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Autore: Tenru Dragon    21/07/2020    0 recensioni
-Sei diversa, speciale, non dimenticarlo, promettimelo- dice lei con un filo di voce
-Te lo prometto mamma- le rispondo abbracciandola forte per l'ultima volta.
Da quel giorno sono passati 6 anni, Elinor ha mantenuto la sua promessa, non ha dimenticato, ma ha comunque perso se stessa.
Elinor è la prova che anche tra due persone completamente diverse che in principio dovevano odiarsi, può nascere l'amore.
Dopo essere rimasta in orfanotrofio per sei anni dopo la morte della madre, Elinor decide di cambiare il suo stile di vita per tenersi al sicuro, cominciando col cercare Farkas, un vecchio amico del padre, trovando invece colui che le farà ritrovare sé stessa.
Storia già conclusa e pubblicata sul mio account di wattpad: Elenhemmingsirwin
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Malachia passò i giorni seguenti alla mia scomparsa a maledire tutto e tutti, aiutava con la ricostruzione del villaggio ma non partecipava a nessuna conversazione, dopo aver visto la madre l'ha ignorata completamente e ogni sera si allontana dal branco per stare solo e pregare, lo vedo e lo sentio dall'alto, ogni parola di rabbia o amore, e questo si ripete ogni sera, alla stessa ora, nello stesso posto.

Ma lui non è l'unico che mi parla, anche Julia, Eric, Yelena e tutti gli altri, perfino Kana che, nonostante fosse occupata a curare e controllare i bambini che le streghe avevano catturato, trovava sempre il tempo per pregare per il figlio o per me.

-Elinor, stai ancora guardando i terrestri?- chiese la Dea avvicinandomisi, ero sdraiata a pancia in giù sul pavimento trasparente della mia camera e al di sotto di me si poteva vedere benissimo tutto il villaggio, c'era Julia col pancione che camminava verso Sam e gli sorrideva triste per poi spostare lo sguardo su Malachia, c'era la piccola Livia che giocava con Ed, Maya e Alex e c'era Yelena che parlava con Omar e mia madre.

-Direi di sì- disse rispondendosi da sola, con un gesto della mano fece sparire il villaggio e io mi alzai indispettita

-Perché l'hai fatto?!-

-Prima li dimentichi, meno soffrirai-

-Io non ho intenzione di dimenticarli, vederli è tutto ciò che posso fare, ti prego non impedirmelo- domandai disperata

-Io potrei far smettere il tuo dolore se solo me ne dessi la possibilità, non capisco perché continui a voler ricordare se questo ti fa solo soffrire -

-Se li dimentico il dolore sparirà, ne sono sicura, ma in me rimarrà il vuoto che provo per averli persi e niente di ciò che farai potrà cambiarlo, anche se col passare del tempo me li scorderò il vuoto rimarrà per sempre- le diedi le spalle e mi asciugai le lacrime

-Se sapevi che sarebbe andata così, che li avresti lasciati, perché hai accettato l'accordo?- mi domanda triste pensando all'accordo fatto per salvarli

-Volevo proteggerli e se questo avrebbe significato perderli avrei corso ogni rischio, loro sono tutto per me- spiego

-E io...cosa sono per te?- in quei giorni avevamo passato molto tempo insieme, lei mi accarezzava i capelli o mi leggeva dei libri, mi faceva sentire amata e in un certo senso l'amavo a mia volta, ma quella non ero io, sentivo in me la presenza di Ada, i suoi desideri e ogni tanto anche i suoi pensieri, più il tempo passava più in mente mi venivano dei vecchi ricordi che non mi appartenevano e piano piano stavo dimenticando parti della mia vita di quando ero piccola, come per lasciare spazio ai suoi.

-Tu...sei la madre di Ada, come lei non posso fare altro che amarti- rispondo

-Ma...- continua lei

-Non sono tua figlia- dico semplicemente –Ho passato la vita a piangere una madre come tu hai pianto una figlia, se mi avessi proposto di stare con te quando ancora ero sola e mi avessi detto che avrei dimenticato tutto avrei accettato senza battere ciglia, ma sono cambiata, ho conosciuto Malachia e molte altre persone che ora sono la mia famiglia, ho ritrovato mia madre e ho fatto amicizia con ragazze che hanno sofferto come me, non voglio dimenticarli ma più i giorni passano più i particolari dei loro volti sbiadiscono e se tu mi impedisci di vederli non so cosa farei, senza di loro io non sono più io- finisco piangendo, le lacrime rigano anche le sue guance e mi si avvicina per abbracciarmi, io ricambio e appoggio il viso sulla sua spalla.

