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Autore: terryoscar    18/07/2020    3 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Dei nipoti sorprendenti
 
Guardo mia cognata Carolina danzare con il Conte svedese, mi sporgo un poco verso la mia dolce sposa, avvicino il mio viso al suo e dico alla mia regina: "Non Vi pare Maestà che Vostra sorella abbia fatto amicizia con il Conte di Fersen? ... Umm ... Non vorrei che anche lei rimanesse affascinata da quell'uomo ...."
"Luigi, mia sorella è piuttosto....uhm....come dire.... Insomma no, sono certa di no!"
"Mia Regina, sappiano che nessuna dama resiste al fascino dello svedese e non vorrei che Vostra sorella ne rimanesse soggiogata.”
"No no Luigi. Sono più che sicura!!!"
“Umm ... prima li ho osservati, e ho visto Carolina sorriderli un poco troppo ... come anche Voi danzavate allegramente con il Conte!"dico con un leggero tono di rimprovero, mia moglie balla troppo con il conte svedese, e lo guarda in un modo …..
"Luigi....Voi non mi fate mai ballare!!! Se ho ballato con il conte è solo colpa Vostra."
"Ma Voi lo sapete che non mi piace ballare?! Però ... sinceramente preferirei che non ballaste con lo svedese."
"Luigi!! E con chi dovrei ballare? Madame Oscar ormai non può più prestarsi a tenermi compagnia ..... Voi non volete ballare ..... cosa dovrei fare? Stare qui seduta tutta la sera?!! No, no e poi no!" rispondo scocciata e indispettita. Ma non poteva capitarmi un marito un poco più vivace?!!
"Si .. si ... ecco ... avete ragione mia regina ... però ... vedete, non mi piace come Vi guarda quell'uomo."
"Ah .... e come mi guarderebbe, di grazia?!"
"Ecco io ..... Antonietta, guardate! Appena Vostra sorella Carolina ha lasciato il Conte di Fersen, tutte le dame fanno a gara per danzare con lui ..."
“Beh ... è senza dubbio un ottimo ballerino, lui. Il migliore con cui abbia mai danzato!! Mi pare ovvio che sia circondato di ochette starnazzanti che anelano un suo sguardo!! Invece ..... dovreste essere Voi al centro dell'attenzione!! Dovreste imparare dal conte!"
"Ecco io ... ho avuto i migliori precettori di danza però ... a me il ballo non mi è mai piaciuto. Oh guardate! Vostra sorella viene da questa parte!"
"Bene .... meglio. Magari lei riuscirà a convincervi a ballare!! E poco importa che a Voi non piaccia! Il Re deve ballare!!! Tutte quelle ochette dovrebbero sbavare per ballare con Voi, invece nulla!! Luigi .... dovete fare qualcosa!"
“Ma fare cosa?!”
“Ballare Luigi, ballare!”
 
 
Avanzo a passo deciso, mi avvicino a mio cognato e dico: “Buona sera Giggino! Come state?”
“Buonasera Carolina!! Spero Vi stiate divertendo questa sera!"
"Diciamo di si. Giggì, Vi invito a danzare nu poco con  me."
"Ma .... Carolina ... io non ballo mai!!" dico preoccupato. “Non ho praticamente mai ballato in pubblico...povero me!”
"Avete detto mai? Nemmeno il giorno delle Vostre nozze?"
"Beh .... si ...si ...quella è stata l'unica occasione in cui ho ballato!"
"Ecco, questa sarà la seconda!" guardo mia sorella e continuo: "Tu permetti, non è vero Antonietta?"
"Ma certo Carolina, fai pure! E stai attenta ai tuoi piedini .... ho un brutto ricordo del ballo del nostro matrimonio ......" dico sospirandoed alzando gli occhi al cielo. Mi sono ritrovata i piedini martoriati dai pestoni di Luigi, un vero supplizio!
"OhhhAntoniè ma non credi di essere nu poco scucciante? Giggì, andiamo!"
"Scucciante?!! Poi mi dirai .... Carolina!!!"
"Prego Cognata!" dico alzandomi e porgendo il braccio a mia cognata. E speriamo che vada tutto bene!!
Porgo la mano a mio cognato e mentre mi allontano mi volto, guardo mia sorella e rispondo: "Scucciante significa fastidiosa, brontolona. Su suAntoniè e non fare chilla faccia! ... Giggino, sono sicura che non mi pesterai i piedi anche perché non ti conviene, sono armata! Ih ih ...."
"A .... Armata!!! Come sarebbe armata?!! Carolina .... forse è meglio lasciare stare. Io sto molto meglio seduto tranquillo!!" rispondo preoccupato, si dice che mia cognata abbia davvero sparato al marito …. Io ci tengo alla mia reale salute, sono un uomo pacifico.
"UèGiggì! Ormai tutti ci guardano, volete fare una brutta figuraccia piantando qui davanti all'intera corte di forbicioni la regina delle due Sicilie?"
"In effetti ..... ci sto pensando Cognata!"
"Quindi ho ragione di pretendere stu ballo!" dico mentre mi soffermo al centro della sala.
"E sia .... prego Carolina!" dico facendo cenno all'orchestra di iniziare a suonare.
 
Ballo con mio cognato e tra un volteggio e l'altro dico: "UèGiggì, però!! ... Sapete danzare meglio de lu svedese."
“Carolina .... non prendetemi in giro. Sono goffo ed impacciato ... e Vi ho già pestato i piedi un paio di volte!" dico mesto. “So benissimo quali sono le mie capacità.”
"Davvero! Che strano io ho solo sentito che siete impacciato! ... Comunque Giggì se ballaste nu poco più spesso, fareste invidia a chiunque anche a chille antipatico de lu svedese!"
"Carolina .... non prendetemi in giro. Il Conte di Fersen è tutta un'altra cosa ... è bello, affascinante, estroso, galante ...... io no .... purtroppo no!" dico rassegnato, e poi so benissimo che mia moglie è affascinata da Fersen, come tutte le donne della corte! Credo che solo Madame Oscar non sia stata soggiogata dal suo fascino.
"Non lo siete perché non volete esserlo! .. Su suGiggì concentratevi!"
"Si si .... mi concentro ... certo ... uff .... che fatica!!”
"Ah ahah ... Ma quale fatica! Ma non vedete che i parassiti di corte stanno tutti a guardarci? Non Vi hanno tolto gli occhi di dosso nemmeno un istante. Magari, adesso capiscono chi comanda qui!"
"Beh .... comando io .... più o meno .... in questo momento comanda il ministro delle finanze ..... "
"Giggì a proposito delle finanze di corte ... Vuje avita taglià le spese."
"Carolina .... parlate francese, Vi prego!"
"Emm .. sisiGiggetto avete ragione! Dunque ciò che volevo dirti ... beh, meglio che ti dia del tu,accusì ci capiamo meglio, ti dispiace?”
“No no ma che dite…”
“Perfetto! Però pretendo che ti scrolli di dosso le formalità…”
“In che senso?” domando timoroso mentre cerco di restare concentrato su questo ballo. Che fatica, e non ricordo neppure tutti i passi!
“Nel senso che nemmeno tu devi darmi del Voi, capito Giggino?”
“Emm … ecco … non è molto semplice ma ci proverò.”
“Bravo Giggino!”
“Ecco, ditemi cosa volete dirmi?”
“OhhhGiggì ma sii capa tosta?!!!”
“Capa cosa?”
“Tosta, tosta Giggino!”
“Non comprendo …”
“E dammi del tu! Gggì, non è poi tanto difficile! Eh?!”
“Si si va bene ci proverò, Ca Carolina! … Dunque di cosa … vuoi … parlarmi?”
“Ecco, bravo!  Così va decisamente meglio. Ascoltami cognato è che intorno a voi ci sono troppi dissipatori e non va bene! Come hai detto prima, qui comanda il ministro delle finanze, ma se siete in deficit cosa può fare quel poveretto?!"
"Quel poveretto .... deve riuscire a risanare il bilancio .... e quel poveretto è piuttosto ben pagato!!"
"Quel poveretto per poter risanare le finanze, devi innanzitutto tagliare gli stipendi a cominciare da quello dei Polignac."
"Ecco....sisi!!! Magari!!!" dico speranzoso. Quella famiglia mi costa uno sproposito!
"Quindi concordi con me che i Polignac siano dei parassiti?"
"Si ... si ... certo! Ma Antonietta ci tiene così tanto alla sua amica ...."
"Quindi l'unica scema è Antonietta e tu si nu poco più giudizioso! Bene, quindi la faccenda sarà risolta entro stanotte! ... Emm ... Volevo dire entro domani mattina..."
"Quale faccenda? Carolina .... cosa hai in mente?!! Non vorrai farmi discutere con Antonietta!!!"
"Quella di liberare la corte dai Polignac! ... Da lei e da altri come lei!"
"Carolina .... Antonietta si arrabbierà tantissimo!! Ed io non intendo arrabbiarmi! Sappilo!”
"Lascia fare me. Vedrai che quella femmina non la vedremo più a gironzolare intorno a quella sprovveduta di mia sorella! AhiiiGiggì fa nu poco di attenzione! Stavolta mi ahi davvero pestato il piede!"
"Oh .... scusami .... non volevo!! Oh Carolina … sono davvero mortificato, lo sapevo che prima o poi ti avrei pestato i piedini!
"Fa nulla... ma la prossima volta statà accorte ... emmm ... stai attento! .. Giggino, credo che quel gruppo di gentiluomini stiano sparlando di me, forse meglio dire di te... perfavore fa del tuo meglio e balla come non hai mai fatto in vita tua!"
"Carolina .... io più di questo non so fare! Si chiederanno perchè io stia ballando con te .... e non con mia moglie, con cui non ballo mai…"
"E noi non diamo retta alle male lingue. Lassamele parlà!" (lasciamoli parlare)Tanto nelle corti non sanno fare altro!"
"Sarà .... ih ih ...."
 
 
Un gentiluomo tra un sorseggio e l'altro dice all'amico: "Se il Re di Francia si cimenta nel ballo allora significa che io sono un grande ballerino! Ih ih ... Ma guardatelo quanto è ridicolo!"
"Già ... e poi balla con la cognata ..... che sia la sua amante?! Ah ahah!"
"Chi? la regina delle due Sicilie? Ma cosa dite! Duca non Vi siete reso conto che quella donna è un vulcano? Cosa ci farebbe con un inetto simile!"
“Non lo so ..... ma il Re non balla mai con nessuna dama, se balla con quella .... un motivo ci sarà!"
"Forse l'Imperatrice è venuta dal suo Regno per farsi pestare i suoi regali piedini dal Re di Francia! Ah ahah ..."
"Aha ha haha .... brindiamo ai piedini della Regina!!"
"Si! Ai piedini reali! E alla regina e lo svedese! Ah ahah ...."
 
