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Autore: Vicarious10    20/07/2020    3 recensioni
"E venne un giorno, come nessun altro, in cui gli eroi più potenti della Terra si unirono contro una minaccia comune. Quello fu il giorno in cui nacquero gli Ultimates, per combattere quelle battaglie che nessun supereroe, da solo, avrebbe mai potuto affrontare"
Crossover tra: Sonic, W.i.t.c.h., OC ispirati ai personaggi Marvel, Teen Titans, Kim Possible e altri.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Ultimates
 

Prologo - Parte 3
Le guardiane del Metamondo
 

    
 
Come al solito, Will era in ritardo.
La ragazza dai capelli rossi si ritrovava a correre all’impazzata verso lo Sheffield Institute, mentre mangiava strada facendo un cornetto al cioccolato.
- Peggio di così, che può succedere? - pensò Will prima di varcare i cancelli della sua scuola.
 
Dopo la solita ramanzina da parte del professor Collins, che non era di certo il cantante dei Genesis, Will si sedette al suo banco, accanto a Taranee, la prima amica che aveva avuto da quando si era trasferita lì in città.
- Will? -
Taranee avviò il contatto telepatico con l’amica.
- Che c’è? - chiese Will.
- Dopo la scuola andiamo da Hay Lin al Silver Dragon, dobbiamo parlare -
- Parlare di cosa? -
- Dei portali, ieri è successo di nuovo -
 
Pare che la creatura sia uscita da un non meglio specificato fenomeno sovrannaturale, una specie di portale secondo gli esperti del paranormale. Fortunatamente, il supereroe Iron Man è intervenuto prontamente, sconfiggendo il mostro e salvando la giornata. A voi studio, seguiteci per gli aggiornamenti su.. -
- Okay, spegnilo Irma -
La ragazza dai capelli castani spense il televisore. Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin si erano ritrovate nello scantinato del Silver Dragon, il ristorante della nonna di Hay Lin, dopo l’estenuante giornata scolastica.
- Che cosa facciamo adesso? È chiaro che quel coso veniva da Meridian - cominciò Irma rompendo il silenzio.
- Non lo so - mormorò Will abbassando la testa.
La ragazza era stanca. Erano ormai passati due anni da quando lei e le sue amiche erano diventate le W.i.t.c.h. , le guardiane del Metamondo e della Terra. Non soltanto dovevano convivere con i problemi della loro età, come la scuola, la famiglia e il futuro, ma dovevano fare i conti con le minacce più disperate di Meridian e di altri mondi ancora sconosciuti. Era troppo per loro, soprattutto per la rossa.
- C’è una cosa che non capisco - cominciò Taranee - Se questi portali sono collegati a Meridian, allora il Cuore di Kandrakar non dovrebbe avvertirci della loro presenza qui? -
- Giusto - aggiunse Hay Lin - Come quando c’era la Muraglia -
- E se risalissero a noi!? - chiese preoccupata Cornelia.
Tutte la guardarono confuse.
- Se il governo o Iron Man risalisse a noi? Voglio dire, se scoprissero che forse siamo noi la causa di questi fenomeni, che succederebbe? -
- Non voglio nemmeno pensarci - disse Will preoccupata.
- Ragazze, io credo che non siamo noi la causa di questi portali - disse Taranee - Solo con il Cuore è possibile aprire e chiudere i portali, mentre questi sembrano agire di vita propria e Will ha il ciondolo sempre con sé -
- Allora che facciamo? - chiese Irma.
- Semplice, dobbiamo andare dall’Oracolo - rispose decisa Taranee.
Erano mesi ormai che non andavano alla Fortezza al Centro dell’Infinito. Da quando avevano sconfitto Nerissa, le cose sembrarono essere tornate alla normalità. Qualche volta gli capitava di affrontare le creature selvatiche che uscivano da questi nuovi e strani portali, ma più di questo non c’era niente di allarmante, non tanto da richiedere i consigli dell’Oracolo. Ora, però, era arrivato il momento di chiedere il suo aiuto.
Formato un cerchio, le guardiane attesero che Will aprisse il portale.
 
