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Autore: Emeraldas2112    22/07/2020    0 recensioni
Il cambiamento è ineludibile, tutti siamo destinati a nascere, crescere e morire; ogni creatura è connessa l’una con l’altra, in un delicato equilibrio che perdura nel flusso del tempo. Così ad ogni giorno segue sempre la notte, e ad ogni notte un nuovo giorno.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
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Cos'è l'amore?




25 Settembre
 
 
Era passata una settimana dall’inizio della scuola ed Anna era oberata di compiti, il più impegnativo era stato dato dalla Prof. Zema di Arte figurativa -disegnate il volto dell’amore- così aveva detto, mancavano 2 giorni alla consegna ed Anna non aveva fatto nulla. Era rimasta li pomeriggi interi a fissare la tela bianca senza trovare nessuna idea, appena le sembrava di averne trovata una interessante finiva per cestinarla.
 -Cosa posso saperne io dell’amore? Non ho mai pensato ai ragazzi se non per disegnarli…- tutto il suo mondo girava intorno alla creatività.
-frequentare qualcuno, abbracciarsi, baciarsi… no non fa per me- Si imbarazzò al pensarci, e le sue guance si colorarono di rosa. -Non posso pensare ai ragazzi, ho un sogno da realizzare e mi impegnerò al massimo ! Dunque… mmm…potrei rappresentare i nonni, il loro è un amore romantico d’altri tempi, oppure potrei rappresentare l’amore per gli animali, uff non so, farò degli schizzi e poi deciderò…- . La ragazza continuò a disegnare finché la madre non venne ad avvisarla che la cena era in tavola. Elisa era una donna molto bella, non dimostrava i suoi anni, era sempre curata ed elegante, anche in casa; fisicamente  la figlia Aurora le somigliava  molto, ma caratterialmente Elisa ed Anna erano due spiriti affini . Spesso madre e figlia passavano le serate a parlare di tutto e a dipingere, purtroppo Elisa non era riuscita a completare gli studi di architettura poiché era rimasta incinta, ma non si era mai pentita di aver scelto la famiglia alla carriera. Si era accontentata di lavorare come segretaria in uno studio di architetti, dove poteva comunque respirare l’odore magico della carta…
-Tesoro la cena è pronta, ho fatto il pollo con le patate al rosmarino…._- Elisa parlò ma la figlia non riusciva a sentirla, era immersa nel suo schizzo, la sua era una passione assoluta… - Anna ? la cena si fredda…andiamo, continuerai dopo- disse Elisa dolcemente – Si mamma, arrivo subito, ma ascoltami un attimo…secondo te cosa è il volto dell’ amore ?- la madre ci pensò un attimo e poi le rispose – Credo sia una cosa soggettiva, l’amore può avere tante forme e sfumature, può essere per qualcuno o per qualcosa… libera la mente e fai scorrere la matita… non usare la testa ma il cuore, cuore e mano sanno già la risposta – Anna non rispose, si accasciò sulla sedia, stanca e insoddisfatta del suo lavoro. – Tesoro mangia qualcosa e vai a riposare, domani tutto sarà più chiaro… a proposito, volevo chiederti di accompagnare tua sorella sabato sera in pizzeria, va con i suoi “amici”. Ci sarà anche quell’ Andrea… - Anna fece un sorrisetto – Ho capito mamma stai tranquilla, non c’è bisogno di aggiungere altro- - A buon intenditor poche parole- disse Elisa ridendo.
 


28 Settembre


Era il terzo giorno di prova per Diego al “Desiderio”, uno dei locali più in voga della città. Il lavoro era sempre lo stesso, servire ai tavoli, tenere pulita la cucina, niente di nuovo. – Se superi indenne il sabato ti assumo ! - così aveva detto il proprietario, la paga era da fame, ma poteva sempre trovare un lavoretto al mattino – la difficoltà del sabato sera sono le comitive di ragazzini stupidi, che fanno confusione e danni, ma poiché il nostro è un locale “cool” dobbiamo tenerceli stretti, ricorda Davide, il cliente ha sempre ragione- disse serio il Signor Fotia – Veramente mi chiamo Diego…- lo corresse il ragazzo – Va bene tanto è uguale – tagliò corto il vecchio – Un errore e sei fuori-
 
La serata stava procedendo bene, il locale era affollatissimo, ma Diego era molto compiaciuto di come stava gestendo la situazione, fino a quando non notò la collega Greta ferma da 10 minuti ad un tavolo di ragazzi. Potevano avere più o meno la sua età, erano vestiti tutti “firmati”, due in particolare saltavano all’occhio, una ragazza vestita con un tubino rosso fuoco, rossetto del medesimo colore e capelli biondi liscissimi ed un ragazzo con un pantalone rosso e camicia nera. Sembravano essersi messi d’accordo per essere abbinati. Senza perdere altro tempo, Diego si avvicinò in aiuto di Greta – Chiedo scusa c’è qualche problema? – disse cercando di essere più cordiale possibile – La tua collega è stupida, non riesce a capire le ordinazioni…farebbe meglio a trovarsi un altro lavoro, anzi una mezza idea l’avrei…- disse con un ghigno malizioso il tizio, allungando una mano verso Greta, in un attimo Diego prese il ragazzo per il collo della camicia e lo sollevò da terra sbattendolo al muro. Fu così che Diego perse l’ennesimo lavoro, purtroppo perdeva le staffe facilmente, soprattutto quando c’era da difendere una persona debole… rassegnato al suo caratteraccio, raccolse le sue cose e tornò a casa.
 