“Carolina, quei gentiluomini non si sono ancora stancati di ridere  di noi …”
“ Giggì, e noi li lasammestà! Ih ih …”
“Cosa hai detto?”
“Li lasciamo fare!”
“Si .. si .. Ih ihih … Carolina, mi dispiace davvero che il tuo regno sia tanto lontano dal mio.”
“Perché? Spiegati Giggino!”
“Ecco vorrei che venissi più spesso a corte,i sei così simpatica e hai il dono di alleggerirmi questi balli noiosi.”
“Anche tu sii simpatico assaje! … Emm molto simpatico.”
“Grazie Carolina! Probabilmete sei una delle poche persone sincere che frequentano Versailles. Spero che ti intrattenga almeno per qualche mese.”
“Oh ti ringrazio cognato ma vedi, manco da Napoli da diverso tempo, credo che sarò tua ospite non più di un mese.”
“Peccato!”
“Grazie Giggino! …. A proposito, ho una questione importante da risolvere…”
“Un’altra Carolina?”
“Si, un’altra …”
“Di cosa si tratta?”
“Ecco … è una questione di …. Igiene personale.”
“Igiene personale?! Spiegati!”
“Vedi, qui alla tua reggia non mancano di certo le comodità, però …”
“Però?!”
Come però?! Secondo te non manca nulla?!”
“Assolutamente no, Carolina! … Qui siamo a Versailles, la più bella reggia di tutta Europa, costruita dal mio avo, Louis ,Louis quatorze il Re Sole!”
“Giggì, manca lu bidet!”
"Lu bidet? Ma....Carolina!! Qui da noi .... ecco ... ci sono i cespugli per certe attività!  A Versailles i cortigiani sono abituati ad usare i giardini per i loro bisogni corporali!” dico imbarazzato.
"A Giggì ma cosa dici?!! Li cespugli! Ma dico, possibile ca nu regno come lu tuo deve adattarsi come se fosse ancora nel medioevo? Giggì devi farmi immediatamente installare nella mia stanza da bagno lu bidet. E ti consiglio di farne mettere anche uno nella tua toilette, vedrai, quando l'avrai utilizzato non potrai farne più a meno."
"Cosa?!! No no .... mi basta già dover fare le mie cose in pubblico!!! Ci manca solo che debba farmi toccare lì dal primo camerista di corte! Scordatelo!!" rispondo deciso, mentre cerco invano di mantenere il tempo di questo ballo.
"No no un momento! Vuoi dire che tu ... tu ... fai certe cose in pubblico? Uè ma acca site ascite pazzi! ... Giggì e nu fare chilla faccia. Ho detto che qui siete tutti matti. Possibile che tu ... tu ... oh ma che schifo! Ma nu ti metti a scurnio?"
"A scurnio?!!! Ma...." dico perplesso. “Cosa significa?”
"Vergogna Giggino vergogna!"
“Ehm....ecco...vedi....io.....in effetti.....ma il protocollo di corte è fatto così!"
"Ma va vuje e sto protocollo! UèGiggì, secondo me acca tutti comandano tranne tu e chillà povera cretina di mia sorella."
"Già...." dico sconsolato.
"Ohhh finalmente hai capito! Allora Giggino, darai ordine immediatamente a farmi avere stu benedetto bidet?"
"Cosa?!! Ma allora Carolina non hai capito! Non si può!!! Il protocollo non lo prevede!"
"Giggì, adesso aggiò (ho) capito perché sei diventato lu zimbello di sti pagliacci!! Giggì, tu si lu re solo perché t'hanno messo na corona in testa ma con li fatti nu si nisciuno! Giggì ... nisciuno significa, nessuno." dico adirata mentre involontariamente pesto un piede a mio cognato.
"Ahi!!! Carolina!!!! Che male!!!!"
"Scusami .... nemmeno io aggio fatto a posta! … Se vuje vivete ancora all'età della pietra e quindi io non potrò avere nu bidet, ciò significa che pretendo almeno una tinozza adeguata per lavarmi là!"
"Una tinozza? Si si .... certo!! Però fai attenzione che non venga una camerista a lavarti .... là! Credo che secondo il protocollo tale onore spetti alla mia cara zia Adelaide"
"Oh ma allora accà nu (qua non ) ce siamo capiti? Giggì, io non voglio a niscino. Ma davvero siete pazzi?!"
"È il protocollo....." dico con estrema serenità.
"Giggino, ascoltami, nessun regolamento vieta in nessuna corte di chiudersi a chiave nella toilette. Sappi che ho già cacciato dalla mia stanza la tua cara zietta e tutte le cortigiane che volevano vedere li fatti miei."
"Povero me!!! Verranno a lagnarsi!!! Carolina....devi avere pazienza!"
“Non vedo come potrei, e poi dammi una sola ragione perché dovrei sopportare tanta invadenza?”
“Ecco … perché … Carolina,  sono certo che le mie care zie verranno a lamentarsi, e con loro molte altre dame di corte!”
"Ah Giggì, allora dovrai pazientare tu, non io. Perché non ho nessuna intenzione di cedere, capito?”
“Si, si … ma tu, tu pazienza un poco.”
“Più paziente di così?!!! Su avanti Giggì, e facimme l'ultimo ballo alla faccia di chi ci sta guardando! ...Ah ahah ..."
 
 
Palazzo Jarjayes
 
Sono in sala d’armi con mio fratello Augustin, mi allena, tra un affondo e l’altro dico: “Augustin … è tutto inutile … tanto non lo batterò mai.”
“Zitto e continua ad attaccarmi!” rispondo deciso mentre cerco di istruire mio fratello, con risultati alquanto deludenti. Insomma, non è un incapace, ma in confronto a me …. O a Oscar ….. è un buono a nulla. Beh no, buoni a nulla sono i miei generi! Tutti eccetto Andrè ovviamente!
“ … Augustin … tanto so cosa stai … pensando?”
“Cosa?”         
“Che sono un buono a nulla.”
“Umm … avrei mai immaginato che avessi la capacità di leggere il pensiero!”
“Avanti … Augustin .. puff … puff … è inutile che mi prenda in giro … Ma … a che serve, tanto ne uscirò sconfitto …”
“Ma che razza di Jarjayes sei?! Vuoi che quell’uomo ti porti via tua moglie?”
“Certo che no. Anna è mia. Nessuno me la porterà via …nemmeno quel dissoluto di fratello che si ritrova.”
 
Assisto all’allenamento di mio padre con  lo zio, ascolto la loro conversazione e ribatto: “Bravo Padre! Così si parla! Nessuno vi porterà via mia madre ed io voglio vivere accanto a Voi!”
Sorrido e tra un affondo e l’atro ribatto: “Sentito Amand? A quanto pare tuo figlio è più combattivo di te. Avanti .. su attacca!”
“ … Puff … puff … non riesco a tenerti testa …”
“Con un po’ di allenamento vedrai … ce la farai …”
“… Non ci riuscirò mai a raggiungere il tuo …. Livello …”
Tra un affondo e l’altro, ribatto: “Dimentichi che per tutta la mia vita non ho fatto altro che impugnare la spada …”
“Ed io il rosario e il brevario…”
“A tutto c’è rimedio mio caro fratello! …  Certo che Carlo è un vero Jarjayes, forte, deciso, coraggioso e testardo. Chissà come sarà il mio nipotino?!”
“… Come vuoi che … sia? Con un nonno e dei genitori soldati non potrà che essere forte e coraggioso.”
“Ci puoi giurare!”                           
 
 
Percorro il corridoio, vedo Anna dirigersi in sala d’armi, la raggiungo, sono dietro di lei, la chiamo: “Anna!”
Sento la voce di mia cognata, mi volto e con tono mesto rispondo: “Marguerite! Oh Marguerite!”
Prendo le sue mani e quasi ad accarezzarle sussurro: “Su, dai Anna, stai tranquilla, vedrai che tutto si sistemerà.”
Scoppio in un pianto liberatorio, l’abbraccio e tra i singhiozzi ribatto: “Oh Marguerite! … Temo per il mio Armand!”, sento le braccia di Marguerite stringermi a se, lei è una donna davvero forte e decisa.
Accarezzo la sua testa e dico: “Non piangere … lo sai che fai del male alla tua creatura.”
“Si  … ma come faccio?! … Ho paura Marguerite.”
“Lo so. Ma dimmi, dove stai andando?”
“In sala d’armi, voglio vedere Armand.”
“Anna, non credo che sia il caso di andarci. Armand potrebbe emozionarsi e non è questo il momento, non credi?”
“Hai ragione ma io non riesco a rimanere tranquilla in camera.”
Poso il braccio sulle spalle di Anna e rispondo: “Su figliola … vieni con me!”
“Dove?”
“Devo dare disposizione per la cena, vuoi aiutarmi?”
“… Sniff … si … si … però … Marguerite, voglio vedere cosa succede in sala d’armi. Ti prometto che non mi farò vedere da Armand … mi accompagni?”
“E va bene. Dai, andiamo!”
Percorriamo mestamente il corridoio, siamo ancora lontani dalla sala d’armi ma udiamo il tintinnio delle lame e la voce di Augustin.
 
 
“Forza fratello … più deciso, avanti, fatti sotto e attaccami!”
 
Mi impegno più che posso ma Augustin non ha rivali, con affanno ribatto: “ Non potrò mai competere con te …”
“Possiedi la stoffa dei Jarjayes, ti manca solo un poco di allenamento! … Avanti, non arrenderti e continua così!”
“… Durante il viaggio mi hai sempre detto che mi avresti allenato …”
“Già … prendimi in parola perché è quello che farò d’ora in avanti!”
 
 
“Marguerite ed io facciamo capolino in sala d’armi, osservo il mio Armand e mio cognato, i miei occhi si riempiono di lacrime, sussurro: “Non potrà mai farcela, mio fratello è un abile spadaccino.” Osservo Armand, tutto sudato, in maniche di camicia, mentre cerca di mettere in difficoltà il fratello maggiore, che però è tutta un’altra cosa! Povero amore mio!
Marguerite, sussurra appena: “C’è anche Carlo, meglio che non ci vedano, su vieni con me!”
Con la mano mi asciugo le lacrime, rispondo: “Hai ragione …” lascio la sala, sento la voce di mio figlio che incoraggia suo padre. “ Bravo Padre! … Se continuerete in questo modo, sono sicuro che batterete quel fellone di zio che mi ritrovo!”
“Sentito tuo figlio, Armand?! … Dai … attaccami ancora!”
Sento la fronte imperlata di sudore, mentre le parole di mio figlio e di mio fratello mi spronano a reagire, attacco e tra un affondo e l’altro rispondo: “ Proteggerò la mia famiglia a costo della mia vita …”
“E’ ciò che volevo sentirti dire fratello. Avanti … continua così!”
 
Ascolto le ultime parole, quelle di Armand mi emoziono ancora di più, piango mentre mia cognata mi prende per mano e mi sorride con dolcezza.
 
 
 
È sera, siamo tutti riuniti per la cena che ormai è giunta a termine, ci sono tutti, anche Victor, Elena e sua zia.
 
“Marguerite, Oscar e André non sono rientrati. Sono preoccupato, vorrei sapere se è tutto a posto.Possibile che non abbiamo ancora avuto loro notizie?” dico posando il tovagliolo sul tavolo mentre termino di gustare il dolce al cioccolato preparato da Nanny.
"No, Augustin ... non abbiamo avuto alcuna notizia."
 