Finalmente, le cinque ragazze erano arrivate a destinazione, la Fortezza al Centro dell’Infinito, dimora dell’Oracolo e ultimo baluardo delle guardiane contro il male. Sede delle Spille che gli conferivano i loro fantastici poteri, l’immensa struttura si reggeva nel vuoto, circondata dal cielo infinito su cui non calava mai il Sole. Will e le sue amiche condividevano tanti ricordi in quel luogo, come il primo incontro con il famigerato Oracolo e la disperata battaglia contro il malefico Principe Phobos al massimo dei suoi poteri. Quando varcarono la soglia della grande sala, le guardiane trovarono la Congrega di Kandrakar ad attenderle.
- Benvenute, giovani guardiane -
A parlare fu proprio l’Oracolo, che si avvicinò a loro con il suo rassicurante sorriso.
Le ragazze si sentirono felici di essere lì con lui. Sapevano che per quanto fosse disperata la battaglia, avrebbero sempre trovato conforto in quel luogo.
- Oracolo! - cominciò Will - Siamo qui per.. -
- Lo so - fece l’uomo - Siete qui per quei misteriosi portali -
 
- Che significa che non hai idea di cosa stia succedendo!? - esclamò Cornelia stupefatta.
Ebbene si: l’origine di quei portali sfuggiva persino alla comprensione dell’onniscente Oracolo.
- Come vi ho spiegato - cominciò l’uomo - Questi portali non sono causati da nessuno dei manufatti di nostra conoscenza. Con la caduta della Muraglia per mano nostra, il velo tra i mondi è stato definitivamente distrutto, permettendo di nuovo di viaggiare tra i vari pianeti, ma qualcuno sta usando tutto ciò a proprio vantaggio, creando questi portali -
- Okay, a questo ci eravamo arrivate - disse Taranee - Ma chi? -
- Ho cercato di individuare la fonte di queste anomalie da mesi, ma qualcosa interferisce con i miei poteri. L’unica cosa che sono riuscito a capire è che la Terra è l’unico punto in cui si verificano questi fenomeni - rispose l’Oracolo.
- Quindi? Cosa possiamo fare? - chiese Irma.
- Il vostro compito ora è di assicurarvi che questi portali vengano chiusi - rispose il saggio - Prima che qualcuno si faccia male. Chiunque sia l’artefice di queste anomalie, sarà sicuramente.. -
Qualcosa di strano stava accadendo alle spalle dell’Oracolo e le ragazze se ne erano accorte. I membri della Congrega rimasero sbalorditi dalla presenza di quel portale che, inspiegabilmente, si era aperto al centro della grande sala. Dopo attimi di esitazione, qualcosa sembrò venire fuori da esso.
- Ma com’è possibile? - chiese l’Oracolo sbalordito - Non era previsto che qualcuno arrivasse qui dopo voi -
Dieci mostri dalle sembianze umane uscirono fuori dal portale, causando lo sgomento in tutti i presenti. Avevano grandi ali di pipistrello, la pelle nera e impugnavano lance affilate. I loro occhi rosso sangue non promettevano niente di buono.
Will e le sue amiche si lanciarono vari sguardi. Dopo settimane di inattività, era tornato il momento di trasformarsi.
- Guardiane, unitevi! - esclamò la ragazza dai capelli rossi dopo aver tirato fuori il ciondolo magico.
In uno spettacolo di luci durato qualche millisecondo, le famigerate W.i.t.c.h. erano pronte al combattimento.
- In nome di Blackheart, uccideteli tutti! - urlò uno dei mostri prima di lanciarsi all’attacco.
L’intera congrega scappò via per mettersi al riparo, mentre l’Oracolo sgranò gli occhi per lo stupore. Blackheart: forse cominciava a capire cosa stava succedendo sulla Terra.
Taranee e Will cominciarono a lanciare rispettivamente sfere di fuoco e di elettricità, mentre Hay Lin e Irma si assicurarono che la Congrega fosse al sicuro. Cornelia, non essendoci terreno sotto i suoi piedi, staccò dei blocchi di marmo dalle parenti con i suoi poteri telecinetici e li lanciò contro gli avversari. Questi riuscirono con abilità ad evitare i colpi, avvicinandosi alle guardiane quel tanto che bastava per cercare di trafiggerle con le proprie lance. Le ragazze evitarono i colpi, volando più in alto rispetto ai loro avversari. Comunicando telepaticamente, Will suggerì alle altre una nuova strategia di attacco. Hay Lin cominciò a roteare su sé stessa, creando un tornado, mentre Irma lanciò un potente getto d’acqua contro il gruppo di avversari, facendoli stramazzare al suolo. Una volta a terra, Taranee li rinchiuse in un cerchio di fuoco. Il tornado creato dalla ragazza asiatica li raggiunse, travolgendoli, mentre Will lanciò una serie di scariche elettriche che li colpì in pieno.
I mostri caddero a terra, senza sensi. Quando le guardiane si avvicinarono per osservarli meglio, i loro corpi scomparvero in una nuvola di fumo nero, lasciando i presenti senza risposte.
- Che diavolo erano quelli!? - chiese Irma confusa.
- Non lo so - rispose Taranee.
- Chiunque fossero, la prossima volta ci penseranno due volte prima di attaccarci - commentò Cornelia.
- Un’altra vittoria per le impareggiabili W.i.t.c.h.! - esclamò Hay Lin piena di gioia.
- Questo era solo un avvertimento -
Dopo qualche attimo di silenzio, l’Oracolo si avvicinò alle ragazze e parlò.
- Quelli erano i soldati di Blackheart. Erano qui per mettervi alla prova -
- Chi è Blackheart? - chiese Will.
- Si tratta di un potentissimo mago, una creatura nata dal caos che le precedenti guardiane hanno combattuto tanti anni fa. Furono i regnanti di Meridian, con i loro immensi poteri a rinchiuderlo nell’angolo più remoto dell’universo - cominciò a spiegare l’Oracolo - Ora capisco perché i miei poteri non funzionavano. Era lui che faceva interferenza -
- Cosa vuole da noi? È lui che sta aprendo quei portali? -
- Io.. non lo so - ammise sconfitto l’antico saggio.
 
