoy, qual buon vento la porta da queste parti?-
-
Un
cero vento di nome Blaise… Mai sentito parlare? E’ un vento piuttosto
fastidioso…-
-
Guarda
che il vento Blaise, qui, ti sente!-
Infatti in quel momento il Serpeverde era passato lì vicino per
andare a prendersi qualcosa da bere ed aveva sentito la frase di Draco, poi
sparì in mezzo alle altre coppie.
-
Dicevamo?
Oh, si! Ha notato, signor Malfoy degli sguardi adulatori verso di noi da parte
di quasi tutta la popolazione scolastica?-
-
Ma
certamente signor Potter, sa, io faccio caso a queste cose… Ma dopotutto sono o
no il più bello studente di Hogwarts?-
-
Mi
spiace ma devo contraddirla, Malfoy, il suo primato di bello e impossibile lo
deve condividere con il sottoscritto!-
Ed era veramente così, Harry Potter e Draco Malfoy erano
reputati i due più bei ragazzi della scuola e si contendevano il primato,
mentre alle loro spalle c’erano Blaise e Ron che a loro volta si giocavano il
posto di secondi più belli.
-
A
si eh? Quindi saremmo noi due
i più ricercati? Buono a sapersi… Questo vuol dire che lei è il mio rivale!-
-
Non
credo, Malfoy, i nostri interessi sono diversi…-
Draco
scoccò al moro uno sguardo strano, cosa voleva dire
con quella frase?
-
E
cioè?-
-
Cioè sono bisex, per cui i miei interessi vanno anche
ai maschi della scuola e, ti dirò un segreto, credo ce ne siano di veramente
belli. Forse ci sono più bei ragazzi che belle ragazze…-
Il
biondo non riusciva a credere alle sue orecchie, Harry aveva appena ammesso
davanti a lui che era bisex?! Oh, splendido! Doveva solo riuscire a non farlo
sapere a Blaise, altrimenti sarebbe successo un vero
guaio. Fu richiamato alla realtà dalla voce del grifone.
-
Ehi
Draco! Cos’è, rimasto choccato? O forse ti fanno
schifo i bisex?-
-
No,
no Harry, sono solo rimasto stupefatto. Chi l’avrebbe mai detto? Il mitico
Harry Potter è attratto anche dai maschi… Che notizia sensazionale!-
Il
moro scoccò uno sguardo strano al biondo che cominciò a preoccuparsi.
-
Che… Che c’è?-
-
Non
lo andrai a dire in giro, vero? Non che mi interessi
più di tanto, ma potrebbe far scappare qualche bella…-
-
Mpf…
Certo, il tuo segreto, anche se non so quanto segreto sia, con me è al sicuro
e, visto che tu mi hai detto questo ti svelo una cosa…
Che però non andrai a dire in giro, naturalmente.-
-
Naturalmente…
Spara, sono tutto orecchie!-
-
Bè,
sono gay…-
Questa
volta fu il turno di Harry restare spiazzato, non avrebbe mai
detto che Draco era neanche bisex, addirittura gay! Strano, visto che il
biondo era sempre attanagliato da migliaia di ragazze.
-
Che
serata ricca di novità, non trova signor Malfoy?...
Però a questo punto mi viene in mente una cosa…-
Il
re delle Serpi si cominciò a preoccupare non appena vide un brillio illuminare
lo sguardo del suo partner di ballo. Che stesse
programmando qualcosa?
-
A
cosa stai pensando Harry? Nulla di buono immagino…-
-
He
he… Hai presente quando prima abbiamo detto che siamo i più ammirati di
Hogwarts?-
-
Si,
e allora?-
-
E
allora… Cosa succederebbe se i due più ammirati di
Hogwarts si frequentassero?-
Ok,
a questo punto Draco non ci capiva più niente. Non solo aveva scoperto che
Harry era bisex e lui gli aveva risposto che era gay, ora quello scemo di un
grifone gli stava facendo una proposta?!
-
Ma ti sei ammattito del tutto?! Prima mi dici di non
dire in giro che sei bisex e poi ti fai un’uscita del genere?!-
-
Lo
avevo detto solo per vedere se lo avresti tenuto segreto, ormai tutta la scuola
saprà le mie preferenze, solo tu non lo sapevi!-
-
Si certo, come no! E solo
tu non sapevi le mie!-
-
Vuoi
dire che anche tu hai fatto sapere le tue predilezioni? Grande! Allora siamo a
posto, non c’è nessuno problema!-
-
Ma che nessun problema! C’è un problema: io! Non ho nessuna intenzione di fare una cosa del genere!-
-
Ma perché, Draco? Immaginati gli sguardi che ci
lanceranno tutti quando andremo in giro, l’invidia di ragazzi e ragazze nei
nostri confronti… Sarà divertente!-
Il
biondo lanciò un’occhiata non molto amichevole al moro, mentre si spostavano a
parlare in uno di balconi visto che ora la Sala era
tornata ad ospitare coppie di cavalieri e dame in danze molto lente e
romantiche.