Guardo la mia Marguerite, bellissima nel suo abito semplice, con voce tranquilla ma sguardo preoccupato. Io la conosco, lei è brava a nascondere le proprie emozioni, ma a me basta uno sguardo per comprenderla.
 
"E se fosse accaduto qualcosa? Marguerite.... non è rientrato neppure Soisson!! Io vado a cercarli!" mi alzo dal tavolo deciso, facendo quasi cadere la sedia a terra.”
“Ti prego marito mio, calmati!”
“Marguerite, non ci riesco,  sono davvero preoccupato, è tardi, Parigi non è sicura di notte e di Oscar ancora nessuna notizia.”
Victor ribatte: “Generale, scusate se mi intrometto ma non dovete dimenticare che Vostra figlia non è una donna qualsiasi e poi con lei ci sono ben tre soldati che la proteggono.”
“Victor, hai perfettamente ragione ma dimentichi che mia figlia è gravida di ben sei mesi e se dovesse accaderle qualcosa non potrei mai perdonarmelo.”
"Augustin dove vai?"
"Non lo soMarguerite. A Parigi. Forse nella loro caserma. Accidenti!! Perché non sono rientrati?!!"
"Non lo so! ... Ma non è il caso che ti agiti in questo modo! Augustin,come ha detto poco fa Victor, con nostra figlia c'è suo marito, quindi rilassati."
"Ma Marguerite!! Come fai a sentirti tanto tranquilla?!! E se fossero stati attaccati?!! Parigi non è sicura, lo sai!"
"Augustin! ... Oscar e André sono andati a Parigi stamattina e i ribelli non attaccano in pieno giorno ma di notte. E poi non dimenticare che con loro ci sono anche i due soldati."
"Marguerite....ma perché non sono rientrati?!!! Io vado a cercarli. Porto con me alcuni uomini di casa. Devo sapere!!!"
"Augustin!" vedo mio fratello alzarsi di scatto dalla tavola, anch'io mi alzo e dico: "Aspetta, vengo con te."
"Armand no. Tu resti qui. Devi essere riposato per domani mattina .... nel caso in cui il piano di Oscar non fosse andato a buon fine. Charles e Louis, verrete voi due con me!"
"Noi signore?!" domandiamo in coro, scambiandoci uno sguardo perplesso.
Joséphine ribatte: "Ma Padre cosa dite? Come ha appena detto mia madre, Parigi di notte è diventata molto pericolosa..."
"E vorresti farmi andare da solo?!!" Dico deciso.
Antony ribatte: "Madre, il nonno ha ragione, non può recarsi a Parigi da solo. Nonno, verremo anche noi con te, vero George?"
"Certo Antony!! Più siamo e più sarà sicuro!"
Stringo sotto il tavolo la mano di Elena, mi alzo anch'io e dico: "Generale, anch'io sarò dei Vostri."
"Oh....bene. Mi fa piacere! Allora andiamo!"
Ci alziamo tutti da tavola, mia zia dice con tono solenne: "Pregherò per tutti Voi affinché torniate a palazzo sani e salvi. Ma voi prima di uscire ... PENTITEVI!" dico puntando l'indice.
Il Generale ribatte stizzito: “Oh Zia! Non è il momento!”
“Augustin, è sempre il momento per raccomandare l’anima a Nostro Signore. E se voi tutti non doveste fare più ritorno?”
 
Sento le parole della Zia, non resisto e compio meccanicamente un gesto di scaramanzia, Marguerite mi vede e mi lancia una brutta occhiata. Ma io non sono superstizioso però …. La Zia Marie Clotilde con le sue cantilene, sembra un corvaccio porta guai!
 
Armand ribatte stizzito: “Zia! Possibile che dobbiate sempre mortificarci con i Vostri discorsi?”
Guardo negli occhi mio nipote e continuo: “Ciò che sta accadendo è soltanto colpa tua. Se tu non avessi abbandonato il tuo abito talare, non sarebbe successo nulla.”
Mio fratello si gira verso mia zia e urla: “ADESSO è TROPPO! ZIA CLOTILDE, SE ANCHE VOI AVESTE ABBANDONATO LA VOSTRA VESTE,SONO SICURO CHE SARESTE STATA MENO ACIDA!”
“MA COME TI PERMETTI?!”
“MI PERMETTO ECCOME! ZIA, I VOSTRI DISCORSI MI HANNO DAVVERO STANCATO!” dico agli uomini. “ E adesso andiamo a cercare mia figlia!”
“AUGUSTIN SEI PRIVO DI EDUCAZIONE! PENTITI AUGUSTIN!”
“SI, CERTO! MA PRIMA PENTITEVI VOI …”
“IO? E  SI PUO’ SAPERE PER COSA  DOVREI PENTIRMI?”
“PER AVER RESO EUNUCHIO UN UOMO!”
“AHHHHH  VIA! VIA! VAI A CERCARE TUA FIGLIA!”
“E’ QUELLO CHE FARO’! … Signori, andiamo!”
“Aspettate nonno, Antony ed io dobbiamo armarci, prendo le pistole.”
“Antony, oltre alle pistole, portate con voi anche le spade.”
“Si, certo Nonno!”
Guardo mia suocera, la madre del mio caro George, e con tono preoccupato dico: “Oh Madame Joséphine … ho tanta paura!”
“Anch’io … anch’io cara…”
 
 
Osservo ogni singolo movimento del mio Auuuugustin e penso: “che uomo … che maschio! Ahhh beata sua moglie! Che donna fortunata!”
 
Osservo  Madame Battista, quella donna non mi piace affatto, non è per nulla come quell’anima candida di sua nipote … ha lo sguardo da peccatrice, e poi durante la cena non ha fatto altro che guardare mio nipote Augustin. Sono sicura che farebbe carte false pur di entrare nel suo letto. Ahhh ma stasera stessa parlerò con lei. Le farò recitate il Rosario e dovrà pentirsi dei suoi pensieri impuri.
 
"Marguerite, noi andiamo. Tu non preoccuparti e non aspettarci!" dico deciso mentre infilo la mantella pronto a uscire e salire in sella ad Hannibal, seguito dai miei generi e nipoti. Certo che ho davvero una bella famiglia. L'unico che non si è offerto è quello smidollato di Maxime … ma pazienza!
Saliamo tutti sui cavalli, prendiamo delle lanterne ed usciamo dal cortile di palazzo.
 
 
 
Percorriamo al trotto la strada che ci separa da Parigi, ormai è troppo buio per lanciare i cavalli al galoppo. Giunti in città, attraversiamo alcune vie per raggiungere la caserma di Oscar. Spero davvero che siano qui e che non sia accaduto nulla.
 
 
 
Siamo un piccolo gruppo di uomini radunati in un viottolo di Parigi, siamo armati di bastoni e forconi, all’improvviso vediamo avvicinarsi sei uomini a cavallo, dico ai miei compagni: "Guardate quelli! Sono dei maledettissimi nobili …”
“Si. Adesso gli faremo mangiare la polvere, dobbiamo derubarli e ammazzarli!"
“Dovranno tornare morti nei loro palazzi.”
In coro urlano: "ACCERCHIAMOLI!!!"
 
Siamo giunti a Parigi, ci aggiriamo tra le vie, quando vediamo sbucare da un vicolo una decina di uomini armati di bastoni, inveiscono contro di noi, si avvicinano correndo e ci accerchiano.
 
Sento la voce di mio fratello alle spalle. "Antony, è un agguato in piena regola! ... Tiriamo fuori le armi!"
"George, facciamo vedere di che pasta siamo fatti!"
 
Spalanco gli occhi e dico a mio cognato: "Louis ... ci hanno circondati! … Spero di tornare a palazzo sano e salvo dalla mia Joséphine..."
“Charles … ma ti sembra questo il momento di pensare a tua moglie?!”
 "Oddio!! Con noi ci sono i miei figli!”dico preoccupato, George e Antony … chissà come se la cavano con le armi!
“Almeno gli hai affiancati dei maestri d’armi?”
“Si, però! Temo per la loro vita!”
“Charles ma cosa dici!! Siamo usciti da situazioni ben peggiori …”
“Si … certo … però … ma più che per me,  mi preoccupo dell'incolumità dei miei figli!"
"Charles …. a vederli così … i tuoi figli sono molto più abili di noi!"
Sentiamo la voce del Generale che ordina a gran voce: "SGUAINATE LE SPADE! QUESTI MALVIVENTI NON POSSONO NULLA CONTRO DI NOI! ... ANTONY, GEORGE, SPERO CHE SIATE PIU’ ABILI DI VOSTRO PADRE!”
George sguaina  la spada e ribatte: “Ci potete giurare Nonno!”
Antony continua: “Vedrete, sarete fiero di noi!"
“Lo spero. E TU VICTOR TIENITI IN GUARDIA!"
“Sissignore!!"
 
 Sento un uomo afferrarmi il mantello, nel tentativo di disarcionarmi. Tiro un calcio e lo colpisco con lo sperone dello stivale. Con la spada riesco a tenere lontani alcuni assalitori, vedo però i miei generi in evidente difficoltà. Duellare a cavallo è davvero troppo per loro. temo proprio che dovrò insegnare loro anche questo …. Che fatica!! Ma li porterò nella mia caserma, con i miei uomini!
 
"CHARLES, LOUIS! FATE ATTENZIONE!!!" urlo avvicinandomi a loro e facendo impennare Hannibal per allontanare questi villici. Per fortuna che Hannibal è un cavallo ben addestrato e nulla lo scompone.Mi sento strattonare, mi volto di scatto e la mia povera parrucca cade a terra, calpestata dagli zoccoli dei cavalli. I miei nipoti sono una vera sorpresa, con pochi gesti, precisi e misurati, riescono a tenere a bada gli assalitori. Di sicuro non hanno preso da Charles!
 
Uno dei assalitori urla: “SPORCO ARISTOCRATICO … HAI PERSO LA TUA NOBILE PARRUCCA!”
L’altro inveisce: “Guardalo è spennato come un vecchio tacchino.”
Mi avvento sull’uomo che mi ha lanciato l’ultimo epiteto e con un colpo deciso lo disarmo facendo volare via il suo bastone, con un altro scatto deciso disarmo anche l’altro, punto la lama alla gola e digrigno: “Hai visto cosa è capace di fare un vecchio tacchino?”
Il suo complice urla: “SCAPPIAMO!!”
 I miei due assalitori fuggono mentre vedo alcuni uomini accerchiare Girodelle, lo strattonano, alzano dei bastoni contro di lui. Corro in suo aiuto ma è troppo tardi. Lo vedo scivolare su un fianco del cavallo, perdendo l'equilibrio. Cade a terra, nel fango che ricopre queste strade. Per fortuna che Antony si avvicina e riesce ad allontanare i nostri assalitori, utilizzando il suo cavallo.
Victor si rialza, tutto sporco di fango, con i capelli appiccicati al viso, tutti inzaccherati. Se la situazione non fosse così problematica mi verrebbe da ridere, sussurro: “Santo cielo, Victor! Ma che razza di soldato sei!”
 