Blackheart.
Era questo il nome del loro nuovo nemico. Un’antica creatura, chissà quanto potente, pronta a portare distruzione nella sua casa, nel suo pianeta. Will si sentì mancare al solo pensiero.
- Vandom! - urlò una voce alle sue spalle - Torna a lavoro! -
- Subito, capo -
I suoi pensieri erano stati interrotti dalla confusione del suo nuovo lavoro part time. A diciotto anni appena compiuti, era arrivato il momento di imparare cosa significasse la fatica e la retribuzione, almeno secondo sua madre Elizabeth. Lavorava come cameriera in uno dei ristoranti più lussuosi della città, il Paradise, che per lei era un vero e proprio inferno. La paga era abbastanza buona, ma tutto quel trambusto non la aiutava di certo a prendersi una pausa dalla sua vita da supereroina. Anche le altre avevano trovato un impiego come lei, ma non aveva la minima idea di dove trovasse tutta quella forza per combattere creature magiche il giorno e fare la schiava in un ristorante fino a sera tardi.
Will uscì dalla grande cucina per poi attraversare il salone con tutti i tavoli ornati di tutto punto. Quel giorno era pieno di gente, molto più rispetto al solito.
- Buonasera, signori. Siete pronti per ordinare? - fece Will arrivata ad un tavolo occupato da una giovane e ricca coppia di neo sposi.
Mentre prendeva il taccuino per segnare le ordinazioni, Will notò con la coda dell’occhio che qualcuno aveva appena varcato l’entrata del ristorante. Immediatamente, tutti i presenti si girarono verso i nuovi arrivati. La ragazza dai capelli rossi ci mise un po’ per riconoscerlo. Dopotutto, chi non conosceva il più giovane miliardario della storia?
Chris Thorndyke era accompagnato da due bellissime ragazze, probabilmente delle modelle, e da due robuste guardie del corpo. Tutto sorridente nel suo smoking nero, lanciava saluti a tutti i presenti. Persino la coppia a cui Will stava prendendo le ordinazioni si alzò per andargli a chiedere un autografo.
- Sei un mito, Iron Man! - esclamò uno dei clienti.
Will non sapeva se essere infastidita o stupefatta dalla presenza di quel ragazzo. Abbassò lo sguardo come se niente fosse e ritornò a lavoro.
 
