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Autore: Spensieratezza    20/07/2020    2 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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Era il 30 Dicembre e Al e James erano tornati per le vacanze, ma non a casa. Loro li aspettavano in campagna, in uno spiazzo erboso meraviglioso. Avevano preso una passaporta.
Quando Lily li vide, una grande gioia colorò le sue guance.
Avrebbe voluto abbracciarli, stringerli forte e farsi raccontare quello che era capitato durante le sedute, ma suo padre la precedette.
Lo fissò.

Ultimamente era un po' strano, passava tantissimo tempo con lo zio Ron, cosa che aveva fatto nascere in Lily svariate ipotesi.
Ma aveva anche una strana luce negli occhi, come se tutta la stanchezza degli anni passati, era andata via.
Una luce che non riusciva ad oscurarsi e adombrarsi neanche davanti lo tzunami che aveva colpito tutti loro.
 
Harry li fissò. Erano i suoi figli.
Il cuore cominciò ad accelerare all’ennesima potenza, gli occhi a lacrimare per l’emozione.

Tutte le notti che aveva speso, a passarle in bianco, erano lì davanti a lui e sorridevano.
Avevano il suo stesso sangue.
Paura, timore, disprezzo, amore, venerazione.
Tutti questi sentimenti provati per due persone, mischiati insieme in un connubio che voleva dire solo la stessa cosa.
SANGUE.
FAMIGLIA.
FIGLI.
Forse erano tre, ma volevano simboleggiare la stessa cosa.
All’improvviso quelle cose che non perdoni a qualcun altro, per i tuoi figli sei disposto a farlo.
“Al! Jamie!”
Andò subito ad abbracciarli, li strinse forte, ma loro restarono rigidi.

Una ventata di freddo lo travolse. La paura. L’inquietudine tornarono a fare loro da padrona.
Loro lo guardarono con un’occhiata colpevole e significativa.
“Scusaci.” Disse Al.
James non disse niente ma il suo sguardo valeva più di mille scuse.
Harry si sentì travolgere. Le gambe gli cedevano, forse sarebbe svenuto. Cos’era quella strana sensazione che sentiva? Perché i suoi figli non lo abbracciavano?
“Harry, io..
Harry?? No, no, no, era tutto sbagliato. Tutto. Perché suo figlio lo chiamava con il suo nome proprio? Perché non papà?
“Mi dispiace così tanto per quello che ti ho fatto.” Disse infine il biondo.

Harry annaspò, ebbe un giramento di testa e stette seriamente per cadere a terra.
“Harry!!!” Ginny stava per correre in suo aiuto ma inaspettatamente, sia Al che James lo sostennero.
 
Sorrise per l’ironia.
“Sapevo che mi avreste preso. L’avete sempre…fatto..”

I fratelli si guardarono. Ginny non sembrò aver fatto caso a quella frase.
Harry, mio dio, sdraiati. Hai avuto un quasi svenimento!”
Lily aveva assistito a quella scena impotente. Dentro di sé aveva capito che le loro vite stavano per cambiare.
Forse per sempre.
 
 
 
*

“Va meglio?” gli chiese Ginny, dandogli una salvietta bagnata.
Harry sospirò a sentire il sollievo.
“Scusatemi..io non so..cosa mi è preso.”
“Har…papà..è stata colpa mia..?” gli chiese AL colpevole.
“Non dire cretinate Al! È un calo di pressione, certo non che..come mi hai parlato non mi abbia colpito..”
“Al perché hai detto quelle cose a tuo padre? Perché ti dispiace? Cos’hai fatto?” chiese Ginny.
“Io..mi ricordo..

“Ricordi cosa??” chiese sempre Ginny.
“Tutto..no, non tutto..ma quasi..” disse e Harry sentiva di nuovo il respiro corto.
“Ricordo un’altra vita…cose che non si leggono sui libri..un’altra famiglia..altri affetti..altri amori..potete immaginare di CHI.” Disse il biondo.

“Magari..è soggezione..l’ipnosi..mischiata a qualche cosa che hai letto..” disse dolcemente Lily.

“No, Lily, no!! Non è così..so la differenza tra un sogno e un ricordo..va bene? No, ho proprio questi RICORDI..e non come se fossero i ricordi di qualcun altro..cioè prima era davvero così..ma ora..è come se fossi stato IO a viverli..e più passa il tempo e più sembra così..ricordo la SCUOLA..da un’altra angolazione..e i miei ricordi si mischiano a quelli di prima..mi capita anche durante il giorno..di pensare..che quando stavo dall’altra parte, mi sembrava così GRANDE..e invece prima pensavo che era così piccola..o di..gongolare..perchè ho potuto avere una panoramica di quello che fanno gli studenti, che non è dissimile da quello che immaginavo..e poi ricordo come sono diventato PRESIDE..mi sembra assurdo non esserlo ancora adesso..perchè i ricordi si confondono--.e poi ricordo la Mc Granitt..la nostra amicizia..ricordo TE..molto più piccolo.” Disse Albus guardando Harry.
Ginny si mise la mano sulla bocca.
“Tu..non stai mentendo..” disse Harry con stupore.
Al scosse la testa.

“Non l’ho mai fatto..con te. Magari non ti ho detto delle cose, ma non ti ho mai mentito. Mai.”
“Basta, smettila di dire queste cose! Harry, digli di smetterla!” disse Ginny.
“La verità è una cosa meravigliosa e terribile e per questo va trattata con cautela.” Sospirò Al
“Era una delle sue frasi preferite..” disse Harry e i suoi occhi cominciarono a lacrimare.

Al si avvicinò e gli asciugò le lacrime, poi gli diede un bacio sulla testa.
“Sei..davvero tu..?” gli chiese Harry tremante. Faceva fatica anche solo ad abbracciarlo.
“Sono stato almeno un buon figlio? Mi sono fatto perdonare per tutto quello che ti ho fatto?” gli chiese.

“Io..io non..” le sue braccia andarono a stringerlo. Tremava tutto e si aggrappava ad Al cercando di frenare i tremiti ma non riusciva.
Ginny davanti a loro, era una valle di lacrime. Silenziosa.
James si avvicinò a loro e disse con il sorriso negli occhi.
“Se fossi stato..vivo..a quell’epoca..ti avrei ucciso, sapendo che volevi dare il mio nome a uno dei tuoi figli..”
Harry lo guardò boccheggiando.

“E quando lo ero ancora, avrei tremato di indignazione. A sentirmi chiamare come LUI..” si guardò le mani. “Eppure..adesso..amo questo nome..e penso che è il più bel nome che potessi darmi.” Anche James stava piangendo.
Harry gattonando, si avvicinò a lui. Cercò di toccarlo ma non osava.
Piton era sempre così..se avesse osato abbracciarlo, chissà cosa avrebbe fatto..

“Puoi abbracciarmi se vuoi lo sai? Lo so che prima non..non avrei voluto..ma sai..Prima..non eri mio padre..”
E Harry lo fece. Ancora tremante, abbracciò suo figlio James. Gli mise una mano sulla testa, lo strinse a sé, ma tremò quando il figlio ricambiò.
Si staccò dopo un po', guardandolo ancora in soggezione.
I due ragazzi come sommersi da un sogno, guardarono anche la madre e la sorella.

Ginny aveva l’impressione che avrebbe voluto dissolversi nella terra.
“Mamma..siamo sempre noi..” disse Albus dolcemente.
Per un attimo,l’immagine di un paio di occhiali a mezzaluna, la tempestò.
Ma poi l’amore per i figli, ebbe la meglio e li abbracciò entrambi.
 
   
 
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