Vedo un omone sollevare con aria minacciosa una mazza massiccia contro il povero Victor, mi avvicino con la spada sguainata, con un gesto deciso riesco a disarmare l'uomo, sento la voce di mio nonno, urla: "BRAVO GEORGE!"
"Grazie Nonno!" rispondo senza perdere di vista il mio assalitore.
Continuo a colpire i miei avversari, riconosco che sono davvero agguerriti, un colpo e ancora un altro fino a sfiancarli, sento uno di loro che dice: "Dannati nobili ... possibile che non riusciamo ad ammazzarvi?!"
Antony ribatte: “Amico … sei così rancoroso nei nostri confronti e non sai che i nobili non sono tutti uguali …  ci sono nobili e nobili!”
“MALEDETTO! SIETE TUTTI UGUALI E VOI DOVETE CREPARE!”
“FATTI AVANTI! VEDREMO CHI DI NOI AVRA’ LA MEGLIO!” dico sferrando l’ennesimo colpo fino a ferirlo.
“ARG … MALEDETTO!”
“MEGLIO CHE TORNI A CASA SE NON VUOI ESSERE AMMAZZATO DA UN MALEDETTO NOBILE!”
 
 
Vedo i miei nipoti battersi con onore e perizia, sono stupito dalla loro capacità, davvero non hanno preso da Charles! Sono così fiero di loro.
Nel frattempo un uomo afferra del terriccio da terra e lo getta addosso a mio genero.
Uno degli aggressori mi acceca con della terra, digrigna: "Maledetto sporco aristocratico. TIENI!"
"Aiuto!! Generale, aiutatemi!!! Accidenti!!"
“MALEDIZIONE CHARLES!” dico dopo aver disarmato e fatto scappare l'ennesimo aggressore. Mi volto verso mio genero e urlo: "DANNAZIONE CHARLES!! POSSIBILE CHE TU NON ABBIA PRESO UN POCO DA TUO FIGLIO?! PER FORTUNA CHE ABBIAMO FATTO SCAPPARE I NOSTRI AGGRESSORI, ALTRIMENTI VI AVREBBERO AMMAZZATI!”
"Ma Signore!! Sono i figli a prendere dai genitori …. ed i miei figli, per fortuna, hanno preso dai loro nonni …. ed anche dalla loro zia ….." dico in evidente imbarazzo.
"Nonni?!! Ma quali nonni?! Charles, tuo padre non è un soldato, quindi quei due ragazzi assomigliano esclusivamente al nonno Jarjayes!"
“Mio padre però ha fatto l'accademia militare, è ed stato un soldato ….. io invece ….."
"Tu invece hai preferito occuparti degli affari! CHARLES, LOUIS QUESTO SIGNIFICA NON AVERE UN MINIMO DI CONOSCEZA CON LE ARMI! INETTI!”
“Ma Generale!”
“Per fortuna che siamo riusciti a far scappare gli aggressori!”
“Vi prego Generale … adesso non rimproveratemi … non riesco nemmeno a vedere!”
George scende da cavallo prende la borraccia dell’acqua e delle bende, le bagna, gli si si avvicina, sussurra: “Aspettate Padre, vi aiuto a ripulirvi!”
“Grazie figliolo! … Ahi che male! … Non riesco ad aprire gli occhi …”
“Su, coraggio Padre …  un poco  di pazienza … vedrete, riuscirete ad aprire gli occhi.”
Osservo mio nipote e mio Genero e borbotto: “ Tzè … se solo fossi un po’ come i tuoi figli! Non ho alcun dubbio: nelle loro vene abbonda il sangue dei Jarjayes!"
“Nonno è inutile infierire, tanto lo sappiamo tutti che mio padre e lo zio sono poco inclini alle armi.”
Antony  ribatte: “Però tutto sommato si sono battuti bene! Nonno, ho l’impressione che li abbiate addestrati o sbaglio?”
“Non sbagli affatto.” guardo Victor e dico: “Meglio che ti dia una ripulita, non vorrai presentarti così in caserma spero! … Ma guarda i tuoi capelli come sono ridotti … per fortuna che la tua fidanzata ti ha costretto a tagliarli altrimenti ti sarebbero servite ore e ore per ripulirli!”
“Già …non mi è mai capitato di ridurmi in questo modo, nemmeno durante le missioni. Spero che in caserma riesca a darmi una ripulita come si deve, è davvero orripilante!”
 
“Ed io cosa dovrei dire?! Guarda la mia povera parrucca!”
Raccolgo dal fango la parrucca, la porgo e dico: "Ecco ... tenete Nonno, questa è Vostra! … Nonno... la Vostra parrucca....temo che sia inservibile!"
"Fa nulla nipote! Bene, adesso andiamo in caserma! Spero che a mia figlia non sia accaduto nulla di tutto questo! ... SU AVANTI, IN SELLA!"
Guardo mio fratello e dico: “Antony, non credevo che nonostante i suoi anni il nonno fosse ancora tanto efficiente con la spada!”
“Nemmeno io, George. Debbo ammettere che mi ha sorpreso un bel poco.”
 
Fingo di non aver ascoltato la conversazione dei miei nipoti e dico: “Basta parlare! Tutti in sella!”
“Agli ordiniNonno!!!"
 
 
Saliamo in sella, percorriamo ancora un tratto di strada e raggiungiamo la caserma.
 
Spero che Oscar sia qui!
 
Arriviamo al cancello, vedo il piantone di guardia.
 
"Sono il Generale Augustin Reynier François de Jarjayes, devo parlare con il Vostro comandante. Fateci entrare!" dico con voce decisa, mentre osservo questo giovane soldato, stretto nella sua divisa invernale, piccolo, con il fucile pronto a fare fuoco. Oscar ha fatto un buon lavoro, ma questo è solo un ragazzino imberbe.
 
Louis mi sussurra: "Generale, ma quel soldato di guardia è un ragazzino ... credo che abbia appena sedici anni o poco più ..."
"Già …. lo credo anche io. I soldati della Guardia Metropolitana sono tutti molto giovani ….. "
"Ma ... com'è possibile! E poi la situazione a Parigi si sta complicando."
“E' possibile …. proprio per questo motivo. Su, entriamo nel cortile! Seguitemi!"
 
Il piantone ci lascia passare ed entriamo nella piazza d'armi della caserma, ci viene incontro una coppia di soldati che ci conduce alle scuderie.
 
 
Sento uno scalpitio di cavalli provenire dal cortile centrale, strano, non è ancora l'ora del cambio turno. Mi alzo dalla poltroncina e mi affaccio alla finestra dell’ufficio di Oscar, mentre lei sta riposando un poco nell'altra stanza.
 
"Ma ... è il Generale e gli altri! cosa ci fanno qui? Non voglio che si svegli Oscar, meglio che li raggiunga!" dico lasciando la stanza per raggiungerli nel corridoio. "Signor Generale, cosa succede? Perché siete qui?” domando non appena li incontro.
"André! Sei qui!! Mi sono preoccupato!!! È tardi, non siete rientrati e non ci avete fatto sapere nulla!!!"
Sento la voce dura del generale, leggermente arrabbiato.
"Ecco ... mi dispiace Generale che vi siate preoccupati però si è fatto tardi ed io non me la sono sentita di rientrare a palazzo di sera ... sapete, le strade di notte sono alquanto pericolose! ... Ma Voi non dovevate!” osservo tutti, alcuni hanno gli abiti strappati e sono ricoperti di fango, domando: “Signore, tutto bene durante il tragitto?"
"A parte il fatto che siamo stati assaliti, ho perso la parrucca,Girodelle è stato disarcionato e Charles è coperto di fango .... si tutto bene!!" Rispondo sarcastico.
"Vi hanno assaliti?! Ma Signore Voi non dovevate avventurarvi di sera!"
"Se voi foste rientrati a palazzo tutto questo non sarebbe successo. Ora ti dispiace farci entrare? Abbiamo freddo qui fuori!! Ma dimmi, dov’è mia figlia?”
"Sta dormendo e non vorrei che si svegliasse, è molto stanca."
"Uhm.....ha fatto cena?!!!" Domando guardando André negli occhi.
"Ma certo che si, Signore!"
"Bene. Allora facci accomodare e dimmi se avete sistemato la .... ehm .... questione!"
"Sissignore! Il fratello della Marchesa è in isolamento e per di più è ubriaco fradicio, non si regge nemmeno in piedi."
"Uhm...e per quanto tempo rimarrà in gattabuia?!!!"
"Quindici giorni poi verrà rimpatriato. Generale, Armand non corre alcun rischio."
"Perfetto. André...possiamo sederci davanti ad un camino? Abbiamo freddo!! Non sei molto accogliente!!! Io non ti ho cresciuto così!"
"Ma no, cosa dite Signore?! Prego andiamo andiamo.” Faccio strada per raggiungere la saletta che usiamo per le riunioni. Entro, ravvivo un poco il fuoco del camino e faccio accomodare tutti.
"Così va meglio André!! Dimmi....resterete qui questa notte?!"
"Generale, ma se Vi ho appena detto che Oscar sta dormendo!"
"Ecco...lasciala riposare, povera piccola figliola!!"
 
 
Percorro il corridoio che porta alla stanza della sala riunioni, sento delle voci, affretto il passo, entro. Vedo la famiglia Jarjayes al completo, dico: "Signori ma cosa sta succedendo?"
"Colonnello D'Agout, il Generale Jarjayes è venuto a cercarci, ma è stato assalito. Permettetemi di presentarvi i miei cognati, Charles Louis Maurice Marchese di Liancourt e Louis Jacques Henri Conte di Evreux, ed i miei nipoti!
“Signori, molto lieto di conoscervi!" guardo il Generale e dico: "Signore siete stati assaliti, ma non siete forse al corrente che le strade di Parigi in questo periodo sono molto pericolose?"
"Certo Colonnello. Proprio per questo sono venuto a cercare mia figlia. Potete darci qualcosa per ripulirci ed offrirci ospitalità?!"
"Ma si, certo! Potrete usare la toilette degli ufficiali. Maggiore Girodelle, vedo che siete davvero inzaccherato di fango ... ma ... ma cosa è successo ai Vostri capelli?"
"Ah … i miei capelli dite? Un pegno d'amore …. ormai sono persi. Ma ricresceranno vedrete! Però vorrei ripulirli …. saranno corti ma vanno tenuti ordinati! Avete del sapone? Della cipria? Qualche unguento?!"
"Un pegno d'amore?! Accidenti Maggiore, certo che avete davvero venduta cara la vostra chioma per una donna! Ops... scusatemi! ... Ehm si, nella mia toilette troverete tutto ciò che potrà servirvi. Prego da questa parte!"
"Grazie Colonnello. Dove potremo dormire?!"
"Beh ecco .... le stanze degli ufficiali sono occupate da me e dal Comandante Jarjeyas, visto che il Capitano Grandier dividerà la camera con sua moglie, è l'unica che rimane disponibile e che per ovvi motivi verrà occupata dal Generale qui presente. Sono spiacente ma gli unici alloggi per Voi altri sono le camerate."   
“Umm … è evidente che dovremo accontentarci! E va bene! … Bene, adesso scusatemi, vado nella toilette a ripulire i capelli … almeno per quello che mi sarà possibile!”
“Prego Maggiore! Maggiore Girodelle …”
“Si?!”
“Dopo che avrete finito, potrete raggiungere gli altri nelle  camerate.”
“Si, certo .. Colonnello!” dico entrando nella toilette.
Charles protesta: "COSA?!!! Ma Colonnello …. nella camerate … con dei soldati?!!! Ma …." guardo mio suocero e poi mio cognato Louis. “Io non voglio dormire in una camerata con degli sconosciuti!”
"Mi dispiace Marchese, in questo caso l'unica alternativa è quella di tornare a casa ma non credo che sia opportuno farlo dopo quanto accaduto."
"Casa? No no … ma …. non potrei dormire qui, sul divanetto?"
"Sul divano Marchese? Ma non è possibile! Ma avete visto che è piuttosto striminzito?!"
George ribatte: "Padre, mettetela in questo modo: alla Vostra età farete una nuova esperienza."
"George, non mi piacciono questo genere di esperienze! Uhm … forse nell'ufficio del Comandante della caserma c'è un divano un poco più grande? O una dormeuse? O un lettino di ripiego?!! Delle coperte ed un tappeto?!!" dico ormai disperato.
D'Agout fa un passo avanti e dice: "Sono spiacente Marchese ma come avrete visto, siete in una caserma ... come dire, piuttosto squallida, qui non ci sono ne divani comodi e tanto meno dormeuse figuriamoci poi i tappeti. Avete due alternative: dormire sul pavimento oppure in una delle brande dei nostri soldati,." Possibile che qui non ci sia nessuna alternativa?
“Ecco … e se spostassimo qui alcune brande? O nell'ufficio del Comandante?!"
 
