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Autore: Sian    18/07/2020    2 recensioni
Sette momenti delle giornate di Wataru Takagi, in tre fasi diverse della sua vita; Risveglio, Colazione, Andare a lavoro, Pranzo, Merenda, Cena, Buonanotte;
Ieri // Kinou: i mostri non avrebbero smesso di tormentarlo, trovando in lui un'ottima preda.
Oggi // Kyou: lasciando però spazio a tali incertezze; sicuro che i suoi mostri l'avrebbero inseguito anche oggi.
Domani // Ashita: non si sarebbe mai scordato del mostruoso accaduto, [...] per ricordarsi di quanta gioia poteva provare ora nella sua vita.
. . . . . .
Ieri: il passato di Takagi // Domani: i figli di Takagi e Sato
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Raccolta di Flash-fic per il Takagi Day. 21 Capitoli, 21 giorni consecutivi di speciali frammenti della vita quotidiana di Takagi.
[COMPLETA]
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miwako Sato, Nuovo personaggio, Wataru Takagi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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高木の日
Takagi no hi
Il giorno di Takagi


Pranzo
明日 // Ashita // Domani


Ogni giorno avrebbe pranzato assieme ai bambini che curava all'asilo.

Si premurava di assegnare il pasto che più piaceva ad ogni bambino, camuffando insieme anche alimenti che normalmente non avrebbero mangiato.
Era importante che assaggiassero tutto e soprattutto che fossero educati a finire ogni pasto, senza scartare del cibo.

Come padre era doveroso insegnare a quei bambini come ci si doveva comportare.
E sempre come padre ricevette una telefonata dall'insegnante di suo figlio Jinpei. Poco prima di rispondere alzò gli occhi al cielo. Cosa aveva combinato, ancora?

«Mi scusi se la disturbo durante il lavoro...» Poteva effettivamente sentire gli schiamazzi dei bambini impegnati a pranzare nel salone. Ma era abituata anche lei. «Jinpei non sta mai fermo ed è caduto sbucciandosi il ginocchio. L'ho già medicato ma non smette di piangere. Continua a urlare di volere il papà, così l'ho chiamata per tranquillizzarlo, gli potrebbe parlare?»

Sospirò una volta finita la chiamata con la maestra. Diamine, Seiko era stata sin da subito molto perspicace e autonoma in tutto. Sapeva ascoltare, non aveva mai fatto capricci.
Se ci fosse stata anche solo la volontà di avere un terzo figlio, sicuramente sarebbe stata spenta dal terremoto quale era Jinpei.

Forse era sempre stato troppo buono con i suoi figli, in particolare con il secondogenito. Gli serviva un po' più di polso, e sicuramente prima o poi avrebbe dovuto sgridare Jinpei anche lui anziché consolarlo.
Ma ne sarebbe stato in grado? Ogni qualvolta che Miwako lo sgridava, inesorabilmente Jinpei voleva restare vicino al suo papà.
Forse avrebbe dovuto sgridarlo già subito al telefono, anziché farci pensare a Miwako quando le avrebbe raccontato cos'era successo.

Osservò tutti i bambini dell'asilo pranzare e parlare tra loro di quale fosse il giocattolo più bello lì o a casa. Certamente non mancavano piccoli litigi da dover domare.
Avrebbe imparato tanto da quei bambini all'asilo. Ognuno aveva un carattere diverso, ma tutti sembravano adorare e ascoltare il maestro.

Forse il segreto era tutto lì: parlare ai bambini, spiegargli tutto affinché comprendessero le cose importanti.
Anziché far piangere Jinpei sulla sua maglietta, avrebbe dovuto parlargli e fargli capire il perché era stato sgridato.
Ma Jinpei usava sempre quell'espressione che avrebbe fatto intenerire anche un giaguaro.

Ogni bambino doveva essere sereno, allegro, senza pensieri. Avrebbe impegnato ogni giorno della sua vita ad educare futuri adulti, nella speranza di un mondo migliore.

Nella speranza che nessun essere umano affrontasse dei mostri e cedesse nel buio delle insicurezze che determinate situazioni avrebbero provocato.

   
 
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