-Ti ho osservata in questi anni, Elinor- dice staccandosi e asciugandomi una lacrima dalla guancia –Sei passata dall'essere spaventata e sola, all'essere coraggiosa e piena di amici, devo ammettere che non appena sei nata ho capito subito che saresti stata tu e devo anche dire che in principio pensavo non saresti stata adatta a essere la dominatrice di tutto, ma vedendoti ora, come loro ti hanno fatta diventare, sono fiera che Ada abbia scelto te-

-Mi ha scelta?- chiedo confusa

-Sì, così come le sue figlie hanno scelto le tue amiche come dominatrici, avevano un qualcosa di speciale che le avrebbe rese uniche e per questo sono ciò che sono, avete una scintilla che solo loro possono vedere e che ha fatto in modo di attirare la loro attenzione-

-Vuoi dire che Yelena, Abasi, Liv e mia madre, rimarranno per sempre le dominatrici?-

-Rimarranno la loro incarnazione ma il loro potere è passato a te, voi siete collegate-

-E il potere che mi hanno donato, non posso restituirglielo?-

-Una volta unito non si può spezzare, è come una torta, una volta preparata mischiando gli ingredienti non puoi toglierne uno-

-Ma posso cederlo tutto?- domando speranzosa

-Questo costringerebbe un'altra a rimanere qui-

-Non è un no- dico osservandola con sempre maggior gioia -Ada mi ha scelta perché sapeva che avrei usato il potere per fare la cosa giusta, ma dato che chi ha questo potere può vivere solo qui anche darlo alla persona sbagliata non cambierebbe niente- spiego –Prima o poi io smetterò di essere Elinor, più il tempo passa più molti dei miei ricordi vengono sostituiti, ma se qualcun altro prendesse il mio posto io tornerei alla mia vita-

-Penso possa funzionare ma i tuoi ricordi che stanno cambiando non torneranno indietro, resteresti collegata a Ada e terresti comunque in te una piccola parte di lei collegandoti a colei che prenderà il tuo posto, potreste avere un collegamento mentale o percepire alcune emozioni che sono dell'altra, chi lo accetterebbe?-

-Conosco qualcuno che farebbe di tutto per il potere, se mi dai la possibilità di vederla...- non finisco la domanda che lei mi abbraccia nuovamente –Nonostante tu non sia effettivamente mia figlia, sento come se lo fossi, e se lasciarti andare vuol dire essere felice farò tutto il necessario, vai e fai un patto di sangue con la sostituta poi trasportala qui e io farò in modo di trasferire il potere- si stacca e mi sorride con ancora gli occhi lucidi

-Grazie- dico e in pochi secondi mi ritrovo davanti ad un volto fin troppo familiare

-Maledetta! Sei venuta a prenderti gioco di me!- dice cercando di raggiungermi, è legata alla parete di una cella con delle catene create dalle streghe che impediscono l'uso della magia a coloro che le indossano

-No, sono venuta a proporti un accordo- spiego mettendomi alla sua altezza

-Perché mai dovrei accettare un accordo da te?- mi domanda ridendo

-Perché otterrai quello che hai sempre desiderato, il potere- dico

-Tutto il potere?- mi domanda sgranando gli occhi –Accetto-

-Non vuoi sentire le condizioni?- domando

-No, a qualsiasi costo, voglio avere tutto il potere, solo per me, sarò la più forte del mondo- ride maligna

-Bene- dico ferendomi la mano per poi fare lo stesso alla sua –Qui e ora, davanti alla Dea, Medea giura di stare alle condizioni stabilite per ottenere il potere della reincarnazione di Ada- ci stringiamo la mano e pochi secondi dopo io e lei ci ritroviamo una accanto all'altra di fronte alla Dea Luna.

 

  
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