Guardo mio genero sconsolato, ma come ho fatto a concedergli la mano di mia figlia? Accidenti a me!!! Avrei dovuto scegliere un soldato invece di farmi convincere da Joséphine!!!
 
"Basta Charles, falla finita e vedi di adattarti. Non mi pare che i tuoi figli stiano facendo tutte queste storie!"
"Si, ma ... Generale, io dovrei dormire con i soldati?! Ma mi ci vedete?"
"No … ma poco importa! Dormirai nelle camerate, anzi … ora che ci penso, potresti arruolarti! Lo sai che ti farebbe davvero bene?!"
"Co come! Generale, dopo quanto accaduto come fate a scherzare?"
"Ma io non scherzo affatto!! Su … ora vedete di sistemarvi. Charles, tu devi darti una bella ripulita! Charles, dimmi la verità, perché non vuoi dormire negli alloggi?E’ evidente che c’è altro che ti preoccupa.”
“Vedete Signore … ma come fate a non capire?!”
“Capire cosa? Spiegati!”
“Generale, è risaputo a tutti che il popolo odia i nobili, i soldati potrebbero ammazzarci nel sonno.”
“Come!”
Il Colonnello d’Agout fa un passo in avanti e ribatte: “Se è questo il vero motivo che Vi preoccupa Marchese, beh, potete stare tranquillo…”
“Non capisco…”
“Marchese, i soldati della guardia hanno ammirazione e rispetto nei confronti del Comandante Jarjayes …”
“Non capisco, cosa volete dire?”
“Che a loro basterà sapere che siete loro parenti e non vi torceranno un solo capello…”
“Con tutto il rispetto Colonnello ma ne siete davvero sicuro?”
“Sicurissimo, Marchese…”non faccio in tempo a terminare la frase vedo entrare il Comandante Oscar.
"Ma cosa diavolo succede qui?!"
"Oscar figliola torna a letto!"
"Vi ho chiesto cosa ci fate Voi qui?!! E perché tutto questo trambusto!! Nella mia caserma!!" dico un poco arrabbiata. Ho trasformato questa caserma, rendendola un luogo pulito, accogliente e ospitale. E silenzioso …. E adesso cos’è tutto questo baccano?
"Oscar, non ho avuto notizie, ero preoccupato per te e così ho deciso di venirti a cercare."
"Ed era il caso di fare tutto questo baccano? Padre, siete in una caserma, nella mia caserma! Non tollero schiamazzi a quest'ora! E questo vale per tutti!" dico passando in rassegna tutti i presenti.
Antony ribatte divertito: "Zia Oscar, non mi pare il caso che ci accogliate in questo modo dopo aver affrontato dei ribelli per venirvi a cercare! E adesso se non Vi dispiace noi saremmo ben felici di prendere alloggio nelle camerate."
"Antony … mi dispiace che siate stai aggrediti … ma i piagnistei di tuo padre si sono sentiti anche a distanza! Charles … comportati da uomo!"
"Ecco io ... Oscar, possibile che in questa caserma non ci sia un alloggio adeguato per passare la notte?"
"Adeguato? Se non ti piacciono le camerate puoi utilizzare le stalle! Altro non c'è! Gli alloggi degli ufficiali sono tutti occupati … c'è disponibile solo quello di Andrè ….. sempre che lui voglia dividere il letto con me, anche se staremo stretti! Vedila così …. avrai una nuova esperienza da raccontare a Joséphine!...Charles, è così disdicevole per te trascorrere una notte in una camerata?”
“Ecco … io …”
“Strano! Eppure abbiamo viaggiato in condizioni peggiori e non ti sei mai lamentato.”
Mio padre ribatte divertito: “Vedi Oscar, la verità è che il nostro Charles teme di essere ammazzato durante il sonno dai tuoi soldati.”
“COSA! Charles! I miei uomini non sono degli assassini ma brave persone, di sicuro molto di più di quei gentiluomini che risiedono a corte!”
Il Colonnello D’Agout interviene: “Comandante, ho spiegato al Marchese che i soldati non farebbero mai una cosa simile, soprattutto quando sapranno che sono Vostri parenti.”
“Sento Charles? Quindi puoi stare tranquillo.”
“Sssi … si Oscar … mi fido di te…”
Il Generale con tono sarcastico ribatte: “Accidenti a te Charles, non credevo che avessi tanta paura di morire! Ih ih …”
“Vi prego Generale, non prendetemi in giro! Sig ... e va bene! ... Colonnello D’Agout ... prego, fate strada!"
"Bene … mi fa piacere! Padre … vorrei parlare con Voi, potete venire nel mio ufficio?!"
“Si, certo … andiamo!"
 
 
Lasciamo il salottino e raggiungiamo il mio ufficio, entro seguita da mio padre e Andrè. Mi accomodo alla scrivania, sulla mia poltrona, e faccio segno a mio padre di accomodarsi di fronte a me. Andrè si sistema sull'altra poltroncina.
Osservo con attenzione mio padre, è tutto spettinato, un poco inzaccherato e senza parrucca.
Lo vedo guardare per bene la stanza, come se stesse controllando qualcosa … o cercando … non saprei!
"Padre, cosa è accaduto?"
"Oscar …. dimmi tu piuttosto. La tua missione è andata a buon fine?!" dico continuando a scrutare la stanza.
"Magnificamente! Ma Padre, continuate a ispezionare il mio ufficio, si può sapere cosa cercate?"
"Io? Nulla … nulla cara ….. dimmi … dov'è adesso il fratello di Anna?"
"In isolamento, ci rimarrà per due settimane dopo di ché verrà rimpatriato. Lo zio Armand non corre alcun pericolo, domani non ci sarà alcun duello."
"Bene … sono felice. E dimmi …. perché non siete rientrati a palazzo?!" chiedo mentre scruto mio genero. Uhm … sembra tutto in ordine ...ma quel segno sul collo di Andrè mi fa pensare che questi due …..
"Padre, perché  guardate mio marito con insistenza?"
"Io?! Oscar …. ma no …. cosa dici! Piuttosto ...rispondimi!Perché non siete tornati a casa?"
"Per lo stesso motivo perché voi altri non rientrate a palazzo."
"Uhm … sarà …. ma non mi convinci! Hai fatto cena?!"
"Siiiiii..."
"Sei stanca?"
"Siiiiiii..." rispondo un poco esasperata. Anche qui mio padre deve impicciarsi delle mie cose? Uff …. Mi passo una mano sul pancino ed accarezzo il mio piccolo, alla ricerca di un poco di serenità.
"Uhm … e dimmi … cosa è accaduto oggi?!"
"Il Conte Nichelino era ospite nel bordello più lussuoso di Parigi, con l'aiuto della proprietario del posto edelle ragazze della casa, l'hanno fatto ubriacare e poi tutto è degenerato in una rissa e il Colonnello d’Agout, lo ha messo agli arresti. Ovviamente ho approfittato delle circostanze e ho chiesto al Colonnello di chiedere il suo rimpatrio."
"Perfetto, ben fatto Oscar. Sono davvero fiero di te. Uhm … però … dimmi … non è accaduto altro di … ecco … rilevante?!"
"Nulla! E adesso vogliate scusarmi, sono stanca e mi ritiro nella mia stanza. Buona notte!"
"Si si … ritirati pure! Andrè … vorrei parlare con te qualche minuto!" dico deciso, se Oscar non vuole confessare nulla … lo farà Andrè! E poi lui è molto più mite …. non mi risponderà di certo male, né andrà a lamentarsi con mia moglie.
"Sissignore! Oscar, rimango con tuo padre, poi ti raggiungo."
"Si, va bene Andrè. Anche se non ne capisco la necessità" dico alzandomi e stirando le braccia verso l'alto. “Sono davvero stanca, vado a dormire!”
“A più tardi Oscar.”
“Non fare tardi!” dico lasciando il mio ufficio.
 
Vedo mia figlia allontanarsi, noto che i suoi movimenti sono piuttosto rallentati,però è così bella, fiera, decisa, appena rimango solo con mio genero, domando: "Andrè … dimmi ...cosa hai sul collo?"
Passo la mano sul collo e sussurro appena: "Sul ... sul collo Signore?! Ma nulla!"
"Sembra …. uhm … sembra un bel graffio ragazzo! Dimmi … tu hai lasciato riposare mia figlia, vero? O questi sono i segni delle sue unghie?!"
"Ma Generale cosa dite?!! Oscar non mi picchierebbe mai!"
"Ma io non intendo certo dire che ti abbia picchiato, per quanto sono certo che lo abbia fatto in passato. No no …. questi graffi … uhm … sanno più di … come dire ….."
"Ni … niente Signore! E adesso vogliate scusarmi ma è da stamattina che sono in giro per Parigi, sono stanco. Vi auguro una buona notte.
"No no … Andrè … tu e mia figlia avete … fatto cose che non avreste dovuto fare, vero?!! Ma insomma Andrè!!! Oscar ha bisogno di riposo, lo vuoi capire?!"
"Si, certo che lo so. Come so che in questo momento anch'io ho bisogno di riposare. A domani Signore." dico lasciando la stanza in tutta fretta.
"Andrè!! Non è così che ti ho educato!!!"
 