-
Sei
davvero un Serpeverde mancato, Harry! Ma come ti
vengono queste idee? Ci divertiremo? Ma sei scemo? No…
Del tutto ammattito!-
-
Che
noia Draco, e tu sei un Grifondoro camuffato allora!
Peggio di Pansy o di Hermione messe assieme!-
-
Di
pure quello che vuoi, tanto la mia risposta è sempre la stessa:no!-
Detto
questo se ne andò vero i dormitori della sua casa e
notò come gli sguardi si giravano verso lui mentre passava tra la gente.
-
Sei proprio insistente, Potter!-
-
Ah,
siamo tornati al Potter, Malfoy?-
-
Si,
se non la pianti di assillarmi! Ma perché, mi chiedo
io?-
-
Te
l’ho già spiegato, Draco! Guarda anche adesso, per esempio, sembra che ci siamo
solo noi in tutto il giardino!-
Il
cielo era nuvoloso, forse presto avrebbe piovuto, ma nonostante questo molti studenti stavano godendosi il sabato libero
dalle lezioni, in realtà gli studenti fuori erano tutti quelli svegli, visto
che la festa, la sera prima, era andata avanti per le lunghe.
Sotto
ad un albero vicino al lago c’erano due ragazzi del settimo anno, uno con i
capelli neri e gli occhi color giada vestito con i
colori rosso ed oro, mentre l’altro aveva i capelli biondi e gli occhi color
cielo vestito con i colori verde ed argento; tutti gli sguardi degli studenti
erano rivolti verso i due, che stavano parlando da più di un quarto d’ora.
-
Bè,
hai ragione, attiriamo parecchio l’attenzione assieme, e con ciò?-
-
E con ciò?! No ma mi ascolti? Hai sentito quello
che ti ho appena ripetuto? E quello che ti ho detto
ieri? Dai Draco, cosa ti costa? Facciamolo solo per un po’ e vediamo come
butta, se non ti piacerà lasceremo stare!-
Draco
chiuse gli occhi per un istante, mentre pensava a cosa rispondere;
probabilmente Harry non gli avrebbe dato tregua se gli avesse risposto picche,
ma almeno in quel modo avrebbe potuto dirgli tra una settimana che si era
stancato, giusto? Si, forse quello era il male minore…
-
Uff…
E sia allora, facciamo questa pazzia… Ma se ti dico che è finita, è finita, ok?-
Harry
gli fece un sorriso bellissimo, tanto che lasciò Draco interdetto per un
secondo. Doveva ricordarsi di farlo sorridere più spesso.
-
Va
bene capo! Evvai!-
-
Mi
spieghi perché ti entusiasma tanto questa cosa? Capisco se fossimo
innamorati, allora ci sarebbero di mezzo i sentimenti e balle varie, ma così…-
-
Te
l’ho detto Draco, mi diverte sapere di fare qualcosa che va oltre le regole,
che attira l’attenzione e che fa parlare di noi…
Stanne certo, sarà un’esperienza interessante!-
-
Mhà… Se lo dici tu…-
Il
cielo era buio, l’unica luce proveniva dalle stelle, nemmeno la luna era
presente.
Il
castello era immerso nel silenzio e nemmeno un rumore proveniva da quelle mura…
O se non altro nessun rumore si sentiva.
In
una camera tappezzata di carta da parati verde c’era un letto ad una piazza e
mezza abbondante, con le lenzuola color argento ed una
coperta dello stesso colore delle pareti; il baldacchino era occupato da due
figure stanche strette in un abbraccio.
-
Bè,
forse aveva ragione, signor Potter, è decisamente
un’esperienza interessante…-
-
He…
Che le avevo detto, signor Malfoy? Comincia a
crogiolarsi in tutti gli sguardi che riceviamo quando passiamo per i corridoi?-
-
Devo
ammettere che, anche se ero già abituato a riceverne, ora si girano proprio tutti
a lanciarci occhiate… E poi le hai viste questa mattina
le due ragazzine del secondo anno? Stavano per svenire dalla delusione…-
Il
ragazzo dai lunghi capelli neri tirò un pizzicotto al biondo.
-
Ahi!-
-
Scemo,
non si gioisce per il dolore altrui!-
-
Ma che ci posso fare? Sto cominciando a divertirmi
davvero anche io! E non dirmi che a te non ha fatto piacere quella scena!-
Harry
guardò intensamente negli occhi Draco e sorrise furbo.
-
Bè,
io almeno non lo vado a dire in giro! Devo pur sempre essere il Grifondoro per
eccellenza, no?-
-
Si,
si, certo… Il Grifondoro per eccellenza che gioca questi tiri di cattivo gusto
alle povere ragazzine che venderebbero l’anima al
diavolo per stare con lui!-
Questa
volta Harry ghignò in modo pericoloso e guardò il biondo con il solito
scintillio pericoloso negli occhi.