Il turno di lavoro di Will era finito da qualche decina di minuti.
Seduta sulle grandi scale all’entrata del ristorante, Will aspettava che sua madre venisse a prenderla in macchina, probabilmente accompagnata dal professor Collins, che per sua sfortuna non aveva inciso la colonna sonora di Tarzan. Era stanca, provata e affamata. Non vedeva l’ora di buttarsi nel letto e dormire per almeno 2000 anni. Fortunatamente, il giorno dopo era sabato e sarebbe potuta rimanere a casa a rilassarsi, a meno che non fosse scoppiata un’altra apocalisse. Erano mesi che WIll sentiva di non farcela più. La vita da guardiana, la vita da newyorkese, sua madre e la scuola erano una costante fonte di stress e paranoia. A volte, si svegliava nel cuore della notte in preda agli incubi e non riusciva a respirare. Stava pensando di andare da uno psicologo per parlare dei suoi problemi, ma cosa mai avrebbe potuto dirgli? Di certo, non poteva parlargli della sua doppia identità.
L’unica cosa che la faceva stare bene, oltre alla presenza e all’appoggio delle sue amiche, era Matt Olsen, il suo fidanzato. Si erano visti il giorno precedente, scambiandosi qualche parola di conforto e un bacio fugace. Voleva avere più tempo da dedicargli, ma entrambi aveva così poco tempo a disposizione.. per non parlare dei loro rispettivi obblighi come supereroi. Lentamente, Will Vandom si sentì schiacciata dal peso del mondo.
- Scusami -
Una voce alle sue spalle ruppe il filo dei suoi pensieri negativi. Will trasalì e si girò.
- Non è che avresti da accendere? - chiese Chris reggendo una sigaretta tra le dita.
Will sgranò gli occhi, stupita. Non aveva mai parlato con una celebrità, almeno non di quel livello.
- Mi dispiace, non fumo - rispose la ragazza.
- Peccato.. - commentò Chris rimettendo la sigaretta nel pacchetto.
Dopo un attimo di esitazione, Will ritornò a suoi pensieri, imbarazzata.
- Aspetti qualcuno? - chiese il ragazzo.
- Si.. cioè.. aspetto mia madre per tornare a casa -
- Posso farti compagnia? -
Will si stupì di quella domanda.
- C.. certo -
Chris si sedette accanto alla ragazza. Will si chiese come mai il ragazzo non era dentro il locale in compagnia di quelle modelle mozzafiato.
- Piacere di conoscerti - fece Chris.
- Piacere mio, io sono Will -
- Piacere, Will. È da molto che lavori qui?- chiese il ragazzo.
- Da due mesi.. -
Rimasero in silenzio per qualche secondo, guardando il via vai delle macchine.
- Come mai è uscito fuori? Si stava annoiando? - chiese Will.
- In realtà, si. E ti prego, dammi del tu - rispose Chris sorridendo.
- Okay, Chris. E preferisci la compagnia di una sconosciuta a quella di due modelle di Victoria’s Secrets? -
- Decisamente. Gli sconosciuti mi danno molte più emozioni, fidati! - disse il ragazzo.
La ragazza sorrise. Per qualche strana ragione, si stava trovando bene.
- Ti capisco.. -
I due rimasero a parlare per un po’, del più e del meno. Principalmente, Will gli parlò della sua vita a scuola, in casa e delle sue amiche. Si stupì di quanto si stava aprendo in quei pochi minuti, nonostante tralasciasse determinati dettagli.
- Però, Will - cominciò Chris - Hai una vita bella piena! -
- Mai quanto te.. Iron Man -
Will rimase sorpresa di aver punzecchiato in quel modo il ragazzo. Per un attimo, si sentì di essere stata inopportuna e di aver rovinato quel momento.
- Touché - rispose Chris, rassicurando Will - Ma la vita del riccone non è bella quanto quella di una persona normale -