 
 
Seguiamo il Colonnello d'Agout che ci conduce ai nostri alloggi, sussurro a mio cognato Louis: "Temo che passeremo una pessima notte ..."
"Esagerato!! Avremo un letto, delle coperte ed un tetto!!"
"Si, ma ... Louis, ho sentito in svariate occasioni che i soldati della guardia sono rudi e la maggior parte di loro sono delinquenti."
"Ma....Alain e Gerard mi paiono bravi ragazzi e poi hai sentito cosa ha detto il Colonnello?! Possiamo stare tranquilli Su su....sii ottimista! E poi ti pare che Oscar ci metterebbe in pericolo?!!!"
"... No ... però ... Umm ... credo che tu abbia ragione!"
"Padre....di cosa Vi lamentate?!!! Vedrete che ci divertiremo!!"
"Ma George, come fai a dire una cosa simile senza che tu li abbia mai visti?"
“Perché sono ottimista e poi se la zia si fida di questi uomini ci sarà un motivo. Sarà che assomiglio a mia madre?!! Ih ih …"
"Su questo non ho dubbi. Anche Vostro nonno si è vantato che nelle vostre vene scorre prevalentemente sangue Jarjayes!"
“Già!!! Lo abbiamo sentito! Però anche nonno Liancourt è abile con le spade...non quanto nonno Jarjayes però!! Padre....avete visto che bravi che siamo?!!"
"Già! E conoscendo vostro nonno me lo ricorderà in ogni occasione che si presenterà."
"Ih ih .... dovreste essere fiero di noi Padre!!!"
"Lo sono ..."
D'Agout ci interrompe sp,alanca la porta della camerata e dice: "Bene Signori, siamo arrivati! In questo alloggio ci sono esattamente cinque brande libere, qui alloggiano anche Sassoin e Lassalle."
Antony ribatte: “Quindi il divertimento è assicurato.”
 
Entriamo nella camerata, l'ambiente è buio, una lunga stanza con qualche finestra e tanti letti a castello. Cerchiamo quelli liberi, sperando che siano vicini tra loro.
 
 
Con i miei compagni faccio un giro di carte, sentiamo la porta spalancarsi, vediamo entrare testa di legno seguito dai  marchesi, con tono sorpreso dico: "Oh Ma che onore! Non vorrete davvero dividere la nostra camerata?"
"Soldato Soisson!!! Meno ironia e vedi di fare accomodare i familiari del Comandante Jarjayes!!"
Scatto in piedi, mi metto sugli attendi e ribatto: "Sissignore! ... Prego accomodatevi da questa parte!"
“Bene Signori, io torno nel mio alloggio. Vi Auguro una buona notte.”
“Grazie Colonnello!” rispondono uno dopo l’altro.
 
Un soldato sussurra al suo compagno: “Hai sentito? Questi uomini imbellettati sono parenti del Comandate Oscar!”
“Si, ma … indosseranno anche dei bei abiti ma sono alquanto sudici. Ma cosa gli sarà accaduto?”
Mi gratto la testa e rispondo: “Bah … forse avranno subito un agguato…”
“Sicuramente sarà così. Glielo chiederemo ….”
 
 
Charles si guarda intorno e con aria smarrita sussurra: "Spero che le lenzuola siano pulite."
Il soldato dietro di me, con tono canzonatorio ribatte: "Ah ah ah ... Marchese tutto al più potrete trovare qualche pidocchio tra le coperte! Ah ahah ..."
"Pidocchio? No!!! Per favore no!!"
Un soldato mentre tira una carta da gioco sul banco, sghignazza: "Ehi Marchese, qui non  viviamo nel tuo palazzo, però ti assicuro che il nostro comandante non appena ha fatto il suo ingresso in questa sudicia caserma ha dato l’ordine di disinfestarla …”
“Di dite davvero? Quindi era piena di …”
“Pidocchi, cimici e piattole! Ah ahah …. Su Marchese, non verrete a dirmi che non vi siete mai imbattuti in animaletti fastidiosi che non ci credo! Ah ahah …”
“No no … ma cosa dite?!”         
“Umm … eppure mi è giunta voce che tra le parrucche dei nobili di Versailles dimorino gli insetti! Ah ahah …”
“Ma cosa dite! Voi volete scherzare, non  è vero?”
“Su, tranquillizzati Marchese, almeno per adesso non abbiamo ospiti indesiderati … certo un tempo si, perché negarlo! Ah ahah ..."
"Ah...ecco...ehm....nostra cognata ha sane abitudini. Ma .... dove possiamo sistemarci?"
Un secondo soldato risponde allegramente: "Vieni con me Marchese ... mi sei davvero simpatico, dormirai sopra al mio letto. Dimmi hai mai dormito in un letto a castello?"
“In un letto....a....castello?!! Ehm....veramente....no. Proprio no. Tu Louis?!"
"No, mai ... credo che sarà un'esperienza piacevole!"
 Un terzo soldato ribatte: "Ehi tu, non ti garantisco che lo troverai comodo, visto che sei un nobile immagino che sia abituato a un comodo letto di piume, vero?"
"Certo!!! Solo piume!! Ma ci adatteremo!"
"Così si parla! Ah ha h ah ... dimmi, anche tu sei un Marchese?"
"No....conte. Ma poco conta. Questa notte siamo tutti uomini!!"
 
Vedo avvicinarsi un omone, mi sorride, mi da una pacca sulle spalle, quasi cado, mi sorreggo e dice: "Ben detto amico, così si parla! Ah ahah ... comunque con noi siete tutti al sicuro, certo in un'altra circostanza avremmo fatto un cattivo pensiero su voi tutti solo perché siete dei nobili, ma visto che siete i parenti del nostro Comandante non vi uccideremo, vi faremo fare sogni tranquilli! ah ahah ...."
“Uaooo però! Con tutto il rispetto ma mai nella mia vita avrei immaginato di incontrare nobilastri simili!”
“Ehi Carl … ma di cosa ti meravigli? Forse non conosci il nostro Comandante? Se lei è una donna alla mano significa che viene da un’ottima famiglia!”
“Ben detto Clement!”
Louis domanda:"Ah...ecco..grazie. Molto gentili. Posso farvi qualche domanda?"
"Prego buon uomo cosa volete sapere?"
“Ecco....com'è nostra cognata....intendo come Comandante? Severa? Giusta?" domando un pcoo curioso, anche se titubante.
"Ahhh beh ... sul nostro Comandante ci sarebbe tanto da dire! Ih ih ... Ti basta sapere che non volevamo una femmina che ci comandasse e così qualche volta le abbiamo fatto alcuni scherzetti per convincerla a tornare nella guardia reale! Ih ihih...."
Un secondo ribatte. “A casa dici! Noi la vedevamo più a casa a tirare su un bell’esercito di mocciosi e invece è venuta tra noi per bacchettarci! Ah ahah …”
“Già … ma adeso ci pensa André a formare con lei un bell’esercito di ragazzini! Ah ahah ….”
George ascolta divertito,prende una sedia si accomoda e domanda:"Scherzetti?!! A nostra zia?!! In ih ... su su .... racconta un poco!!! Perché la Zia Oscar è una donna molto socievole, allegra e di compagnia!”
"Si, certo ragazzo, sono qui per questo. Però intanto che chiacchieriamo facciamoci un giro di carte!"
"Certo. Volentieri! Poker?!" Dico sorridendo. “Su, Antony unisciti anche tu!”
“Certo fratello!” dico accomodandomi su una sedia impagliata.
Uno dei soldati ridendo ribatte: “Attento alla sedia, il centro è sfondata … non vorrei che ti facessi male e magari andaste in giro a dire che i soldati della guardia hanno attentato alla vita dei parenti del oro Comandante! Ah ahah …”
“Ah ahah … Già, che brutta reputazione che vi fareste tutti! Ah ahah …”
“Ah ah ah …” guardo gli altri due aristocratici e domando: “Ehi voi due … perché non vi unite?”
Louis mi sussurra: “Dai Charles, facciamoci anche noi un giro di carte.”
“Ma mi sento esausto!”
“Charles, non vorrei che i soldati pensassero che li snobbiamo. Su .. dai vieni!”
“E va bene!” rispondo affranto.
“Ehi Marchese, forse non ti va di giocare con noi?”
“Ecco … si .. solo che  … sono un tantino stanco.”
“Su, un giro soltanto e poi vai a dormire! Dunque ragazzo, dicevi che sai giocare a poker?!”
“Si, è  stata la zia ad insegnarmi...”
"Dici davvero? E così il comandante gioca anche a carte?! Però!!" guardo i miei compagni e dico: "Prima che il nostro comandante ci lasci definitivamente le chiederemo di fare una partita con noi!"
"Magari riusciremo ad arrotondare la paga!Ah ah ah …"
"O forse la perderete...." Rispondo sornione.
“Ah ah ah ... questa si, che è bella! Dimmi giovanotto come ti chiami?"
“George Reynier Maurice de Liancourt! E tu?!"
"Accidenti quanti nomi! Ma non ne bastava uno solo come noi poveri mortali?Comunque io mi chiamo Lucien, piacere di conoscerti! Ma ora dimmi perché hai tanti nomi?"
"Beh...pare che sia tradizione mettere anche i nomi dei nonni....Reynier è in onore del nonno Jarjayes, il generale! Maurice per nonno Liancourt!! Sono tradizioni.....che ci volete fare? Però mia madre mi chiama per esteso solo quando vuole sgridarmi ... e da piccolo accadeva spesso, vero Antony?!!"
“Si, certo!" dico tra un giro di carte e l'altro.In effetti io e mio fratello siamo stati due bimbi irriverenti e poco inclini all’obbedienza!
“Rilancio!!! Alziamo la posta?!”
"Perfetto! Ih ih ..."
"Uhm.. bene....aggiungo ancora una moneta e ... voilà! Poker d'assi!!"
"Accidenti George ... così non vale!"
"Ih ih .... lo sai che sono fortunato!!! Al gioco .... ed in amore!!!!"
"Accidenti a te! Hai tutte le fortune!"
“Ehi un momento! Rischiamo davvero che saremo costretti a darvi le nostre divise lasciandoci così in mutande!”
“Ma cosa dici Pierre?! Non possiamo darle, alcuni di noi non ce l’hanno e anche se fosse sarebbero bucate! Ah ahah …”
 
Entro nelle camerate in punta di piedi, seguita da André. Assisto non vista alla partita dei miei nipoti. Alain e Gerard ci hanno visti ma faccio loro segno di tacere.
 
Louis tira una carta e protesta: "Accidenti! Pierre, sembrava che stessi perdendo invece stai rimontando, hai chiuso la partita!”
Guardo divertito il Comandante che è nascosta dietro la porta e ribatto: "George hai detto che il nostro Comandante se la cava a poker! Beh ... mi piacerebbe fare un giro di carte anche con lei!"
"Beh.....chiedetele!! La Zia sarà felice!!"
"Lo farò senz'altro."
 
Ascolto le parole di Alain e mio nipote, guardo André e gli faccio cenno di andare via immediatamente.
 