-
E tu? Hai venduto l’anima al diavolo?-
Draco
rispose con lo stesso sogghigno poi catturò le labbra del moro in un bacio
passionale; quando furono tutti e due senza fiato e si
staccarono, rispose
-
Ma
certo che no, il diavolo sono io e poi sei venuto tu da me, di tua spontanea
volontà!-
-
Oh,
no! Non vorrai mica dire che ho appena venduto IO l’anima al diavolo? Ed ora
come farò? Come vivrò con la coscienza che ho fatto sesso con Satana?-
-
Mpf…
Ci penserai più avanti, per ora preoccupati di me, poi
farai i conti con la coscienza!-
E
di nuovo Draco catturò la bocca di Harry in un lungo bacio che fece intendere
al moro dove volesse andare a parare il biondo.
***
FINE FLASH BACK***
Ed ora cosa dovrei risponderti?
A
cosa pensi mentre le tue iridi cielo si immergono nei
miei laghi verde speranza?
Forse
è a questo che pensi? Alla speranza?
Da
quando provi questo per me?
Da
quando il nostro gioco si è trasformato in questa specie di relazione?
E’
di questo che Ron da qualche tempo cerca di parlarmi?
Forse
lui lo ha capito prima di me che qualcosa stava cambiando tra noi…
-
Non
voglio una risposta da te. Ho solo voluto che tu sapessi quello che io provo
per te e che questo sentimento è reale, non ti sto prendendo in giro. Ti chiedo
solo di non lasciarmi per questo. Non ti sto dicendo di diventare il mio
ragazzo, solo che non perderemo i contatti per questo mio sentimento.-
Oh,
Dio… Draco come potrei mai fare una cosa del genere? Forse questo gioco in cui
ci siamo immischiati è cambiato dall’inizio, ma non
vuol dire che io ti lascerò…
Come
potrei lasciare una persona come te?
Solo ora mi sono reso conto che anche io sono cambiato.
Questi
sei mesi assieme ci hanno fatto avvicinare molto più di quello che potevamo immaginare
e sinceramente non lo avevo calcolato…
Ed
ora mi trovo qui, con davanti te a petto nudo, i
capelli ribelli, una volta tanto, ed un’espressione in viso magnifica…
Solo
un pazzo ti lascerebbe, Draco, ed io ancora non mi reputo
tale!
-
Io
invece credo che ti debba una risposta, tu sei stato sincero con me ed io devo
fare lo stesso, te lo meriti.-
Vedo
tensione che irrigidisce i tuoi muscoli e ansia che attanaglia
i tuoi occhi…
Come
hai fatto ad innamorarti di me, bel angelo?
Già,
da tempo ormai abbiamo scoperto che tra i due l’angelo
eri tu ed il demone ero io…
E
quel giorno, in cui ci siamo uniti per la prima volta, hai sbagliato, Draco.
Quel
giorno non hai solo venduto l’anima al diavolo, te ne sei
pure innamorato…
-
Innanzi
tutto non pensare che ti lacerò per i sentimenti che
provi per me. Non lo farei mai a nessuno tanto meno ad una persona a cui voglio
molto bene…-
Nei tuoi occhi passa un velo di tristezza, forse hai capito che ti
voglio solo bene come amico?
Oh,
angelo, da quando sei diventato un libro così facile da leggere?
-
Ed io non ti voglio bene come credi. Non voglio bene
a te come ne voglio a Ron, che è il mio migliore amico, o a Blaise… Ti voglio
bene in una maniera del tutto differente: quando sorridi mi si allarga il cuore
dalla felicità, quando sei triste mi si stringe lo stomaco… Quando sei in volo
ad una partita di Quidditch ho paura perché ti possa fare del male, quando sei
circondato dalle tue ammiratrici sono angosciato perché ti possano portare via
da me…-
Una
luce, in lontananza nel cielo.
Forse
hai cominciato a capire, eh?, Draco?
Cominci
a renderti conto che forse la mia risposta non sarà troppo brutta…
-
In
sostanza, Draco… Per quanto mi è concesso amare, con il mio cuore da mortale,
io ti amo…-
Una
goccia solitaria scende dal cielo e va a depositarsi sulla finestra della
camera; una lacrima deserta cala dai tuoi occhi e va a collocarsi sulla tua
guancia.
Non
voglio che tu pianga, Draco.
Soprattutto
non voglio che tu pianga per me.
Prendo
il tuo mento tra le dita e lo avvicino a me; asciugo la lacrima con il pollice
e poi ti bacio, molto più dolcemente di qualsiasi altro bacio ci siamo mai
dati, e sono tanti, angelo.
Poco
dopo ci stacchiamo non per mancanza d’aria ma per guardarci negli occhi…
C’è
una nuova luce che illumina le tue schegge di cielo, Draco, e sono contento che
quel bagliore sia dovuto a me…
Prima
di fare per la prima volta l’amore, tu mi sussurri vicino all’orecchio – per
quanto mi è concesso amare, con il mio cuore da mortale, ti amo,
Harry-, poi siamo troppo impegnati per dire qualsiasi altra cosa.
…Fine