- Le persone normali non vanno in giro con armature sofisticate addosso - disse Will.
- Si, ma le persone normali non hanno bisogno di circondarsi di idioti per fare bella impressione agli altri -
D’un tratto, Will sembrò capire il perché di quella conversazione. Nonostante le apparenze, anche il famoso Chris Thorndyke, l’ex bambino prodigio più amato del pianeta si sentiva schiacciato dal peso del mondo.
- Senti.. posso farti una domanda? - chiese Will.
- Certo -
- Ma voglio che tu mi risponda sinceramente -
Il ragazzo annuì, visibilmente incuriosito da quella richiesta.
- Come fai? - chiese la ragazza dopo un attimo di esitazione - Come fai a gestire tutto questo? Non vorresti scappare via? -
Chris rivolse lo sguardo dalla ragazza alla strada. Sembrava guardare un punto preciso di fronte a sé. Will distolse lo sguardo; sentiva di aver chiesto troppo.
- Vedi - cominciò Chris - Quando ero piccolo, conobbi delle “persone” fantastiche con dei poteri eccezionali. Uno di loro andava più veloce del suono, un altro invece poteva spaccare una montagna a suon di pugni, oppure un altro ancora riusciva a risolvere equazioni complicate in meno di un secondo. Furono loro ad ispirarmi a diventare quello che sono oggi, nonostante tutti i miei difetti. Quando uscirono dalla mia vita, sentii di aver perso un pezzo di me. È per questo che volevo essere un eroe, per aiutare chi ne aveva bisogno proprio come loro hanno fatto con me. Per risponderti, non so come faccio, in realtà forse nemmeno ci riesco. Ma devo farlo -
- Perché? - chiese Will.
- Perché se non lo facessi, qualcuno ne soffrirebbe -
Will si sentì strana. In qualche modo, sentiva che lo stress accumulato era sparito.
- E poi ci sono i soldi, quelli aiutano! - aggiunse Chris sarcastico.
La ragazza rise di gusto. Con la coda dell’occhio, Will vide la macchina di sua madre arrivare.
- Beh.. ora devo andare.. - disse la rossa alzandosi.
Chris si alzò con lei, pronto a ritornare dentro il locale.
- Vorrei ringraziarti, non sai quanto mi hai aiutato - fece Will.
- In realtà, sono io che devo ringraziarti. È stato bello - rispose il ragazzo.
Will e Chris rimasero qualche secondo in silenzio, un po’ in imbarazzo.
- Addio.. Iron Man - disse Will prima di allontanarsi.
- Arrivederci.. Will - rispose Chris.
La ragazza sorrise. Quando entrò in macchina, sua madre la guardò a bocca aperta.
- Ma quello.. quello era Chris Thorndyke! - esclamò.
- Lascia perdere, mamma - disse Will.
La ragazza sorrideva ancora. Diede un’occhiata fugace allo specchietto retrovisore, notando che Chris era ancora lì a guardarla. Distolse lo sguardo imbarazzata e, per quanto gli sembrasse strano, riconobbe di aver passato un piacevole momento.
Chris osservò la macchina andarsene via. Il ragazzo sorrise, voltandosi per ritornare nel ristorante.
Dovette ammettere con gioia che non aveva mai incontrato una ragazza così affascinante come Will, ma forse era la sua parte eccentrica a parlare.
 
 
 
Note dell’autore
Ed eccoci qui, con la terza e ultima parte del prologo! Ho un annuncio per voi: il prossimo capitolo di Team Dark - Anno Uno uscirà nel fine settimana. Questo ritardo è dovuto alla riscrittura di alcune parti che ho trovato poco convincenti, e non me la sentivo di pubblicare qualcosa che non mi convincesse. Ci vediamo lunedì prossimo con il primo capitolo ufficiale di The Ultimates!
Alla prossima!
  
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