Telo da mare
Adorava andare a mare: sdraiarsi sulla spiaggia a prendere il sole, passeggiare sulla battigia a raccogliere conchiglie e nuotare verso il largo per poi tornare indietro.
Prima di tutto questo però c’era qualcosa che odiava davvero fare. Trovare il posto adatto sulla spiaggia libera, per poi piantare l’ombrellone e stendere il telo da mare. Insomma, perché non poteva essere ricca e andare in uno di quei meravigliosi e comodissimi lidi privati, prenotare un’ombrellone e una sdraio e godersi l’estate come le piaceva? Non incolpava certo il lavoro di suo padre o il suo modesto stipendio, ma era certa che un po’ di colpa ce l’aveva, visto che quasi sicuramente se qualche volta si fosse impegnato di più a mettere le mani su Kaito Kid, la ricompensa sarebbe stata cospicua.
Fortunatamente quel giorno a piantarle l’ombrellone c’era Kaito, ma rimaneva sempre il problema del telo da mare.
Ogni volta che cercava di stenderlo in un colpo solo, questo si gonfiava e adagiava sulla sabbia in modo diverso, piegandosi e facendola irritare sempre di più. All’ennesimo tentativo, dalla sua bocca uscì un ringhio nervoso e subito dopo, di fianco a lei una risata trattenuta.
«Che hai da ridere?!» disse con sguardo furente, rivolgendosi al ragazzo.
«Nulla, nulla… è solo che… Vuoi una mano?» si propose lui, prendendo gli altri due lembi del telo ed aiutandola così a tenderlo bene sulla spiaggia.
Dopodiché afferrò due piccoli sassi e li mise agli angoli.
«Ecco qui, così non si piega e la nostra principessa e contenta.» la prese ancora in giro lui, ricevendo un’altra occhiataccia di rimando.