-Stasera andremo al “Desiderio” uno dei locali più alla moda della città,  Anna mi raccomando non farmi vergognare, ci sarà Andreaaaaaa-
- ooohh Andreaaaaa uaaaaa- Anna adorava fare l’imitazione della sorella, quando si “innamorava” dell’ennesimo ragazzo. Aveva perso il conto di quanti fossero state i “fidanzati” di Aurora. Da quello che poteva ricordare c’era stato John il personal trainer, Luca il panettiere, Giuseppe il commesso, Mauro il tecnico della Tv, Antonio il meccanico, Mattia il suo coach di pattinaggio sul ghiaccio, Valentino il muratore…
-Andrea è il 100 esimo o sbaglio- disse ridendo la sorella maggiore
- La vuoi smettere! Con Andrea è diverso, lui è raffinato, elegante e gentile, suo padre è un Marchese-
-Aaah bene quindi punti a diventare Marchesa, brava sorellina- così dicendo  Anna si mise a battere le mani, ed entrambe scoppiarono a ridere.
Terminate le risate, Anna assunse un tono serio, - Auri lo sai che ti voglio bene, e che mi preoccupo per te…ed anche la mamma è preoccupata per questo tuo cambiare fidanzato alla velocità della luce, per questo verrò con te sabato, per valutare questo Andrea.- Aurora non disse nulla, si limitò ad attendere che la sorella continuasse il suo discorso- Se le cose andranno bene, metterò una buona parola con la mamma..- concluse Anna – Vedrai sorella, questa è la volta buona, puoi già chiamarmi Marchesa!-
Le ultime parole famose, Andrea era l’ennesimo ragazzino snob che si credeva chissà chi, uno sbruffone. Passati i primi dieci minuti Anna non lo sopportava più, dopo aver ordinato una semplice Pizza Margherita si era allontanata per chiamare l’amica Giulia.
-Ascolta Giulia, questo tizio è peggio di Mattia il benzinaio !...- così dicendo si accorse di un altro cameriere che le dava le spalle e si stava avvicinando al loro tavolo. Non riuscì a capire lo scambio di battute, ma nel giro di pochi secondi vide Andrea appiccicato al muro.
-Giuli credo proprio che la serata si sia conclusa…-



Quella sera Diego aveva vagato per diverse ore, a casa con la nonna c’era la Signora Liliana, la vicina di casa che lo aiutava a tenerla d’occhio quando doveva andare a lavorare. La donna era molto affezionata alla nonna Maria, si erano conosciute 40 anni prima, quando Liliana appena sposata, si era trasferita in città, prendendo in affitto l’appartamento accanto a quello della
nonna; avevano stretto subito amicizia. Si sa che trasferirsi in una nuova città senza conoscere nessuno è indubbiamente molto stressante, sia fisicamente che emotivamente, per questo nonna Maria si era mostrata da subito cordiale con lei. Nel tempo avevano stretto un legame profondo, fondato su rispetto e fiducia, una di quelle amicizie rare dove non c’è bisogno di troppe parole per comprendersi. Purtroppo con la malattia Maria aveva perso l’uso della parola, ma con Liliana non era necessario usarle per comprendersi, per questo Diego era tranquillo quando c’era lei a prendersi cura della sua nonnina.
Camminando era riuscito a sbollire la rabbia, adesso era arrivato il momento di prendere atto della sua azione. Ad ogni azione corrisponde una conseguenza, e il difendere Greta aveva portato inevitabilmente il licenziamento, al proprietario del locale non importava chi avesse torto e chi ragione, Diego non aveva rispettato le regole e Diego se ne sarebbe tornato a casa, - ormai quel che è fatto è fatto… mi servirà da lezione, forse…- disse ad alta voce il ragazzo, “ a fare la cosa giusta ci rimetto sempre “ pensò.
A distoglierlo dai suoi pensieri fu il suono del cellulare. “Un messaggio da parte di Greta”
 
Mi dispiace per quello che è successo, vorrei poterti ringraziare…ti va un caffè domani pomeriggio al Bar del Corso alle 17.00?
 
“Cosa dovrei fare?” pensò “Se non accetto potrebbe sembrare che sono arrabbiato con lei, in fondo vuole solo ringraziarmi, nient’altro” così le rispose.
Ok, a domani
   
 
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