Mi alzo dalla mia sedia e a gran voce dico: "Comandante Oscar, André, unitevi a un giro di mani!"
"Oh...Alain!! Vuoi forse rimanere in mutande?!!” domando decisa.
"Ih ih ... accetto il rischio! Ih ih ... Ma non credo, visto che adesso vivi a palazzo Jarjayes, Vostro padre non permetterebbe mai a nessuno di aggirarsi nudi per casa. Sarebbe capace di regalarmi i suoi vestiti! Ah ahah ...."
"A casa si .... ma qui in caserma?!!"
"Beh ... prima di andare provvederebbe personalmente! AH ahah ..."
“Allora Comandante, non fatevi pregare, su unitevi a noi, anche tu André!"
Sussurro a mio marito: "Hai sentito André?"
 "Oscar, ormai ci hanno visti, però se non te la senti, gli diciamo che non è possibile."
"Ma no, cosa dici! Sai, non ho mai giocato a carte con i miei soldati e voglio farlo almeno per una volta prima di lasciare l'incarico. André credo che nemmeno tu l'abbia mai fatto, vero?"
“Mai!"
 "Bene, su andiamo!"
 "Allora Comandante, cosa fate? Vi decidete oppure no?!"
 "Certo!!! Se vuoi perdere...."
"Perdere... vedremo!"
"Zia Oscar!!!! Eravate dietro alla porta?"
"Si, Antony, ero venuta per vedere se vi eravate sistemati ma vedo che siete in perfetta sintonia."
"Oh....noi si. Nostro padre un poco meno!!! Ih ih. Ah Zia, abbiamo fatto fruttare i Vostri insegnamenti!! Guardate che bel gruzzoletto!!! Ih ih....comunque...lasceremo tutto ai Vostri soldati, affinché brindino a noi!!"
"Magnifico! ... Ma non vedo Girodelle, non è ancora arrivato?"
"Si starà sistemando i capelli!!! Sapete Zia, non conosco nessun uomo con dei capelli così....particolari!"
"Beh, diciamo che ha sempre avuto una bella chioma."
 Alain interviene: "Comandante, non rimanete lì in piedi, prego venite a sedervi qui, al mio posto!"
Gerard ribatte: "Ehi Alain, ti sei assicurato che la tuasedia non sia sfondata? Non vorrei che il Comandante si facesse male!"
Mi avvicino e mi sistemo al tavolo da gioco, mi ritrovo così ad affrontare i miei soldati. Ormai sono diventati degli amici. Dopo tutte le difficoltà iniziali sono riuscita a farmi rispettare ed apprezzare. Questa caserma mi ha dato molto e questi ragazzi mi hanno permesso di vedere come vive il popolo.
Un soldato con tono sornione mi dice: "Comandante, a cosa state pensando? Forse siete preoccupata per la sedia? Non temete, sono sicuro che Alain Vi abbia dato la migliore! Ah ahahah ..."
"Ah...non ho dubbi!! Lo ha fatto non per me ... ma per la mia pancia!!! Ah ahah!! Bene, siete pronti per rimanere in mutande?!! Ih ih …"
“Si, certo!"
Guardo mio marito e continuo: "Avanti André, prendi una sedia!"
"Eccomi Oscar!! Ma bada che non ti farò sconti!! Ih ih"
"Assolutamente! Voglio la soddisfazione di vederti perdere! ah ahah ... André, ora che ci penso non giochiamo a carte da almeno quindici anni!"
"Forse assieme....ma io ho giocato sovente qui!!!" rispondo sorridente. "Pensa se ci vedesse tuo padre!!! Ah si ah!"
Ho appena finito di ripulirmi i capelli, percorro il corridoio che mi porterà agli alloggi dei soldati, entro, rimango esterrefatto quando vedo il Oscar e gli altri giocare a carte, ridono felici, con tono basso sussurro: "Buona sera a tutti!"
"Buona sera Maggiore!"
"Poker!!! Ah ahahah!! Vi sto stracciando!"
Il nipote di Oscar, mi dice: "Victor, cosa fate lì impalato?! Su, unitevi a noi! Ma cercatevi una sedia decente, non vorremmo vedervi a terra!Ah ah ah ..."
"Ehm...si si grazie. Ma .... giocate a poker? Voi Madame?!!"
"Certo! Forse non avete mai visto una donna giocare a pockerGirodelle?"
"No....sinceramente no!!! Il poker è un gioco da uomini!! Beh certo, Voi fate solo cose da uomini!!"
Alle parole di Victor scoppiamo tutti a ridere.
Un soldato ribatte: "Maggiore, dopo aver conosciuto il nostro Comandante davvero credete che a questo mondo ci siano ancora mansioni femminili e maschili? Io ormai me ne sono fatto una ragione! Ah ahah ..."
"Beh.....credo che Madame sia il solo ufficiale donna che ci sia in tutta Europa!!"
Alain ribatte: "In tutta l'Europa?! Io direi al mondo! Sono sicuro che al mondo non esista un altro diavolo biondo! ... Ops ... no .. mi è scappato! Ehmm ... scusatemi Comandante!"
"Prego Alain...tanto lo so come mi chiami! Ah....dimenticavo....ho visto il foglio del tuo congedo, firmato da Bouillè....è nel mio ufficio!"
"Davvero! Era ora!" Gerard dopo aver tirato l'ennesima carta ribatte: "Ma se sono giorni che lavori presso il palazzo del vecchio ... emm ... del Generale..."
"Si si certo però....adesso sono più tranquillo!!! Sono un uomo libero!! Aahhhh!!! Niente più ronde notturne!!!"
"Ne sei certo Alain? Come attendente di mio padre potrebbe capitarti anche di peggio!!! Ah Ahah"
"Accetto il rischio. E poi sono sicuro che prima o poi anche Vostro padre chiederà il congedo, visto gli anni."
"Chissà Alain....chissà!!!"
Un omone mi guarda e dice: "Allora Maggiore, Vi unite a noi?"
"Beh....credo che il vostro comandante vi stia già stracciando!! Non vorrei infierire oltre!!! Tra poco perderete anche le mutande!!!"
"Ah ahahah ..."
 


Puglia, Teatro Petruzzelli di Bari.


Risultato immagine per teatro petruzzelli bari
 
Maria Antonietta:“Oh Romeo … Romeo … perché sei tu Romeo?! Rinnega tuo padre … Ricusa il tuo casato! … Oh se proprio non vuoi giurarmi amore, ed io non sarò più una capuleti …”
Fersen: “Chiamami solo amore e sarò ribattezzato…”
 
Terry: “Aizram, si è fatto tardi! Dobbiamo catapultare tutti al Petruzzelli di Bari.”
Aizram: “Si, hai ragione Terry, adesso apro il dropbox ….”
 
Fersen “Ahhh Giulietta … ma cosa succede?!”
Maria Antonietta:“Mio Romeo … ci troviamo in un altro teatro, ma dove?”
Fersen: “Non lo so ma indossiamo altri abiti e voi avete il viso tinto di scuro!”
Maria Antonietta: “Ops … Hans ma indossiamo i costumi dell’Otello!”
Fersen: “Antonietta, questa è opera delle Arpie!”
Maria Antonietta:“Hans … vuol dire che reciteremo l’Otello di William Shakespear …..”
Fersen: “Oh Antonietta … per Voi sono disposto a fare qualsiasi cosa, anche impersonare Otello!”
 
 
Fine rappresentazione.
 
Carolina: “Generà, debbo ammettere che mia sorella è na brava attrice! … Ahhh se solo si fosse occupata nu poco di più di polita con lu povero Giggino! Vabbuò … meglio lassà sta!” (Va bene, meglio lasciare stare)
Generale: “Maestà, avete notato che ci troviamo in un altro teatro?”
Carolina: “Ohh Generà, è inutile che ci scomponiamo, tanto le Arpie ci portano dove vogliono.”
Marguerite: “L’imperatrice ha ragione, è inutile chiedere tanto le Autrici ci daranno ragguagli circa questo posto!”
 
Joséphine: “Charles, che ne diresti di fare un giro per i loggioni?”
Charles: “Ottima idea Joséphine! … Su … dammi la mano, andiamo!”
Joséphine: “Oh Charles, ti adoro!”
Charles: “Anch’Io mia cara!”
 
Terry:“Aizram, quei due dove stanno andando?”
Aizram: “Ti riferisci a Jo e suo marito?”
Terry:“Esatto!”
Aizram: “Dove vuoi che vadano?! A imboscarsi in qualche loggione naturalmente!”
Oscar: “Terry, Aizram …”
Terry:“Dicci Oscar!”
Oscar:“Ma dove siamo?”
Terry:“Dimmi, forse non ti piace questo teatro?”
André: “Si si è molto bello ma voglio sapere dove ci avete portato!”
Aizram: “Siamo in Puglia, al Petruzzelli di Bari.”
André: “Oscar guarda! E’ magnifico!”
Oscar: “Si si André … è molto bello!”
Risultato immagine per teatro petruzzelli bari
André: “Autrici, permettete se  mia moglie ed io  ci aggiriamo per il teatro?”
Aizram: “Dopo, dopo André adesso dobbiamo raggiungere gli altri che ci stanno aspettando per i commenti del capitolo precedente. Su, andiamo!”
 
Katia: “Oscar, André Complimenti! E così siete riusciti a far arrestare quell'uomo?!”
Agrifoglio: “Siii! Il Conte di Nichelino è finito in gattabuia. Gli sta bene, non vale un nichelino! Ah ahah …”
Lupen: “Il conte di Nichelino è stato messo fuori gioco, dopo tre settimane di carcere dovrà ritornare in Italia e dire addio al duello con Armand !
Oscar: “Madames, non potevamo fare altrimenti, dovevamo salvare lo zio Armand da quell’uomo.”
Cleo Rozenfeld: “Nichelino …”
Nichelino: “Dite madame! Oh ma che graziosa dama!”
Cleo Rozenfeld:“Non dire sciocchezze! Zitto Nichelino! … Ti do del tu perchè mi sei antipatico.”
Nichelino: “Ma cosa ho fatto di tanto grave per meritare il vostro disappunto?”
Cleo Rozenfeld:“E me lo chiedi?  I soldati ti hanno messo agli arresti e ti rimpatrieranno in Italia, ben ti sta. Peccato che un personaggio tanto antipatico sia italiano.”
Nichelino: “Oh ma voi invece … siete molto ma molto simpatica!”
Cleo Rozenfeld:“Cosa fai?!! Il cascamorto anche con me?”
Nichelino: “Io ?! No no …”
Terry: “Nichelino, sta zitto se non vuoi fare una brutta fine anche nel siparietto.”
Nichelino: “Gulp .. agli ordini Autrice!”
Katia: “Siete stati fantastici! E anche tu Carolina sei stata magnifica, brava!
Carolina: “Io? Che aggio fatto?”(ho fatto)
Katia: “Come cos’hai fatto?! Toglierai la Polignac dai piedi!”
Carolina: “Umm … Non ci vorrà molto, basterà declassare gli incarichi della sua famiglia! Ih ih …”
Monica: “E vai Carolina!!”
Carolina: “Uèpiccirrè! So sicura che mi date ragione! Um... leggerete delle belle!”
Monica: “Sicuramente Maestà!”
Lupen: “Carolina complimenti! Hai messo a posto la Contessa di Polignac: brava! Sono d'accordo con te, fai bene a proteggere sua sorella!”
Carolina: “Mia sorella è immatura. La farà rinsavire, parola di Maria Carolina regina e moglie de lupourc delle due Sicilie.”
Lupen: “Che simpatica che sei!”
Carolina: “Oh grazie piccirè!”
Agrifoglio:“Carolina vuoi davvero ridurre gli incarichi e le entrate del marito della Polignac?”
Carolina: ““Ma vi pare che io abbia la faccia di chi scherza?! Certo che si.”
Agrifoglio: “ Bravissima! Hai chiesto anche l'aiuto di Fersen. Perché questi, poi, dovrebbe prestarsi, visto che l’hai pure trattato male?”
Carolina: ““Perché si. Altrimenti gli azzoppo anche l’altro piede.”
Fersen: “Oh no, per amor del cielo!”
Carolina: “ “Che strano ommo(uomo) e pensare ca jè nu soldato dei dragoni!”
Elektra: “Imperatrice Carolina se ci foste stata voi a Versailles, la Francia, forse non avrebbe passato un brutto momento, e, magari i francesi non avrebbero fatto la rivoluzione. Vi sto parlando di un avvenimento che avverrà tra 8 mesi. In questi capitoli siete ancora nel 1788, mentre la rivoluzione francese comincerà il 14-7-1789 con la presa della Bastiglia e, andrà avanti per anni, purtroppo.”
Carolina: “Tigre, ogni regno ha i suoi problemi. Per esempio il mio ha un grosso problema: è governato da Ferdinando che è un incapace. Sapete come lo chiamano i suoi sudditi?”
Elektra:“Come?”
Carolina: “U re lazzarone. L’unica cosa che sa fare bene, è correre dietro le gonnelle e stare in cucino per ore ed ore e come se non bastasse si veste da lazzarone e va giocare a carte con i guappi. Avite (avete) capito che razza di re che ha Napoli? In Francia ci sarà la rivoluzione ma qualche anno più tardi anche noi dovremo scappare, perché Napoleone caccerà i Borboni. Avite (avete) capito adesso?”
Elektra:“umm … si .. si …”
Lupen: “ E ... voi ... Generale  che fine avete fatto ? In questo capitolo non vi ho visto ... Però...si è  sentita la vostra mancanza!!!”
Elekyra: “VeroGenerale ma dove siete finito? non vi abbiamo nè visto né sentito.”
Cleo Rozenfel: “Quando ho finito di leggere il capitolo, il mio pensiero è andato immediatamente a  voi G enerale, ma cosa è successo? In questo capitolo siete latitante, immagino che sia tutta colpa delle arpie?!”
Generale: “Certo che è colpa di quelle due! Ma vi assicuro che mi rifarò nel prossimo capitolo.
Monica: “Generale, non ho sentito la vostra mancanza in questo capitolo, ne quella della cornacchia gufo ma ci siamo divertiti lo stesso prima con la rissa nel bordello, poi con la regina Carolina.”
Carolina: “Uè madame... e non avite (avete) visto ancora niente!!! Ih ih ... avete visto che mi sono  cimentata a danzare con Giggino? Ih ih … E le malelingue si sono messe subito all’opera!”
Luigi: “Carolina, che parlino! Come hai detto nel capitolo: a corte non sanno altro che parlare!”
Carolina: “Bravo Giggetto! Ih ih …”
MarwaJafar: “Thanks for the new chapter, excited to read… And hopeyourproblems are resolved.”
Terry: “Oh Please!”
Aizram: “Terry hai capito cosa ha detto Marwa?”
Terry: “Tu?”
Aizram: “Lo sai che io ho studiato il francese non l’inglese.”
Terry: “Io invece a scuola ho studiato l’inglese ..”
Aizram: “Allora traduci!”
Terry: “Emm … vedi ormai sono passati più di 30 anni da quando non vado più a scuola … non ricordo molto bene, però ci ringrazia dei nuovi capitoli che abbiamo pubblicato, visto che abbiamo avuto qualche problema a pubblicare gli ultimi tre, ricordi?”
Aizram: “A si, ti riferisci al sito di Fanfiction…”
Terry: “Esatto!”
Generale: “Arpie, fate parlare me con la donzella!”
Terry: “Prego Generalone!”
Generale: “Madame Mawra, Immagino che abbiate appreso ciò che sta accadendo nella mia famiglia, spero che le Arpie si decidano a risolvere ogni cosa quanto prima.
MarwaJafar:“Oh yes …”
 
Terry: “Aizram, Mawara ha deto di si…”
Aizram: “Terry!! Non credi che l’abbia capito anch’io?”
Terry: “Ma non hai forse studiato il francese?!”
Aizram: “Terry sei davvero tremenda!”
Lupen:“Alain Gerard, certo che è stata dura per  due "broccoloni" come voi! Ih ih …”
Alain: “Noi broccoloni?!”
Lupen:“Si, si “broccoloni.” Ditemi com’è stato non poter usufruire dei servigi delle ragazze de bordello?”
Gerard: “Ih ih …”
Lupen:“Specialmente per te, Alain,  che sei  in astinenza da parecchio!! Mi avete fatto morire! Ih ih …”
Alain: “No, Madame! Qui se c’è qualcuno che sta morendo sono io, non Voi!”
Lupen:“Ma cosa hai capito? Io muoio per le risate!”
Alain: “Madame, quindi debbo dedurre che siete sadica?!”
Lupen:“Se divertirsi perché tu soffri a causa delle Arpie, allora si, sono tremendamente sadica! Ah ahah …”
Alain: “Ohhh… Gerard, la donzella è senza cuore.”
Gerard: “Coraggio Alain! Ih ih … Comunque credo che il broccolone sia solo tu, visto che a casa mi aspetta mia moglie sempre a braccia apetre! Ih ih …”
Alain: “Gerard!!!”
Tutti: “Ah ahah …”
Elektra: “Alain, quanto mi dispiace che devi stare in astinenza forzata, e, ti mandano sempre nei bordelli x cercare qualcuno.”
Cleo Rozenfeld: “ Tigre ha ragione! Alain, Gerard mi avete fatto morire dal ridere maèmai possibile che finiate sempre nei bordelli?”
Alain: “Sig … E’ il mio destino, cosa posso fare? E’ il mio lavoro e debbo eseguire gli ordini, altrimenti il diavolo biondo sarebbe capace di mettermi a spalare letame per tutta la vita.”
Elektra:“Si, però … Alain sei sei spasso, hai fatto le tue confidenze a madame, sul bel moro che è un vero MASCHIO che se la intende con il biondino! Ah ahah …”
Alain: “Ih ihih … Mi pare di aver detto solo la verità! Basta guardare il viso del diavolo biondo per capire che è una donna appagata!”
Gerard: “Sccc … Alain ma sei matto? Vuoi farti sentire dal Comandante?”
Alain: “Ohhh Gerad!! Beato André, io invece niente di niente ed è tutta colpa di quelle due! … A proposito, voglio parlare con loro. ARPIE!!!”
Terry: “Ehi Alain, cos’hai da urlare in questo modo?”
Alain: “Basta! Vi state accanendo contro di me…”
Armand: “Ma cosa dici Alain?!! Ed io? Anch’io sono nella tua stessa situazione!”
Aizram: “Ehi Armand, hai poco da lamentarti visto che Terry ed io non ti faremo duellare contro quel pagliaccio, quindi ZUT!”
Armand: “Ohh poveri noi!”
 
 
 
Aizram: “ Da ben 113 anni si staglia imponente in Corso Cavour, all’ingresso del quartiere Umbertino di Bari, con la sua facciata in stile tardo liberty dominata dall’inconfondibile color rosso amaranto e l’imponente cupola. Stiamo parlando del Teatro Petruzzelli, costruito nel 1903 dai fratelli Antonio e Onofrio Petruzzelli con l’aiuto del loro cognato: l’ingegner Messeni Nemagna.”
Generale: “Umm … quindi è un’opera  familiare?!”
Aizram: “Esatto Generale! Ci vollero 4 anni e un investimento di ben un milione e cinquecentomila lire per dare vita al politeama, fiore all’occhiello del cosiddetto “miglio dei teatri baresi” e  da allora divenuto uno dei simboli di Bari.”
Terry: “Però!”
Aizram: “Cosa c’è Terry?”
Terry:  “Mi ha impressionata la cifra: un milione e cinquecentomila lire. Praticamente settecentocinquanta euro. Come è svalutata la nostra moneta!”
Aizram: “Già … se teniamo conto che parliamo del milione e cinquecentomila lire nel lontanissimo 1903.””
Il Petruzzelli come è noto è sopravvissuto anche a un incendio doloso che lo ha costretto alla chiusura per 18 anni, dal 1991 al 2009….”
Armand: “Volete dire che hanno appiccato il fuoco a questa splendida opera?”
Aizram: “Purtroppo si, Armand!”
Armand: “Che scelleratezza!”
Aizram: “In effetti!  Ma oggi agli occhi dei baresi appare di nuovo in tutta la sua maestosità grazie a un’accurata opera di restauro. In occasione di una visita guidata organizzata dalla fondazione Petruzzelli siamo andati così a scoprire le bellezze del teatro, su cui spesso non ci si sofferma perché magari si è troppo presi dallo spettacolo che sta andando in scena.

Prima di entrare ci fermiamo però ad osservare l’esterno. La facciata si estende per quasi venti metri di ampiezza e l’edificio è articolato su due livelli, diviso nella parte centrale in due blocchi di colore: il bianco e rosso che sembrano richiamare lo stemma della città. La parte superiore presenta cinque finestre con balconi, tra le tre centrali si possono scorgere le nicchie con i busti di Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini e Vincenzo Bellini …”
Maria Antonietta:“Chi sarebbero costoro?”
Aizram: “Tre grandi musicisti italiani d’opera dell’800.”
Maria Antonietta:“Oh però sarebbe bellissimo ascoltarli! Autrici, ho un’idea!”
Terry: “Quale Maestà?
Maria Antonietta:“Ci fareste fare un bel viaggio nell’800? Mi piacerebbe ascoltare i musicisti di cui ci avete appena parlato. Sapete, sono un’appassionata di musica, non ha caso ho conosciuto la contessa di Polignac durante uno dei suoi concerti.”
Carolina: “Antoniè, ti prego non nominare quella donna!”
Maria Antonietta:“Ti prego Carolina!”
Carolina: “Ti prego un corno! Quella deve lasciare la corte di Francia, hai capito?”
Maria Antonietta:“Si si ma adesso stiamo parlando di Verdi, Rossini e Bellini! … Autrici, dai loro nomi immagino che fossero italiani?!”
Aizram: “Si, Maestà, erano italiani.”
Maria Antonietta:“Ma che bello! E ditemi Madamigella, qual è la prossima tappa?”
Aizram: “Il teatro Carignano di Torino.”
Generale: “Avete detto Torino?”
Aizram: “ “Si, Generale.”
Generale: “Ma io dico! E’ mai possibile che ci portate avanti e dietro come se fossimo delle missive? Ma non potete portarci nei dintorni e poi man mano scendere o salire?”
Aizram: “ “Oh Generale, possibile che dobbiate lamentarvi in continuazione? Su, avanti, si parte nuovamente per Torino.”
   
 
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